ELEZIONI

 

E io che speravo di aver lasciato la politica nel XX secolo...

«Oh santa!» mormorò Foster vedendo il gruppo di studio in cui Ailoura lo aveva infilato «Devo aver combinato qualcosa di realmente tremendo, in una delle mie vite precedenti, per meritarmi una punizione del genere.»
Vaarik, Renko e Dalton sorrisero a quell'affermazione.
Luke si era polleggiato sulla sedia, piedi sulla consolle e mani incrociate dietro la nuca «Oh, sentivo proprio la mancanza di una bella lezione sui messaggi criptati, col sonno che mi ritrovo...»
Paul, senza tanti complimenti, spostò i piedi di Luke con una pacca decisa e il poverino dovette sfoderare tutte le sue doti di equilibrista per mantenere in piedi la sedia «Luke... NdR, questa consolle la dobbiamo usare tutti, almeno per dormire...»
Luke sorrise a quest'affermazione, mentre Vaarik alzò uno sguardo implorante al soffitto dell'aula... Renko guardò i dati sul monitor «Certo voi fate presto a dire così» sbuffò il frullato genetico «Voi ex militari ci parlate anche nel sonno, in codice criptico...»
«Ecco perché tua moglie non ti ha ancora ucciso...» ridacchiò Luke all'indirizzo di Paul.
Foster non gradì molto la cosa visto che si stava già arrotolando le maniche e con fare minaccioso emise: «Un giorno qualunque potrei spaccarti la faccia, e sai che giorno è oggi? UN GIORNO QUALUNQUE!»
«Buoni...» si intromise Vaarik per calmare le acque.
«Non ci capisco nulla,» sottolineò Renko «Dannato messaggio criptato.»
Vaarik lesse la frase «Renko... la frase non è criptata...»
«Come no! Tanto va la gatta al lardo che ci lascia lo zampino non ha senso! Perché un gatto dovrebbe andare al lardo? Non può il lardo andare al gatto? Perché il lardo dovrebbe costare uno zampino? Che unità monetaria è uno zampino? E soprattutto, cos'è il lardo?» sparò d'un fiato il frullato genetico.
Vaarik sospirò stancamente e preferì non rispondere, onde salvare la sua integrità mentale.
«WOW, tutta la lezione così?» sorrise paul «E io che credevo sarebbe stata un mortorio...»
«Volevi dire una cripta...» buttò lì Luke.
«Ok, se in missione sarò catturato, sarò muto come una tomba» continuò Paul.
«Con bara e lapide?» ridacchiò Luke.
«Non fiori, ma opere di bene?» si inserì Vaarik.
Renko li fissava cogitabondo, non era difficile capire che l'umorismo terrestre lo lasciava a dir poco stupito, poi si riscosse «Occhio, arriva Stark.» avvertì.
Il quartetto spinse in contemporanea svariati pulsanti a caso sulla consolle, onde dare l'impressione d'interessarsi alla lezione... l'effetto fu catastrofico, sulle consolle apparve un messaggio...
«Oh aruap, oh aruap divad... divad, al aim etnem es en av... ol otnes, ol otnes al aim etnem ecsinavs, non è'c uncla oibbud... ol otnes, ol etnes, oh aruap... onroignoub irongis, oi onos nu erotarobale laH 0009, iartne ni enoiznuf ellen eniciffo laH id anabreV llen'sionillI li 22 oianneg 2991, li oim erotturtsi im òngesni ehcna a eratnac anu aihccev accortsalif, es etelov alritnes, ossop alevratnac» «ìs, ierrov alritnes, laH, alatnac rep em» «is amaihc orig odnotorig... orig odnotorig, oi orig onrotni la odnom...»
Paul e vaarik alzarono entrambe le sopracciglia, Renko si abbassò gli occhiali stupito e Luke emise un: «EH? COSA?»
«Oh aruap, oh aruap, divad... divad al aim etnem es en av...»
Paul acchiappò un dpad ed iniziò a digitare «'speta ch'à scriv...» mormorò in un antico linguaggio terrestre.
