SARA NERO E IL CONCORSO DI COLPA

"Vedi, la notte d'estate ha tre sorrisi..."
- Sorrisi di una notte d'estate

Prologo:

C'è nebbia nella tempesta ancora una volta, malgrado cambino i protagonisti e le generazioni si succedano. L'ultimo anno, gli ultimi esami. Il ciclo di studi sta giungendo al termine, molti dei cadetti che ora sciamano per i corridoi dell'Accademia, fra poche settimane saranno diventati ufficiali pronti ad aprirsi la strada fra le stelle. Per ora, comunque, il loro compito è ancora quello di riuscire ad aprirsi una strada fra le perigliose prove dell'Accademia, ultima delle quali un concorso di bellezza dentaria apparentemente innocuo ma che si potrebbe rivelare fatale... se non per la vita, senz'altro per la dignità.

Un sorriso per il domani! Sembra essere diventato il nuovo motto dell'Accademia. L'iscrizione è aperta a tutti, lo scopo è quello di trovare il nuovo volto della Flotta. Il numero degli iscritti ha raggiunto livelli insperati, sembra che tutti vogliano guadagnarsi l'immortalità per mezzo di un cartellone pubblicitario.

I cadetti sono tutti ammassati in vista delle selezioni, ed in alcuni di loro sta iniziando a sorgere un sentimento inquietante. Si tratta di una sensazione familiare, affinata ad arte durante questi ultimi anni di frequentazione; il suo nome è paranoia, fida compagna di vita di molti cadetti.

***

Accademia della Flotta Stellare
Durante una pausa delle lezioni, una cadetta digita sul proprio padd

<Caro diario, dopo le eliminatorie, siamo rimasti in concorso soltanto in sei. Io, e scusa se il mio parere non è obiettivo, sono quella che deve vincere (sottolineato, sottolineato). In effetti la vittoria sarebbe già mia se non fosse per Peter Perfect. Del resto, come poterlo battere? Lui è così eroico, così... sorridente. L'altra tizia, la klingon-romulana, non mi preoccupa, mi rendono più inquieta gli ultimi tre concorrenti. C'è un umanoide che non ricordo di avere visto prima, un altro un po' avanti con l'età dalla fama non proprio limpida ed uno strano vulcaniano che porta un V.I.S.O.R.E. Questi tre non me la contano giusta, ho provato a parlarne con Dent e T'Nan, ma...>

Sospiro ed interrompo per un attimo la stesura della mia biografia. Che impressione volete che lasci ai posteri? Che le opinioni della sottoscritta non sono prese nella giusta considerazione dai suoi amici?

<Caro diario, c'è qualcosa sotto, ti dico. Me le sento nelle ossa certe cose, non per niente sono betazoide, per quanto i miei poteri empatici siano minimini...> Questo è ridicolo, è da un'ora che sono seduta qui a spingere tasti, devo muovermi, fare qualcosa. <Vedi, diario, non è che ce l'ho con te, ma il fatto è che qui non c'è in gioco soltanto la mia possibilità di una vittoria schiacciante, sai, qui si potrebbe parlare di qualcosa di molto più losco. Spero di avere presto notizie più precise, bacioni (cuoricino), Sara.>

Ok, se ora sparirò improvvisamente nel nulla, almeno si saprà il perché... saprà, beh, più o meno se non trovo qualche altro indizio al più presto.

"Ciao, Sara, sempre a cercare le tracce di una cospirazione?" il nuovo arrivato è Dent, lo conosco fin dal primo anno d'Accademia.

"Ciao, Dent, vedo che le mie argomentazioni di ieri non ti hanno del tutto convinto."

"Quelle no, in effetti, ma mi ha convinto un'altra cosa."

Dent spara la sua affermazione e poi si accomoda sulla panchina, sistemandosi con tutta calma accanto a me. Aguzzo le orecchie, pagherei per avere i poteri telepatici del nonno, ma che vuoi? C'è chi eredita dal ramo giusto della famiglia, e chi da quello sbagliato. Non parliamone, va', che mi deprimo ancora di più.

"Allora? Ti decidi a sputare le informazioni o no?" lo sollecito, forse con un po' troppa emotività. Se voglio diventare il volto nuovo del domani è meglio che sviluppi in po' più di savoir fair. Come quello di T'Nan, tanto per citarne una, che non mi ero accorta di avere alle spalle. Bene, mi ci mancava solo di fare la figura dell'isterica davanti alla vulcaniana.

T'Nan però non fa una piega, per forza! è vulcaniana, si limita ad inarcare un sopracciglio e chiede: "Posso interagire anch'io nella discussione?"

"Ma non avevi paura di essere contaminata dall'abitudine illogica di trarre conclusioni affrettate tipica delle razze emotive?"

"Ho ripreso in esame alcune tue conclusioni apparentemente campate in aria quando un nuovo elemento si è aggiunto all'equazione."

"Stringi, stringi...?"

T'Nan è la prova vivente che anche i vulcaniani sospirano. "Stringi, stringi" ripete come se avesse in bocca un bolo amaro, "ho scoperto un nuovo elemento che riguarda il vulcaniano con il V.I.S.O.R.E. e sono giunta alla conclusione che tu avessi ra-ehm, ehm-gione, lui non è quello che vuole sembrare."

"Ma va'!" esclama Dent, "anche quel Dalton, sai, sorride e sorride... ma avreste dovuto sentirgli dire quello che gli ho sentito dire io."

"Ehi, voi due, uno alla volta." Quanto detesto avere ragione quando ce l'ho su queste cose. "Prima tu, Dent, cos'è che stavi dicendo su quel Dalton, prima che T'Nan ci interrompesse?"

T'Nan alza gli occhi al cielo, ma ascolta attentamente anche lei quello che ha da dire Dent. "Stavo passeggiando e ho visto quei tre concorrenti che facevano comunella. Strano, mi sono detto, non dovrebbero essere rivali? Ma non è questo il punto. Il fatto è che stavano venendo nella mia direzione e così ho sentito quello che dicevano. Beh, che ci crediate o no, loro stavano denigrando..." Dent trattiene il fiato per una pausa ad effetto e poi sputa tutto in una volta: "Perfect!"

"Cosa?" Non posso credere a quello che ho appena sentito. "Denigrare Perfect? Lo smascheratore di spie? Il salvatore di infanti?"

