L'Andrea Doria si preparava
all'atterraggio eseguendo orbite sempre più strette. «Oh, siamo quasi
arrivati...» sospirò Renko. «Taci, che porta male dire certe cose in
fase di atterraggio.» lo redarguì Luke. Un lieve scossone della nave
sembrò sottolineare la cosa... «UHMMM» Paul continuava a guardare fuori
dal finestrino... pensieroso e cupo. «Cosa c'è da mugugnare?» si
preoccupò Renko. «Luke... anche a te sembra che la traiettoria... ???»
iniziò Paul. «E dai, ragazzi, andiamo bene... giù dritti...» tentò
Renko. «Dritti... troppo dritti...» disse Dalton e i due piloti si
scambiarono un'occhiata densa di significati. «Già... dai, Renko,
alzati, voglio vedere che diavolo sta combinando quel pilota...» intimò
Foster. Luke stava anche lui spronando Vaarik ad alzarsi, ma il
corridoio stretto li costrinse ad avanzare in fila indiana... Renko,
Vaarik, Luke e Paul. Quindi i primi ad entrare nell'angusta cabina di
pilotaggio furono Renko e Vaarik, e i piloti erano fuori. «PAUL, LUKE,
PRESTO! IL PILOTA E' SVENUTO!» urlò Renko.
<INTRUSO A BORDO> annunciò il computer di bordo
<programma di protezione attivato... isolamento della cabina di
pilotaggio attivato> Paul e Luke, presagendo cosa l'ammasso ferroso
stesse per fare, scattarono verso la porta... troppo tardi... L'ultima
cosa che videro prima che la porta si sigillasse fu la faccia sconsolata
di Vaarik. «Computer, richiesta d'accesso codice UFP DD85039IV
Accademia della Flotta Stellare... richiesta d'accesso alla cabina di
pilotaggio.» tentò Paul. <Accesso negato> «Paul, tu sei uno
scientifico... lascia fare ad un vero pilota...» Luke snocciolò il suo
codice d'identificazione tutto speranzoso... ma ottenne la stessa laconica
risposta. «Siamo M.B.F. » annunciò Paul «amico... brutalmente
M.B.F.» «M.B.F.?» chiese Luke. «MOLTO BRUTALMENTE FOTTUTI... Luke,
non è che i "due" siano delle cime in fatto di pilotaggio.» «Beh,
un'infarinatura l'accademia la dà...» tentò Luke. «Sirio II astroporto
su un pianeta... quante ore hanno LORO di volo
atmosferico?» «OHMAMMA... e tu ti ricordi di che razza era il
pilota?» «M.B.F...» mormorò Paul. «Ok, speriamo che non accadano
altri guai...» iniziò Luke. Ma Patrizia li raggiunse con una notizia
che li lasciò trasecolati... «Cosa...??? Ha le contrazioni?» Paul fissò
allibito Patrizia «Sei sicura?» «Paul gli si sono rotte le acque... se
non è una sicurezza quella...» sbuffò la donna. «MERDA, che tempismo»
mormorò Luke «Ragazzi, io non ne capisco niente di queste cose...» «Io
devo tenere dietro al pupo tellarite...» I due fissarono
Paul... «Ehi, dico... siete impazziti? Il fatto che io indossi una
divisa scientifica, non fa di me un ginecologo...» «Ostetrico.» lo
corresse la balia del piccolo tellarite. «Vedete??? Non so neanche che
BRANCA della medicina sia...» «Animo, Paul» sorrise Luke «Tu segui
corsi di medicina d'emergenza obbligatori... e nel XX secolo non ti hanno
dato nozioni di pronto soccorso?» «Anche i corsi prenatali...» grugnì
Paul. «Cosa vorresti dire?» chiese curiosa Patrizia. Paul lanciò
un'occhiata ai due «Lasciate stare... non vi interessa di certo...» detto
ciò si incamminò nello stretto corridoio.