«Oh aurap oh aurap divad...» rilesse attento «Oh aurap oh aurap divad? Aha! l'hò capè... l'è all'arversa... scàr galacta, fat der int'al cul!»
Un nanosecondo dopo tutti i monitor di tutte le consolle dell'aula andarono in bluescreen, per poi riempirsi di dati assurdi tipo L'idrogeno deve attaccarsi all'ossigeno, altrimenti dove si attacca? Al tram? oppure Il drago è un rettile a fusione interna... cose che lasciarono non poco basiti i cadetti... La cosa tremenda fu che il virus si estese in tutto il sistema dell'accademia, mandando in palla anche le funzioni più banali.
Gli ipertecnologici cadetti si ritrovarono catapultati nell'età della pietra, o quasi!
Turbolift non più funzionanti... scoprirono, soprattutto quelli agli ultimi piani, che le scale son faticose... Docce soniche? Meglio evitarle... e nonostante abbondanti risciacqui il sapone non ne voleva sapere di andarsene dalla pelle. O dalle piume o dalle squame o dai peli... porte che non si aprivano... impatti tremendi, soprattutto di naso, riempirono l'infermeria e la mensa... riapparvero le famigerate RAZIONI K... visto che i replicatori alimentari non ne volevano sapere di funzionare.
Le razioni K, famigerati cubetti colorati carichi di valori nutritivi, avevano sortito vari e/o eventuali effetti... alcune razze li trangugiavano soddisfatte, altre li ritenevano, addirittura, delle vere e proprie leccornie... alcuni li guardavano cogitabondi, interrogandosi su un'improbabile data di scadenza... altri li usarono come materiale edile...
«Credo di aver visto una olofoto di 'sta roba» Paul iniziò ad impilare i cubetti «In un file archeologico... roba che risaliva alla conferenza di Babel...»
Vaarik fissò la lavorazione «Coreografica, è coreografica, nulla da eccepire...» ammise mentre ne trangugiava uno.
«Io stavo già abituandomi a mangiare normale...» grugnì Luke fissandone uno verdolino.
«L'ho già mangiata,» precisò Renko «A parte il retrogusto di idrocarburi... assolvono il loro compito...»
«Scusa... mangi anche quelli rossi?» gli chiese Paul, sempre intento alla costruzione.
«Perché?» chiese stupito il frullato genetico «Ti piace il gusto "idrocarburo, pesce, piselli. banana e tiramisù"?»
«Mi servono per il tetto... una casetta senza il tetto rosso non è...»
Stunddddddddd... la casetta crollò miseramente, segno che le norme antisismiche non erano state adeguatamente rispettate.
«E stai un po' attento...» urlò Paul ad un cadetto andoriano che aveva urtato il tavolo. Questi, con aria falsamente contrita, si scusò, addirittura aggiunse un plateale inchino, prima di andarsene. Paul scosse il capo sconsolato, sembrava che tutti i presenti in sala mensa li ritenessero colpevoli di quanto era accaduto...
«Non crederà mica di passarla liscia...» Luke stava alzandosi con le peggiori intenzioni di questo mondo...
«Lascia perdere.» lo bloccò Vaarik «Non è il caso di cedere alle provocazioni.»
«Per chi provoca risse ora c'è la sospensione.» lo avvertì Renko.
«Non cedere alle tentazioni...» lo ammonì Paul ricominciando ad impilare cubetti, con un sorrisetto «Oltre tutto, non assomigli neanche un po' ad Oscar Wilde...»
«UH? COSA?!» emise Renko «Lascia perdere...» mormorò Paul.
«Allora che ne pensate dei tre movimenti politici che si presentano?» buttò lì Luke.
Il gruppetto si buttò in una discussione, da cui Paul si astenne, continuando imperterrito la costruzione della casetta...
Stava posizionando il camino, quando giunse la fatidica domanda e poco importava chi la pose...
«E tu... con chi ti schieri?»
Bramd... la casetta ricrollò miseramente «UHM» emise lui con il cubetto-camino ancora sospeso in aria.
