COLAZIONE DA CHUN

 

Era quasi ora di pranzo e svariati cadetti si stavano riversando fuori dalle aule, alcuni si dirigevano verso la mensa, chi non era altrettanto avventuroso e preferiva salvaguardare i propri organi digestivi usciva alla ricerca di ristorante alternativo, nonostante cadesse una fitta pioggia.

Proprio una di questi studenti, per la precisione una studentessa alta, i capelli corvini ed i lineamenti duri e con un uniforme talmente attillata da lasciare ben poco alla fantasia, specialmente nella visione delle acuminate punte d'osso che sporgevano dai gomiti e dai ginocchi, si stava dirigendo con passo deciso verso un ristorante di chinatown abbastanza famoso tra i frequentatori dell'Accademia. La mente di lei doveva essere tremendamente occupata in altre questioni per lei vitali, infatti nonostante i sensi acuti che possedeva, non si era per niente accorta d'essere seguita.

Il pedinatore era un uomo sulla quarantina, capelli neri e pizzo, con indosso l'uniforme dell'accademia e si vedeva con chiarezza che l'inseguimento in incognito non era certo la materia in cui eccelleva, perfino lui si era accorto di aver fatto errori talmente grossi che chiunque avrebbe capito d'avere qualcuno alle costole (a dir la verità era stato notato da altri ragazzi ma pensando che fosse di nuovo a caccia di gonnelle e l'avevano evitato come la peste, limitandosi a lanciargli delle occhiate di rimprovero ) . Quest'apparente distrazione lo portava a preoccuparsi ancor di più per l'amica, e con il pensiero ripercorse i fatti che l'avevano portato al ruolo di detective di terza categoria.

Si era comportata in maniera molto strana fin dalla mattina, prima si presenta con quel fazzoletto al posto della sua uniforme, poi quando Sh'muss, durante la lezione di Stark, l'ha per caso urtata è saltata come se qualcuno le avesse dato una scossa elettrica e facendo un urlo che ci a svegliato tutti quanti, per poi proferire qualche borbottio di scusa con il viso tutto rosso, accompagnato da uno sguardo che significava chiaramente: fatevi gli affari vostri o vi farete molto male...

Ma il peggio è stato quando, quasi a lezione terminata, Perfect le a chiesto una penna, prima che il bellimbusto potesse finire la frase si è ritrovato con le gambe a 10 cm da terra ed il collo pericolosamente nella morsa di Ripley. C'erano voluti a Stark, una mezza dozzina di cadetti ed una decina di minuti buoni per convincerla a lasciarlo, poi non ha più parlato con nessuno, limitandosi a qualche mugugno incomprensibile.

Gli altri avevano detto che non bisognava impicciarsi delle sue faccende private, che se aveva dei problemi si sarebbe confidata in un secondo tempo. Lui invece non era stato assolutamente d'accordo, conosceva fin troppo bene il tipo, si sarebbe fatta torturare piuttosto che aprirsi, anche o forse specialmente con i suoi migliori ( e unici ) amici. Perciò in modo lecito o no, avrebbe scoperto quello che stava succedendo.

Ripley era appena entrata da Chun ed il suo inseguitore rimase per un attimo fermo davanti alla porta, bagnandosi ancor di più, indeciso su cosa fare poi entrò.

Appena varcata la soglia del locale, venne investito dal familiare odore di fritto ed unto che caratterizzava la cucina coreana e che ormai apprezzava anche lui.

"Buon giorno mio onorevole avventore, mi dispiace ma oggi è il giorno libero della tua fidanzata e non è qui... posso serviti qualcosa?" disse all'improvviso una voce alle sue spalle.

In altri tempi si sarebbe voltato di scatto per vedere chi era, avrebbe leggermente sobbalzato o almeno si sarebbe allarmato perché qualcuno era arrivato dietro di lui senza che se ne accorgesse.

Ma quella era chiaramente la voce di Chun, il proprietario di quell'impresa, che aveva la curiosa abitudine di spuntare apparentemente dal nulla, perciò Luke se l'aspettava quest'entrata in scena.

"Ciao Chun, mangio dopo. Sai per caso dov'è andata Ripley, la sto cercando" rispose con un sorriso "Ah, per la millesima volta Lam non è la mia fidanzata."

L'anziano orientale scosse la testa con fare sconsolata, poi puntò il dito verso un angolo appartato del locale, indicando al cadetto la direzione da prendere. Subito Dalton corse verso l'amica, poi accortosi di non aver ringraziato il coreano si voltò indietro per farlo, ma lui era già sparito.

"Tipo veramente strano" disse sottovoce, per poi ritornare su i suoi passi.

Quella area del ristorante non era molto frequentata da lui o da i suoi amici, era infatti una serie di piccole stanze per chi voleva starsene appartato dagli altri, per svariate ragioni

Cercando di fare meno rumore possibile, Luke cominciò ad origliare nei vari cubicoli, ma a parte nuovo materiale per ricatti e pettegolezzi, non trovò niente, almeno finché non si trovò di fronte all'ultima stanza.

