Orizzonti di gloria
(Paths of Glory) 1957
"... il patriottismo, l'ultimo rifugio delle canaglie..."
Le pallottole tedesche:
Il quartier
generale francese
La scena iniziale.
"Gli
attacchi coronati da successo si misuravano a centinaia di metri,
e si pagavano a migliaia di vite umane"
La guerra di trincea del primo conflitto mondiale.
Mireau
e Broulard - "Ho
ordini precisi di prendere il formicaio non più tardi del 10,
cioè dopodomani - In questi termini la cosa rasenta il ridicolo,
non credi?"
Il Generale Mireau passa l'ordine al Generale Broulard.
Il Generale
Broulard nella trincea - "Salve soldato, pronto ad uccidere
altri tedeschi?"
Il Generale Broulard passa per la trincea per confortare i
soldati prima dell'attacco.
Broulard
e Dax - "Dunque
che cosa disse del patriottismo? - Che era l'ultimo rifugio delle
canaglie..."
Divergenza di opinioni fra il Generale Broulard ed il
Colonnello Dax.
Pronti per la ricognizione notturna
Il Colonnello Dax passa fra i suoi soldati
Il Colonnello Dax dopo l'assalto al formicaio
Le pallottole francesi:
Il processo
1 - Il processo 2
Tre soldati vengono accusati di codardia di fronte al nemico.
Dax e
Mireau
Il Colonnello fa rivelazioni sul conto di Broulard.
Plotone
d'esecuzione
I soldati incedono verso la morte.
Condanna a
morte
Il Soldato Ferol davanti al plotone di esecuzione.
La cantante
tedesca
La "preda di guerra" commuove i soldati.
Kubrick, Douglas e Harris sul set del processo
Kubrick, Douglas e la futura moglie del regista
Francia, 1916, prima guerra mondiale. Al colonnello Dax (Kirk Douglas) viene ordinata dai suoi superiori, la conquista del "Formicaio", l'avamposto chiave della difesa tedesca schierato davanti alla trincea del suo reggimento. La missione è quasi impossibile, i suoi uomini sono pochi, in pessime condizioni, ed il numero delle vittime stimate è estremamente elevato. La prima ondata dei soldati del 701° parte all'attacco, attraversando la "Terra di Nessuno", ma, decimati dalle pallottole nemiche saranno costretti a ritirarsi, mentre i restanti soldati non riusciranno nemmeno ad uscire dalla trincea.
L'attacco è fallito, ed il generale Broulard, diretto superiore di Dax decide furioso di convocare una corte marziale per mandare al plotone di esecuzione una parte dei suoi uomini, causa la loro presunta codardia. Le iniziali elevate pretese (un centinaio di uomini) per compiere "giustizia esemplare" si ridurranno a soli tre uomini, scelti da ogni comandate di compagnia fra i componenti della prima ondata.
Gli uomini per varie ragioni vengono scelti, ed il colonnello Dax si schiererà dalla loro parte come avvocato difensore davanti al tribunale di guerra, ma fallirà nel compito di salvarli dalle "pallottole francesi". Giustizia verrà fatta davanti al plotone francese e a nulla servirà rivelare che Broulard aveva ordinato di fare fuoco sulle propria fanteria.
Nella scena finale, i soldati francesi riuniti in un'osteria prima di partire nuovamente per il fronte, si uniscono commossi al malinconico canto di una ragazza tedesca (Susanne Christiane Harlan, la futura moglie di Kubrick).
Le vera protagonista [della prima guerra mondiale] fu la trincea, ossia la più semplice e primitiva tra le fortificazioni difensive: un fossato scavato nel terreno per mettere i soldati al riparo dal fuoco nemico. Concepite all'inizio come rifugi provvisori per le truppe in attesa del balzo decisivo, le trincee divennero, una volta stabilizzatesi le posizioni, la sede permanente dei reparti di prima linea. Col passare del tempo le trincee furono allargate, dotate di ripari, protette da reticolati di filo spinato e da «nidi» di mitragliatrici, diventando sempre più difficilmente espugnabili. [...]
Gli assalti [...] iniziavano di regola nelle prime ore del mattino, era preceduti da un intenso tiro di artiglieria («fuoco di preparazione») che in teoria avrebbe dovuto scompaginare le difese avversarie ma in pratica aveva come risultato principale quello di eliminare ogni effetto di sorpresa. I soldati che scattavano simultaneamente fuori dalle trincee e riuscivano a superare il fuoco di sbarramento avversario finivano con l'accalcarsi nei pochi varchi aperti dall'artiglieria nei reticolati, facilitando così il compito dei tiratori nemici. Se, nonostante tutto ciò, riuscivano a raggiungere le trincee di prima linea, dovevano subire il contrattacco dei reparti di seconda linea e delle riserva, che in genere li ricacciava sulle posizioni di partenza.