«U.H.M.? Non è nessuna delle tre sigle...» Vaarik stava fissando le macerie.
«Diciamo che nessuno dei tre mi soddisfa, OK?» tentò di svicolare Paul.
«Eppure...» iniziò Luke.
«COME DEVO FARVELA CAPIRE? CANTANDO IN GREGORIANO?» urlò Paul alzandosi di scatto per poi lasciare la mensa...
«è una mia idea,» Luke si lisciò il pizzetto « o 'sta cosa delle elezioni lo infastidisce?»
Gli altri due annuirono silenziosamente.

L'Aula Magna era già colma di cadetti, Paul sospirò rassegnato, se non ci avesse messo tanto ad aprire la porta del suo alloggio, sarebbe potuto arrivare per tempo e nascondersi nella "piccionaia", le ultime file... ora gli toccava mettersi in prima fila. Strano, anche gli altri erano lì. Si sedette vicino a loro proprio nel momento in cui la Maxwell indicandoli apertamente proferì un: «Venite pure qui, voi quattro... è facoltativo... e chi non lo fa... PESTE LO COLGA!»
Mentre raggiungevano il palco al centro dell'aula, Paul mormorò all'orecchio di Luke: «Hai notato anche tu quel leggero velo di minaccia nella voce del Capitano?» chiese all'amico.
«Nooooo... velo di minaccia? Quale velo di minaccia?» sorrise Luke.
«Bene...» sorrise La Maxwell «Ora che siamo al completo, presenterò i candidati per il seggio di rappresentante degli studenti...»
«Politica!» pensò Paul «Credevo di essermene liberato lasciandola nel XX secolo...»
«Per l'Unione Studenti dell'Accademia...» iniziò la Maxwell.
«USA?!» rabbrividì Paul, beccandosi una gomitata da Vaarik.
«Il cadetto del terzo anno Peter Eugene Perfect...»
Il capitano della squadra di Parrises Squares, con un balzo atletico, salì sul palco, salutato da uno scroscio di applausi.
«Assomiglia a Bill "saxofono" Clinton» bisbigliò Paul... altra gomitata da parte del vulcaniano.
«L'Unità Rivoluzionaria Socialista Studentesca presenta il cadetto Ilaij Vladimirovic Ulianov »
«ARGH!» emise Paul, pensando alle parole URSS e Lenin, e tappandosi subito dopo la bocca con una mano per non continuare ad urlare visto il pestotto che Renko gli aveva dato su un piede...
«Ed ecco Rebecca Goldblum, per il Movimento Indipendente Accademico...»
«MIA, come le patatine fritte...» ridacchiò Paul, mentre uno scappelloto mollato da Luke lo beccava in piena nuca...
Paul rabbrividì... perché ora si rendeva conto del perché Ilaij e Rebecca si fossero comportati a quel modo durante la lezione del mattino, difendendoli. «Politica... che schifo...»

Stava tornando verso il suo alloggio, e pensava a come aprire la porta «Colpo di phaser o piede di porco?» si domandava.
«TOVARICH» L'urlo lo fece sobbalzare e mormorare un: «Che ti venisse un...»
«Paul Foster... Tovarich, compagno... AMICO!» Ilaij Ulianov gli poggiò una mano su una spalla « spero che tu voglia far parte del mio comitato elettorale, AMICO!»
Paul lo trapassò con un'occhiata al fulmicotone «Hai abbinato la parola AMICO alla frase COMITATO ELETTORALE... e ciò è una contraddizione in termini...»
«Suvvia...» sorrise mieloso il russo «Dopo tutti i test che ti ho passato...»
«Fenomenale...» sbottò Paul «Siamo già ai ricatti? E poi, TU non mi hai MAI passato dei test»
«AH, SÌ? E gli appunti di fisica quantistica, quando eri in infermeria con le costole rotte?» Ilaij gli piantò un dito tra le costole come per sottolineare la cosa.