"Classico" disse sottovoce, apprestandosi ad appoggiare l'orecchio alla porta. E fu proprio in quel momento che una mano gli tappò la bocca e lo trascinò all'indietro.

"Sshhhhhhhhhhh, ti muovi come una vacca gravida."

Riconoscendo subito la voce, Dalton si liberò bruscamente e voltandosi diede al suo compagno di stanza un'occhiata omicida. Il risultato di questo gesto fu nullo, Vaarik non lo degnò di alcuna reazione, anzi lo scansò ed andò insieme a Renko, che ovviamente sembrava essere sbucato dal nulla, a posizionarsi vicino alla porta incriminata, tendendo l'orecchio e lasciando fare il resto al suo udito vulcaniano.

"Pure voi allora, siete curiosi di sapere cosa ..." disse sottovoce l'umano, non tentando neppure di nascondere un sorriso divertito, ma la frase venne interrotta a metà dai suoi due amici, che con un gesto gli intimarono di fare silenzio.

Trattenne a stento delle imprecazioni - come osano zittirmi, proprio adesso che stavo arrivando al ve l'avevo detto io- pensò, per poi realizzare che non era affatto il momento per queste idiozie, magari dopo, così appoggiò l'orecchio alla porta e cominciò l'opera di spionaggio... per il bene di Rip, naturalmente.

Si sentivano con chiarezza due voci, la prima di Ripley e la seconda, prevedibilmente, di Foster e stavano discutendo di quello che era successo.

Purtroppo non riusciva a capire bene cosa dicessero, sentiva solo alcune parti del discorso: BOMBE... PAZZI... ELLEN... QUALCUNO MI HA MANDATO UNA LETTERA PIENA DI ROMANTICHERIE...

A quelle parole, le tre aspiranti spie staccarono le loro orecchie dalla fredda parete metallica e si fissarono stupiti,o almeno lo fecero Luke e Renko, Vaarik si limitò ad inarcare notevolmente le sopracciglia.

Proprio in quel momento la porta s'aprì, mancando loro l'appoggio i cadetti caddero rovinosamente a terra.

"Ma chi abbiamo qui, la banda bassotti? disse sprezzante Paul, mentre accanto a lui c'era Ripley9 con un espressione ben poco contenta

"Dolcegramma per Ripley?" esordì Luke sorridendo e pregando di salvare i connotati.


 

Allora, ricapitoliamo un paz... ehm, un ammiratore non identificato ti ha regalato...una bomba a mano? Ti ha mandato lettere romantiche, e tu vuoi sapere chi sia questo tipo, correggimi se sbaglio?"disse Dalton, riassumendo tutto quello che gli era stato detto negli ultimi 5 minuti, così da poter meglio mente locale sulla situazione.

"Esatto" gli rispose la donna, in un tono più alto del normale e notò anche come muoveva nervosamente le mani - E' proprio sconvolta, non l'ho mai vista così - pensò l'ex-pilota.

"E cosa vorresti che facessimo? Seguire tutti i docenti? Intrufolarci nei loro alloggi e perquisirli?" s'intromise Foster, dando voce ai pensieri di tutti.

Per un momento, i cadetti sentirono un brivido di gelo colpire le loro schiene, quando a quella domanda la loro compagna alzò la testa, per fissarli diritti negli occhi. Non piaceva a nessuno la fredda determinazione che potevano leggerci.

"Si" rispose lei, con un tono ed un atteggiamento talmente deciso che avrebbe di certo fatto cadere ogni obiezione, da parte di quasi tutti gli altri cadetti.

Per sfortuna o per fortuna, dipende dai punti di vista, i suoi compagni non erano di certo facilmente impressionabili, perciò dopo un primo momento di sorpresa incominciarono subito ad obbiettare sull'accortezza di un tale comportamento, oltre al fatto che tentare di fare le spie da operetta ai danni degli istruttori, non sarebbe stato di certo una mossa molto furba se scoperti.

"Rip, questo non è un olonovela, mica possiamo penetrare nei loro alloggi, cercare prove et similia, se ci beccano, l'espulsione è garantita...cerca d'avere pazienza, vai al ballo e scopri chi è il tipo" le disse Dalton, mentre gli altri annuivano

"Sembra strano, ma una volta tanto il mio compagno di stanza ha detto una cosa logica" aggiunse il vulcaniano.

"A proposito, ho sentito che sei in possesso del compito della Maxwell sulle comunicazioni, saresti così gentile da passarmelo" aggiunse poi l'umano con un sorriso e la sua tipica faccia tosta.

All'improvviso Ripley sbatté il pugno sul tavolo, con tanta forza da fare una grossa spaccatura nel massiccio pezzo di quercia, e lasciando esterrefatti i suoi amici

"Ho detto che lo voglio sapere, adesso... vi prego."