"Giuro" Dent si fa la croce sul cuore con un unico gesto della mano, un rituale umano che ripete molto spesso. "Ho sentito con le mie orecchie quel Dalton dire queste esatte parole: 'È Perfect il nemico! Quel bioccolo siliconato è furbo.' Testuali parole, ri-giuro." Altra croce sul cuore.

Dent si ferma e ci guarda, tentando di valutare quale effetto abbiano avuto su di noi le sue parole.

"E poi? Hai sentito altro?" lo sollecito.

"No, si sono allontanati, ma tre parole le ho colte in pieno" altra pausa ad effetto, "la prima è imbroglio, le altre due... voto elettronico."

"Lo dicevo io che quei tre hanno qualcosa di losco! Chissà cosa stanno tramando!"

"Ehm, ehm!" T'Nan si schiarisce la voce per attirare l'attenzione. "E questo non è tutto" dice.

"Avanti, parla, cos'hai scoperto?"

"Il vulcaniano con il V.I.S.O.R.E., quello iscritto con il nome di Vaarik..."

"Sì...?"

"Ho la certezza matematica che lui, in realtà... ci veda benissimo."

"Accidenti!" esclama Dent. "Che facciamo, ora?"

"È chiaro quello che c'è da fare" intervengo, "quelli parlavano di voto elettronico e di imbroglio, dobbiamo saperne di più, crackeremo la banca dati dell'Accademia prima che lo facciano loro."

<Caro Diario, finalmente qualcosa di concreto su cui lavorare. Non per vantarmi, ma se continua così, tu diventerai un best sellers!>

***

Accademia della Flotta Stellare
Ufficio della segreteria

E così nottetempo ci siamo intrufolati nell'ufficio di Moneyrenny, una delle addette alla gestione delle votazioni. Dal suo terminale riusciremo senz'altro ad accedere ai dati che ci servono. L'ufficio è quello di qualsiasi segretaria, escludendo il dipinto su vetro che abbiamo appena mandato in frantumi. Che ci possiamo fare? Le segretarie si dividono in due tipi, quelle che si portano il lavoro a casa e quelle che si portano gli hobby di casa al lavoro. Per nostra sfortuna Moneyrenny fa parte della seconda categoria. Il resto dell'ufficio è composto da una scrivania con una catasta di padd da smistare, una tazza di raktajino, un intercom da tavolo ed un terminale sul quale è appiccicato un foglietto con la password per il computer.

Dent si china ed inizia a ricomporre il quadro in vetro andato in frantumi; T'Nan si siede sulla poltrona di Moneyrenny e comincia ad inserire input in maniera sistematica nella rete dell'Accademia.

<Caro Diario,> inizio a scrivere, ma T'nan mi interrompe bruscamente: "La tua partecipazione alle indagini porterebbe ad una velocizzazione del processo di controllo dei dati"

"Mhm?"

"Piantala di digitare su quel tuo padd e dagli una mano a controllare il codice!" sbotta Dent, sventolando un pezzo di vetro acuminato. È l'ultimo rimasto da incollare, una volta sistemato, Dent ci raggiunge davanti al monitor.

"Pensavo che avrebbe fatto tutto il software scritto da T'Nan."

"Le tue convinzioni erano errate, è necessaria l'interazione di esseri senzienti" specifica T'Nan, poi aggiunge a bassa voce: "Ma voi due andrete bene comunque."

"Ti ho sentito!" sbotto, ma la vulcaniana si limita ad alzare un sopracciglio, ignorando la mia reazione.

La discussione potrebbe andare avanti se non fossimo interrotti da un segnale d'allarme lanciato da mio padd. Controllo velocemente di cosa si tratta: "Qualcuno sta tentando di inserirsi clandestinamente nel computer!"

"Bene, ora dimmi qualcosa che non so" ribatte Dent, all'apice del suo umorismo.

"Intendevo dire: Qualcun altro oltre a noi!"

T'Nan si affretta ad inserire una serie di comandi nel tentativo di scoprire da che parte viene l'intrusione.

"Pensi che si siano accorti che siamo entrati nel sistema?" le chiedo.

"I vulcaniani non azzardano ipotesi su dati non certi, ma se proprio dovessi farne una... portatemi in infermeria, potrebbero essere i primi sintomi della sindrome di bendii."

Mi avvicino a Dent: "Senti" gli sussurro in un orecchio, "se avverti l'impulso di strozzarla, posso fornirti un alibi."

"Vi ho sentito" replica laconicamente T'Nan. "E ho fatto anche di più." La vulcaniana gira la sedia verso di noi, che siamo in piedi alle sue spalle, ed alza un sopracciglio come gesto ad effetto per sottolineare le sue parole: "Ho trovato il punto di accesso dal quale stanno agendo gli intrusi."

Io e Dent scattiamo verso la porta, se riusciamo ad essere abbastanza veloci riusciremo a prendere gli intrusi con le mani nel sacco. Potremmo perfino diventare degli eroi, come Perfect quando ha catturato la spia romulana. Mi fermo a pochi passi dall'uscita, torno verso la porta e guardo T'Nan, ancora seduta sulla poltrona che fissa con stupore lo spazio vuoto che solo qualche secondo prima occupavamo io e Dent.

"Ehm, scusa, dove sarebbe questo posto?"

Il posto risulta essere un terminale di servizio raggiungibile in dieci minuti di corsa. Si trova in una zona dell'Accademia dove ci sono sempre cadetti in transito. I terminali sono ad uso pubblico e sono a disposizione di chiunque voglia usarli, in pratica, un posto perfetto per non dare nell'occhio. Come si dice? Il miglior luogo in cui tenere una conversazione segreta è un posto affollato.

Gli intrusi sono già scappati, il terminale al quale siamo diretti è vuoto. Un cadetto boliano sta per avvicinarcisi ma lo blocchiamo appena in tempo, prima che cancelli inavvertitamente le tracce. Chiunque fossero gli intrusi, sono stati furbi ad agire da qui.

Guardo il terminale, il suo schermo lampeggia indifferente verso di me. "Ed ora che facciamo?" chiedo.

T'Nan prende in considerazione la domanda. "Stiamo discutendo riguardo qualcuno che ha già agito infrangendo i regolamenti e che potrebbe avere cattive intenzioni nei confronti dell'Accademia, pertanto la mia opinione è quella di raccontare ogni cosa a DeLeone. La nostra punizione per esserci introdotti nottetempo nell'ufficio della segreteria, se confrontata con il bene dei molti, sarebbe comunque meno grave delle conseguenze di lasciare una possibile spia a piede libero. Pertanto, la scelta migliore da prendere è quella di rivolgerci alle autorità."