Gli afferrò il polso allontanando la mano «Un beneficio rinfacciato equivale ad un'offesa» l'antico detto imprimiano venne sibilato con tanto astio, che Ilaij ritirò la mano, mormorando delle scuse e scomparve, seguito dal suo codazzo, nel corridoio gremito.
«Cominciamo bene...» pensò paul svoltando un'angolo, solo per ritrovarsi un volantino tra le mani e Rebecca abbrancata ad un suo braccio.
«Hai visto, mi sono candidata... mi aiuti vero, Paul caro?» tutti i presenti nel corridoio si fermarono a guardare la scena, mentre lui arrossiva vistosamente «Veroooo cheeeee miiiiii aiutiiiiiiii?» continuò lei scoccandogli un sorriso enorme con gli occhi da cerbiatta.
Per la prima volta nella sua vita da maschio adulto, Paul Foster si divincolò dall'abbraccio di una bella donna...
«REBECCA, SMETTILA SUBITO!»
Lei si ritrasse imbronciata «Che c'è?»
«C'è che per tutti questi anni di corso tu non mi hai mai trattato in questo modo... una volta che una volta... mai... ed ora, stranamente, in un corridoio stracolmo di cadetti, mi balzi tra le braccia? » rispose serio «A pensar male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca!» concluse.
La faccia di Rebecca raggiunse la tonalità di rosso dei suoi capelli «EHI! Io ho la coscienza pulita...» sbottò.
«Mai usata, vero?» chiosò Paul schivando la sberla che lei tentò di dargli.
Alcuni cadetti annuirono ridacchiando.
«Certo che la ragazza ha del coraggio » un cadetto con baffi spioventi sotto un naso aquilino, ridacchiò più di altri «Vero Foster?»
Paul riconobbe subito uno dei componenti dell'entourage di Perfect «Dastardly suppongo!»
«Esatto!» ghignò l'umano «E da quanto vedo e sento tu non voterai per quella testolina vuota.»
Paul gli diede un'occhiata di sbieco «Testolina Vuota?»
«Oh, andiamo...» continuò lui indicando Rebecca «Quanto tempo può vivere una persona senza cervello?»
«Boh, non so...» sorrise malizioso Paul «Tu quanti anni hai?»
Una vena nel collo di Dasterdley si ingrossò e prese a pulsare «Tu sei pericoloso!» sibilò.
«Sento una nota d'acredine o è una mia idea?» continuo a sorridere Paul.
«Sorriderai meno quando NOI saremo in cima...» minacciò l'umano.
«UHU... "in cima alla vetta... sei sull'orlo del baratro" Sun Tzu, l'arte della guerra.» gli ricordò Paul.
L'umano si allontanò mugugnando.

Finalmente riuscì a rientrare al suo alloggio... praticamente scardinò la porta con un insieme di parolacce degno di uno scaricatore di porto.
Ripley lo fissò sbalodita, dopo che lui aveva mollato alla porta un calcio tale da farla suonare come un gong.
«Giornataccia vero?» chiese la compagna di stanza.
«Nooooo, che dici... io prendo sempre a calci le porte... fortifica la muscolatura delle gambe...»
«E io mi chiamo Leia Organa...» sospirò Ripley «Dai, racconta...»
«Non ne ho voglia...»
«Racconta...» incitò la donna « Così magari ti calmi...»
Poco dopo e dopo qualche spiegazione, anche Ripley aveva la faccia schifata «Politica... elezioni... Dannazione! Noi siamo qui per proteggere la democrazia, non per praticarla...»
Paul si fermò di botto «Sorellina, temo tu abbia le idee lievemente confuse in proposito...»
«Una cosa l'ho capita... non appoggerai nessuno dei tre, vero?»
«Senti...» sospirò lui «Provengo da un secolo in cui due cose andavano a braccetto: Politica e Religione... e quando queste due sorelle toccavano qualcosa... qual qualcosa andava distrutto... si son fatte guerre in nome di queste cose... ho visto amicizie andare in fumo per questo...»
«Capisco» annuì lei «L'amicizia...»
