Questo riassunto degli avvenimenti nell'Universo dello Specchio è basato in parte sulle notizie note attualmente agli storici della Federazione e in parte sui colloqui avuti da ufficiali della Flotta Stellare con individui provenienti da quell'universo. Tuttavia, data la scarsità di notizie attualmente in nostro possesso, tutto ciò che segue è quindi da considerarsi pura speculazione.

LO SPECCHIO DEI TEMPI

INDICE : 
- Il lontano passato
- Vulcano
- Terra
- L'Impero
- Il sogno
- L'alleanza
IL LONTANO PASSATO 
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Ciò che è successo nel lontano passato non è noto con precisione, ma data la fondamentale somiglianza tra la nostra galassia e quella dell'universo dello Specchio, gli storici sono portati a pensare, con le dovute precauzioni, che le due storie evolutive siano state piuttosto simili.

VULCANO 
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Fino a duemila anni fa, la storia di Vulcano nell'universo dello Specchio pare molto simile alla nostra. I vulcaniani erano un popolo violento e bellicoso, che lottava senza fine per il controllo delle scarse risorse del pianeta. La loro ferocia era priva di qualunque controllo, e gli innumerevoli signori della guerra avevano ridotto più volte il pianeta sull'orlo dell'annientamento. Poi, esattamente come da questa parte dello specchio, la nascita di un uomo segnò un punto di svolta nella storia di Vulcano. Nato semplicemente come Surak, quell'uomo verrà ricordato dalla storia come Surak il Magnifico. Filosofo e uomo d'arme, fondò una scuola di pensiero che predicava l'abbandono delle emozioni violente in favore di uno stile di vita basato sulla logica. Con la sua ascesa venne inaugurato un periodo di grande sviluppo sociale e culturale, noto come il nome di Tempo della Luce. Tuttavia, al contrario del Surak di questo universo, Surak il Magnifico giustificava l'uso della violenza nel perseguire la pace. Autoelettosi Imperatore, Surak unificò il pianeta sotto il simbolo della sua spada scintillante, e preparò Vulcano a diventare una potenza militare in rapida espansione.

Alcuni gruppi di resistenza si opposero al nuovo regime, convinti che la logica non potesse essere la forza motrice di un intero popolo. Furono sterminati in massa, ma molti di essi riuscirono a fuggire e i loro discendenti fondarono quella che tornerà alla ribalta della scena galattica con il nome di Repubblica Romulana.

Vulcano entrò in una rapida fase espansionistica, creandosi un piccolo impero a discapito dei mondi vicini. Quasi duemila anni dopo, il Sodalizio Militare Vulcaniano entrò in contatto con un pianeta emerso da poco agli onori della galassia: la Terra.

TERRA 
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Al contrario di ciò che si può pensare, le notizie sulla terra prima del contatto con i Vulcaniani sono estremamente scarse. La storia fu riscritta innumerevoli volte dai vincitori, compromettendo quindi l'attendibilità delle informazioni. Le prime notizie coerenti partono dalla fine della Terza Guerra Mondiale, un devastante conflitto nucleare dal quale uscì come unico vincitore il Governo Eugenetico Terrestre, una dittatura militare che unificò il pianeta con le sue idee di purezza genetica. Incapace di sopravvivere senza nuovi territori da conquistare, il Governo Eugenetico cominciò a rivolgere il suo sguardo verso le stelle, iniziando un programma di espansione spaziale. In breve tempo furono fondate le Colonie Lunari e iniziò la colonizzazione mineraria di Marte. Alcuni avamposti di difesa furono posti perfino sulle lune rocciose dei pianeti giganti, come Ganimede, Rhea e Tritone. Fu in quel periodo che il direttore dell'Istituto Khan di Tecnologia Superiore, il dottor Zefram Cochrane, e la sua équipe di scienziati riuscirono a realizzare il primo motore capace di superare la velocità della luce. In seguito a quella scoperta, il Maresciallo dell'Aria Lilith Sloane, comandante in capo delle Forze Aeree Terrestri, diede immediatamente il via alla costruzione di una potente flotta spaziale armata, ancora prima di avere contatti con le altre civiltà della galassia. Da un punto di vista distorto, questo accesso di paranoia ingiustificata trovò invece la sua piena giustificazione alcuni anni dopo, quando i Terrestri andarono incontro al loro Primo Contatto.

