L'Accademia
sembrava la stessa... SEMBRAVA... ACCADEMIA DEL COMMERCIO
TERRESTRE?! CORPORAZIONE UNITA DEI PIANETI?! C.U.P.??! "Sa tanto
di sportello per le prenotazioni mediche di visite specialistiche..."
pensò Paul Foster, mentre ascoltava lo sfogo di Renko. «... Tutto è
simile, ma allo stesso tempo diverso. Non lo trovate incredibile?» finì la
frase il frullato genetico. Paul scrollò le spalle «No!» poi si accorse
che anche Luke aveva detto la stessa cosa! Stavano ancora discutendo
sul da farsi, quando si accorsero che Ripley sarebbe divenuta un
problema... «CHE SCANDALO!» «CHE IL GRANDE NAGUS CI
PROTEGGA...» «ORRORE... UNA DONNA COMPLETAMENTE VESTITA...» Questo
era il tenore dei commenti, dei cadetti e cadette che gli passavano
vicini... e le cadette erano COMPLETAMENTE NUDE! Ripley, all'ennesimo
commento, parti in tromba per insegnare l'educazione al malcapitato
commentatore... a fatica Luke e Paul la riuscirono a trattenere. «Non
dobbiamo farci notare...» badava a ripetere Luke. Alla fine riuscirono
a convincerla... «Calma» Paul attirò l'attenzione dei compagni «vediamo
di capirci qualcosa, ci servono informazioni su tutto... in particolar
modo sulle nostre vite, ehm, odierne... Torniamo agli alloggi, sperando
che siano sempre gli stessi, e cerchiamo tutti gli indizi possibili... ci
troviamo qui tra un'ora... ok?» Tutti annuirono e sparirono in direzioni
diverse... Poco dopo Paul e Ripley erano nel loro alloggio... beh
"LORO" non era proprio il termine giusto. Dopo essersi guardati un
attimo attorno e aver deciso che i loro corrispettivi temporali avevano un
gusto pessimo, si diressero verso i loro posti letto ed armadi... Paul
stava guardando una serie di strani dpadd, ne prese uno e con terrore capì
il mestiere che faceva la sua controparte... I dati non lasciavano
dubbi... un file completo di foto di una certa persona... tutte le
abitudini di detta persona... i luoghi che frequentava abitualmente... gli
orari... spostamenti... una pianta molto accurata di un posto... con
strane crocette rosse e traiettorie... il tipo d'arma da usare...! «Ma,
ma è, è un KILLER PROFESSIONISTA...» pensò, mentre apriva un
armadio... SBRRRRRAAAAAAMDANNNNNNNNN.... Un intero e vario arsenale di
armi gli crollò ai piedi... preso dal panico cominciò a ributtare
all'interno dell'armadio quell'ammasso di roba deleteria per sè e per il
prossimo... «UFFFFFFFFFFFIIIIIIIIIIII« Paul sussultò... l'urlo era di
Ripley. «Che c'è che non va?» domandò continuando a ributtare le armi
dentro l'armadio. «Ma che se ne fa la mia controparte di questo
armadio...» sbottò lei «avevo sperato di potermi cambiare la divisa con
una pulita... guarda...» indicò a Paul «è completamente, inesorabilmente
vuoto...» «Ehm... temo che in questo tempo le donne vadano in giro nude
come le femmine ferengi...» spiegò lui... «ARGHHHHH... Paul, siamo alti
uguali... dammi una tua divisa...» «Ok!» acchiappò una divisa da una
gruccia... spalla rossa? Questo Foster ha scelto la sezione comando?
Megalomane... pensò... poi si accorse di un fatto «Ehm, credo non sia
possibile sorellina...» Ripley lo guardò in maniera strana
«Perché?» «Perché il Paul Joseph Foster di questo universo... è circa
25 cm più basso del sottoscritto...» In quel momento furono interrotti
dalla chiamata di Vaarik... Renko era nei guai, meglio andare.
I due
ritrovarono il resto della compagnia in uno spiazzo, proprio sotto
l'alloggio di Renko... Renko veniva strattonato tra un tellarite e due
klingon... Luke stava leggendo un dpadd e non si capiva se voleva ridere o
piangere... Vaarik aveva, stranamente, sollevato entrambi i sopraccigli in
un'espressione stupita... Ma ciò che attirò maggiormente Paul e Ripley era
l'estroso abbigliamento dei due klingon... bandoliere a fiori? Bandane con
la scritta PACE ANCHE A COSTO DELLO STERMINIO? Una spilla con
FATE L'AMORE E LA GUERRA? Paul li salutò con un «QAPLA'» e
quello con la bandana gli rispose con un «WARS AND LOVE, YEAHHHHHHH» Paul
Foster smise di ridere dopo 10 minuti buoni... e solo perché gli faceva
male la mandibola. A quanto pare, il Renko dello specchio era un
furbetto... aveva stipulato un contratto con una catena di Fast Food dal
nome altisonante... McSurak (Vaarik sbiancava ogni volta che il nome
veniva pronunciato) per una fornitura di zuppa di plomek liofilizzata...