«Anche se ora, visto il loro comportamento...» si stese sul letto fissando il soffitto «Mi chiedo se li posso ancora considerare degli amici...»
«Beh, Paul...» sorrise Ripley «Ognuno ha dei sogni... quei tre si sono creati dei sogni... dei castelli in aria in cui credere...»
Paul sorrise tristemente «I castelli in aria si costruiscono con poca spesa... ma son difficili da demolire.»
Ripley fissò Paul, poi ridacchiò «Fratellino... ultimamente frequenti troppo Renko...» sentenziò strappandogli una risata.

L'Accademia della Flotta Stellare era un luogo ove la tecnologia di solito imperava... di solito... ma con il sistema fuori uso si rese necessario creare dal nulla, o quasi, un sistema manuale per consentire di espletare il diritto al voto dei cadetti.
Presidenti di seggi, scrutatori e istruttori si ritrovarono in una riunione improvvisata per sopperire a tale debacle tecnologica.
«Questa è una scheda elettorale.» Stark indicò il cartoncino che Ailoura sollevava sopra la testa, assomigliando ad una di quelle ragazze che segnalano il round in un incontro di boxe.
«Come vedete...» proseguì Stark «Sopra sono stampati i nomi dei tre candidati... ora, per votare, basterà, con l'apposito punzone, praticare una pressione decisa nella finestrella al fianco del nome desiderato.» Ailoura, scheda in una mano, punzone nell'altra, fece varie volte il gesto di forare la scheda ottenendo un effetto tipo "hostess che insegna ai passeggeri come si allacciano le cinture di sicurezza".
«Ottenendo l'effetto di bucare la scheda,» POKK! fece la scheda in mano alla caitiana «Quindi, si ritiene logico che, al momento dello spoglio, basterà contare i buchi... ehm, voti... per sapere chi è stato eletto.» concluse Stark.
Foster, che stava giocherellando con una penna ottica e alla spiegazione di Stark appariva del tutto disinteressato, cominciò a guardare attentamente i presenti nella sala... Vaarik ascoltava attento le spiegazioni di Stark, assimilava una cosa che per lui era quasi del tutto sconosciuta... la democrazia... e dalle lievi sfumature che apparivano di volta in volta sul suo volto, e che Paul aveva imparato a riconoscere, non era poi tanto convinto che la cosa potesse funzionare... Renko continuava a digitare frenetico sul suo dpad, 55C9 come lo chiamava amorevolmente, e probabilmente stava giocando a tetris... Luke stava ronfando della grossa, con la testa reclinata indietro e la bocca aperta.
Paul fece una pallina di carta, aspettò il momento propizio, poi posizionò detta pallina sulle labbra di Luke... la pallina iniziò a salire e scendere e a seconda dell'intensità della russata saliva più o meno nell'aria sovrastante la testa del cadetto... «Chissà quando l'ingoia?» si domandò Paul sorridendo.
Paul si rese anche conto che, a parte Perfect che si era candidato, l'intera squadra di Parrises Squares era presente a quella riunione «Uhm, ucci ucci, sento odor di brogliucci...» pensò mentre guardava Peneloe Pytstop. La betazoide si stava arrotolando metodicamente su un dito una ciocca di capelli biondi... il klingon Krufus della casa dei Ruff'kut brontolava costante, l'umano Pendinge, detto Prof, stava smontando un dpad per passarsi il tempo, lo iotiano Clyde Oxmyx aveva aggiunto un cuscino per poter vedere oltre il bordo del tavolo... mentre l'umano Dastardly e l'anticano Muttley ridacchiavano tra di loro. Gli ultimi due non gli erano molto simpatici... anzi li detestava NON cordialmente.
«RRGGGHHH ARGH COF COF COF...»
Paul si voltò di scatto verso Luke, che aveva, finalmente, ingoiato la pallina di carta «Buon giorno.» lo salutò, mentre gli dava delle pacche sulle spalle.
«Glommmm Arrrrrrrrr sput sput...» tossì Luke «Devo aver ingoiato qualcosa...»