L'IMPERO 
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Il Primo Contatto tra Terrestri e Vulcaniani avvenne il 5 Aprile dell'anno 2063. I Vulcaniani penetrarono con la loro flotta all'interno del sistema solare, mettendo sotto pressione le autorità terrestri che, dopo i primi difficoltosi contatti radio, diedero il permesso ad una nave consolare di atterrare a Resurrection, nel Montana. Fu lo stesso dottor Cochrane, accompagnato dal Maresciallo Sloane, ad accogliere la delegazione vulcaniana, la quale, parlando a nome del suo popolo, rassicurò immediatamente i Terrestri sulle loro intenzioni, pacifiche ed ispirate ad una collaborazione proficua e produttiva. Tuttavia, nell'interesse della pace, i Vulcaniani facevano formale richiesta al governo terrestre di sottomettersi alla loro autorità, in modo che anche la Terra potesse usufruire dei benefici derivanti dall'amministrazione vulcaniana. Per tutta risposta, il Maresciallo Sloane ordinò alla sua scorta di aprire il fuoco sui delegati presenti, uccidendoli tutti, e dimostrando così ai Vulcaniani l'avversione filosofica dei Terrestri ad accogliere i suggerimenti non richiesti.

Sfortunatamente per loro, anche i Vulcaniani non andavano per il sottile quando si trattava di discussioni filosofiche, e come rappresaglia la flotta vulcaniana diede inizio ad un bombardamento indiscriminato di novantacinque città della Terra, causando la morte di duecentotrenta milioni di persone e la cancellazione di buona parte delle opere umane sulla faccia della Terra.

Dopo quella dimostrazione di forza, i Vulcaniani si aspettavano una rapida ed altrettanto ingloriosa capitolazione dei Terrestri, impossibilitati a competere con loro a causa dell'arretratezza militare e tecnologica. Ciò che invece i Vulcaniani non si aspettavano minimamente era che una razza arretrata e provinciale come i Terrestri nascondesse in una fitta rete di bunker sotterranei un'imponente flotta spaziale già perfettamente armata e pronta alla battaglia, una flotta che non aspettava altro che un'occasione del genere per essere scatenata.

Il conflitto tra i due mondi si accese immediatamente. Ognuna delle due razze cullava da tempo il sogno di dominare un giorno l'intera galassia, e vedeva quindi nell'altra unicamente un ostacolo da eliminare ad ogni costo. Tra i due pianeti si creò una situazione di guerra fredda, costellata di improvvisi scoppi di ostilità tra le due flotte.

Molti anni passarono senza che si intravedesse all'orizzonte un cambiamento significativo nella scena politica interplanetaria, finché non fecero la loro comparsa sulla scena galattica i Sulibani, un popolo di nomadi e pirati dello spazio che iniziarono a compiere razzie sempre più frequenti nei territori lasciati sguarniti per far fronte al conflitto. Stremati dal conflitto e con le risorse prosciugate dallo sforzo bellico, Vulcaniani e Terrestri si trovarono impreparati contro questa minaccia, che rischiava di portare al tracollo la loro già provata economia.

In breve fu chiaro che solo un armistizio avrebbe consentito ai due imperi di leccare le rispettive ferite, e di fare fronte alla minaccia sulibana. Fu proprio in questo periodo di tregua forzata che le relazioni tra le due potenze si fecero meno tese, avendo occasione più volte di lavorare insieme per respingere gli attacchi sulibani. Questo gettò una nuova luce sugli antichi avversari, che cominciarono a domandarsi se, invece di annientarsi a vicenda, non fosse invece il caso di collaborare per raggiungere il dominio della galassia. Superati i primi scogli, furono intavolati dei negoziati tra le due potenze, in breve coronati da una significativa alleanza.

