«Regola 157 sezione III para 18.» cantilenò Paul mentre
con Ripley andava all'appuntamento da Renko. «Bene... cosa vuol dire?»
sorrise Lei. «Sorellina...» sorrise Paul «All'esame sulle direttive
come sei andata? È stato un CRASH AND BURN?». «Che fai, sfotti? Spiega,
dai!». «Ok, R157sIIIPara18, regolamentazione dei viaggi nel tempo "ogni
ufficiale della Flotta deve prendere ogni precauzione per ridurre al
minimo la partecipazione agli eventi storici"» declamò. «E noi...
l'abbiamo violata ben due volte.». «Dici che la foto che ho autografato
a quel bambino...». «Vedo già i titoli sui giornali dell'epoca
"scoperto giro di autografi falsi"... no, dai... scherzo...» Paul suonò il
campanello dell'alloggio di Renko.
ASTRAACRASCCHH.
Il povero vasetto di papaveri azzurri, dopo un breve volo, impattò al
suolo spandendo cocci e terriccio. «I MIEI POVERI PAPAVERI...» urlò
Renko. «Ma perché ti ostini a tenere una povera piantina in bilico?»
chiese Paul chinandosi per aiutare l'amico nella raccolta di cocci e
pianticelle «Trapiantali in un'aiuola, staranno meglio che stipati in un
vasetto... e correranno meno rischi...». «Sniff! Me li ha regalati 318,
una delle mie mamme... sono un ricordo del mio pianeta...». «318? Ah,
la bambinetta...» si ricordò Paul. «Esatto... lei... meno male non
hanno subito molti danni...». Vaarik richiamò il gruppo alla "cosa
seria" di cui dovevano discutere mentre Luke metteva sul tavolo cinque
bicchieri di Gotto Pangalattico Esplosivo. Rassicurati da Renko
sull'insonorizzazione della stanza, cominciarono a
discutere.. «Slurp...» Luke estroflesse la lingua lateralmente con un
che di libidinoso «Non vedo l'ora di entrare in possesso di tutto quel
latinum...» a sottolineare la cosa si sfregò le mani, afferrò il bicchiere
e buttò giù in un sol sorso il liquido, seguito a ruota dagli
altri. «Non ti facevo così avido...» Paul finì la frase con uno
sbadiglio... «Jawn... scusate... devo essere più stanco di quanto
credessi.». «Jawwnnnnn... Paul, qualche soldino in più mica ci farebbe
schif... rooonf!» Luke non finì la frase.. Paul guardò nella sua
direzione, Luke e Vaarik si erano addormentati... «Ehi, ragaz... roonf!»
l'ultima cosa che percepì fu il suo corpo che toccava il divano..
«ACC... MA
PORC... MALEDETTO CESPUGLIO...» si divincolò tra i rami bassi «CESPUGLIO?
CHE CI FACCIO DENTRO AD UN CESPUGLIO? DOV'È IL DIVANO...» si guardò
intorno stralunato, poco lontano una baraccopoli buia, Vaarik e Ripley
erano vicino ad una finestra di una baracca illuminata... li raggiunse, ma
prima che potesse chiedere qualcosa, Luke si materializzò accanto a loro
urlando.. «COS'È STO POSTO? DOVE C**** SONO?». I tre lo guadarono
stupiti. «Ditemi che sapete dove siamo...» implorò lui. «In un
pessimo film d'ambientazione post atomica...» rispose Paul. «Quelli li
producevi tu alla Harlington Straker Studios...» ringhiò Luke, poi fece
due passi indietro stupito «Paul, come cavolo sei vestito?». «UH?!»