I quattro si guardarono stupiti l'un l'altro, indecisi su cosa fare.

"Va bene, t'aiuto" disse alla fine Foster.

"Conta su di me" aggiunse Renko.

Il vulcaniano e l'umano rimasero in silenzio, ancora a meditare su cosa fare, poi Ripley fece una proposta molto convincente.

"Vi passo il compito."

"Accetto" risposero i due all'unisono.


 

Una figura umanoide, stava aggirandosi furtivamente nelle vicinanze della sala istruttori, osservando in silenzio, con gli occhi di un predatore, la gente che entrava ed usciva.

Vide uno strano via vai, gente che confabulava a bassa voce, guardandosi nervosamente attorno come se avesse paura di essere scoperta, pacchi venivano scambiati e ordini dati... come se si stesse organizzando qualcosa di losco.

- Calma Luke, non essere eccessivamente paranoico, sono gli istruttori, di certo non le persone più sane di quest'universo e stasera c'è quell'idiozia del ballo dei cuori solitari, quest'anno lo gestiscono completamente loro, staranno facendo gli ultimi preparativi- pensò Luke, mentre tentava di svolgere il suo lavoro d'investigazione.

Ma perché non ho studiato per l'esame di tecniche delle comunicazioni, almeno così non mi sarei cacciato in quest'ennesimo guaio. - poi gli ritornò in mente cos'aveva fatto, al posto di rimanere bloccato sui libri, e a quei pensieri sorrise, rendendosi conto che ne era veramente valsa la pena.

Distogliendosi subito da quei pensieri, riportò la sua attenzione all'osservazione dei sospetti. C'era un lavoro da fare, ed era fermamente deciso a portarlo a termine.

Sapeva che doveva entrare ad ogni costo, perciò rimase in attesa dell'occasione giusta per entrare per almeno mezz'ora, poi finalmente arrivò.

Un gruppetto d'istruttori si era fermato vicino all'entrata della sala, e stavano discutendo animatamente sull'evento della serata, a quanto Luke pareva d'aver capito stavano parlando di chi avrebbe vinto.

"Ci sarà qualche concorso, tipo regina e re del ballo? Probabile, mi sembra quella roba assurda alla Cobledick" commentò il cadetto sottovoce, mentre vedeva la discussione animarsi ed attirare l'attenzione di quasi tutto il corpo docente presente.

Approfittando di quella provvidenziale distrazione, Dalton con tranquillità e nonchalance s'intrufolò nella saletta e cominciò la sua ricerca d'indizi utili.

- Spirito di Marlowe, aiutami tu che proprio non ho idea di cosa dover trovare - pensava guardandosi intorno - calma, calma, in fondo sebbene sia in territorio ostile di certo non sono fuori dal mio campo, si tratta di una faccenda romantica, e chi se non il maestro può capire come opera quest'ammiratore segreto.

Continuò a controllare le varie scrivanie, non trovando niente d'interessante. Tranne in quella di Vinsar, dove trovò sparsi vari Dipadd, ognuno di questi contenevano biografie autorizzate e non su la vita di personaggi storici che non aveva mai sentito nominare.

"Io ho ragione e gli altri no" lesse Luke, prendendolo dal tavolo "Strano titolo, di chi diavolo parla l'autore... di... Collina, chi era costui?"

Rimettendolo dove l'aveva preso, poi preso da una strana curiosità controllò più attentamente gli altri Dpadd "Lo bello - la vita e le espulsioni, Come avere gli occhi dietro la schiena, Per me numero uno. Ma che razza di titoli assurdi" poi decise di lasciar perdere, stava solo perdendo tempo e poteva scommetterci con tranquillità la sua batteria che il Klingon non poteva essere lo spasimante misterioso, non pareva molto da Vinsar la timidezza.

Continuando a vagare con circospezione nella saletta, arrivò alla scrivania di Stark.

"Ma cosa abbiamo qui? Una nota, dice d'ordinare delle rose blu... credo d'essere sulla pista giusta" disse sorridendo, finalmente le cose stavano andando per il verso giusto.

"Trovato qualcosa d'interessante, signor Dalton?" gli chiese una voce femminile, abbastanza conosciuta.

Alzando gli occhi si ritrovò ad affrontare lo sguardo severo di Joan Maxweel, e dalla sua faccia si poteva facilmente capire che non era molto contenta di trovare un cadetto lì.

"Salve Capitano, come va la giornata" disse prontamente Luke, sfoderando uno dei suoi sorrisi

Purtroppo l'istruttrice non era dell'umore adatto per una pacata discussione

"Senta, non sono proprio dell'umore adatto per questo, perciò mi dica cosa diavolo ci fa qui?"tagliò corto lei

"Ehm, sa"- pensa Luke, pensa o sei fritto - "Sto facendo una ricerca sulla vita sociale delle formiche bicolori salariane, e da quello che avevo sentito pareva che qui ci fosse un nido" disse con tutta la faccia tosta che aveva, pregando che la bevesse.