"Che
situazione del piffero" pensò fissando la donna che tenendosi il pancione
tentava una respirazione autogestita «Salve.» salutò imbarazzato. «Puf
puf... lei... puf puf... è il dottore?» «Diciamo che ne so qualcosina
più degli altri. Signora, lei ha già avuto figli?» domandò
speranzoso. «Pu puf... due... e lei puf puf?» «Due... gemelli in
arrivo...» «Fantastico, puf puf quindi lei non sa quasi nulla di
parti...» «Meglio il "quasi nulla" che il nulla più completo.»
sorrise. La donna fece una smorfia strana, una via di mezzo tra una
contrazione e un sorriso «Mai Jing.» «Scusi?» «Mai Jing, è il mio
nome... lasciamo da parte i convenevoli...» «Paul.» rispose sorridendo
«Adesso vediamo di metterti più comoda...» «Sai cosa dicono dalle mie
parti? "Non dire mai che non lo sai: annuisci, allontanati con calma, poi
corri come un pazzo a cercare un esperto"...» sorrise la donna. «Poco
attuabile, non credi?» sorrise lui. "Dunque, calma," pensò, "dove posso
far stendere questa porella...?" nella parte posteriore della nave, uno
spazio senza sedili era ingombro di scatole e scatolone "Ok, perfetto...
basterà spostare il carico sui sedili..." si voltò verso la parte
anteriore della navetta... Luke si sgolava in lezioni di volo tramite
comunicatore «La leva rossa... rossa... non la blu!... Renko, sei
diventato daltonico di botto?» «Che c'entra il tuo cognome, ora...»
usci dal comunicatore. «Dio, in che mani siamo.» mormorò sconsolato
Dalton. Patrizia stava aiutando la balia del bimbo tellarite... Uno
scossone tremendo si estese per tutta la struttura della
nave... «RAGAZZI!» urlò Paul al comunicatore «Tenete in linea la nave,
c'è una donna che sta partorendo qui...» Dopo un attimo di imbarazzato
silenzio la voce di Renko, venata di preoccupazione fuoriuscì dal
comunicatore «Oddio... ho rotto qualche alambicco? Si è sparso del
DNA?» Foster e Dalton si scambiarono un'occhiata densa di significati
«Renko, non è che ti sei portato in cabina quei maledetti papaveri...
vero?» ringhiò Luke. «Sì... perché?» fu la risposta. «Argh» urlò
Luke. «PAAUUULLL» l'urlo di Mai Jing li fece sobbalzare «Mi viene da...
spingereee...» «Ok, allora spingo la leva blu.» uscì dal
comunicatore. «NOOO Renkooo, non la blu...» La nave si inclinò
bruscamente in avanti. «NON SPINGERE NON SPINGERE...» urlava
Luke... «Non ne posso fare a menooo» gli rispose Mai Jing. «Devo
continuare?» chiese Renko. «CONTINUA...» urlò Paul alla donna tentando
di risalire verso di lei. «Ok...» rispose Renko. «NON TUUU!!» si
sgolò Luke, mentre la nave raggiungeva un'inclinazione da sesto grado e
chiodi ad espansione da rocciatori... subito dopo venne quasi investito da
Paul, che, persa la presa, franò contro la porta della
cabina. «EHIII??? COME??? FIGLIO DI PUTTANA... LO HA RIFATTO??? MA NON
RIESCE PROPRIO A TENERLO IN ARIA...» urlò Foster. «Vaarik, tira la leva
rossa... la rossa!» urlò Luke. Pian piano la nave tornò in assetto di
volo, segno che il vulcaniano aveva obbedito. Paul tornò verso il retro
della nave. In breve tempo, tra gli scossoni, il bimbo tellarite che
sternutiva e grugniva, la balia che cantava per calmarlo, Patrizia che
controllava degli strumenti, Luke che urlava lezioni strumentali di volo,
Renko e Vaarik che tentavano di pilotare... il piccolo vano posteriore fu
svuotato e attrezzato con dei cuscini presi dai sedili... Mai Jing fu
stesa sopra essi. "Ok, ora che faccio?" si chiese Paul. La donna
emise, tra una respirazione e l'altra: «Adesso puf... jjjjgh devi guardare
la dilatazione...» «COSA???» espresse diventando rosso come un peperone
«No, no, non se ne parla proprio...» «Santo cielo, Paul... non ho nulla
di diverso da qualcosa che tu non abbia già visto...» «Ma... ma...
insomma ecco...» imbarazzatissimo. «Dannazione guardaci...» Paul
sollevò lievemente il lembo della gonna, abbassò lo sguardo sotto tale
livello... «Allora puf puf...» La faccia che fece l'uomo, tornando a
livello visibile da parte della donna, era stralunata. «Guarda, ti
assicuro che non ho mai visto una cosa del genere in tutta la mia
vita...» «Bene, e non sai puf puf... ancora cosa ti aspetta...» avvertì
sibillina lei. «EH?!» emise spaventato.