Paul abbassò lo sguardo... pantaloni crema, maglione grigio e distintivo
S.H.A.D.O. «Argh... la divisa da operazioni esterne?». Guardò verso
gli amici. Ripley era in canottiera e pantaloncini, Vaarik indossava
qualcosa di talmente mal messo che Paul non fece fatica a ricordare la
vecchia condizione di schiavo dell'amico e Luke... «È... è... la tua
uniforme dell'alleanza terrestre?» chiese e Luke annuì
stupito. «Ragazzi, ma quel tizio... io lo conosco...» Ripley indicò
l'uomo che vedeva attraverso la finestra «Ho visto una statua che gli
somiglia, in un parco...». Paul, Luke e Vaarik seguirono lo sguardo
della donna. Un tizio, all'interno del locale che poteva essere un bar,
era semi disteso sul bancone... palesemente ubriaco.. «ZEPHRAM
COCHRANE?» esclamò il terzetto stupito. «L'inventore della curvatura...
un ubriacone?» disse con tono schifato Ripley. L'attenzione di Paul fu
attirata da un movimento alla sua destra «Oh, guarda... il ragazzo dal
kimono d'oro... Renko, ci sei anche tu?» disse con riferimento
all'abbigliamento dell'amico. «Andiamo... su... su... svegliarsi...» li
apostrofò Renko. «Eh?» emisero in coro. «State dormendo... ehm,
stiamo dormendo.» si corresse «Non ve ne siete accorti?». «Ehm, ok...»
Luke finse di capire «Se dobbiamo svegliarci... vai avanti
tu...». Renko assunse un'espressione da asceta «Svuotate la mente...
OMMM... concentratevi sul vostro respiro... OMMM... concentratevi su
qualcosa... tipo il tessuto del divano su cui state dormendo...
OMMM». Paul alzò, in contemporanea con Vaarik, un perplessissimo
sopracciglio.. «Adesso... un bel respiro profondo OMMM... SIAMO
SVEGLI!» sentenziò Renko. «Mi spiace contraddirti ma, NO... non siamo
svegli» disse semplicemente Paul. «Strano, la meditazione del risveglio
del dinosauro ha sempre funzionato...». «Vorrei sapere una cosa! Io
sono abituato, col mio passato militare, a dormire e svegliarmi a
comando... perché ora non ci riesco? E se questo è un sogno... perché
sogno voi e non cose... EHM, più interessanti... e poi che ci parlo a fare
con voi, che siete solo proiezioni del mio subconscio
assonnato...». «Eh no... TU sei una proiezione della MIA mente in un
MIO sogno...» sbottò Ripley. Mentre Luke e Ripley con Renko discutevano
su di chi fosse il sogno... Paul e Vaarik avevano chiuso gli occhi,
cercando di sentire l'uno la mente dell'altro, retaggio della loro fusione
mentale.. «Fermi... non è un semplice sogno...» Paul aprì gli occhi di
scatto. «Ho la certezza che il Foster» iniziò Vaarik «Che ho davanti
non è una proiezione della mia mente... ma la sua vera essenza vitale...»
finì il vulcaniano con una punta di reticenza nella voce. «AH!
BECCATI!» esultò Renko «Lo intuivo ed ora ne ho la certezza, voi avete
eseguito una fusione mentale... Vaarik, lo ammetti?». Paul cominciò a
guardare un cespuglio con studiata noncuranza «... bei fiori... in questa
stagione...». «Quindi, logicamente» il vulcaniano ignorò Renko «Neppure
voi siete proiezioni oniriche... stranamente le nostre menti sono in
contatto...». «Mi mancava l'isteria collettiva come esperienza...»
gracchiò Luke. «LO AMMETTI?» incalzò Renko. «Ammetto cosa? Dicci tu
piuttosto cosa ci capita...». Renko emise un fierissimo: «Stiamo
facendo un sogno collettivo...». «Sicuro?» chiese Paul. «Quando vi
siete addormentati, ho effettuato un'analisi col tricorder.. le nostre
onde alfa sono sincronizzate... il sonno è stato indotto dal beverone,
frammisto alle spore... così ho bevuto anch'io, ed eccomi qua...». Si
scambiarono uno sguardo allibito «'Spetta un momento... vediamo se ho
capito» iniziò Paul«Gotto pangalattico esplosivo... roba forte... e spore?