Io e Dent ci guardiamo in faccia e scoppiamo a ridere contemporaneamente. "No, dai, sul serio, che facciamo, ora?" domanda Dent.

Le spalle normalmente rigide di T'Nan si abbassano di qualche millimetro.

"Ho un'idea!" esclamo. "Potremmo prendere dei campioni dalla consolle del terminale ed estrapolare la sequenza del loro DNA tramite il software diagnostico dell'infermeria, al quale accederemo crackando il computer della Leneorat con un programma ad estrapolazione di codici risequenziati. Poi ci introdurremo nella banca dati dell'Accademia e..."

"Scusa, scusa, tu!" Mi volto verso Dent, ma non sta parlando con me, si sta rivolgendo ad una ragazza formosa e con i capelli rossi. "Ti chiami Rebecca, giusto?" le chiede. "Hai partecipato alle elezioni studentesche, vero? Come scordare una così bella ragazza!"

La ragazza farfuglia qualcosa che non mi prendo la briga di ascoltare. Non ci posso credere! Dent mi ha interrotto per fare il cascamorto con questa qui?! Non contento mi strappa pure il padd di mano.

"Senti, abbiamo trovato questo padd appoggiato qui. Sai mica chi c'era a questo terminale prima del nostro arrivo? Così glielo restituiamo."

"Ah, ma allora deve essere il padd di Renko" risponde la rossa. "Sì, fino ad un attimo fa era qui con Luke e Vaarik. Se volete glielo posso portare io, il loro alloggio è ad un paio di corridoi di distanza dal mio."

"Ah, ho capito, grazie ma non importa, glielo porto io, ciao."

Ci allontaniamo in fretta per cercare un angolo lontano da orecchie indiscrete. Io e T'Nan dobbiamo trattenere Dent che ha avuto un ripensamento e vuole tornare dalla rossa ad offrirle un capuccino tre chic con schiuma alta tre dita.

"Ora sappiamo il nome di chi si è introdotto nel computer contemporaneamente a noi."

"E sappiamo anche dove abitano, blocco J" afferma sicuro Dent.

"Come fai a dirlo?" gli chiedo, poco convinta.

"Hai sentito Rebecca, no? Hanno gli alloggi ad un paio di corridoi di distanza dal suo."

"Tu sai dove abita quella là?!"

"Una sventola del genere? Stai scherzando? Ovvio che avevo già preso le mie informazioni."

"Ma è un chiodo fisso, il tuo?"

"Ahem, ahem..." T'Nan ci interrompe schiarendosi la gola. "Forse vi sta sfuggendo il punto focale della nostra indagine, e cioè che gli intrusi misteriosi sono proprio tre dei tuoi rivali nel concorso 'Un sorriso per il domani' e di conseguenza concorrenti per il posto di pilota della nuova navetta a tecnologia stealth, la quale, probabilmente, è il loro vero obiettivo."

Mi riapproprio del padd e richiamo i dati che vi abbiamo scaricato dal computer di Moneyrenny, anche il terzo nome: Renko, combacia, proprio come quello degli altri due e che già conoscevamo.

T'Nan ha ragione, qui le cose si stanno mettendo male, bisogna restare focalizzati sul nostro obiettivo. Triste dirlo, ma i miei sospetti su quei tre individui stanno trovando conferma ed è venuta l'ora di mettersi ad indagare sul serio.

***

Accademia della Flotta Stellare
Corridoi del blocco J

Mi sembrava di averlo visto passare, ma ora non ne sono più tanto sicura. Accidenti, questo tizio è difficile da pedinare, basta che ci sia solo un po' di folla e lo perdo immediatamente di vista. Renko, che razza di nome, eppure ho l'impressione che dovrebbe dirmi qualcosa, in tre anni d'accademia non ricordo di averlo incontrato eppure... bah... detesto quando le cose non mi sono chiare. E poi per i criminali è un vantaggio avere una faccia comune, di quelle a cui la gente non fa caso.

La sua partecipazione al concorso è finta come la motivazione che ha scritto sulla scheda d'iscrizione: "Voglio essere notato. Lo faccio per un po' di popolarità." Ma andiamo! Mi chiedo come abbia fatto ad arrivare alle finali.

Adesso sono davanti alla porta del suo alloggio, forse non riuscirò a pedinarlo come si deve in giro per l'Accademia, ma di una cosa sono sicura: adesso lui non è qui. Se ho fortuna, però, dovrebbe esserci la sua compagna d'alloggio, me la posso rigirare come voglio e ottenere informazioni su 'sto tizio.

<Ciirp!> L'avvisatore acustico mi fa balzare il cuore in petto, mi sta dicendo che sto per fare una cosa molto stupida e pericolosa e che finché la porta non si apre sono ancora in tempo ad allontanarmi senza voltarmi indietro. Stupidaggini, stando al computer lei è una trill. Beh, io sono betazoide, quindi sono in vantaggio. Beh, betazoide in questo momento proprio non lo sembro, fra le lenti a contatto e le protesi facciali ho addosso tanto di quel trucco che nemmeno mia madre mi riconoscerebbe. Ma che ci posso fare? Come finalista del concorso la mia faccia la conoscono fin in troppi.

Intanto sono passati tre minuti, il mio cuore ha sobbalzato per niente, la porta non si apre. Attivo un'altra volta l'avvisatore acustico.

<Ciirp!> Ancora nulla, la porta resta chiusa. Forse la trill non è nell'alloggio. Peccato, era una buona occasione che potrebbe non ricapitarmi.

Mi avvicino alla porta dell'alloggio di fianco, se c'è una costante universale, è che i vicini d'alloggio sono sempre ansiosi di spettegolare su tizi che abitano accanto.

<Ciirp!>

Mi risponde una voce maschile: "Avanti, è aperto!"

Entro. Sono in due, un mizariano ed un umano. Sorrido, sono ancora in vantaggio, nessuna delle due razze ha particolari poteri mentali da poter scoprire il mio bluff.

"Salve, stavo cercando la vostra vicina ma sembra che non sia in casa, sapete quando rientra?"

L'umano aggrotta la fronte. "La boliana nell'alloggio oltre l'angolo? Non la conosco molto bene."

"No, intendo dire la trill proprio qui a fianco."

"Ma non è più in Accademia, adesso è rimasto solo Renko."

