Collega: ha sempre un carico di lavoro terribile ma non si sa
cosa faccia tutto il giorno a parte parlar male di tutti (con tutti); sputa
nel piatto dove mangia ma è deferente come un lacchè in presenza
dei capi; fomenta rancori, rivendicazioni, pretese per poter poi riferire
"a quelli lassù" ogni parola detta (e non detta). Riesce
ad avere sempre uno stipendio superiore agli altri ma si atteggia a schiavo
rematore. Se è femmina cerca di portarsi a letto almeno un dirigente;
se è maschio insidia, commuovendole, le colleghe.
Amico/a: le donne/gli uomini lo/la usano, lo/la lasciano, lo/la
maltrattano. Riversa le sue angosce nelle altrui orecchie costantemente,
telefona in preda a crisi esistenziali ad ogni ora del giorno e della notte,
pretende l' attenzione totale dell' ascoltatore, non gli consente nessuna
replica, nessun commento, racconta nei dettagli ogni parola, ogni azione
dell' amata/o che lo/la ha fatto soffrire. Sospira fortemente, piange senza
ritegno, dichiara di non poter più vivere senza l' amato/a bene.
Il giorno dopo ti racconta che ha conosciuto una persona cosììììì
interessante!, cosììììì charmant!, cosììììì
speciale! Insomma: si è innamorato/a. E ricomincia a sodomizzarti
le orecchie.
Amante: ha avuto, sempre, una grossa delusione che gli/le ha
spezzato il cuore, vuole ricominciare e tu sei la/il donna/uomo per lui/lei,
quella/o che lo/a aiuterà a rifarsi una vita. Ti racconta delle/gli
altre/i nei particolari, vuole essere coccolato/a, consolato/a, amato/a.
Non ti coccola, non ti consola, non ti ama: non può, non ancora.
Ha sempre un aspetto vagamente romantico: occhio umido, sguardo pensoso,
fronte incupita per lo sforzo di vivere. Non ha mai voglia di uscire, se
riesci a trascinarlo/a fuori critica ogni cosa, il tempo, la pulizia delle
strade, il traffico, la gente, il film che hai proposto, il locale dove
vorresti andare a mangiare una pizza, la città dove abiti. A letto
si comporta da perfetto/a egoista: una volta soddisfatto/a si addormenta
senza remore, dimenticandosi della tua esistenza. Se sei fortunata/o, la/il
tipa/o precedente, quella/o "kattiva/o", se lo/la viene a ripigliare.
Altrimenti ce l' hai sulle croste tutta la vita.
Chattatore (Takkino): si trova in rete, nelle chat pubbliche.
Solitamente è sposato o fidanzato in "casa" (cioè
convive). Prende di mira una fanciulla, possibilmente non molto giovane,
comincia a corteggiarla in chat e/o per e-mail, è implacabile, la
fa sentire bella, interessante, unica. Se la tipa abbocca parte la fase
due: la sommerge di sms e telefonate. La tecnica standard prevede di stordire
la potenziale vittima con le attenzioni , così da poterla manovrare
senza problemi allo scopo (scòpo) di raggiungere il risultato finale:
l' incontro. Se la fanciulla è discretamente appetibile si passa
alla consumazione biblica, se non lo è viene abbandonata, all' istante,
al suo destino. Dopo la/e eventuale/i consumazione/i inizia la tecnica dello
scaricamento, consistente nel ridurre i contatti, virtuali e no, sino a
svanire nella notte del www.
Chattatrice (Mukka): si trova in rete, di preferenza nelle chat
non pubbliche, anche se le frequenta allo scopo di ampliare i propri orizzonti.
Solitamente è sola, separata e/o in cerca di un compagno. Cerca sempre
un Uomo a cui essere devota, a cui prostrarsi; quando lo trova lo incanta
con la sua dolcezza, la sua ingenuità, la sua fragilità. Delega
a lui ogni cosa, ogni problema, ogni questione pratica. Il poveretto si
sente importante, intelligente, saggio e per giunta maschio forte e virile;
lei intanto ha scaricato sulle sue solide spalle tutte le rogne, riservandosi
il compito di ammirarlo con aria adorante. L' incontro è decisivo:
lei sarà sua, sempre sua, solo e soltanto sua perchè lo ama.
Se, dopo, il tipo comincia in maniera soft ad insegnarle l' arte di arrangiarsi,
viene scaricato senza pietà in quanto non assolve più allo
scopo (senza accento).
TV-credenti: se l'ha detto la televisione E' vero. Non ammettono
discussioni, il loro credo è totale, dogmatico, incrollabile. Qualunque
notizia passa in tv è è veriteria per il fatto stesso di passarci.
I tentativi (seppur timidi) di convincerli, prove alla mano, che non è
così, cadono nel vuoto. I tentativi (violenti, tipo infilargli la
testa nello schermo) di scalfire la loro fede nella televisione non hanno
esito: mentre aspettano l'ambulanza guardano l'ultimo TG a casa del vicino
e intanto rantolano "L'aveva detto la tv che la violenza domestica
dilaga!".
Poeti nel tempo libero: la più bella definizione l'ha
data Benedetto Croce: <Fino a diciott'anni tutti scriviamo poesie. Da
quell'età in poi sono due le categorie di persone che continuano
a scrivere: i poeti e i cretini>. Dei secondi c'è pieno il mondo
e sono tutti in cerca di estimatori, appassionati ascoltatori e/o lettori.
Guai a farsi coinvolgere: sia facendo lodi sperticate, sia avanzando critiche,
cominciano a scartabellare alla ricerca un'altra poesia che piaccia all'uditorio.
Purtroppo hanno decine, a volte (ahinoi) centinaia di liriche nel cassetto.
Le conseguenze possono essere devastanti: si rischia di sviluppare una forma
di allergia mentale persino verso i premi Nobel.
Blogger minuto per minuto: ogni dettaglio della giornata viene
ineluttabilmente scritto in tempo reale sul blog. Telefonate del/la fidanzato/a,
trascrizione intregrale degli sms ricevuti dal/la suddetto/a e/o dagli amici,
dettagli su colazione, pranzo, merenda, cena e successivi inevitabili accadimenti
e non gastro-intestinali, decisioni epocali circa il proprio look dal calzino
in su, momenti di abissale sconforto a causa del mondo crudele, estasi sublimi
grazie al mondo meraviglioso, birrette o shopping (dipende dal sesso del
blogger) organizzati con gli/le amici/he. Il tutto inframmezzato da gigantesche
immagini (dai 2 Mb in su) piazzate qui e là per evidenziare meglio
l'ìmportanza di quanto scritto.
Parenti: i parenti poverini sono ipocondriaci. Se tu hai mal
di testa, loro hanno i calli che non li fanno dormire. Se hai mal di schiena,
loro convivono con il mal di schiena da almeno ventanni. I parenti
poverini hanno sempre pochi soldi e ai loro occhi sei sempre ricchissimo.
Ammirano le cose che hai ma quando si incontrano con gli altri parenti dicono
che sei uno sprecone. I parenti poverini hanno i figli migliori del mondo,
quando li raccontano a terzi. I parenti poverini ti tengono al telefono
ore e ore raccontandoti che sono tristi ma solo se stai pagando tu la telefonata.
Se chiamano loro vogliono sapere rapidamente se per caso hai quella cosa
che a loro serve in quel determinato momento. I parenti poverini giustificano
gli altri parenti a seconda delle necessità. Creano alleanze temporanee
coalizzate contro il prepotente di turno, ma solo per brevi periodi. Cioè
finchè non passano dalla parte del più forte scaricando su
di te eventuali responsabilità.
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