SPORE? I PAPAVERI BLU DI DELTA GAMMA IV?» urlò. «Ehm... non
esattamente...». «E di che stai cianciando... ESATTAMENTE? NON CERTO
DELLE SPORE DELL'ERBA GATTA!». «Prometti che non ti arrabbi?». «Sarò
calmo come un targ...». «Beh, ecco... ehm, pare che le INNOCUE spore
dei miei papaveri INNOCUI, si siano, ehm, combinate con il gotto
pangalattico esplosivo, ehm, e gli effetti che erano stati eliminati dai
miei INNOCUI papaveri, ehm, siano stati
ripristinati...». STUND!. Renko si ritrovò spalmato contro una
parete della baracca, con una mano di Paul che gli serrava la gola. «MI
STAI DICENDO CHE PASSEREMO MESI» Renko sentì i suoi piedi staccarsi da
terra e man mano che Paul parlava, la distanza piedi/terreno aumentava «A
DORMIRE E A VAGARE COME PROIEZIONI EXTRA CORPOREE COME SUCCESSE A KIRK
& Co.?» sorrise sadicamente Paul «È QUESTO CHE MI STAI
DICENDO?». Renko, in debito d'aria, iniziò a gesticolare supplice verso
Luke, che a braccia conserte osservava divertito la scena «Sììì? Quante
sillabe?» chiese sadicamente. Paul mollò Renko, appena un attimo prima
che il poverino perdesse conoscenza.. «Stiamo solo coff, coff,
dormendo, ho controllato...». «Tonto... tu hai controllato nel
presente... e noi siamo nel passato...» disse Vaarik. «Scusate, ma ci
vuole troppa energia per...» disse Paul. «Forse siamo ancora talmente
frastornati dalle nostre esperienze, che stiamo sognando il primo
contatto...» rispose vago Renko. «Sogno o non sogno... almeno
godiamocelo.» Ripley entrò nella baracca, puntando verso il
bancone. Cochrane la guardò sgranando un sorriso tutto denti: «CA...
hic, hipsss... MERIERA... un whisky doppio, 'assie!». Paul sogghignò
divertito dall'espressione di lei «Beh...» passò dietro il bancone «Credo
che una bevutina me la concederò anch'io... whisky sognato... chissà che
gus...». «BARISTA!» urlò Cochrane guardando Paul «Un... hic... giro di
whi... hiccup... sky per tutti! Anche per que... hichips... iiii due... il
baro hipsssss e il suo comp... hic... ARE!» stava indicando Luke e
Renko. «Baro a chi?» si agitò Luke. «In vino veritas.» chiosò Vaarik
sedendosi accanto a loro «A proposito, carino il tuo vestito...». «Ehi,
non offendere la mia divisa... tu piuttosto, il tuo abito non sembra
vulcaniano...». Vaarik si rabbuiò «I vulcaniani non sono abituati a
sognare.» rispose gelido, mentre si assestava la logora tunica che portava
strani segni, tipici di colpi di frusta. «Beh, mi aspettavo di vederti
con il tipico accappatoio ricamato di simboli vulcaniani, non in...»
iniziò Renko. Paul corse in aiuto dell'amico «Se tu avessi visto gli
antichi bassorilievi di Ta'Valsh, li riconosceresti...». La sua voce
era piatta come quella di un vulcaniano, che dice qualcosa che non è una
bugia... ma quasi... fece un sorrisino vedendo gli sguardi degli amici
«Non per nulla ho sposato un'archeologa...». A sviare la cosa ci pensò
Renko proponendo una meditazione collettiva... bastava mezz'ora di tempo e
di calma... che non gli fu concessa.. Un anziano terrestre con lo
sguardo da pazzoide entrò nel bar... puntando un'arma verso Vaarik
«Stavolta riuscirò a fermarti » urlò con le mani che gli tremavano
«Alieno!». «Alè... prima i bambini... adesso spaventi anche i
vecchietti...» commentò Luke. Il vecchietto guardò Luke «AH! UN ALTRO!»