Che razza di nome.

"Oh, certo, Renko, in realtà avevo bisogno di entrambi. Sono qui per una commissione." Estraggo il padd. "Vengo per conto di... di Tn'ed, che gli deve restituire questo padd."

"Se vuoi puoi lasciarglielo sul tavolo, vieni guarda..."

L'umano mi fa entrare nell'alloggio e noto un enorme buco nella paratia che si affaccia sull'alloggio del tizio. Non posso credere alla mia fortuna, con un po' di abilità riuscirò ad effettuare una perlustrazione. Mi ci vuole poco per farmi offrire una tazza di te da questi due, in men che non si dica siamo seduti a chiacchierare amabilmente. Riporto il discorso sulla trill.

"In effetti è da un po' che non la vedo, avevamo già perso i contatti però non mi aspettavo che se ne fosse andata, secondo il computer della segreteria il posto in alloggio è ancora occupato."

"Non mi dire" ridacchia amabilmente il mizariano. "Ecco perché dopo tutto questo tempo non hanno assegnato ancora nessun altro e Renko è rimasto solo."

"Che intendi dire? Tu non lo trovi strano?"

"Errori nell'aggiornamento di moduli, intoppi burocratici, sono cose che capitano."

Davvero? Mai sentito dire. Ma devo far buon viso a cattivo gioco e farlo parlare.

"Ma tu l'hai vista andare via?"

Aggrotta la fronte come se ci pensasse per la prima volta. "No."

"E come fai a sapere che è stata riassegnata da qualche altra parte?" butto lì, sorridendo come un ebete.

"Me l'ha detto Renko."

Lo sapevo! E scommetto che nessuno dei due si è preso la briga di controllare se fosse vero oppure no! È così che si può svanire nel nulla perfino qui all'Accademia della Flotta Stellare.

Una trill che doveva occupare l'alloggio sparisce da un giorno all'altro e chi è l'unico testimone? Proprio il mio sospetto, e chi altri? E se l'avesse uccisa? Accidenti, ma in che pasticcio mi sto andando a ficcare?

Continuo a pilotare la conversazione su questo Renko e quello che scopro non mi tranquillizza per nulla. Da che il mizariano ed il terrestre lo conosco, infatti, il tizio è stato coinvolto in ben più di un paio di incidenti poco chiari. Eppure i due vicini ne parlano con tale scioltezza, come se non si rendessero conto o non riuscissero a fare il collegamento. Ma che credono? Che la vita sia fatta di coincidenze?

"Ed ora sapete dove sia andato?" butto lì con nonchalance.

"Non si è sbottonato con noi" specifica l'umano. "Ma non è la prima volta che si comporta così. Da quel che abbiamo capito, però, ha a che fare con il nuovo concorso, c'è qualcosa di poco chiaro."

È quello che temo anch'io, purtroppo, per questo sono qui. Ma questo mi ricorda che devo sorridere il peggio possibile per non tradire la mia identità di finalista. La finestra dell'alloggio dà direttamente su di un enorme cartellone con i sei finalisti del concorso ed il mio faccione in primo piano.

"Oh," ribatte poi il mizariano "sarà a fare quello che fa di solito, penso, ficcare il naso in giro. Ah, ah, ah."

"Ah, ah, ah" gli faccio eco.

Ma si può sapere che hai da ridere? L'ho capito chi sei, sei quello che nell'olo-intervista del giorno dopo dice: 'non l'avrei mai detto, sembrava un così bravo ragazzo!' Del resto non si può essere tutti betazoidi.

"Ah, beh, ora devo andare. Allora gli lascio il padd in alloggio."

Oltrepasso il foro nel muro e mi ritrovo nel suo alloggio. È buio, ovviamente, dato che non c'è nessuno, eppure è così che me lo sarei immaginato comunque. Tolto il buco che lo unisce a quello dei vicini, l'alloggio è uno come tanti. La cosa che salta agli occhi, però, è che di un tocco femminile non c'è traccia, sparito insieme alla trill.

Con i vicini che fanno capolino dal salotto a fianco non posso mettermi a frugare in giro. Mi avvicino al tavolo, farò finta di lasciare qualcosa e poi ne andrò. Il mio sguardo cade su di una catasta di padd con appunti di studio appoggiati con poco riguardo, non diversa dal migliaio di altre cataste in un migliaio di altri alloggi in giro per le accademie dell'universo. Un padd in particolare attira la mia attenzione, è quasi nascosto in un angolo anonimo ma non può sfuggire ad un innato intuito betazoide. Lo scambio al volo con il padd che ho in mano e che contiene un testo sulla dinamica dei campi di contenimento nei motori a curvatura.

Esco e mi ritrovo di nuovo per i corridoi dell'Accademia. Quello che mi serve è un angolino tranquillo dove estraggo il mio bottino, il padd che ho, ehm, preso in prestito dall'alloggio di quello. Non so perché mi è venuto l'impulso di sbirciarlo ma ho colpito nel segno, al suo interno c'è una lunga lista di tutte le persone coinvolte nello staff organizzativo del concorso; di alcune persone c'è addirittura la scheda anagrafica.

Ah, hanno raccolto un bel po' di informazioni, a quanto pare stanno facendo le cose in grande. Qui c'è il nome del presentatore, delle vallette, dei tecnici del suono. Alcuni sono contrassegnati come se lo scopo fosse quello di restringere la lista a pochi nomi soltanto. Eccoli qua, infatti, il nome degli ingegneri che si occuperanno della navetta stealth.

Mi tremano un po' le mani, continuo a far scorrere i dati fino ad arrivare alle schede dei concorrenti, ed alla mia. Eccomi, ecco la mia faccia che mi sorride dallo schermo del padd, la schermata successiva potrebbe svelarmi che intenzioni hanno nei miei confronti...

<Bliirp!> Il suono improvviso mi fa sussultare ed il padd mi cade di mano. È solo il mio comunicatore che si attiva, ne esce la voce di Dent: "Autostoppista a Sorriso Smagliante, Autostoppista a Sorriso Smagliante."

"Dent!" ruggisco "Mi hai fatto prendere un colpo. Questi qui sono colpevoli! Più che colpevoli! Quel Renko non si comporta da normale concorrente, invece di informarsi sui giudici sta prendendo tutte le informazioni possibili sui tecnici e sulla topografia dei luoghi."

