La Storia |
Il Territorio | Le Ville Vesuviane(XVIII sec.) |
Il desolato territorio plasmato dall'eruzione del Vesuvio del 79 d.c. (perciò detto "Crematum") non risulta popolato fino al nono secolo,epoca alla quale risalgono tre insediamenti di comunità contadine: uno alle pendici del vulcano, che aveva come riferimento il culto di S.Giorgio, cui aveva eretto una cappella votiva a protezione dalle eruzioni e che era denominato "San Giorgio a Capitiniano"; un altro, verso il mare, che si riconosceva nel culto di S. Aniello ed era denominato "S.Aniello a Cambrano" e,nella parte centrale, una terza comunità intorno alla chiesa di S. Maria del Principio. Nel 1139 un'eruzione distrusse gran parte del villaggio lasciando intatta solo la cappella votiva di S. Giorgio; da allora il territorio venne indicato come "San Giorgio a Cremato", e la piccola cappella votiva venne trasformata in Chiesa da Carlo D'Angiò. Per molti secoli la popolazione contò meno di mille abitanti subendo la falcidie di pestilenze e di terribili eruzioni come quella del 1631 che distrusse quasi tutto il territorio. I circa 500 sopravvissuti ricostruirono il villaggio e la chiesa di S.Maria del Principio e nel 1668 riuscirono,dietro pagamento di un riscatto, a trasformarlo da feudo in libero territorio del vicereame. Un forte impulso al popolamento della zona lo si ebbe nel XVIII secolo, con la costruzione della Reggia di Portici da parte dei Borboni. Ci fu allora un fiorire di ville di pregevole fattura e circondate da rigogliosi parchi, costruite da quanti gravitavano intorno alla Corte Reale, nel i territorio che va da Torre del Greco fino a S. Giorgio, il " Miglio d'Oro" . Molte non sono sopravvissute alla espansione edilizia degli ultimi decenni. La rivalutazione di ciò che ne resta è affidata all'Ente per le Ville Vesuviane. |
Il territorio si sviluppa nella fascia che dalle falde del Vesuvio degrada verso il mare del Golfo di Napoli, in cui sono compresi numerosi comuni ad alta densità di popolazione, i Comuni Vesuviani. La sua superficie è di 4 ,11 Kmq in cui vivono 56.000 abitanti , con una densità superiore ai 13.600 abitanti per kmq. L' altitudine sul livello del mare varia dai 100 m della zona alta ai 5 m della zona vicino al mare. L'economia della città è basata soprattutto sull'artigianato e sul terziario. La fisionomia dei luoghi è caratteristica delle città che hanno subito un rapido ed incontrollato sviluppo edilizio. San Giorgio, che ancora all' inizio della seconda guerra mondiale accoglieva una popolazione di poco superiore ai diecimila abitanti, ha dovuto soddisfare la crescente e pressante richiesta di abitazioni proveniente dalla confinante città di Napoli. Quest' ultima,infatti, era stata coinvolta nell'ultimo dopoguerra dall' inatteso e incontenibile fenomeno della crescita demografica dei grandi centri urbani come conseguenza dello spopolamento delle zone interne della regione. Pertanto gli abitanti sono cresciuti rapidamente dai 22.000 del 1961 ai 42.000 del 1971,raddoppiando nel giro di dieci anni, fino a raggiungere il tetto massimo di 65.000 agli inizi degli anni Ottanta. Negli ultimi anni, in concomitanza con il naturale decremento demografico, si è avvertita una crescente esigenza di allontanamento dai grandi agglomerati urbani, generata anche dai problemi economici derivanti dagli alti costi abitativi. Nel frattempo è maturata una maggiore presa di coscienza del pericolo derivante dalla incombente presenza del Vesuvio, che dorme dal 1944 ma certamente non è morto. Si è avuta pertanto una diminuzione lenta ma costante della popolazione fino al raggiungimento degli attuali livelli. |
Villa Bruno Villa Vannucchi Fare click sullo stemma per collegarsi al sito del Comune di S. Giorgio a Cremano
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Lo sviluppo del territorio (per ingrandire fare click sulle piantine) |
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Nel XII secolo | Nel Settecento | Nell'Ottocento | Nel 2000 |
La Chiesa e la Casa comunale nel 1917 | Oggi |