notoriamente scarsa, per la prolungata siccità che si era abbattuta su
Vulcano... Il furfantello aveva ottimi contatti ma non i contanti, così
aveva pensato di vendere, con pagamento anticipato, del gagh ai due
klingon... gagh che non possedeva, ma che aveva intenzione di comprare con
i soldi incassati dalla vendita della zuppa! Tutto perfetto solo che i
tempi non erano coincisi... ed ora il povero Renko, quello sbagliato però,
era nei guai. Senza por termini in mezzo Luke e Ripley avevano deciso
di passare alle mani in difesa del loro amico... Paul li
bloccò. «Embeh?» chiese Ripley. «Renko è in pericolo...» urlò
Luke. «E come spieghi alla sicurezza la nostra presenza?» domandò
Paul. «Ha parlato il capo....» sbuffò Ripley. «Una soluzione c'è...»
Vaarik stava guardando il dpadd che Renko gli aveva passato «ho l'elenco
dei nostri beni... ehm... dei LORO beni; se svendiamo tutto, dovremmo
ottenere i liquidi necessario ad ottemperare i pagamenti...» Paul
scrollò le spalle, probabilmente da tutto quel po' po' di arsenale della
sua controparte si poteva spuntare un buon prezzo «Ok... sembra sensato,
ma nel mentre come convinciamo i tre assatanati a non tagliare a fettine
il povero Renko?» chiese. «Ghe pensi mi.» sparò Ripley... che,
ignorando le proteste dei suoi amici si diresse verso il quartetto... lo
superò, si fermò davanti ad un grosso albero, a cui tirò un pugno
violentissimo che lo attraversò in pieno... Il tellarite e i klingon si
bloccarono, lei tornò da loro e si mise a parlare... ottenne una tregua
per racimolare il contante... In cambio LORO non avrebbero fatto la fine
dell'albero. Racimolati i contanti e pagato il tellarite... solo la
parlantina di Luke e la minaccia di essere dati in pasto a Ripley trattene
i klingon. Oddìo, anche la promessa di ripagare i soldi con un extra per
il ritardo... aiutò.
Riuniti
nell'alloggio di Paul e Ripley, stavano orchestrando il da farsi... Renko
aveva ottenuto dal suo compagno di stanza, un certo trill camionista
spaziale, per la modica somma del 20 per cento del loro ricavato finale,
di usare il suo cargo... il trill si scusava ma non lo poteva pilotare
lui, doveva dare un esame di Corruzione e Usura applicata ed era indietro
con gli studi. «Per me l'esame lo passa cum laude...» sentenziò
Paul. «Signori, dobbiamo ottemperare al contratto entro 72 ore,
altrimenti il contratto salta» avvertì Luke. «Ehm» Paul si era preso la
pesca di trovare una rotta in quel casino cosmico che era questo universo
«al massimo della curvatura concessa dal cargo e seguendo le rotte
commerciali autorizzate il tempo stimato d'arrivo è di 90 ore...» sospirò,
sapendo la baraonda di commenti che avrebbe scatenato di lì a poco «a meno
che... non passiamo in quest'area proibita alle rotte commerciali, cioè
entrando nello spazio dell'Impero Cosmico Imprimiano...» «Impero
cosmico imprimiano?» chiese Luke «che cavolo di lavoro fa la tua cara
mogliettina in questo universo?» «Luke, tu non ci crederai... ma non
intendo scoprirlo...» sospirò Paul, snocciolando poi i dati sulla storia
di quell'universo... Imprima e Angosia contro i Romulani... che divennero
schiavi, la confederazione Bajor-Cardassia e la fratellanza klingon; al
centro a smerciare armi e non solo, la C.U.P.... bel quadretto
davvero... Quando il campanello suonò, Paul cercando di non far
trasparire il nervosismo andò ad aprire... «TESORINOOOOOO...» Luke a
sentir quella voce era zompato in piedi pronto alla fuga «SEI FINALMENTE
TORNATO DALLA TUA LAM!» Peccato che Lam non lo degnasse del benché
minimo sguardo... anzi era attaccata al collo di Paul, che la stava
guardando terrorizzato «TESORINO, SEI TORNATO DALLA TUA
MOGLIETTINA...» «ARGHHH!» urlò Paul, guardando Luke, e il suo sguardo
non gli piaceva... fece un gesto che voleva dire "Luke io non c'entro un
cavolfiore con questa qui!" «Amoruciiiiiiiiooooooo perché ti
allontani?» chiese Lam entrando nella stanza... e a Luke venne un colpo...