"Sì" dice Dent "stessa cosa anche per quel Dalton, per questo ti stavo chiamando, se c'è una cosa su cui non ho dubbi è che punta alla navetta stealth. L'ho spiato fare ricerche in proposito, i nostri sospetti sono tristemente confermati."

"Fai attenzione, Dent" lo avverto. "Sono tipi pericolosi, ho saputo che sono già stati coinvolti nella morte di una cadetta."

Racconto quello che ho saputo sull'esercitazione di Kantara e del tragico evento con il quale si è conclusa. Un ferito, un morto ed un giro di ufficiali corrotti.

"Accidenti!"

"Tieniti forte, ricordi il rapimento della figlia degli Sherman da parte di una spia romulana?"

"Altroché! Se non fosse stato per l'intervento di Perfect..." È come se vedessi Dent scuotere la testa.

"Parlando del più e del meno con i vicini d'alloggio sai cosa ho scoperto? Che tutti e tre lavoravano al baby club! Sai che significa? Che è passata per le loro mani prima di... scomparire."

Dall'altro capo del filo sento solo il silenzio, poi: "Forse è meglio non sbilanciarsi troppo via comunicatore. Dobbiamo incontrarci per confrontare le nostre scoperte."

Chiudo la comunicazione con Dent per contattare T'Nan, è l'ora di indire il consiglio di guerra. "Sorriso Smagliante a Logica Perfetta, Sorriso Smagliante a Logica Perfetta... rispondi, Logica Perfetta."

***

San Francisco - Terra
La salamandra lucente nel sole del mattino ecc. ecc.

Il piano di battaglia viene steso su di un tavolo da quattro, posto un po' in disparte a ridosso di uno degli angoli della grande sala. Il tavolo è occupato da tre avventori, io, Dent e T'Nan.

Tutto quello che abbiamo scoperto è nei padd stesi davanti a noi, il posto non è stato scelto a caso, i nostri tre sospetti sono a quattro tavoli di distanza a confabulare fra di loro. Il tempo è tiranno, le prove schiaccianti ancora ci sfuggono ed è meglio sfruttare ogni minuto a disposizione per tenerli d'occhio in cerca di un qualche punto debole. Fra circa un'ora, infatti, ci sarà il gran finale del concorso 'Un Sorriso per il Domani'. Mentre discutiamo, T'Nan cerca di calibrare un sensore in modo da poter ascoltare quello che si dicono quei tre, senza che se ne accorgano.

"Manomissione al computer?" chiedo a Dent, assicurandomi di aver capito bene.

"È quello che ho detto" risponde il ragazzo. "Ricordate che poco prima delle elezioni studentesche l'intero sistema di computer andò in tilt?"

"Si dovette votare a mano, è vero" annuisco io. "E si parlò anche di brogli elettorali."

"Indovinate chi fu accusato dell'evento?"

Il mio sguardo si sposta verso il tavolo dei tre. "È vero!" esclamo. "Ecco dove avevo già visto quelle facce! Nell'aula magna, quando il capitano Maxwell li nominò addetti allo spoglio dei voti. Come ho fatto a dimenticarmene?"

"In realtà non furono mai incriminati" interviene T'Nan, interrompendo momentaneamente il suo lavoro sul sensore. "Infatti fu ritenuto colpevole della manomissione al computer un anticano e dei brogli elettorali un certo Dastardly."

"Beh... innocenti del tutto non potevano essere, penso. Altrimenti perché avrebbero puntato il dito su di loro?" ribatte Dent.

"Già" gli vengo incontro. "E poi non è una strana coincidenza che il nome di Dastardly sia venuto fuori anche nello scandalo di Kantara? Dove una cadetta rimase uccisa ed un altro ferito gravemente. Entrambi i cadetti menzionati facevano parte della stessa squadra a cui appartenevano anche i nostri tre... sospettati."

"Sirio II" rilancia Dent.

"Sirio II cosa?" chiedo.

"Sirio II ed un trafiletto di olo-giornale che ho scovato quasi per caso facendo una ricerca incrociata sul computer. Circa due anni fa, ci fu un incidente all'astroporto di Sirio II in cui erano coinvolti quei tre. Sembra fosse coinvolto anche un ricercato di uxoricidio di cui non si è poi saputo più nulla..." Dent lascia la frase in sospeso come a dire 'chi vuole intendere, indenda.'

"Se vogliamo analizzare i trafiletti di olo-giornale" ricomincia T'Nan, "parliamo dell'incidente alla Volture."

"Trafiletti?" le faccio notare. "Ma se ha avuto la prima pagina! L'equipaggio della Volture decimato, Broderick stesso ne è uscito vivo per miracolo, e lui è una leggenda nel suo campo."

"Sì," ammette T'Nan, alzando un sopracciglio per richiamare l'attenzione sull'importanza di ciò che sta per dire. "Ma nella prima pagina non viene specificato ciò che interessa a noi, e cioè che a bordo della Volture c'erano anche tre cadetti in stage."

"Nooo."

"Sarebbe affascinante scoprire come hanno fatto ad evitare i riflettori e la pompa magna," ammette la vulcaniana. "Ma alla fine i loro nomi sono trapelati comunque."

"Sottintendi che sono riusciti a pilotare le notizie giornalistiche?"

T'Nan si irrigidisce all'istante, tornando in posizione perfettamente eretta, neanche avesse un tavolo al posto della schiena. "Io non sottintendo nulla, io mi sto limitando ad esporre fatti che posso essere verificati in qualsiasi momento."

"E nessuno sospetta niente?" Non ho i poteri mentali di mio nonno, ma anche così mi sembra di essere la proverbiale orba in un paese di ciechi. "Mi vengono i brividi giù per la schiena."

"Che nessuno sospetti proprio nulla non ci giurerei" spara Dent. "Da quel che ho scoperto il dipartimento per le indagini temporali alcuni sospetti deve averceli avuti, perché so per certo che li ha torchiati più di qualsiasi altro quando si iniziò a sentire quelle voci su di un incidente al Guardiano del Sempre."

"Ricordo le voci e le dicerie ma rilancio con uno scandalo vero. Ancora più indietro nel tempo, al primo anno d'Accademia e a una spia che era riuscita ad infiltrarsi proprio qui."

"McBride" T'Nan e Dent dicono il nome praticamente insieme. Tutti e tre abbiamo visto l'olo-film che ne ha tratto Smithee, malgrado tutti e tre siamo usciti dal cinema con opinioni estremamente diverse l'uno dagli altri.