man mano che spostava lo sguardo sui presenti continuava «Un altro... un
altro... un altro... Cochrane, ti fermerò, maledetto alienofilo... vi
elimino tutti...». Paul non era più dietro il bancone, pian piano era
riuscito ad arrivare alle spalle del vecchio, che indietreggiando gli
sbattè contro, inciampando. Paul lo afferrò, adagiandolo sul pavimento
«Questa la prendo io...» disse togliendogli la colt dalla mano «Potrebbe
partire un colpo...». «Alienofilo... ridammi la colt...» gracchiò il
vecchio. Paul sorrise divertito a quell'appellativo... con il suo
passato... alienofilo, che ironia... «Questo vede Cochrane
ovunque...». «Uno degli effetti delle spore è quello di essere visti da
altri secondo il loro subcosciente.» spiegò Renko «Quest'uomo è
ossessionato da Cochrane... noi siamo Cochrane...». «Che cavolo di
sogno» sospirò Ripley. «Basta, dobbiamo meditare...» disse
Renko. Nello stesso istante, due borg si materializzarono al centro
della stanza «Ogni resistenza è inutile... sarete assimilati...» disse
monocorde uno dei due. «E ti pareva...» mormorò sconsolato
Paul. «Vogliamo l'unità carbonio Cochrane» disse l'altro borg... i due
presero ad avanzare verso il bancone dove Cochrane stava ronfando
beato. PEMMMMM PEMMMMMMMM!. Due colpi in rapida successione
impattarono nel torace del borg più vicino, il drone incassò come un Tyson
cibernetico e continuò ad avanzare.. «Paul, porca puzzola, alla testa,
non al petto... alla testa...» urlò Luke. «Uff, è una vita che non uso
una colt...» i borg si voltarono verso Paul «Epss!». «La resistenza è
futile...». «Ma non mi dire...» Paul armeggiò con la
pistola. «Sarete tutti assimilati...». «GRUNT! Vecchio scemo, va a
fare gli attentati terroristici con solo due colpi in canna...» sbottò
Paul, schivando di misura i tubi di assimilazione che un drone gli aveva
messo quasi addosso e si buttò dietro il bancone.. Tre persone
entrarono di corsa, richiamati dagli spari.. «QUILE!» urlò la
donna. «BORG!» urlarono i due uomini. «WILL... GIU'!» Will Riker si
voltò di scatto verso il bancone. Un uomo stava impugnando una strana
arma... l'istinto gli consigliò di obbedire.. KAAAAAAAPEEEEEEMMMMMM...
la testa del drone vicino a Will volò via... STRATRAKKK... Paul ricaricò
il fucile a pompa trovato sotto il bancone «Will, porta via Cochrane...»
urlò Paul mentre prendeva la mira. Riker e Laforge acchiapparono
Cochrane e lo trascinarono fuori... Deanna guardò Paul
interrogativa... «Vai via, DEANNA...» gli intimò lui. «Ma tu
come...». «Avrai la tua risposta tra qualche anno... ora non mi
conosci... ancora! Fila...». Mentre Deanna usciva, la testa del secondo
drone esplose, spandendo parti meccaniche e organiche... pian piano i
cadetti emersero dai loro nascondigli. «Wow che arma...» disse ammirato
Luke. «Stai bene?» chiese Vaarik a Paul... per tutta risposta questi
acchiappò una bottiglia di Whisky si riempì il bicchiere e lo tracannò in
un colpo «Ok, ho fatto una domanda, come dite voi umani... cretina...»
ricevette in cambio un'occhiata da parte di Paul che lo fece desistere dal
chiedere di più... anche perché il tipico suono di un teletrasporto riempì
il locale.. «Preparatevi ad essere assimilati...». «PAUL... FALLI
SECCHI!» ordinò Luke. «La resistenza è futile.». «NON NON HO...