L'alleanza tra Vulcaniani e Terrestri sbilanciò gli equilibri del quadrante, caratterizzati fino a quel momento da piccoli imperi stellari che si tenevano a bada tra loro con continue dispute territoriali e scontri di confine. Temendo di finire schiacciati dal nuovo colosso, le altre razze che dividevano il loro stesso settore di spazio cominciarono ad proporsi come nuovi partner della coalizione, dando inizio ad una serie di negoziati con quelli che si proponevano come i nuovi protagonisti della scena galattica.

In capo ad un certo numero di anni, durante la Conferenza di Babel, i governanti di Terrestri, Vulcaniani, Centauriani, Andoriani e Tellariti posero la loro firma in calce ad uno storico accordo, decretando la nascita del Concordato dei Pianeti Imperiali, o come veniva più semplicemente chiamato, l'Impero.

L'Impero era retto da una complessa gerarchia militare, in vetta alla quale vi era il Congresso Imperiale, formato dai rappresentanti dei membri fondatori, gli unici ad avere diritto alla cittadinanza. Al di sopra di questi vi era solo l'Imperatore, un titolo che tecnicamente veniva assegnato dal Congresso stesso ad un comandante militare particolarmente capace, con il compito di ergersi a difesa dell'Impero contro ogni minaccia interna ed esterna. Più prosaicamente, molto più spesso il titolo passava di mano in mano grazie soprattutto a congiure di palazzo e colpi di stato, e gli Imperatori che sono sopravvissuti al loro mandato si contano letteralmente sulle dita di una mano. L'Imperatore aveva il controllo diretto delle forze armate, ma non poteva interferire con l'operato del Congresso.

La longa manus dell'Imperatore era la Flotta Stellare Imperiale, un potente apparato militare destinato all'espansione del territorio e alla difesa degli interessi dell'Impero. Un vero esempio di brutalità ed efficienza, la Flotta Imperiale aveva il compito di portare le insegne imperiali nei più remoti angoli del quadrante, spazzando via senza rimorso tutti coloro i quali avevano l'ardire di mettersi sul suo cammino.

L'osservanza interna della legge era invece garantita dall'I.S.A., l'Agenzia per la Sicurezza Imperiale, un'organizzazione paramilitare il cui compito era di osservare il comportamento degli abitanti dell'Impero, dai più infimi sudditi delle lontane province imperiali fino ai più eminenti cittadini dei mondi fondatori dell'Impero. Tra gli scopi della Sicurezza Imperiale vi era di garantire la "fedeltà politica" dei cittadini, e di osservare che nulla si muovesse per alterare lo status quo.

Interi popoli, terrorizzati da ciò che avevano sentito sulla brutalità degli agenti dell'Impero, preferirono dichiarare la loro fedeltà all'Impero piuttosto che subire le loro ritorsioni. Ad alcuni di loro, dopo anni di fedele servizio, fu concessa una certa indipendenza, ed il titolo di vassalli dell'Impero. Ma così come si dimostrava munifico con chi si gli era fedele, l'Impero non esitava a punire spietatamente chi osava alzare la testa contro di lui. Interi mondi vennero devastati come rappresaglia per un singolo atto di ribellione. Alle nuove razze incontrate dalla Flotta Imperiale venne concessa una scelta: sottomettersi all'Impero spontaneamente e senza spargimento di sangue, o tentare una vana resistenza e diventare così terreno di conquista delle armate imperiali.

Le altre potenze del quadrante alfa, meno organizzate e spesso in guerra tra loro, si trovarono impotenti di fronte allo strapotere dell'Impero. Alcune di esse accettarono di pagare forti tributi pur di mantenere il loro status di territorio indipendente. Chi invece non accettava i termini si trovava spesso a pagare un tributo ancora più sanguinoso, come successe ad esempio ai Klingon, che subirono una gravissima sconfitta quando la furia dell'Operazione Genesis, guidata dall'allora ammiraglio James T. Kirk, spazzò via Praxis, una delle lune del loro pianeta centrale. In seguito a quella disfatta, i Klingon dovettero evacuare il loro pianeta, disperdendosi nel quadrante e diventando un popolo di nomadi e di mercenari. Al contrario, seppur ridimensionati nelle loro mire espansionistiche, Romulani e Cardassiani riuscirono a mantenere la loro indipendenza territoriale.