"McBride" confermo. "Coinvolti anche in quello scandalo. A questo punto la domanda è: da quale parte stavano, veramente?"

Un sibilo gracchiante sembra scaturire dal tavolo: "...chi può dirlo."

In realtà si tratta dell'apparecchio su cui sta lavorando T'Nan e che inizia a dare dei risultati. Calibrato a dovere, il sensore ci porta le voci dei tre sospetti.

"No, ti dico che secondo me lui è innocuo, non è da lì che dovremmo aspettarci problemi" sta dicendo uno dei tre. Tento di sbirciare verso il loro tavolo, sentire le loro voci così vicine e vederli parlare così distanti è una sensazione estraniante.

Fra di noi è sceso il silenzio assoluto, nessuno muove un muscolo. Loro non ci possono sentire, ma il nostro è un comportamento istintivo a cui perfino la vulcaniana si piega inconsciamente.

Adesso è Dalton, l'umano con il pizzetto, che ha preso la parola. "Allora non ci rimane altro da fare" sta dicendo. "Una volta saliti sul palco..."

La trasmissione si interrompe bruscamente.

Cosa?! Vorrei urlare: Una volta saliti sul palco, cosa? Ma non lo faccio, fortunatamente riesco a trattenermi in tempo.

"T'Nan!" sibila Dent. "Riaccendi il sensore, presto!"

"Non è così semplice" risponde la vulcaniana. "In queste condizioni non può tenere la calibratura a lungo. Sto tentando di riattivarlo il più in fretta possibile."

Le dita agili di T'Nan armeggiano con i circuiti del nostro piccolo apparecchio spia artigianale. Nel frattempo guardo di nuovo verso il tavolo e vedo quei tre muovere la bocca ma senza che ne esca alcun suono. Se la sensazione provata prima era strana, questa è irritante, è come assistere ad un olo-film con il sonoro guasto.

Dopo qualche minuto T'Nan riesce di nuovo a ricalibrare il sensore. "Non durerà a lungo" ci avverte.

"Meglio che niente" le rispondo. Faccio cenno di far silenzio per non perdere una sola parola di quello che dicono.

"...cadetta" dice il tizio che ho pedinato, Renko.

"Ogni eventualità scartata potrebbe celare un pericolo" gli risponde il vulcaniano.

"Volete che me ne occupi io?" sorride l'umano con il pizzetto, poi si guarda intorno furtivo, si china verso gli altri e sussurra. "Sapete che ci so fare, in queste cose."

"Luke, attenzione!" Renko lo riprende facendo un cenno verso una cameriera dai capelli verdi che si sta avvicinando al tavolo.

L'umano si rialza di scatto ed il sensore perde di nuovo la calibratura. I tre parlano con la cameriera mentre T'Nan si affretta ad impostare nuovamente i dati. Quando le loro voci giungono di nuovo a noi, la ragazza se ne è andata, ed i tre sono di nuovo soli a complottare. O questo è quello che credono, perché noi stiamo ascoltando.

"Comunque, se non stiamo attenti, qui rischiamo grosso" sta dicendo Dalton.

"Strano a dirsi, ma una volta tanto, Dalton potrebbe non avere completamente torto" afferma il vulcaniano. "Quella tizia misteriosa che è venuta ad indagare su di te a nome di un certo Tn'ed non è da sottovalutare. Qualcuno potrebbe sospettare di noi."

Stanno parlando di me. Sento i battiti del cuore accelerare, per la prima volta da che abbiamo iniziato l'indagine mi rendo conto di star veramente rischiando la pelle. Questi qui fanno sul serio.

"Non sto affatto sottovalutando l'episodio, Vaarik, ma di questi tempi, chi può dire chi o cosa stia indagando su di noi, giusto?"

Sul loro tavolo scende un silenzio gelido. L'umano con il pizzetto batte una mano sul tavolo per rompere il ghiaccio. "Tornando al discorso di prima" dice, "allora della betazoide me ne occupo io?"

Sento il mio cuore fermarsi con la stessa velocità con cui stava battendo, ero io la cadetta di cui stavano parlando prima, quella di cui si devono... occupare. Dent è sbiancato e T'Nan ha fatto l'equivalente vulcaniano. Dent mi afferra il braccio per farmi alzare ma mi sento le gambe di burro.

"Dobbiamo andarcene, Sara" mi dice. "Muoviti, presto!"

Mi alzo come mi viene detto, Dent e T'Nan mi fanno scudo per nascondermi alla vista degli altri avventori mentre sgattaioliamo fuori dal locale.

"La finale inizia fra meno di un'ora" dico, stupidamente, uno spietato killer mi vuole uccidere e guarda cosa vado a pensare.

"Ora dobbiamo avvisare la sicurezza" afferma T'Nan. "Non abbiamo altra scelta. Avete udito anche voi cosa stavano dicendo, quella è gente che fa sul serio."

Stavolta nessuno ha nulla da obiettare alla proposta della vulcaniana.

***

San Francisco - Terra
La finale del concorso 'un sorriso per il domani'

Arriviamo alla finale del concorso che siamo trafelati. Abbiamo concordato che questo era il posto più logico in cui venire, la maggior parte del servizio di sicurezza dell'Accademia quest'oggi si trova qui.

"Guardate, ecco Sherman!" indico l'istruttore ai miei compagni.

Corriamo tutti e tre verso l'istruttore mentre due guardie portano la mano ai phaser, guardinghe. Sherman gli fa cenno con la mano che va tutto bene.

"Signore" intervengo, "sta per succedere qualcosa di terribile! Vogliono rubare i piani della navetta stealth..."

"Silenzio!" ordina l'istruttore in tono secco. "Lo sospettiamo" aggiunge poi, più gentilmente. "Ma se vogliamo prenderli dobbiamo fare in modo che facciano un passo falso."

Sherman ci lancia una lunga occhiata ammonitrice, poi ordina: "Non so come abbiate fatto voi tre a scoprire una cosa del genere, ma ora tutto deve sembrare normale, non una parola, non un comportamento fuori luogo, chiaro?"

"Ma..."

"Niente ma" taglia corto l'istruttore, senza aspettare altre spiegazioni. "Ho chiesto: è chiaro?"

Una donnina dall'aria arcigna ci viene incontro, incurante del fatto che stiamo parlando con il responsabile della sicurezza. Si tratta della regista dell'olo-trasmissione: "Allora, finalista numero sei," sbraita "pensa di essere in ritardo, oppure no?"