"Oh
santa, pure un incendio a bordo DAMN..." pensò Paul vedendo Luke passargli
accanto per andarlo a spegnere "chissà che altro potrà acc..." «Fermi
tutti, state calmi e fate come vi dico e vedrete che nessuno si farà del
male.» "adere..." finì il pensiero sconsolato. Un umano d'altezza
media, scuro di capelli e di mezza età, sbraitava cose su un processo su
un'accusa di omicidio e sul klingon da un braccio solo che era a bordo...
brandendo una sorta di arma... "Toh.. l'intruso..." si trovò a pensare
Paul, mentre questi accusava il klingon dell'omicidio della moglie e della
sua ingiusta condanna. «bILungh [hai ragione]» sibilò il klingon
in lingua natia, Foster sobbalzò, sentendolo «jHm Hoh'be'nal soH'tammoH
D'pagh'Har [ho ucciso tua moglie, ma devi tacere perché nessuno ti
crede]» Fortunatamente il klingon non si avvide dello sguardo che
Foster gli stava dando, e l'umano non si accorse di Luke che tirandogli
una valigia lo disarmò. L'arma finì tra Kanker e Paul e fu quest'ultimo a
prenderla in mano, e stranamente la puntò contro Kanker... «SIEDITI e stai
buono...» poi vide Luke che cominciava a legare l'intruso «Perché?»
domandò. «Lo consegneremo alle autorità... Ehi, come diamine ti
chiami?» chiese al prigioniero. «Kimble... Dottor Richard Kimble.»
mormorò il poveretto. «Uhmmm dottore...» Paul guardò prima l'uomo poi
la donna incinta. «Scordatelo!» lo avvertì Luke «Questo rimane legato
come un salame fino allo schiant... all'atterraggio...» arrossì per la
gaffe. Mai Jing lanciò un urlo di dolore... «IO DICO DI SÌ...» urlò
Paul. «Ma perché?» continuò Luke. Mai Jing lanciò un altro urlo di
dolore... «Vuoi tentare tu?» Paul indicò la donna all'amico. «Tu non
sai quanto ti detesto... quando hai ragione...» ringhiò Luke. Foster
slegò velocemente il dottore «Ok doc... datti da fare...» «Sono un
cardiologo... non so se...» Tentò Kimble con l'aria dispiaciuta. «E io
sono un pilota di caccia con una laurea in fisica... è risaputo che a
FISICA si insegna come far nascere i bambini, vero? Animo, dottore farai
di certo meglio del sottoscritto...» «Accidenti, son tornato ai tempi
di quando ero medico internista...» sorrise Kimble «ma tu mi devi dare una
mano...» Paul annuì, gli sarebbe stato vicino, fosse solo per il fatto
di tenergli lontano il klingon, che continuava a lanciare occhiate
minacciose nella loro direzione...
«Signori...» La voce di Vaarik era piatta ed incolore
«Tenetevi saldi.» La nave tremava, le forze a cui era sottoposta
sembrava dovessero aprirla in due prima di aver toccato terra... Mai
Jung urlò più forte del rombo... «Foster, mi passi
quell'asciugamano...» urlò Kimble per farsi sentire sul frastuono «Lo
tenga» ordinò mentre si occupava della madre... «Bel momento che hai
scelto per venire al mondo...» mormorò Paul al fagottino che teneva
saldamente tra le braccia che, come a voler sottolineare la cosa, diede
fiato ai polmoni prorompendo in un sonoro "UEEEHHH UEEEHHH" che fu udito
anche in cabina di pilotaggio. Tutti si stavano allacciando le cinture,
cosa che i tre ospiti... pardon quattro ospiti del vano bagagli non
potevano fare... Kimble e Foster aggiustarono i cuscini intorno alla madre
e al bambino e vi si stesero accanto a mo' di air bag umano... POI
ACCADDE... Con un urlo metallico l'ANDREA DORIA toccò il suolo.