La donna non sembrava molto convinta di quella scusa, anche se poteva essere plausibile, certi armadi e scrivanie non venivano pulite dalla fondazione dell'accademia, ed era meglio non indagare su cosa c'era nei cassetti di Vinsar, ma c'era qualcosa che non quadrava in Dalton, non sembrava di certo il tipo dell'entomologo.

"Ha detto una ricerca sulle formiche."

"Certo, ammetto non è l'argomento più interessante dell'universo, e mi creda preferirei fare altre cose. Purtroppo non vado molto bene in exobiologia, perciò il professore mi ha detto di fare delle ricerche extra, così da migliorare il mio punteggio."

"Capisco" rispose l'istruttrice non del tutto convinta, però c'erano cose più urgenti da fare, la festa s'avvicinava ed i preparativi dovevano essere completati , perciò era bene concludere quella discussione subito "Comprendo il suo desiderio di migliorare i suoi voti, però qui non può stare, credo che dovrà scegliersi un altro argomento per la sua ricerca"

"Se me lo ordina vado via, spero di riuscire a trovare qualcos'altro" rispose, mentre mestamente andava via - la miglior bugia, è quella con un fondo di verità

"Dalton, si ricordi poi di studiare per il mio compito, non vorrei bocciarla"

"Certamente Capitano, si fidi il suo compito è il mio primo pensiero" disse uscendo - poco ma sicuro. Ed adesso all'alloggio di Stark, lì troverò le prove definitive. -


 

Il tempo stava scorrendo inesorabile, bisognava avvertire Ripley della sua scoperta e prima che il ballo iniziasse - solo a questo pensava Luke, mentre correva a perdifiato nel parco dell'accademia, incurante di chi o cosa era sul suo cammino, lasciando così dietro di se una serie persone a terra che gli lanciarono contro fantasiose maledizioni, insieme a svariate coppiette imbarazzate che lo bersagliarono con ogni tipo d'oggetti che capitarono loro in mano, ma alla fine sebbene stanco morto, con l'uniforme sporca e logora, svariate escoriazioni e lividi per tutto il corpo, arrivò alla festa.

Gli altri partecipanti lo guardarono con un misto di preoccupazione e disgusto, viste le sue condizioni fisiche e l'abbigliamento non proprio consono ad un avvenimento mondano.

Per prima cosa cercò i suoi amici, ma in mezzo ad un centinaio di cadetti scalmanati era un'impresa difficile e ben presto la sua attenzione venne attirata da qualcosa di ben più importante, ...il tavolo del buffet, e più precisamente da tutte quelle bevande pronte per essere ingurgitate che di certo sarebbero state la salvezza per la sua gola, ormai più secca del Sahara e così ci si fiondò, esaurendo in pochi minuti una quantità di beveraggi pensata per una ventina di persone.

"Ehi, calma amico altrimenti rischi d'affogare."

"Inoltre sarebbe gradito che lasciassi qualcosa anche a noi."

Dalton, sempre bevendo, si voltò per vedere chi l'aveva disturbato. Era una coppia insolita, Sh'muss il Macgayveriano insieme a Perfect.

"Scusate ragazzi, ma ho dovuto fare una corsa che nemmeno v'immaginate" disse, finendo d'ingurgitare un liquido verde, poi asciugandosi la bocca con una manica ed appoggiandosi stancamente al muro, chiese ai due stupefatti cadetti se avevano visto uno dei suoi amici.

L'umano rispose di no, e gli consigliò di andare da un dottore perché sembrava appena uscito da un incontro con un inquisitore cardassiano.

Dalton sorrise e scrollò le spalle "Magari, forse me la sarei cavata meglio. Ora se mi volete scusare, devo cercare delle persone" e con quelle parole salutò i due, ricominciando a vagare per la festa.

Per fortuna fu Ripley a trovare lui. Sarebbe stato ben difficile per Luke, riconoscerla in quell'abito da sera rosa, anche perché non era certo abituato a vederla con la gonna e truccata.

Dalton si trovò a pensare che quasi sembrava una donna.

"Allora?" gli chiese subito, distogliendolo dai suoi pensieri

"Ehi, ehi è così che accogli un amico. Ho dovuto fare cose inenarrabili per scoprire finalmente chi c'era dietro quel messaggio...e posso dire, senza falsa modestia, di essere un drago perché .."facendo una pausa ad effetto, che durò poco grazie allo sguardo omicida della xenomorfa, così schiarendosi la bocca disse

"HO RISOLTO IL MISTERO" urlò Foster, interrompendo Dalton.

Quell'annuncio fu immediatamente seguito da quello di Renko e Vaarik, anche loro infatti, sostenevano di aver trovato il colpevole

Un momentaneo imbarazzo regnò tra i membri di quel gruppetto, si fissavano l'un l'alto, immobili e senza dire niente, in sottofondo si potevano sentire le voci degli altri cadetti e la musica dell'orchestra di Colbledick, il tutto contribuiva a dare un che di surreale a quella situazione.