PIU'... COLPIIIIII». «COOOOOSAAAAAA?». «Ehi, sono in cinque,
stavolta...» avvertì Ripley. «E due son freschi di giornata...»
sottolineò Paul notando che sotto gli impianti si vedeva ancora la divisa
federale. «E come li fermiamo ora?» chiese Renko. «I secchi,
Renko...» urlò Paul, mentre assieme a Ripley fuggiva dai
droni.. «Scusa?». «L'ACQUAAAA...» i due saltarono veloci, mettendo
dei tavoli sul percorso dei droni. Renko ridacchiò, afferrando i due
secchi colmi di acqua e sapone per la pulizia del locale... e sparse il
contenuto sul pavimento. I droni presi alla sprovvista dal cambiamento
ambientale, presero a scivolare comicamente e a cadere rovinosamente,
formando un insieme di tubi, parti meccaniche, arti e varie e/o
eventuali... un tumulo celtico cibernetico. Ma la gioia dei cadetti durò
poco, i droni si adattarono velocemente, dai loro piedi uscì qualcosa di
simile a pattini da ghiaccio... compensando il cambiamento ambientale da
scivolamento. Il gruppetto di cadetti si buttò fuori dalla baracca,
seguiti dai borg... che si trovarono ad affrontare, con le lame da
ghiaccio, un simpatico spiazzo di terreno sterrato... stund... si
piantarono di pacca cappottando gli uni sugli altri. Luke a quella
visione cominciò a ridere come un matto, dovettero portarlo via di peso,
mentre continuava a ridere e indicava i droni «UHAUHAUHAHAHAHAH GLI
ASSIMILATORI DI MONDI EHEHEHEHEH PFFFFFIHIHIHIHIHIH». «E ora che si
fa?» chiese Vaarik «dove andiamo?». «Io, visto che è un sogno, mi
voglio divertire...» Ripley sorrise scoprendo la mascella secondaria «è
tanto che non picchio qualcuno come si deve... dronuccio caro... vieni da
mammina...» scattò fulminea verso un drone, lo acchiappò per la gola e
senza sforzo lo sollevò da terra, sbatacchiandolo come una bambola di
pezza «È divertente...». Il braccio del drone scattò verso l'alto, i
tubi di assimilazione fuoriuscirono dal suo polso, Ripley mollò veloce la
presa, ma si tagliò la mano in una delle appendici meccaniche del drone.
Il suo sangue acido sfrigolò sul volto del drone. Tutti i borg si
fermarono, stavano comunicando con l'alveare, poi una schiuma densa prese
a uscire dai loro corpi, fino a ricoprirli interamente «Usare l'acido,
specie 8472, è futile...». «Ok evolversi, ok adattarsi... ma ricoprirsi
di alkaseltzer è troppo...» sbuffò Paul. «8472 a chi?» urlò Renko «Io
sono della casata dei 512.000...» iniziò ad eseguire un insieme di strane
movenze sotto gli occhi stupiti dei presenti, borg inclusi, poi scattò
verso il primo drone a tiro. «SPIRITO DEL PANDA CIBERNETICO... VIENI A
ME...». Come cavolo fece ad atterrare il borg... non si sa... ma i borg
si adattarono anche a questo «Le arti marzialcibernetiche non servono,
sarete assimilati...» tre hykata giallo oro erano apparsi sui corpi dei
droni.. «Magari sono pure cintura nera...» mormorò Paul, mentre Luke,
alla vista dei borg dal chimono d'oro inzuppati di alkaseltzer, ricominciò
a ridere come un matto «Luke... ti prego...» sbottò Paul, acchiappò Luke,
se lo caricò in spalla e si infilò di corsa in un locale recante la
scritta MENSA. All'interno, i segni di una festa, tavoli imbanditi,
rimasugli di cibo, striscioni di buon augurio per il volo della Phoenix...