IL SOGNO 
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Il regno di terrore dell'Impero durava ormai da più di un secolo quando, imprevisto ed imprevedibile, un evento apparentemente casuale mutò radicalmente la storia della galassia. Durante questo evento, i due universi della Federazione e dell'Impero, che fino a quel momento avevano vissuto le loro esistenze in perfetta simmetria ma ignari uno dell'altro, si trovarono ad interferire tra loro, con risultati molto diversi per ciò che riguarda i loro sviluppi. Nelle cronache della Federazione questo evento è semplicemente un episodio nei diari di bordo di una nave della Flotta, mentre negli annali dell'Impero corrisponde ad uno dei punti di svolta della storia della galassia, ed è conosciuto come l'Incidente di Halka.

Nel 2267, durante una missione della ISS Enterprise nei pressi appunto del pianeta Halka, la nave venne sorpresa da una tempesta ionica. Durante le operazioni di risalita della squadra di sbarco, un malfunzionamento nell'oscillatore di risonanza quantica nel sistema del teletrasporto causò lo scambio tra quattro ufficiali della Flotta Imperiale e le loro controparti dell'universo della Federazione, che in quel momento stavano anche loro facendo ritorno a bordo della loro nave.

Lo scambio ebbe conseguenze profondamente diverse nei due universi. Gli ufficiali della Flotta Imperiale furono rapidamente riconosciuti e resi innocui dall'equipaggio dell'Enterprise federale, che cominciò a studiare un metodo per rimandarli nel loro universo di origine. Al contrario, i loro duplicati appartenenti alla Flotta Stellare riuscirono a dissimularsi sull'Enterprise imperiale ed ebbero così il tempo di entrare in contatto con molti membri dell'equipaggio della nave.

Uno di essi, l'allora comandante Spock, scoprì lo scambio di persone, ma decise di permettere ugualmente agli ufficiali federali di ritornare al loro universo. Prima di tornare indietro, il duplicato del capitano Kirk esortò il comandante Spock ad opporsi all'ideologia di terrore dell'Impero, un'ideologia che lo stesso Spock ammise di non condividere poiché destinata, a lungo termine, al fallimento.

"Dietro ad ogni rivoluzione c'è un uomo con un sogno," furono le parole dell'ufficiale federale, con le quali il duplicato del capitano Kirk tentò di spronare Spock a lottare per le sue idee. Per dare più peso alle sue argomentazioni, Kirk rivelò al vulcaniano l'esistenza del Campo Tantalus, un dispositivo in possesso del suo alter ego e che gli avrebbe dato un enorme vantaggio nella sua ascesa al potere.

Apparentemente, il comandante Spock venne influenzato dalle idee politicamente radicali dell'ufficiale federale, e dopo il rientro del vero capitano Kirk iniziò ad ordire una complessa strategia politica per giungere al potere. All'inizio finse di sostenere la carriera del suo capitano, che in poco tempo venne promosso ammiraglio e si fece notare negli ambienti del Congresso per la mancanza di scrupoli delle sue azioni, come la già citata Operazione Genesis o l'occupazione del pianeta santuario Sha-Ka-Ree. Giunto al culmine della carriera, ed ad un passo dall'essere nominato Comandante Supremo della Flotta Imperiale, l'ammiraglio Kirk venne però tradito dal suo ex-primo ufficiale, che ne organizzò l'assassinio proprio durante la cerimonia di investitura, sotto gli occhi dei rappresentanti riuniti del Congresso Imperiale.

In quel momento il capitano Spock, che nel frattempo grazie all'astuzia e all'uso del Campo Tantalus era riuscito a mettere uomini di sua fiducia in posizioni strategiche dell'apparato imperiale e della Sicurezza Imperiale, abbandonò i panni di eminenza grigia per indossare quelli del protagonista assoluto, venendo così a riempire il vuoto di potere lasciato dal suo predecessore.

Questo improvviso mutamento colse di sorpresa un po' tutti, compreso il Congresso, che si ritrovava improvvisamente a fare i conti con un uomo che fino a quel momento aveva clamorosamente sottovalutato. Grazie agli agganci che si era costruito in anni di lavoro dietro le quinte, il nuovo Comandante Supremo della Flotta Stellare si insediò saldamente nelle sale del potere, accrescendo sempre più il suo potere e la sua fama.