"Allora come avete fatto a scoprire che il colpevole è Stark? L'ho seguito per tutto il giorno e non ho visto nessuno di voi" esordì Luke con un tono scettico, rompendo così il ghiaccio e facendo così scatenare gli altri.

"Stark?? Vorrai dire Cobledick" rispose prontamente Foster -." Mi dispiace amico, credo che tu abbia lavorato per nulla"

"State sbagliando tutti e due, è Fraser l'ammiratore segreto ho le prove" annunciò con estrema convinzione Renko.

"Le vostre sono ovviamente supposizioni non basate sulla logica, altrimenti sareste come me arrivati alla conclusione che il colpevole è Vinsar" disse il vulcaniano.

La discussione durò qualche minuto, i ragazzi stavano confrontando teorie ed indizi, mentre Ripley perdeva la pazienza e cominciava ad innervosirsi.

Fu proprio in quel momento che la musica s'interruppe e le luci nella sala si spensero. Molti all'inizio pensarono ad un guasto, poi quando alcune si riaccesero...così da illuminare una piattaforma che stava uscendo dal pavimento, il tutto accompagnato da un rullo di tamburi, capirono che si trattava di una trovata per la festa.

Il gruppo aveva per un momento dimenticato la diatriba, e come tutti gli altri stava fissando la nuova aggiunta all'arredamento, cercando di capire di cosa si trattava. Quando la spiegazione arrivò, in una forma ben poco gradita; quella del tenente comandante Naren Gozar, o più semplicemente 'il pazzo sanguinario' come lo soprannominavano gli altri.

Indossava l'abito da cerimonia della flotta e con passo sicuro ed uno strano sorriso stampato in faccia, andò diritto verso Ripley, ignorando completamente i suoi compagni, cosa che gradirono molto.

Si fermò a pochi cm da lei, fissandola direttamente negli occhi, sempre sorridendo "Sono contento che abbia accettato il mio invito, mi dispiace non aver detto subito che ero io, ma volevo che fosse una sorpresa"

"Cosa?" domandò Ripley non abbassando lo sguardo, anzi si poteva notare nella sua voce una nota di curiosità...ed uno strano luccichio nei suoi occhi.

"Non si ricorda, dopo il nostro ultimo incontro m'aveva promesso la rivincita...credo che sia arrivato il momento giusto. Tutti gli altri insegnati mi hanno dato una mano a preparare il ring, a creare il giusto scenario per il nostro match" e con la mano sinistra indicò la piattaforma, che lentamente stava diventando un ring, mentre da una parete stava uscendo una cabina, e dentro si potevano chiaramente vedere De Leone e Stark "Abbiamo anche il commento sportivo, cosa vuoi avere di più? Accetti?" domandò con una leggera trepidazione.

La risposta della cadetta fu un sorriso di sfida, seguito da un si.

"Ed adesso, cosa facciamo?" domandò Paul, ancora incredulo per quello che stava vedendo

"Io comincio a raccogliere le scommesse, Renko mi dai una mano?" disse subito Luke, ricordando i lucrosi guadagni fatti con lo scontro precedente.

"No grazie" - preferisco fare lo spettatore -

"Non è proprio l'incontro romantico che ci si aspettava" disse sottovoce Foster, rivolgendosi a Vaarik che annuì distrattamente.

Il discorso fu chiuso da Ripley stessa "Signori, spero che come secondi siate meglio che come investigatori, muoversi, muoversi" ordinò con tono perentorio.

I suoi amici si guardarono l'un l'altro, leggermente confusi, poi scrollando le spalle la seguirono...in fondo avevano fatto cose peggiori.


 

Il ring s'ergeva solitario in mezzo alla sala, tutti i partecipanti al ballo avevano preso posto intorno ad esso, nessuno voleva perdersi lo spettacolo d'eccezione che stava per svolgersi. Colbledick cercava d'intrattenere il pubblico con la musica, ma la gente era più interessata alle urla di Fraser che ai suoi assoli con il pianoforte.

"Nocciolineeeeeeeeee, caramellleeeeeeeeeeee, popcoornn, aranciatteeeeeeeeeee" continuava a gridare il gallyfreiano, mentre spingeva il suo chiosco semovente.

Intanto la voce di due commentatori d'eccezione veniva trasmessa dagli interfoni, per tutta la palestra.

"Signori e signori, qui è il vostro Stark, insieme a Simone De Leone che vi accolgono all'Accademy Deathmatch, e vi augurano buona notte e buone botte" esordì il vulcaniano lisciandosi i suoi capelli corvini.

"Verissimo Stark, è un piacere per vedere che il nostro incontro a richiamato tanta attenzione. So che siete qui per il sangue, è v'assicuro che lo vedrete, o non mi chiamo più Simone De Leone, giusto Stark?" disse un gioviale ammiraglio, ad una folla entusiasta, mentre si sistemava per l'ennesima volta lo smoking.