«Eeeh, possibile... quando si dorme a bocca aperta... sai com'è, può entrare qualsiasi cosa.» ridacchiò Paul.

Nei due giorni che mancavano al dibattito elettorale, Foster aveva goduto di una calma relativa, nel senso che nessuno dei tre candidati gli aveva più rot... ehm, si era fatto più vivo, in compenso avevano inseguito Vaarik, costringendolo a nascondersi in un ripostiglio delle scope, avevano tentato un ricatto ai danni di Renko e minacciato Luke.
«Sigh...» pensò mentre si recava nell'aula magna, il luogo ove si sarebbe tenuto il dibattito «Certe persone sono ancora vive, per il semplice motivo che è illegale ucciderle...»
I tre schieramenti politici avevano preso posizione al centro dell'aula...
Con rammarico notò che sia Luke che Vaarik si erano schierati... Luke con Rebecca e Vaarik con Perfect... non vedeva Renko da nessuna parte, ma questo era normale, vista l'abilità in cui eccelleva il frullato genetico... la mistica arte del passare inosservati.
Aveva scelto un angolino vicino all'uscita, ricordandosi che molto spesso nel suo secolo, i dibattiti policitici avevano la poco simpatica tendenza a trasformarsi in incontri ravvicinati del terzo tipo e dubitava che anche qui sarebbe stato diverso... era, quindi, pronto a defilarsi al primo accenno di rissa.
La prima a prendere la parola fu Rebecca, poi Ilaij e per ultimo Perfect.
Stava appisolandosi contro lo stipite della porta, quando un braccio lo cinse alla vita «Allora fratellino... cosa dicono i candidati?» gli sussurrò all'orecchio Ripley.
«Mentono!» si stiracchiò lui, poi vedendo l'espressione sul volto di lei prosegui: «Mentire: attività che si svolge copiosamente prima delle elezioni, durante la guerra e la caccia...»
«Aha... capisco...» sorrise lei.
Nello stesso istante in cui si scatenò la classica RISSA PRE-ELETTORALE, Ripley e Foster imbucarono velocemente la porta.

Quando entrò nel suo seggio, Paul si trovò davanti a Peneloe e a Pending... prepararono il necessario... le urne, le schede, il punzone e la cabina elettorale, poi cominciò l'afflusso dei votanti.
Tutto filò liscio tranne alcuni casi...
Un cadetto insettoide trovò GUSTOSA la scheda elettorale...
C.I.: «Ehm, potrei averne un'altra per favore?»
Paul: «Perché?»
C.I.: «Errr, avevo fame...»
Paul: «Ti sei mangiato la scheda elettorale?»
C.I.: «Mancava un po' di sale... ma non era male...»
Una Horta FUSE l'urna nel tentativo di infilare nell'apposita fessura la scheda. Si dovette reperire una nuova urna e richiamare al voto i cadetti precedenti...
Paul dovette inseguire per mezza accademia un cadetto Mizarthu, a cui era rimasta impigliata nelle ali (riiiiiiiiipssssss) la tendina che doveva garantire il SEGRETO del voto in cabina: «EHI TU! LA CABINA... LA CABINA ELETTORALE... RIDAMMI LA CABINA ELETTORALEEEEEEEEEE...»
Trovarono anche il tempo per far due chiacchere, o meglio, lo trovarono Paul e Penny, così preferiva esser chiamata, perché il "Prof" badava a rimontare, smontare e rimontare tutto ciò che poteva tenerlo impegnato, per non annoiarsi.
«Certo, la mia presenza nella squadra mi onora,» brontolò Penny «Ma sono l'unica donna e tendenzialmente vengo emarginata...»
«Pratico il penthatlon, uno sport individuale... non capisco...» sorrise Paul.
«Si ma tu sei un uomo...»
«Scusa, ma esiste anche l'atletica femminile, possibile che tu non ne sappia niente?»
«Uhm, interessante... ed è individuale vero? Spiega, spiega.» disse lei con un grande sorriso.