Alla fine il Congresso, preso atto del suo crescente peso politico, non poté fare altro che offrire a Spock il titolo imperiale, venendo così ad occupare il posto del precedente Imperatore, scomparso proprio in quei giorni per "cause naturali". In realtà, quella del Congresso era un'offerta a doppio taglio, un ultimo tentativo della vecchia burocrazia imperiale di porre un freno alla piega che stavano prendendo gli eventi. Come Imperatore, Spock si sarebbe dovuto occupare solo di questioni strettamente militari, trovandosi quindi in breve tempo con le mani legate dal punto di vista politico.

Quello che il Congresso non sapeva era che Spock stava aspettando proprio un'occasione del genere per dare inizio al suo programma di rivoluzione dell'Impero.

Pur assumendo su di sé i pieni poteri sulle forze armate, Spock rifiutò il mandato, dichiarando decaduto il titolo di Imperatore e scegliendo per sé il titolo di Comandante Supremo delle Forze Imperiali.

In quello stesso momento, uomini di sua fiducia disseminati nei punti chiave dell'Impero prendevano possesso dei centri di controllo locale, destituendo con varie scuse i governatori designati dal Congresso. Privato del controllo sulle province, il Congresso fu preso dal panico e tentò di riprendere il controllo con la forza, dando così al Supremo Spock, come lo chiamavano i suoi uomini, la scusa che stava aspettando per accusare l'intero Congresso di alto tradimento e ordinarne il definitivo scioglimento. I rappresentati furono arrestati, ma per evitare lo scoppio di una guerra civile Spock ordinò di non fare loro alcun male. La maggior parte di loro venne confinata nei loro palazzi, impossibilitati a comunicare con l'esterno e quindi impotenti ad agire.

In meno di dodici ore, Spock si ritrovò ad essere l'unico punto di riferimento in una situazione politica completamente rivoluzionata. In meno di dodici ore, il Supremo Spock era di fatto diventato padrone assoluto dell'Impero.

Al posto del decaduto Congresso, riunì i suoi uomini e donne più fidati in un Consiglio di Garanzia, grazie al quale riuscì ad tenere sotto controllo gli ultimi relitti della gerarchia imperiale.

Nonostante i suoi metodi fossero tutto fuorché democratici, il Supremo Spock aveva realmente a cuore il futuro dei popoli dell'Impero, e considerava le azioni che era costretto a compiere una sorta di sacrificio necessario per garantire la stabilità.

Appena la situazione politica fu stabilizzata, infatti, Spock abbandonò il pugno di ferro per dare il via ad una serie di riforme indirizzate ad una progressiva smilitarizzazione dello stato, fulcro della sua idea di ristrutturazione dell'Impero.

La seconda parte del suo mandato fu quindi caratterizzato da un periodo di pace sociale e di antimilitarismo, grazie al quale si assicurò anche il sostegno del popolo, che fino a quel momento l'aveva seguito più per paura delle ritorsioni che per vero spirito rivoluzionario. Fu infatti subito chiaro che l'intenzione del Supremo Spock non era di limitare ulteriormente la libertà dei cittadini dell'Impero, ma anzi di estendere molte di queste libertà anche ai mondi sottomessi. Le province vennero introdotte ad una forma di indipendenza, seppur sotto il vigile controllo imperiale per evitare il riaccendersi di antiche faide interne.

Organismi come i Servizi di Sicurezza Imperiale furono smantellati, in quanto non più necessari per mantenere il clima di terrore. Perfino la Flotta Imperiale, una volta punta di diamante della macchina imperiale, non fu risparmiata da questa rivoluzione, e venne privata di buona parte del suo potenziale bellico.

Il vento del cambiamento spirava ormai in tutto l'Impero, e neppure gli sporadici gruppi di nostalgici militaristi furono più in grado di arrestarne l'avanzata.