"Certo Simone, i due contendenti praticamente non hanno bisogno di presentazioni, possono essere considerate senza ombra di dubbio le macchine da guerra più spietate ed efficienti della federazione,molti si sono chiesti chi fosse il più forte e stasera lo scopriremo, perché ne rimarrà solo uno"

"Parole sante, parole sante" rispose De Leone, lisciandosi i baffi castani che si era appena fatto crescere "Sono sicuro che tutti volete un pronostico, pare infatti che le scommesse stiano fioccando come non mai, per questo un nostro inviato speciale è andato ad intervistare i due avversari...a te la parola Joan."

"Grazie bietolone, sono qui con il signor Gozar ed il suo secondo Ted Shermann. Allora potete darci qualche previsione?" domandò l'improvvisata reporter.

"Vinco" fu la laconica risposta dell'angosiano. Questo risposta lasciò leggermente imbarazzata la Maxwell, non sapeva come continuare, perciò tento un approccio indiretto passando la domanda a Shermann.

"Vincerà lui, ovviamente. Ha passato l'ultimo mese ad allenarsi in Siberia, niente confort, niente tecnologia, solo lui e la natura...grazie a lui, ora le tigri bianche sono di nuovo una specie in via d'estinzione" disse Ted, con malcelato orgoglio

"Ma l'altra volta..."

"Miss Maxwell, il risultato del precedente incontro è stato dovuto principalmente alla sorpresa ed a un pizzico di fortuna, questa volta, i fattori appena nominati sono stati eliminati. L'intervista finisce ora" concluse il tenente comandante, andando via insieme al suo secondo.

"Grazie signor Gozar, affabile e socievole come al solito. Ed ora andiamo dalla sua avversaria, la cadetta Ripley 9"annunciò il capitano al microfono, mentre raggiungeva la ragazza.

Questa veniva massaggiata dai suoi secondi, che le davano gli ultimi suggerimenti sull'incontro.

"Allora Ripley, facci una previsione."

"Vinco."

"Vedo che avete entrambi letto lo stesso manuale su come essere più affabili e farvi delle amicizie" disse sarcasticamente Maxwell.

"La faccio io un pronostico" disse improvvisamente Luke, prendendo il microfono "Veniamo, vediamo e lo fottiamo" poi passò l'aggeggio a Paul.

"Faremo vedere a quel bastardo d'angosiano come lavoriamo all'assessorato"

"Grazie, molte grazie ragazzi... siete stati veramente espliciti" concluse il capitano, con un sorriso imbarazzato, riprendo a fatica il microfono.

"Il coguaro per quanto veloce, non nuota più veloce del paguro" annunciò con tono solenne Renko, da dietro la Maxwell.

Dal canto suo la sconsolata neo-reporter, passò la linea ai due commentatori.

"E' stato tutto molto interessante vero?"

"Assolutamente Simone, assolutamente. Ed ora che lo spettacolo cominci, facciamo entrare i due avversari"

A quell'annuncio la folla si zittì, mentre i lottatori entravano in scena, passando attraverso la moltitudine di spettatori, come Mosè nel mar rosso.

Arrivati entrambi ai piedi del ring, ognuno all'angolo opposto all'altro, si fermarono.

"Signori e signore, la signora della distruzione, la vedova nera dell'accademia... Ripley 9" annunciò De Leone, con voce così alta che quasi spaccò l'interfono.

Dal canto suo la cadetta non ci fece caso, e con una breve rincorsa saltò su uno dei paletti del ring, salutando gli spettatori con il segno della vittoria.

"Sei sicuro che non scadiamo nel ridicolo?" domandò Foster a Luke

"Peggio di così? E poi queste cose fanno colore, inoltre sarebbe stato meglio se si fosse messa il costume di pelle nera, e non la tuta gialla a righe laterali nere, ehi bisogna fare in modo che la gente si diverta o no?" rispose Dalton, facendo l'occhiolino.

"Sarà come dici tu... a proposito le scommesse?"

"Ci danno a 1.6 vincenti, mentre Gozar è a 1.8, possiamo considerarlo un buon augurio."

La loro attenzione venne poi spostata all'angolo opposto del ring, dove stava entrando l'avversario.

"È cattivo, è spietato, è laureato in architettura... ecco Naren Gozar, il macellaio angosiano" proclamò Stark. A quelle parole, lui salì sul ring, scavalcando con un sol balzo le corde, ed accolto dal silenzio generale.

"Non mi pare che il signor Gozar sia molto amato, vero Simone?"

"Eh no, pare proprio di no... sarà perché a mandato in infermeria metà del pubblico?" rispose l'ammiraglio, sorridendo sotto i baffi.

"Probabile. Ma ecco a voi che entra l'arbitro. Per un incontro eccezionale, serviva un arbitro eccezionale, perciò chi se non Arvan Tai Vinsar."