(da "Storia documenti
storiografia - Il mondo contemporaneo",
A. Giardina , G. Sabbatucci, V. Vidotto)
Orizzonti di gloria ha luogo durante il primo conflitto mondiale, ma racconta una guerra senza nemico, combattuta all'interno di un solo esercito in una sola nazione. Come già in Paura e desiderio i soldati si ritrovano davanti a nemici che avevano i loro medesimi volti, così il nemico, di cui tanto si parla ("pronto ad uccidere altri tedeschi?") e per il quale ci si prodiga mirando a sconfiggerlo, non appare una sola volta in tutto il film, in una "guerra che pare astratta" (Ghezzi). Dalle trincee di osserva attraverso un periscopio il "Formicaio" tedesco, ma l'unica cosa che si vedono sono altre trincee, speculari a quelle francesi. Parte l'attacco, ma non raggiunge le linee avversarie ed i soldati che le popolano, e paradossalmente il nemico risiederà negli avamposti dai quali si è partiti. Viene dato un ordine di sparare contro i propri uomini, e tre rappresentanti degli stessi uomini saranno infine uccisi dalle "pallottole francesi".
I colonnelli, i generali ed i semplici soldati, sono solo pedine al gioco della guerra, come ci ricorda Ghezzi, posizionate su di una scacchiera (tanto cara all'abile giocatore di scacchi Kubrick). Ordini partono dall'alto, dal palazzo settecentesco del generale Mireau (superiore di Broulard), fino ad arrivare al basso, alle anguste trincee dei soldati che realmente vivono nella guerra.
La prima guerra mondiale è il primo vero grande conflitto dell'epoca moderna, dove permane però il logorante meccanismo delle trincee. I soldati ne sono l'elemento fondamentale, sono le vere macchine da guerra, numeri dai quali si sottraggono le percentuali preventivate di perdite, così come ne Il dottor Stranamore si stimano gli accettabili 10-20 milioni di morti in caso di tempestivo attacco dell'Usa. Un'evoluzione della guerra avverrà nel secondo conflitto mondiale fino alla 'guerra fredda' de Il dottor Stranamore, dove le pedine saranno gli indicatori luminosi sui pannelli della stanza delle guerra, indicanti le posizioni dei bombardieri atomici.
L'uomo è al centro del film:
l'arma è quella che porta nelle sue mani e non sono presenti
altri strumenti bellici come aeroplani o mezzi blindati. Orizzonti
di gloria, come Full
Metal Jacket non cadrà nel
feticismo della potenza dell'arma, come invece avviene nell'Apocalypse
Now di Coppola.
La macchina da presa, abilmente mossa nella maggior parte delle
situazioni, oltre a seguire gli individui nelle loro azioni,
"diventa uno dei personaggi del dramma" (Ghezzi).
Il generale Broulard, passando in ispezione per le trincee, ricorda l'importanza del fucile ad un soldato, in quanto suo migliore amico ("abbi cura di lui, e lui avrà sempre cura di te"); similmente in Full Metal Jacket, il sergente Hartman, inviterà le nuove reclute a dare un nome di donna al loro fucile, loro unico compagno delle settimane future, per poi intonare insieme a loro una preghiera dedicata al loro strumento di morte.
La dualità dell'uomo,
esplicitamente dichiarata dal soldato Joker in Full
Metal Jacket (film che può
essere letto in parallelo ad Orizzonti di gloria) e sviluppata in seguito da Kubrick, è
qui già evidente. Il colonnello Dax, prima restio a mandare i
suoi uomini verso gli avamposti nemici, cambierà idea sotto le
pressioni del suo superiore, per poi difendere nel tribunale
militare i suoi tre soldati ingiustamente accusati.
I rozzi soldati dell'osteria nel finale, prima forti dei loro
lazzi ed insulti, si commuoveranno al canto della ragazza preda
di guerra, ridando fiducia allo sdegnato Dax. Poco dopo saranno
nuovamente pronti ad uccidere, mirando alla loro sopravvivenza.
Il soldato è l'animale che si ammassa agli altri allo scoppio di
una bomba, e che insofferente alle troppe pressioni mostra segni
di squilibrio. Il soldato Palla di Lardo sarà condotto
all'omicidio ed al suicidio, mentre un soldato di Orizzonti
di gloria avrà negli occhi
l'immagine della pazzia, logorato dal costante stato di terrore
offertogli dalla guerra.
Adrian Turner, critico
britannico, definì il film "un'accozzaglia di idealismo liberale mai
convincente", riflettendo sul fatto che i cattivi godano di
maggiore ammirazione e fascino da parte di Kubrick, in contrasto
con gli sventurati soldati destinati a priori alla morte,
"condannati sin dall'inizio" come dichiarò lo stesso
regista al New York Times, invece di essere "vittime casuali
di un'aristocrazia militare senz'anima" (Baxter).
Il film, per la scabrosità dell'argomento trattato, fu bandito
dai cinema francesi poco dopo la sua uscita, e tale veto rimase
attivo fino al 1974, mentre altri problemi di censura si
verificarono in Svizzera.
Durante la produzione di Orizzonti di gloria fu eliminato il finale inizialmente considerato (e probabilmente più gradito alla United Artists), con l'annullamento all'ultimo minuto della sentenza di morte, e che "avrebbe soltanto distrutto il messaggio del film" come scrive Baxter nella sua biografia kubrickiana.
I sentieri (paths) della gloria vengono percorsi, nonostante si trovino nella terra martoriata dalle bombe, o nelle eleganti sale dei quartieri generali del comando, ma gli orizzonti della gloria non verranno mai raggiunti.
Torna all'indice