Il giorno in cui, durante la storica Conferenza di Vulcano, i rappresentanti liberamente eletti dei mondi imperiali sancirono il definitivo scioglimento dell'Impero in favore di una Libera Assemblea dei Pianeti, un grido di gioia a lungo trattenuto risuonò nella grande sala preparata per la cerimonia.

Il sogno si era realizzato.

Ma all'orizzonte un nuovo incubo si stava preparando a sorgere.

L'ALLEANZA 
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Ciò che avvenne in seguito è probabilmente la naturale conseguenza delle atrocità compiute dall'Impero, dell'inestinguibile sete di vendetta di coloro che erano stati oppressi per decenni, o più semplicemente per il fatto che, come avrebbe detto in seguito lo stesso Supremo Spock, "la galassia non era ancora pronta per la pace."

Una volta messa in moto la riforma dell'Impero, molti cominciarono a domandarsi se questo processo di rinnovamento non avrebbe aperto le porte ad una nuova era di pace e di prosperità per la galassia, un nuovo Tempo della Luce in cui tutti i popoli del quadrante alfa, dimenticando i rancori e gli odi reciproci, avrebbero collaborato insieme per un futuro migliore.

Non avrebbero potuto essere più lontani dalla verità.

Mentre l'Impero smantellava in pompa magna il suo apparato bellico, altri popoli osservavano i cambiamenti con spirito ben diverso. Approfittando del momentaneo abbassamento di guardia dell'Impero che, completamente assorbito dalle proprie riforme, aveva smesso di tenere sotto controllo le altre potenze del quadrante, queste iniziarono ad affilare le loro armi.

Razze che fino a quel momento avevano vissuto nell'ombra dell'Impero, e che avevano visto le loro velleità di dominio stroncate dallo strapotere della Flotta Imperiale, intuirono nella nuova politica antimilitarista di Spock lo spiraglio di rivalsa che avevano a lungo aspettato. Mettendo da parte antichi rancori che avevano impedito loro di unirsi per lunghi decenni, misero in moto i loro apparati bellici.

Lontano dai clamori e dai festeggiamenti che segnarono la nascita della Libera Assemblea dei Pianeti, un altro organismo vide la luce quasi nello stesso momento, in maniera molto meno appariscente ma proprio per questo molto più pericolosa. Portavoce di questa nuova fazione furono i Klingon, che più di tutti avevano sofferto sotto il predominio dell'Impero ed erano da tempo a caccia di vendetta. Tra i più accesi sostenitori di un attacco all'Assemblea vi furono i colonnelli Azetbur e Chang, compagni d'arme e di vita, divenuti comandanti di una tra le più potenti compagnie di mercenari klingon dopo aver organizzato l'assassinio del padre di lei, Gorkon. Tra i primi a rispondere al loro appello furono i Cardassiani, dando prova di grande intuito nel fiutare da che parte avrebbe spirato il vento della galassia da lì a poco. I Romulani si rifiutarono invece di farne parte, memori della loro precedente rovinosa alleanza con i Klingon e ben consapevoli che se anche avessero posto fine alla tirannia dell'Impero, i nuovi vincitori non si sarebbero rivelati meglio di coloro che si preparavano ad abbattere.

Nacque così, all'ombra di auspici di rinnovata violenza, quella che, tanto per dare un indizio su chi avrebbe deciso le politiche della nuova fazione, venne chiamata l'Alleanza Klingon-Cardassiana.

Man mano che l'Impero proseguiva nel suo processo di pace, richiamando le sue flotte e lasciando momentaneamente indeboliti i propri confini, l'Alleanza preparava le sue mosse, firmava accordi commerciali e si assicurava la collaborazione o almeno la neutralità delle altre potenze del quadrante. Sfortunatamente per lui, il progetto del Supremo Spock di concentrare tutto il potere nelle sue mani era riuscito fin troppo bene, ed egli, completamente preso dallo studio delle sue riforme, ignorò colpevolmente i preoccupanti segnali che arrivavano dalle frontiere. Questo lasciò il tempo all'Alleanza di rinsaldate le sue fila e di mettere in moto la sua macchina bellica con un margine di anticipo paurosamente ampio. La Libera Assemblea si trovò quindi presa in mezzo, mentre sui suoi confini si ammassavano le flotte dell'Alleanza e dei suoi sgherri. Il Supremo Spock si rese finalmente conto dell'enorme pericolo che stavano correndo e tentò di correre ai ripari ordinando la mobilitazione generale, ma, come apparve immediatamente chiaro a tutti, era ormai troppo tardi.