Tutti i cadetti poterono vedere il Klingon entrare nel ring, e porsi al centro di esso, proprio sotto i riflettori,indossava una camicia azzurrognola a maniche corte, un papillon e dei pantaloni neri, tutto sommato un abito veramente inusuale per uno della sua razza.

"Per aggiungere la classica ciliegina sulla torta" annunciò Stark "Adesso una gabbia coprirà il ring, impedendo così la fuga...ed una prematura fine dello spettacolo."

Tutti guardarono in religioso silenzio i pezzi di metallo uscire dal pavimento e racchiudere la piattaforma nel loro freddo abbraccio.

Con un gesto perentorio, Vinsar fece segno ai due sfidanti di raggiungerlo.

"Allora, voglio un combattimento pulito, qui non siamo sul ponte ologrammi, perciò niente parametri di sicurezza...dateci dentro" e con quelle parole velocemente si ritirò verso un angolo, lasciando i due a farsi a pezzi.

Entrambi gli avversari cominciarono ad osservarsi senza proferire alcuna parola, rimanendo immobili e senza mettersi in nessuna classica posizione di guardia, ma nessuno si faceva illusioni, stavano solo studiandosi, aspettando di versare il primo sangue.

Fu Gozar a rompere quell'innaturale silenzio "Spero che tu abbia in serbo qualche altra sorpresa, perché non casco due volte nello stesso trucco" e seguì quella frase con un calcio volante che Ripley evitò a malapena.

"Tranquillo, ne ho" rispose, mentre gli tirava una serie di pugni che lui parò a fatica.

"In forma come sempre, vedo. Sono contento" disse lui con un sorriso divertito "Penso che il riscaldamento sia finito, facciamo sul serio?"

"Non aspettavo altro" stupendosi di sorridere anche lei

In breve i due cominciarono una letale danza per tutto il ring, continuando senza sosta a lanciarsi una serie di colpi talmente veloci, che pochi tra gli spettatori riuscivano a seguirli.

"Ehi Simone, bisogna dire che non lesinano sforzi per dare spettacolo, vero?"

"Poco ma sicuro, l'ho... ehi aspettate Gozar a preso sulle spalle Ripley e la sta trascinando in un angolo, ma che fa sale sulle corde e si volta ma... oh mio Dio è saltato. Cari spettatori, questo è un brutto atterraggio per la cadetta, Gozar l'ha usata come tappetino per attutire la sua caduta, prevedo un grosso mal di testa per lei"

"Già, se non mi sbaglio questa è la famosa caduta delle tigri pakled. E se mi consentite, vorrei dire che è stata eseguita in modo superbo" annunciò Stark "Credo che l'incontro si sia chiu... no ecco che Rip si rialza, mentre i suoi secondi la incitano a non mollare."

"Non fa male, non fa male, puoi farcela, dai pesta quel bestione" urlavano Luke e Foster, mentre Renko e Vaarik preparavano il Kit del pronto soccorso.

"Attenta, sta per colpirti con un pugno" tentò d'avvertila Dalton.

Lei, sebbene ancora intontita dalla caduta, riuscì ad intercettare il colpo, e con una velocissima mossa di judo ad atterrare l'angosiano, dandogli un calcio nello stomaco per tenerlo a terra abbastanza per completare il lavoro.

Con uno scatto fulmineo saltò sulla gabbia, scalandola in pochi secondi poi saltò giù, cadendo direttamente sulla schiena di Gozar.

"Auch... questo fa male sul serio. Sai Stark, credo che l'incontro sia finito, nessuno si rialza dopo aver subito uno spaccaschiena doppio d'alderaan."

"Di norma lo direi anch'io, ma ricorda Simone che è del signor Gozar che stiamo parlando. Infatti ecco che, anche se a fatica si sta rialzando."

"Quell'angosiano a sempre avuto una testa dura. Ma ecco che Ripley sta per dargli il colpo finale, il classico calcio in testa...ma Gozar le ha afferrato il piede e l'ha fatta cadere a terra."

"Cosa ne dici, cara? Ti piace la festa?" disse l'istruttore, mentre storceva il piede della ragazza.

"Diciamo che non ci si annoia"rispose lei, dandogli un calcio al ginocchio, così da liberarsi.

Poi si diresse velocemente verso la gabbia, si fece un piccolo taglio sul palmo della mano, in modo che uscisse un poco del suo sangue acido e lo usò per strappare una delle sbarre, così da usarla come arma.

"Ehi ma sarà regolare?" disse confuso il vulcaniano, mentre vedeva la xenomorfa, brandire il pezzo di metallo in modo minaccioso.

"Sentiamo l'arbitro" rispose prontamente il suo collega.

Vinsar parve pensarci su qualche secondo poi affermò che era tutto regolare e si poteva continuare.