Entrarono di corsa, seguiti dai droni.. «Fermi...» urlò Luke dall'alto
delle spalle di Paul «Se questo è un sogno, perché cavolo
scappiamo?». «È vero... perché scappiamo?» disse Renko. Luke scese
dalle spalle di Paul, acchiappò una bottiglia di liquore e corse verso i
borg... Prese la mira, portò indietro il braccio «FUOCOOOOOO!». La
bottiglia compì un'evoluzione in aria, e si piantò di collo dritto in
bocca ad un drone, nel preciso istante in cui questi stava formulando la
'A' di assimilati ed era a bocca aperta... la testa si ribaltò indietro
per l'impatto. E il liquore gli scese tutto direttamente in gola. Il
drone acchiappò la bottiglia e con un sonoro FLOPP! se la tolse dalla
bocca, ma oramai era tardi... la bottiglia si era completamente vuotata al
suo interno. Il drone prese a puntare verso l'avversario... ovvero
Luke, prima in linea retta poi all'improvviso prese a zigzagare «Roteare è
futile... sciarete hic ascimilati...» si fermò un attimo per permettere
agli impianti visivi cibernetici di mettere a fuoco le immagini «sci...
ascimilati hicccccc... tuti e disci...» sentenziò con voce stridula e
farfugliante collando a terra «..asci... hichipsssssss... milati! TUUUUUTI
ascimilati...». Tutti iniziarono a ridere, mentre il borg con la
sbronza steso a terra aveva iniziato a cantare stonato «Caram... hic...
baaaaaaaa beviamo del Whisky HUUUUUUUYYYYYYYY...». In quel momento
Renko si buttò nell'interpretazione freudiana del sogno visto come incubo
e sul perché si dovesse fuggire «Orpo, lo ha detto anche
Sigmund...». SFOTTTTT una torta al cioccolato si spalmò sulla sua
faccia. «Oh!» formulò Vaarik, ricaricando il braccio con una nuova
torta «È illogico arretrare davanti al nemico quando si hanno le armi per
affrontarlo.» e lanciò la torta in faccia ad un drone. «Dagli al
borg...» urlò Luke armandosi di una zuppiera colma di macedonia di frutta
e cominciando a mollare mestolate di quella roba addosso ai
droni. Renko iniziò un lancio di babà e cannoli siciliani. «Se non
li fa fuori un corto circuito» ridacchiò Paul«ci riesce di certo lo sbalzo
glicemico...» acchiappò un enorme vaso di burro di noccioline, mentre
Ripley si impossessava di un tubo di panna montata spray... aggirarono i
due borg superstiti, con difficoltà visive dovute alla panna sugli occhi,
e rovesciarono il micidiale intruglio nei vari vani degli impianti
cibernetici dei droni, che iniziarono a sprizzare scintille e crollarono a
terra in corto. I Borg vennero recuperati dal collettivo.. «Uff,
anf, anf, adesso potremmo tentare una nuova meditazione?» chiese
Renko. «Proviamoci pure.» sospirò Paul. Niente da fare, non
riuscirono neanche stavolta.. «Eppure è tutto giusto, perché non
riesce?» si chiedeva Renko, poi si illuminò «VOI NON VOLETE
SVEGLIARVI...». «Sei matto?». «Ma che
dici...». «Pazzo...». «La tua affermazione è illogica...». Puntò
l'indice accusatore contro di loro «La verità è che vi state divertendo
troppo... per questo non ci svegliamo!». «Divertendo?» replicò Paul con
un'espressione angelica. «Non provo quest'illogica emozione.» disse
Vaarik. «Voi non volete nenche provarci...» sbraitò Renko «Io mi
scervello per trovare un modo e voi che fate? VI DIVERTITE...». «Oh,
sentite l'angioletto infuriato» ringhiò Luke «ti sei scordato che sei
stato tu a ficcarci in questo guaio onirico?». «IOOOOOO?! E tu che hai
replicato il gotto pangalattico esplosivo?» urlò Renko «Bella pensata,
davvero, come se non neavessimo già passate abbastanza...». «Ah, sì? E