 

L'offensiva dell'Alleanza durò quindici mesi, causò ventidue miliardi di morti fra entrambi gli schieramenti, spazzò via ciò che restava della Flotta Imperiale e distrusse le speranze di libertà di un intero quadrante. Fu uno dei conflitti più violenti e sanguinosi che la storia ricordi, e le sue cicatrici sono ancora oggi aperte e sanguinanti.

Fu una guerra totale. L'Alleanza non risparmiò i civili, e intere colonie vennero spazzate via, nuclearizzate senza pietà o compassione. Tutto ciò che l'Impero aveva seminato in un secolo di dominazione, se lo vide restituire con tutti gli interessi.

I mondi della Libera Assemblea caddero a uno a uno sotto la pressione delle flotte dell'Alleanza, finché non rimasero che la Terra, Vulcano, Andor e un pugno di altri pianeti.

Ma i Klingon non erano interessati allo sterminio. La morte sarebbe stata una vendetta troppo lieve per le crudeltà compiute dall'Impero. Terrestri, Vulcaniani, e tutti i loro alleati sarebbero sopravvissuti per vedere di persona il loro spazio conquistato, i loro mondi schiacciati, le loro civiltà ridotte in macerie. Solo allora la loro vendetta sarebbe stata compiuta.

L'operazione che segnò l'ultimo atto del conflitto fu la distruzione delle Colonie Lunari, tra le più antiche e popolose della Terra. All'ultimo conteggio, la loro popolazione ammontava, comprese le stazioni orbitali, a poco meno di seicentoventi milioni di persone. Utilizzando una singola testata a detonazione progressiva, l'Allenza colpì la Luna, raggiungendone il nucleo ormai spento e dando inizio ad una reazione a catena che interessò l'intera superficie. Per due giorni e due notti i Terrestri furono costretti ad osservare il loro satellite argenteo sconvolto da enormi esplosioni e terremoti senza precedenti, tanto che la sua orbita subì forti ripercussioni.

Quando gli effetti della bomba finirono, al posto della Luna non era rimasto che un nero detrito fumante. All'indomani, la Libera Assemblea dichiarò la resa.

Quelli che seguirono furono giorni convulsi, mentre chi poteva tentava in ogni modo di lasciare i pianeti condannati e cercare rifugio nello spazio neutrale. Altri, incapaci di sopportare la sconfitta schiacciante, si suicidarono in massa: si stima che circa il diciassette percento dell'intera popolazione andoriana si suicidò pur di non soccombere ai nuovi padroni.

I leader della Libera Assemblea furono trucidati in massa, compreso l'entourage del Supremo Spock. Di lui si disse che era morto durante il bombardamento del Palazzo dell'Assemblea su Vulcano, ma il suo corpo non venne mai ritrovato. Alcuni sussurrarono che fosse riuscito a mettersi in salvo prima che il palazzo venisse distrutto, ma quando di ciò corrisponda a verità e quanto invece non sia solo una voce nata per dare speranza in quei giorni bui non è dato sapere.

L'Alleanza occupò militarmente i mondi che una volta erano stati dell'Impero, dando inizio ad una oppressione sistematica della popolazione. Non furono fatte distinzioni: militari, civili, giovani, vecchi, l'intera popolazione venne ridotta al rango di schiavi. Furono annullate tutte le libertà civili, dando ai nuovi signori diritto di vita e di morte sugli sconfitti. La morte o la tortura potevano arrivare in qualsiasi momento, per un errore o semplicemente per un vezzo dei sorveglianti. Uomini e donne e bambini furono prelevati dalle loro case e rinchiusi in fabbriche-prigioni, costretti a lavorare per soddisfare i bisogni dell'Alleanza.