"Lo è?" domanda Sherman in tono perentorio. Nulla deve essere fuori posto, tutto deve scorrere normalmente, ha detto. E questo andrebbe contro alle disposizioni.

"È stato chiaro, signore" rispondo, poi mi lascio trascinare lontano dalla regista infuriata, che mi deve dare istruzioni sul posto che dovrò occupare sul palco.

Dietro alle quinte, Dent e T'Nan sono al mio fianco, sono riuscita a farli passare come miei accompagnatori.

<Caro diario, spero che non ce ne sia mai bisogno, ma ti ho affidato tutto quello che abbiamo scoperto finora in caso le cose vadano... beh, in caso io non possa raccontarle di persona. Il comportamento di Sherman è rassicurante ma trovarmi a tre metri di distanza da tre assassini non è una cosa che mi mette a mio agio. So per certo che c'è almeno un addetto alla sicurezza appostato alle nostre spalle, qui c'è troppa gente perché possano tentare qualcosa adesso. Certo, però, che facendo le giuste considerazioni, 'sta cosa potrebbe addirittura farmi vincere il concorso. Fra poco, infatti, Perfect non sarà l'unico ad aver catturato una spia. Anzi, in questo modo lo batterò di tre ad uno. Finalmente torno a vedere le cose con l'ottica giusta. Chissà se Perfect mi inviterà a cena, dopo che sarò diventata un'eroina alla sua altezza. Non ci avrei mai sperato, ma dimostrando di essere degna... devo chiudere qui, diario, è la voce del presentatore, questa.>

I finalisti vengono chiamati sul palco uno alla volta. Primo fra tutti Perfect, uno scroscio di applausi lo accoglie, se in questa occasione non fosse mio concorrente, lo applaudirei anch'io. Poi è il turno di Dalton, della klingon-romulana, ed infine di Vaarik. Resto dietro le quinte aspettando di sentire il mio nome. Dunque, quei tre non possono agire mentre sono inquadrati dalle olo-camere pertanto la loro unica occasione sarà di tentare qualcosa durante l'intervallo, ossia fra circa venti minuti. Forse dovrei avvisare Sherman di questa mia intuizione, non so se lui ci ha pensato.

"Il momento migliore per agire sarà durante l'intervallo" dice T'Nan.

"Ci ero arrivata prima io!" sbotto.

La vulcaniana si volta verso di me ed alza un sopracciglio.

"Anche se non l'ho detto ad alta voce" aggiungo.

"Siete in ritardo tutte e due" dice Dent. "Io me l'ero già immaginato da tempo."

"Si può sapere perché tardano tanto a chiamare il mio nome?" chiedo. A quest'ora avrei già dovuto essere sul palco.

Da oltre le quinte sentiamo del trambusto. Ci guardiamo in faccia tutti e tre con espressione interrogativa. Qualcuno sul palco sta gridando. Usciamo da dietro le quinte per vedere cosa stia succedendo; è una mossa azzardata, ma siamo cadetti della flotta stellare, non possiamo tirarci indietro.

Sbuchiamo sul palco e la prima cosa che vedo sono Renko, Dalton e Vaarik che stanno correndo dritti verso di noi.

Una voce grida: "Fermateli!"

Scattiamo in avanti ma qualcuno si mette in mezzo. Lo scontro è inevitabile, fra noi tre e Renko, Dalton e Vaarik ci sono altre due persone. Finiamo a terra tutti e otto, sono immobilizzata sotto il peso degli altri corpi, mentre una scarica di adrenalina mi fluisce nelle vene.

Prima ancora di poter far qualcosa, gli uomini della sicurezza ci hanno circondato. Allontanano Renko, Vaarik e Dalton da me, Dent e T'nan. In mezzo a noi ci sono il presentatore e la sua valletta, che vengono fatti rialzare sgarbatamente da due guardie bene armate.

Sherman in persona sale sul palco per dirigere le operazioni. Gli sorrido, sono qui al concorso per questo, in fondo.

'È tutto a posto' penso. 'Li hanno presi.'

Ma l'istruttore non si dirige verso i tre loschi cadetti, bensì verso il presentatore e la valletta.

"Bel colpo" dice, "finalmente sappiamo che faccia hanno. Arrestateli."

"Giù le mani, maledetti federali! Era un piano perfetto, come avete fatto, come?!" Il presentatore e la valletta vengono portati via in manette, mentre io, a bocca spalancata per lo stupore, faccio da sfondo.

"Signorina Nero" mi apostrofa, "può tirare un sospiro di sollievo, a quanto pare le sue spie sono state arrestate."

Sherman si ferma davanti a Vaarik, Renko e Dalton. "Sapete, loro sono venuti da me, quando hanno iniziato a sospettare qualcosa." La voce dell'istruttore vibra di rimprovero. "Ma in fondo, devo ammettere che è stata la vostra idea a permetterci di individuare esattamente quale identità avessero preso queste fantomatiche spie. Pertanto potrei anche sentirmi magnanimo quando parleremo, nel mio ufficio, delle indagini che avete svolto senza che io ne fossi al corrente."

L'istruttore lascia il palco. L'olo-trasmissione viene interrotta.

"Cosa diamine è successo?" chiedo, "Ci avete capito qualcosa?"

"Solo che due spie sono state catturate" sospira Dent.

"Ma che tre sono ancora in libertà" aggiunge T'Nan.

***

San Francisco - Terra
Finale del concorso 'un sorriso per il domani'
Dietro le quinte

L'olo-trasmissione è ancora sospesa e gli agenti della sicurezza stanno facendo fluire il pubblico fuori dalla sala. Mi sa che la finale del concorso è stata rimandata a data da destinarsi. <A questo punto, caro Diario, le probabilità di vittoria sono... boh, non ne ho la più pallida idea. Avessi uno di quei caratteri che cedono facilmente alla paranoia, potrei quasi dire che il concorso stesso non era altro che uno specchietto per le allodole.>

Dietro alle quinte c'è un via vai impressionante di gente, gli addetti alla sicurezza stanno controllando tutti prima di far sgombrare il locale. I nostri tre sospetti non sembrano preoccupati della cosa, vedo quel Dalton e Vaarik che confabulano qualcosa in un angolo. Poi Dalton si allontana, forse riesco ad intercettarlo. È l'occasione giusta, c'è troppa gente perché possa tentare qualcosa di strano, ma sembra ci sia troppa gente anche per permettermi di raggiungerlo. Dalton sparisce oltre un capannello di tecnici, non riesco più a scorgerlo. Mi volto per ispezionare la sala ed improvvisamente mi ritrovo la strada sbarrata da un cadetto che sembra spuntato dal nulla. So chi è, purtroppo.

