PRESENTAZIONE E USO DI UNA SCHEDA PER L'ANALISI GRAMMATICALE
I fase Analisi grammaticale
strumenti: scheda
Il testo da analizzare deve essere scelto in base alle regole grammaticali che si vogliono evidenziare e in base al livello di età e di preparazione della classe. Lo schema può essere dato in fotocopia (in A4 o ancora meglio in A3) o anche riprodotto dagli alunni, in ogni caso, fin dall'inizio, nel presentare la scheda, è bene far notare[1] ai ragazzi:
-l'estrema, assoluta funzionalità di articoli e preposizioni come si nota anche dalla collocazione che hanno nella scheda
-la centralità del nome rispetto a tutto ciò che lo accompagna (concordanze)
Poi, per un lasso di tempo che dipende dal grado di ricettività della classe, è bene procedere con scioltezza nell'analisi, senza soffermarsi in approfondimenti su parti del discorso, perché è più importante che i ragazzi capiscano come funziona la scheda e si rendano conto[2] che per identificare la natura di una parola è necessario considerare la sua posizione-funzione rispetto alle altre all'interno della frase.
L'obiettivo successivo riguarda la posizione dell'aggettivo: l'alunno deve imparare a distinguere[3] la funzione attributiva dell'aggettivo da quella predicativa.
Riguardo al verbo si dà per scontato il fatto che molti ragazzi possano imparare di più facendo un'analisi guidata che recitando le varie coniugazioni. Soprattutto il riconoscimento della forma del verbo (attiva, passiva o riflessiva) resta più agevole quando si pone al centro dell'attenzione la frase intera invece delle singole forme verbali prese in se stesse.
II Fase Analisi e ricerca sulle parti invariabili del discorso
strumenti: scheda e vocabolario
La seconda fase è discrezionale. La ricerca sul vocabolario delle parti invariabili del discorso consente l'osservazione e la conoscenza di meccanismi grammaticali comuni a tutte le lingue ed una pratica dell'uso[4] del vocabolario.
Dopo i primi due obiettivi, con l'aiuto del vocabolario, si passano in rassegna le parti invariabili, mettendole a fuoco una alla volta, e se ne coglie[5] la funzione specifica.
Il percorso può essere scandito e descritto così:
Si sceglie di partire, per esempio, dall'avverbio. Dopo avere individuato nel testo una parola che ha la funzione di avverbio, con l'aiuto del vocabolario, attraverso le frasi esemplificative, se ne ritrovano gli altri possibili usi in altre frasi, in altri contesti.
Es: “molto” è avverbio riferito ad un verbo
aggettivo riferito ad un nome
pronome riferito ad un nome sottinteso
sostantivo preceduto dall'articolo
La ricerca sul vocabolario procede per confronto tra le varie funzioni grammaticali di una stessa parola, quindi, mentre si impara a riconoscere un avverbio, si impara contemporaneamente a distinguerlo dall'aggettivo e dal pronome. Alla fine, al di là del significato della singola parola, quello che conta è capire che cos'è un avverbio e qual è la sua funzione specifica ed arrivare alla sua definizione.
Infine, la ricerca e la definizione delle varie, possibili utilizzazioni di una data parola, è essenziale per tradurre correttamente un testo in un'altra lingua[6]. E' bene perciò, nel modo più semplice possibile, trovare le definizioni di una stessa parola anche nei vocabolari di inglese, francese etc... e poi fare un confronto.
DUE ANNOTAZIONI:1) Nella scheda manca, per motivi di spazio, una colonna destinata
all'esclamazione. Quando se ne incontra qualcuna la si può trascrivere in calce. 2) Per facilitare la ricerca è opportuno che tutti gli alunni consultino lo stesso tipo di vocabolario. Se le copie a disposizione non sono sufficienti bisognerà integrarle con qualche fotocopia.
[1]E' il primo obiettivo della scheda
[2]E' la finalità di questo laboratorio
[3]E' il secondo obiettivo
[4]E' il terzo obiettivo
[5]E' il quarto obiettivo
[6]E' il quinto obiettivo