Non venne tollerata alcuna resistenza: al più piccolo accenno di rivolta la popolazione di intere aree venne sterminata. Klingon e Cardassiani utilizzarono ogni sistema in loro possesso per cancellare non solo la dignità degli schiavi, ma la loro stessa identità. Gli schiavi furono classificati in base a lettere dell'alfabeto: una designazione lambda corrisponde ad uno schiavo adibito all'estrazione mineraria, una designazione theta ad un tecnico delle riparazioni, una designazione epsilon ad uno specialista. Chi aveva la fortuna di avere qualche competenza particolare in un settore di interesse dell'Alleanza ottenne il permesso di continuare il suo lavoro, ma sotto le direttive dei sorveglianti.

Iniziò un'epoca buia, di terrore e di oscurantismo. Mentre i primi periodi dopo la sconfitta furono costellati di tentativi di rivolta soffocati nel sangue, con il passare degli anni crebbe e maturò una generazione che non aveva conosciuto altro che la schiavitù, una generazione che non sapeva nemmeno cosa significasse la parola libertà. Pochissime furono le cellule di resistenza rimaste attive, composte soprattutto da coloro che erano fuggiti nei giorni precedenti l'invasione e che non si erano mai arresi al destino dei loro mondi natali.

Grazie alla vittoria schiacciante riportata contro gli eredi dell'Impero, l'Alleanza si guadagnò il ruolo di potenza dominante del quadrante alfa. Vista la situazione, molti altri popoli decisero di unirsi all'Alleanza: Bajoriani, Breen, Rigeliani e molti altri. Alimentandosi dell'odio cresciuto in decenni di predominio imperiale, l'Alleanza crebbe e diventò sempre più potente.

Tuttavia, l'Allenza era nata come associazione militare finalizzata all'eliminazione dei suoi nemici, e a lungo termine il ritrovarsi senza avversarsi alla sua altezza non fu di aiuto nel mantenere la coesione interna dei suoi membri. I Klingon, incapaci di restare inattivi troppo a lungo, hanno iniziato a scalpitare, reclamando il controllo di zone di spazio sempre più estese. D'altro canto, nemmeno i Cardassiani stavano con le mani in mano, desiderando imporre la loro organizzazione anche ai partner minori dell'Alleanza.

Negli ultimi anni vi sono stati anche segni di una crescente tensione lungo la Zona Neutrale, sfociate in piccole schermaglie di confine con la Repubblica Romulana, che sembra uscita dall'isolazionismo che ha contraddistinto la prima metà del XXIV secolo.

È probabilmente proprio grazie a tutta questa serie di problemi che in questi ultimi anni si sono avuti piccoli fenomeni di ribellione, di portata estremamente limitata ma comunque efficaci. Il primo esempio è probabilmente l'attentato alla zona riservata agli alloggi dei sorveglianti nell'Istituto di Preparazione per Vulcaniani, avvenuto nel 2353 sul continente orientale di Vulcano.

Fatti di quella portata non si sono più ripetuti se non con rarissime eccezioni, ma nei registri dell'Alleanza si trovano notizie di tutta una serie di sabotaggi e piccole sollevazioni che si possono ricondurre all'operato di alcuni ribelli male organizzati.

Recentemente una delle zone più calde è stato il sistema di Bajor, uno dei mondi storicamente alleati dei Cardassiani. In seguito all'incidente del 2370 nel quale un runabout della Flotta Stellare venne catapultato nell'universo dell'Alleanza, vi furono altri contatti tra i due universi, grazie ai quali una piccola cellula di resistenza rubò i piani della USS Defiant, riuscendo con grandi sforzi a costruirne una copia. Grazie a questa nave, armata con tecnologie superiori di almeno dieci anni all'attuale tecnologia dell'Alleanza, i ribelli hanno messo a segno alcuni importanti obiettivi, tra cui la conquista della stazione spaziale cardassiana di Terok Nor.

Ma, nonostante questi inizi incoraggianti, il destino della maggior parte degli schiavi rimane saldamente nelle mani dell'Alleanza, e la strada per la creazione di una vera e propria Resistenza organizzata appare ancora estremamente lunga e difficile.


 

USS NEMESIS - Sezione Scientifica - Dipartimento Storico e Politico