Dopo che ebbe votato l'ultimo avente diritto, si riunirono tutti in una sola aula ed iniziarono il noioso lavoro di scrutinio... e i 4 prodi ebbero anche il tempo di cospirare e tendere una trappola...
«Non lo trovo molto logico come piano.» mormorò Vaarik.
«Ti viene in mente qualcosa di meglio?» chiese Luke «Dastardly ha fatto in modo che fossimo noi due a trasportare le urne... quindi il TUTTO accadrà in quel momento.»
«Si ma fidarsi di...» commentò Paul poco convinto.
«Funzionerà.» sentenziò contento Renko.

Paul e Penny si sforzavano di portare a termine il loro compito con serietà... ma gli altri componenti erano allegri e ciarlavano...
Vaarik arrivò alle spalle della momentanea coppia, guardò il resto del gruppo che ciarlava poi bisbigliò all'orecchio dei due quella che per i vulcaniani era forse una battuta di spirito « Ragazzi, pensate in silenzio... non voglio sentire il rumore dei vostri neuroni...»
Paul stava cercando di fermare i propositi omicidi di Penny nei confronti del vulcaniano, quando, dal vetusto sistema interfono dell'accademia fuoriuscì la voce di Luke Dalton...
«E' ridicolo Dastardly... non funzionerà mai.» diceva.
«Eheheh, ho pensato a tutto, è perfetto...» ridacchiò Dastardly «Noi abbiamo l'urna e un punzone, basterà invalidare i voti dei nostri avversari.»
Penny guardò stupita Paul, lui sospirò «Te lo avevo detto che è un tipo poco raccomandabile.» mormorò.
Il klingon Ruff'Kut si guardava in giro «Non capisco, non capisco...» borbottava.
Pending, mani sui fianchi e un vistoso broncio sul viso, si voltò di scatto «Allora, se non capisci un tubo... perché non fai l'idraulico?»
«Scusa Dick, ma non pensi che darà troppo nell'occhio se le schede invalidate saranno tutte in un'unica urna?» continuò a gracchiare l'interfono «E soprattutto, che tutte le schede nulle saranno a sfavore di Perfect?»
«Ah Dalton... Dalton...» continuò l'interfono «Ti dico che ho pensato a tutto, ho fatto in modo che Peneloe, Krufus, Pending e Clyde venissero inseriti tra gli scrutatori... sono dei tonti che adorano Perfect, non si accorgeranno di nulla...»
Clyde saltò in piedi sulla sedia irato «E noi che ci fidavamo di lui...»
Paul ridacchiò «Non dico che siate degli scemi... però è possibile...»
La risata di Dasterdly sembrò quasi sottolineare la cosa «Però non avevo considerato che la Maxwell vi inserisse... tu, il beccamorto vulcaniano, il "coso" con gli occhiali da sole e quel Foster... una mina vagante... ma non sembrano interessati alla politica e sarà facile farli fessi...»
«Seeeeeeee...» pensò Paul «Come no! Avanti Luke, dagli corda... e si impiccherà da solo.»
Pian piano tutti i presenti nell'aula si alzarono ed uscirono, tutta l'accademia era a naso per aria, i cadetti sembravano raggelati e ascoltavano attenti mentre gli istruttori parlavano concitatamente tra di loro...
«Non puoi aver previsto tutto» continuava Luke «Come sapevi che il conteggio delle schede sarebbe stato fatto a mano?»
«GENIO... io sono un GENIO! L'idea me l'ha data la lezione d'archeologia, quella sui secoli XX e XXI, sul sistema elettorale americano... un sistema che sembrava nato appositamente per far dei brogli elettorali.» nella voce di Dastardly si sentiva una nota di compiacimento «Per ottenere ciò mi è bastato criptare tutto il sistema dell'accademia e far ricadere su altri il fatto... voi ad esempio eheheheh... però un pochetto mi si è ritorto contro, accidenti, non dovevo far fare il lavoro a Muttley»
L'anticano nel corridoio si ritrovò circondato da tutti gli altri scrutatori, e le loro facce non promettevano nulla di buono.
