Interpreti principali:
Lando Buzzanca, Lionel Stander, Laura Antonelli, Eva Czemerys, Francis
Blanche, Renzo Palmer, Anita Strindberg, Agostina Belli, Aldo Puglisi.
Trama:
Italia, tutti i
televisori sono sintonizzati sul Parlamento riunito in seduta plenaria per
l'elezione del nuovo Capo di Stato, l'elezione già organizzata per favorire
Giacinto Puppis, piccolo
politico siciliano, arrivato a Roma con l'aiuto della mafia e del Vaticano
(che poi sono la stessa cosa), diventato Presidente del Consiglio. L'arrivo
di una donna, capo di stato straniero, a Ciampino rivela la debolezza
inconscia del Puppis: il fondoschiena femminile, dal quale è attratto in
maniera tale da non poter assolutamente resistere. Alla vista di un culo,
Puppis cade in trance e irrigidisce la sua mano sulla parte anatomica, fino
a serrare come una morsa. Ricattato dagli operatori tv che hanno scoperto la
scena, il politico riceve l'aiuto del suo amico Padre Lucion, uno strano
domenicano (interpretato da un brillante Renzo Palmer) lontanissimo dal
Vaticano rappresentato dal Cardinale Maravidi (Lionel Stander), che lo
convince a ritirarsi per qualche giorno nel convento di padre Schirer. Il
convento, frequentato da suore tedesche, acuisce l'ossessione di Puppis per
il sesso femminile, tanto da comprendere che la sua vera vocazione non è la
politica, ma le donne. Finalmente guarito, Puppis esce raggiante dal
convento, con la promessa di maritare suor Delicata (Laura Antonelli),
proposito impedito dal cardinale che, per evitare lo scandalo, fa eliminare
(e trasformare in statue da processione, "canonizzare" secondo il
termine da loro stessi usato) tutti coloro che sanno. Costretto a lasciare
la sua amata suora, Giacinto Puppis è, alla fine, il ... nuovo Presidente
della Repubblica Italiana.
Note:
feroce satira
politica travestita da commedia pecoreccia (da notare la parata di
starlettes, davvero notevole), All'onorevole... beneficia di un
Lando Buzzanca in stato di grazia nella parte del politico siciliano,
Giacinto Puppis, accompagnato dalla mafia (in abiti da cardinale) nella sua
scalata verso il Parlamento. Un politico del tempo (Colombo?) si riconobbe nel
personaggio tratteggiato da Fulci, riuscendo a far bloccare il film in uscita;
Fulci fu convocato al ministero dell'interno (da Fanfani) per una proiezione
a porte chiuse del film, con il piagnucolante politico (che, secondo Fulci,
era un noto gay) preoccupato per la sua carriera in politica internazionale,
rassicurato però da un serissimo ed esilarante Fanfani "Ma chi vuoi
che lo guardi Fulci, all'estero!".