Stridendo, il metallo agonizzante pattinò sulla superficie del pianeta per
diversi interminabili secondi. Appena l'infernale attrezzo si fermò,
Foster scattò verso la leva che comandava i portelli d'emergenza, la tirò
e diversi portelli si aprirono lungo la nave... uno si aprì a poca
distanza da Kimble e Mai Jing... Senza pensarci un attimo, Paul afferrò
uno zaino d'emergenza... lo buttò contro Kimble... «SPARISCI...» gli
intimò «Fila via... io non ti ho visto scappare...» Kimble ringraziò
con un lieve cenno di capo e sparì nel buio della notte... mentre Mai Jing
sorrideva compiacente. Paul si rialzò tra i sedili, in equilibrio
precario, tenendo il neonato in braccio. «TUTTO A POSTO?» urlò
Patrizia. «Tutto a posto, abbiamo solo un passeggero in più» sorrise
Paul. Il sorriso gli morì di botto... aveva un phaser piantato nello
stomaco «EH?!» «DOV'E' KIMBLE???» urlò un agente della sicurezza
federale... «Era lì un attimo fa... Uh? Toh! Non c'è più.» si stupì
Paul indicando il vano posteriore...
Sul
trasporto che li portava all'infermeria dell'astroporto Paul iniziò a
ridacchiare... «Che diavolo hai?» chiese Luke vicino a lui. «Conosci
il detto "Ogni atterraggio da cui si esca con le proprie gambe è un buon
atterraggio"?» continuava a ridacchiare «Beh, LUKE... è una grande,
enorme, stratosferica CAVOLATA...» i due si scambiarono un'occhiata e
iniziarono a ridere a crepapelle...
Nonostante tutto... le cose erano andate per il
meglio... Mamma e neonato stavano bene. Pargolo tellarite e tata
vulcaniana erano già arrivati all'ospedale centrale, e la miracolosa
medicina stava già scorrendo nelle vene del piccolo. I capitano
Liinobenfi si sarebbe ripreso dall'avvelenamento alimentare che lo aveva
messo KO, e il taglio sulla fronte di Patrizia non avrebbe lasciato
segno... Kanker, il klingon, si era eclissato velocemente... aveva il
sospetto che l'umano chiamato Paul avesse sentito il modo in cui aveva
risposto a Kimble... anzi aveva la brutta sensazione che avesse capito
PERFETTAMENTE ciò che lui aveva detto... meglio
sparire! Sopportarono anche l'interrogatorio di un tenente, Samuel
Gerard, così disse di chiamarsi... ossessionato dal caso
Kimble... «Beh, poveraccio, cerchiamo di capirlo...» iniziò Luke dopo
esser stati rilasciati «Insegue Kimble da tanto tempo, arriva quasi a
mettergli le mani addosso e quello... gli sparisce sotto il naso... uno
potrebbe impazzire... e a lui manca davvero poco...» «Ancor di più se
scoprisse di sbagliarsi...» mormorò Paul sopra pensiero...
All'astroporto, strano ma vero, tutti trovarono le
coincidenze per le relative mete... stravaccati sulle poltroncine in sala
d'aspetto, attesero i voli... «Sapete... sto pensando che quest'ultima
avventura sottolinea il fatto che noi si debba viaggiare categoricamente
separati...» sentenziò Luke addentando un panino. «Siete "Attira
Guai"?» ridacchiò Patrizia guardando Paul. «Statisticamente undici
volte su dieci...» precisò lui. Vaarik e Renko annuirono con
veemenza. «Devo starvi alla larga... allora?» era incredula. Luke
stava per rispondere... <VOLO WHITE STAR 3171 PER SIRIO III GATE
8...> «Piacere di avervi conosciuto, ragazzi...» Patrizia si alzò
acchiappando la lupa e il bagaglio... <COINCIDENZA PER
RISA...> «SIIIparteee...» Luke balzò in
piedi. <VULCANO> «Ci rivediamo in accademia...» borbottò cupo
Vaarik. <DELTA GAMMA IV> «318, arrivo...» esultò il frullato
genetico. <DANTE MAXIMA 7> Foster acchiappò lo zaino... I
cadetti si erano alzati all'unisono e solo la stanchezza può spiegare il
perché ci misero un po' a capire... <VOLO WHITE STAR 3171 PER SIRIO
III CON FERMATE SU RISA... VULCANO... DELTA GAMMA IV E DANTE MAXIMA7...
IMBARCO IMMEDIATO... GATE 8... IMBARCO IMMEDIATO GATE
8> «OOOHHHHNOOOO» urlarono all'unisono avviandosi...
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