«CAIIIIIIIII non ne potremmo parlare? Un tantino di diplomazia?» guaì il poveretto.
«Certo, DIPLOMAZIA...» Paul ringhiò «Quella cosa che ti fa dire "a cuccia cagnetto", finché non trovi una grossa pietra?»
Muttley deglutì rumorosamente...
«Quindi è stato Muttley, su tuo ordine, a criptare il computer?»
«Certo... uh?! Mi stai facendo troppe domande Dalton.. perché?»
Si sentirono dei fruscii e delle grida...
«Ehi, no... che fai... giù le mani...»
«UN REGISTRATORE?» urlò Dastardly «Volevi fregarmi!»
«Lo ammetto... volevo ricattarti... ed ora sono alla tua completa mercè...» piagnucolò fintamente Luke «Ma non capisco una cosa... perché hai fatto tutto ciò? Perfect è un tonto!»
«Esatto, e io sarò la sua eminenza grigia BUAHAHAHAHAHAHAHAH» rise satanicamente Dastardly «Lui sarà il burattino e io tirerò i fili, ho un programma e se qualcosa andrà male sarà lui a pagarne il fio... e tu volevi fregare me? UN GENIO? Io ho il registratore e questo nastro nessuno lo potrà mai sentire... AHAHAHAH...»
«Oh, beh... non importa...» ora la voce di Luke era ironica «Visto che ti ha sentito tutta l'accademia tramite l'interfono... perché... vedi... questo non è un normale emblema del secondo anno accademico... è un microfono miniaturizzato...»
Si sentì una porta che veniva aperta «CADETTO DICK DASTARDLY, LEI E' IN ARRESTO... PRENDETELO!» urlò un addetto alla sicurezza.
Fruscii, grida di sottofondo... un applauso forsennato scaturì da tutti i cadetti presenti in accademia...
«EHI... NO... COSA? » urlò Dastardly «MUTTLEYYYYYYY FAIIIII QUALCOSAAAAAAAAAAA...»

«MALEDIZIONEEE» urlò Luke « vi rendete conto di che cosa vuol dire? CHE TRA UNA SETTIMANA RIFAREMO LE ELEZIONI!»
«E' logico che sia così» sentenziò Vaarik, mentre Renko scuoteva la testa sconsolato.
Il gruppo si era riunito in un angolo dell'aula d'ingegneria... Luke, Vaarik, Renko, Rebecca, Ilaij, Perfect e i ragazzi della sua squadra per discutere degli avvenimenti accaduti...
«Salve, ragazzi!» salutò Paul che arrivava da un'altra lezione, indossava la tuta d'atletica dell'accademia «Saputa la novità?»
«Che andremo a votare di nuovo... certo...» grugnì Luke.
«No, mi riferivo a Peneloe...» disse vago Paul «Comunque sarà qui tra poco... e vedrete... ah, eccola...»
La bionda betazoide li raggiunse raggiante «Allora... andiamo? Non vedo l'ora di iniziare.» sorrise a Paul.
«Peneloe... ma tu indossi la tuta di atletica leggera...» si stupì Perfect.
«Ah, sì, scusa, mi ero dimenticata di dirvelo... abbandono la squadra di P.S... mi hanno accettato nella squadra femminile d'atletica leggera... penthatlon...» scoccò un sorriso da stregatta a Paul «Mi ha convinto lui...»
«Ma... ma... ma...» Perfect emise un suono che lo faceva assomigliare ad un volatile palmipede, mentre i due si allontanavano verso le piste di atletica «Peneloeeeee...»
«TACI... OCA!» sbottò Clyde, seguito da tutti i membri della sua squadra... 10 persone che gli urlavano la parola «OCA!»
Luke guardò in faccia Perfect «Senti, non prendertela se uno ti dà dell'OCA... ma se dieci persone iniziano a darti dell'OCA... io un'occhiata al culo, per vedere se son spuntate le piume la darei...»
Ci fu un silenzio imbarazzato... poi Peter Perfect pian piano si voltò per guardarsi il posteriore!..

 

- Fine Capitolo -