il casino che ha creato il tuo doppio truffaldino?». «Cosa c'entra il
mio doppio?». I due iniziarono prima una battaglia verbale, poi
cominciarono a tirarsi tovaglioli ed altre masserizie... in poco tempo
coinvolsero gli altri tre spettatori... in una battaglia da scolaretti, in
cui stavano scaricando tutto lo stress. Verso quella che, nel sogno,
era una mattina di sole, il quintetto uscì all'aperto... una scia di
vapori bianchi solcava il cielo... la PHOENIX era partita... quella
sera... la nave vulcaniana... e... e.. «Ehi, non spingere..» urlò
Paul. «Sei sveglio?» gli chiese Ripley. «EH? EH? COSA?» Paul scattò
a sedere sul divano nell'alloggio di Renko. Luke sbadigliava accanto a lui
e Vaarik stava controllando Renko che si stiracchiò «Jawwwwwwnn
dimenticavo l'altra opzione per riuscire a svegliarsi...» disse. «Uhm,
quale?» chiese Paul. «Semplicemente, aspettare che l'effetto delle
spore finisse...» affermò giulivo Renko. Paul si diresse al replicatore
alimentare, mentre continuava Renko continuava a parlare, ordinò sottovoce
qualcosa.. «Capite... era così semplice, bastava aspettare...» finì
Renko. «Renko...» chiamò Paul. «Sì, dimm...» non ebbe modo di finire
la frase. «Panna e fragola... spero sia di tuo gradimento» Paul
spiaccicò la torta sul volto di Renko, spalmandola ben bene in modo da far
più danno possibile..
Museo di storia
terrestre San Francisco. Avevano avuto il permesso di consultare gli
archivi, avevano già trovato, una volta, ombre del loro passaggio, come la
cassetta di quel telefilm di fantascienza, STAR TREK THE NEXT GENERATION,
telefilm del XX secolo, con le inconfondibili divise della Flotta
Stellare... retaggio di un loro passaggio nel 1979, lo squilibrio
McFlaiano che non erano riusciti a correggere... ora volevano assicurarsi
che non fosse successo di nuovo.. Vaarik stava visionando il film del
primo contatto.. «Quile ha tentato di uccidere Cochrane, nonostante
avessimo ripristinato il passato.». «Beh, non amava la tecnologia
militare, e Cochrane ha usato un razzo militare...» iniziò Renko. «In
quanti lo sapevano?» sparò Vaarik. «Ehi, è storia... lo sanno tutti...»
disse Luke. «No! Quanti di noi erano a conoscenza dell'attentato a
Cochrane da parte di Quile...». Silenzio totale. «Come abbiamo
potuto sognarlo?» finì Vaarik. «Ehi, niente teorie astruse...» ringhiò
Ripley. «Le particelle Croniton residue non possono aver spostato il
nostro corpo fisico nel tempo, ma possono aver spostato le nostre
proiezioni extracorporee...» spiegò Vaarik. «Oh, shit... gotto + spore
+ particelle croniton residue = viaggio nel tempo... ed è casuale e non
ripetibile...» cogitò Paul «Mi ricorda un certo tizio di nome Murphy,
famoso per le sue leggi...». «Ehi... Murphy è stato il più grande
filosofo di tutti i tempi...» iniziò Luke, poi si accorse dello sguardo di
Paul «Nel mio universo, ovviamente...». «Va beh...» sospirò Vaarik
«sono disposto a prendere in considerazione la teoria che anche i
vulcaniani so... so... cof cof cof...». «Non ho capito l'ultima
parola... i vulcaniani so... so... cosa?» ridacchiò Paul. «Sognano...»
finì Vaarik, mentre il gruppo guadagnava l'uscita... alle loro spalle su
un monitor stavano ancora scorrendo le immagini del primo
contatto.. Cochrane stava stringendo la mano, tentava di stringere la
mano ad un vulcaniano... intorno a loro la folla di curiosi... tra di loro
cinque volti conosciuti... cinque cadetti della flotta stellare.. |