"Dai Rip, massacralo è tutto tuo" gridava Foster

"Ehi ma cosa sta facendo Shermann?"

Le parole di Renko, portarono all'attenzione di tutti le gesta del secondo di Gozar. Questi aveva preso un phaser e lo stava usando per tagliare anche lui un pezzo della gabbia.

Immediatamente il gruppo corse verso di lui per tentare d'impedirlo, purtroppo nonostante si fossero gettati contro di lui, finendo direttamente sul carrettino di Fraser, non fecero in tempo e l'umano fece in tempo a gettargli la sbarra.

"Ora siamo di nuovo pari, signorina."

"Fai del tuo peggio, bello" rispose la cadetta.

Per almeno dieci minuti nella sala rimbombò il rumore metallico, delle due sbarre che si colpivano. I due le maneggiavano con la stessa maestria, nessuno pareva prevalere sull'altro e dopo altri dieci minuti con un tacito accordo, e senza mai levare gli occhi l'uno dall'altro si ritirarono nei rispettivi angoli, per riprendere fiato.

"Dai sei forte, lo puoi distruggere."

"È stanco, un altro colpo ed è finito."

"Zitti e datemi da bere" concluse perentoriamente Ripley.

La pausa durò solo qualche secondo, poi gli avversari tornarono al centro del ring, e fu proprio in quel momento che per sbaglio, uno degli spettatori lanciò un bicchiere che urtò Cobledick, svegliandolo dal profondo sonno che quel noioso ed assurdo spettacolo gli aveva provocato, ancora in fase di dormiveglia, capì solo qualche frase riguardante la musica, perciò incominciò a suonare.

"Ehi ma che succede?"

"Se non mi sbaglio è... Fever" disse Paul.

Intanto sul ring, i due lottatori erano sorpresi quanto il pubblico.

"Signori non ci credo. Gozar a lasciato cadere la sbarra... e sta invitando Ripley a ballare" urlava un esterrefatto De Leone.

"E lei accetta, devo dirtelo Simone, questo è un brutto momento per lo sport" rispose Stark, mentre tutti gli spettatori fischiavano e lanciavano insulti ai due che ora ballavano invece di lottare.

"All'improvviso un enorme drappo rosso cadde sulla gabbia, coprendola completamente e impedendo a tutti di vedere cosa succedeva all'interno.

"Ma chi diavolo???" gridarono all'unisono tutti i secondi.

Poi, voltandosi verso l'angolo dove doveva esserci la corda che teneva il drappo, videro Sh'muss che si lisciava gli artigli e li salutava.

"Chi mai l'avrebbe mai pensato. Il bestione è un romanticone" disse Dalton leggermente stupito.

"Sarà, ma adesso cosa succede, non senti questa gente volevo lo scontro e non l'hanno più" l'interruppe Foster.

"E come si farà con le scommesse?" puntualizzò Renko. "Penso che dovrai restituire tutto."

"Non ricordarmelo ti prego, altrimenti mi deprimo ancor di più."

"Credo che sarebbe più utile vedere cosa succede dentro."

"Il corvaccio vulcaniano ha ragione. Andiamo che sono curioso" urlò Luke mentre correva verso il ring e s'infilò velocemente sotto il drappo, per poi uscirne subito dopo pallido come un fantasma.

"No, meglio che non guardiate" disse con voce tremante "credetemi."

"Ma perché, cosa succede?" domandò un allarmato Foster.

"Tu non vuoi saperlo, fidati, è meglio andar via" concluse Dalton dirigendosi verso l'uscita, con lo sguardo sconvolto.

I suoi compagni si guardarono in silenzio per alcuni attimi, poi decisero di seguirlo.

"Dove andiamo? Da Chun?" propose il Delta Gammano.

"E Chun sia... anzi visto l'orario, ci possiamo anche fare colazione" rispose Foster ridendo, mentre il gruppo lasciava la palestra, insieme al resto dei cadetti.

"Però è un peccato. Tutte quelle scommesse nulle, sarei riuscito a racimolare un bel gruzzoletto" si lamentò ancora Luke.

"Ma tu sei proprio fissato, con questi schemi assurdi per far soldi" disse Renko "l'altra volta cos'era?"

"Voleva vendere i diritti delle nostre cosiddette avventure, dal tentativo di brogli all'elezione al viaggio sull'Andrea Doria" rispose Vaarik con tono severo "ha perfino usato un nome d'arte."

"Già, Marius Reed... che fantasia. Ti hanno mai risposto?"

"No, Paul, ma non bisogna mai perdere la fiducia... già mi vedo entrare nel firmamento cinematografico."

"Luke, lascia che te lo dica qualcuno che ha esperienza in questo campo... evita, è meglio."

"Taci menagramo, appena Smythee vedrà le mie sceneggiature se ne innamorerà."

"Allora invitami al matrimonio" rispose l'umano dando al suo amico una grossa pacca sulla spalla, mentre tutto il gruppo cominciava a ridere freneticamente.

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