Ermanno Toschi nasce a Lugo di Romagna il 4 aprile 1906, perde la mamma quando ha solo
pochi mesi, il padre Guido non ha molto tempo per seguirlo, perché ha uno
studio fotografico, così il piccolo Ermanno è “seguito” dalla sorella
Margherita di due anni più grande, così egli cresce un po’ monello, come scrive
lui stesso in un blocco notes.
Nel 1920, all’età di 14 anni si trasferisce con la famiglia a Firenze e viene
avviato alla Scuola d’Arte in Via Magliabechi in S. Croce dove segue il corso
operaio di Decorazione Industriale avendo come insegnanti Luigi Cavalieri e
Giacomo Lolli. A scuola fa amicizia con Dino Bausi, Ugo Vittore Bartolini,
Francesco Pagliazzi, i fratelli Magherini e Vittorio Granchi del quale sposerà
la sorella Giovanna nel 1935 che sarà per Ermanno importantissimo supporto
nella sua attività artistica e nella vita.
Nel 1922 incontra il valente pittore Silvio Bicchi che lo invita a seguirlo come
collaboratore per l’esecuzione di affreschi nella villa dell’Onorevole Magni a
Canzo nei pressi di Como.
In quelli anni la pittura del Toschi risente dell’influenza Bicchiana ma presto
riesce a distaccarsene acquisendo una sua spiccata personalità. Nei primi anni
trenta frequenta la Scuola Libera del Nudo all’Accademia di Belle Arti. In
quelli anni allestisce varie mostre personali e collettive, partecipa con
successo a molti concorsi di pittura, fa amicizia con artisti quali Capocchini,
Annigoni, Zuccoli, Pignotti ed altri. Dal 1935 al ’52 è presente alle
Quadriennali di Roma; nel 1936 sue opere vengono esposte alla Biennale di
Venezia dove negli anni ’38 e ’40 esegue affreschi sul posto.
Notevole l’attività nel campo dell’arte sacra con opere in chiese fiorentine oltre alla
chiesa del Girone e delle Sieci, un’Annunciazione è visibile in un tabernacolo
in Via dell’Agnolo a Firenze.
Dalla seconda metà degli anni ’30 inizia a lavorare al Gabinetto Restauri degli
Uffizi contribuendo, durante il secondo conflitto mondiale, al salvataggio di
importantissime opere d’arte.
Alla fine degli anni ’50 la pittura di Ermanno (che ama sperimentare tecniche
diverse) ha una svolta, comincia a preparare le tele, compensati, faesite con
impasti a base di rena, cemento, polvere di marmo, ecc., oppure impastando
direttamente i colori con le stesse sostanze, il risultato è una pittura più
luminosa i colori sono più brillanti il soggetto ricorrente è la maternità.
Dal 1975 dopo la morte della moglie si trasferisce al Girone dove continua a
lavorare, nel 1986 nei locali sottostanti la chiesa del Girone viene allestita
una mostra antologica per festeggiare gli 80 anni e i 60 di attività artistica.
Nel 1994 all’Accademia delle Arti del Disegno in Piazza S. Marco viene
allestita una grande mostra con opere dal 1923 al 1950, l’anno dopo la stessa
mostra, integrata con opere di periodi successivi viene allestita a Lugo su
invito del comune.
Ermanno muore al Girone l’11 febbraio 1999 alla soglia dei 93 anni.
Una più ampia biografia scritta dai figli Paolo e Maria Laura per il catalogo della mostra tenuta nel 1994 a Firenze presso l’Accademia delle Arti del Disegno è disponibile cliccando qui.
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