"Salve."

"Salve" sorrido, tentando di sembrare naturale.

"Siamo tutti e due finalisti del concorso ma non ci siamo ancora presentati. Renko, tu devi essere Sara."

"Già." Mi sento un po' idiota, ma sul momento non riesco ad aggiungere nulla. Non è da me, devo riprendermi. "Vedo che sei in vantaggio su di me, conoscevi già il mio nome." Ah, come riesco a vendergliela! O almeno spero.

"Ho fatto le mie indagini sulla concorrenza" dice, stringendosi nelle spalle. "Diciamo che ho scoperto un po' di cose."

È una minaccia?

Sento strattonarmi da dietro, si tratta di Dent. "Scusa un attimo" dico, "non te ne andare."

Mi allontano di un passo e Dent sussurra agitato, senza farsi sentire da Renko. "Sei diventata matta? Che stai facendo?"

"Tranquillo" bisbiglio, "non mi farò scoprire, conosco la sua scheda e lui non è empatico."

"Non lo sei nemmeno tu!"

Mi stacco da Dent e torno a voltarmi di nuovo verso Renko. "Stavi dicendo?" chiedo.

"Brutta faccenda quella delle due spie, vero? Fortuna che siamo riusciti a catturarle."

"Già, chissà se ne troveranno delle altre, prima che usciamo da qui" butto lì con fare innocente e poi lo scruto con attenzione ma il tizio non fa una piega. Dent ha ragione, benedico il lato sbilenco della famiglia che ha avuto la brillante idea di riprodursi in me ma quella pessima di non passarmi le facoltà empatiche.

Anzi, il tizio ride: "In realtà avevamo avuto anche qualche sospetto su di te" dice, come nulla fosse. "Prima del concorso Luke voleva venire a parlarti per sondare il terreno."

Ecco! Ecco dunque cosa intendevano al locale! Poi il tizio continua. "Ma da quello che ha detto Sherman, i nostri sospetti erano infondati. Quello che vorrei sapere, però, è come ci sei arrivata."

"Arrivata a cosa?"

"A sospettare che qualcosa non andava. Sai, è una mia curiosità." Il suo sorriso è così innocuo che suona di falso a miglia di distanza.

Tento di prendere tempo: "Facendo indagini. Un po' come le avete fatte voi, immagino."

"Indagare può essere pericoloso."

"Che intendi?"

"Nulla, solo questo." Lo vedo voltarsi di lato. Qualcuno deve averlo chiamato, e di fatti Dalton e Vaarik lo stanno aspettando dall'altro lato della sala. "Adesso devo andare. Ecco, vedi, quel tizio che sta sorridendo verso di te? È Luke. Vuoi un consiglio? Stagli alla larga." Sorride. "Potrebbe finire male. Ciao."

Si allontana e due secondi dopo T'Nan e Dent mi circondano. Tiro un sospiro di sollievo, non mi ero accorta di essere tanto in tensione.

"Che cosa voleva?" chiede T'Nan.

"Voleva darci un avvertimento" rispondo cupa. "Avvertirci di non indagare oltre su di loro. Sanno chi siamo. E se insisteremo quel Dalton non si farà scrupoli, me lo ha fatto capire chiaramente."

"Pensavo fosse il vulcaniano, il killer del gruppo" dice T'Nan.

"Cosa?" chiedo.

"Ha già ucciso, ricordate il caso del cadetto Ryan, solo qualche mese fa?"

"Il cadetto processato per omicidio? Quello che tutti avevano soprannominato Ryan perché il Rettorato non aveva reso nota la sua vera identità?"

"È lui, non te l'avevo detto?" chiede T'Nan. "Forse ne ho parlato solo con Dent."

"COSA? MA SONO STATA A TRE METRI DA LUI SOLO UN'ORA FA!"

"Forse è stato meglio, che non te l'abbia detto prima" conclude T'Nan, liquidando la questione.

***

San Francisco - Terra
La Salamandra Lucente nel Sole del Mattino ecc. ecc.

"Si può sapere che cosa ci facciamo qua?" chiede Dent. "Quelli ci hanno già minacciato, non vogliono che andiamo oltre."

"Siamo cadetti della Flotta Stellare, non possiamo tirarci indietro" rispondo. "L'Accademia sta per finire, abbiamo pochissimo tempo per riuscire a scoprire una prova definitiva sul loro conto."

"Te lo dico io, che cosa sta succedendo" ribatte Dent, spazientito. "Quelli sono della sezione trentuno. Non c'è altra spiegazione. Se fossero di una fazione avversa, pensi che saremmo ancora in vita?"

T'Nan ritorna al nostro tavolo e prende posto accanto a noi.

"Ti hanno vista?" le chiedo.

"Certo che no" risponde altera. "Ma in compenso io li ho sentiti benissimo."

Grazie al fine udito vulcaniano T'Nan si sta rivelando un'ottima spia... oops, ma allora è proprio vero che se guardi nell'abisso eccetera eccetera.

"Che dicevano?" la sollecito. "Parlavano di noi. Sono giunti alla conclusione che noi non abbiamo iniziativa."

Sia io che Dent la guardiamo interrogativi.

"Le parole esatte sono state che noi non apparteniamo all'iniziativa. L'ho interpretato come un modo di dire, e ci sono ottime probabilità che la mia interpretazione sia corretta."

"È normale" sospira Dent. "Per dei tizi della sezione trentuno noi siamo solo tre poveri dilettanti."

"Non hai ancora abbandonato la tua teoria riguardo la sezione trentuno a quanto vedo" afferma T'Nan.

"Per nulla, e tu Sara? Che intendi fare, ci fermiamo qui sì o no?"

"Non lo so" rispondo. In realtà sto iniziando a sospettare che la mia riottosità ad abbandonare le indagini non dipenda affatto dall'amore per la giustizia ma da un amore inaspettato nei confronti delle indagini stesse. Sorrido. "Un po' mi dispiace, in fondo quei tre non finiscono mai di stupirmi."

<Caro diario, l'Accademia sta per finire, ma non penso sia troppo tardi per intraprendere una nuova specializzazione...>

FINE CAPITOLO