era totalmente nuda... Paul dal canto suo indietreggiava come se davanti a
lui ci fosse stato il peggior mostro della galassia. «è è è... che ho
preso una brutta influenza altariana... etciummmmm... cofcof...» tentò
lui. «OHH, povero il mio tesoruccio... ti curerò io...» «NOOO, FOSSI
MAT... ehm, volevo dire... cara non voglio assolutamente attaccartela...
si sta malissimo... coghcogh etciummmmmm cogh... poi nelle femmine è
tremenda... prima le gonfia come palloncini... cogh... poi la pelle si
screpola e la perdi come i serpenti... etciummmm» finse di starnutirle
direttamente addosso e Lam fece un balzo indietro schifata «Sniffffffff
cogh... poi diventa tutte rossa a chiazze... ETCIUM COGH COGH...» Lam
fuggì velocemente, dicendogli di avvertirla quando la malattia fosse
sparita... Paul chiuse la porta, si appoggiò di schiena ad essa
emettendo un sonoro fischio e passandosi una mano sulla fronte...
«Facciamo presto... che io quella pazza non me la voglio ritrovare tra i
piedi...» «Ehm, quella pazza sarebbe MIA MOGLIE...» disse
Luke. «Upsssssssss... Luke, non è il momento per un attacco di gelosia«
si schernì Paul.
"TRILLEXPRESS"
così era scritto sui fianchi del vetusto cargo, che Paul fissò,
tristemente; aveva sempre considerato le classe Miranda come cessi a
pedali, e non aveva mai pensato che potesse esistere qualcosa di
peggio. "Oddio, un monopattino a molla" pensò convinto che ora il peggio
poteva anche esistere. «Mettiamo le cose in chiaro...» Paul sobbalzò
alla voce di Luke «Paul, tu sei mio amico, quasi un fratello, ma se ti
azzardi a toccare Lam anche solo con un dito... io ti ammazzo.» il tutto
detto col più falso sorriso che Paul avesse mai visto comparire su volto
umano. Prima che potesse dire qualcosa, Luke aveva girato sui tacchi e
si era allontanato.
«Ho pilotato le
cose più strane, aerei, astronavi, sottomarini dotati di aerei... ma
questo scassone esula da ogni concetto che definisce la parola PILOTARE»
Paul stava tentando di reinserire delle coordinate nel computer di bordo,
che puntualmente le risputava come cosa non gradita, «Come ti capisco...»
mormorò Luke al suo fianco, mentre tentava di pilotare detto scassone.
Dopo 15 ore, come da piano, indossarono le tute spaziali, misero al minimo
motori e sistemi primari, spensero tutti i sistemi secondari e
modificarono la traccia di curvatura in modo da essere scambiati per un
cargo ferengi. Per un'oretta tutto filò liscio... Quando Paul, dopo un
breve turno di riposo, tornò in plancia trovò Vaarik assieme a Luke; ad un
suo cenno il vulcaniano inventò una scusa e si defilò. «Senti Luke, per
Lam...» iniziò Paul, «Tranquillo» gli sorrise Luke «sono le differenze di
questo universo... è che mi ero aspettato che Lam stesse con me, tutto
qui...»
BEEPBEEPBEEP NAVE IN AVVICINAMENTO NAVE IN
AVVICINAMENTO Luke e Paul si fiondarono ai comandi, cercando di
eseguire delle manovre evasive, ognuna farcita con epiteti ed invettive in
lingue varie e/o eventuali. «18 km! è lunga 18 km... » urlava Renko «ha
lanciato dei caccia... fate qualcosa...» «E COSA?!» urlarono
all'unisono i due piloti. «Siamo disarmati e con la manovrabilità di un
elefante in una gabbia da criceti!» disse Paul. «E siamo un bersaglio
di una facilità incredibile» grugnì Luke. Inutile tentare qualsiasi
cosa, in poco tempo il trillexpress era parcheggiato nell'hangar navette
della nave... li avevano fatti sbarcare ed ora erano circondati da un
squadra armata, vennero condotti davanti al primo ufficiale... e scoprire
che era GOZAR fu una mazzata. «Stramaledetta feccia corporativa,
pensavate di farci fessi? Che ci fate nello spazio dell'impero
Imprimiano?» ruggì; Renko tentò di rispondere, col risultato di ritrovarsi
a terra dolorante dopo un tremendo pugno. «VIA, PORTATELI ALLE
CELLE...» ordinò Gozar. «FERMI!» la voce di donna arrivò loro dalle
spalle. Paul Foster sentì il sangue gelarsi nelle vene... "Mio Dio...
no, non può essere lei..." «Comandante Ossydianne» Gozar si inchinò
davanti alla donna «non doveva disturbarsi...» «Non mi disturba
occuparmi delle faccende della MIA nave... Gozar...» sorrise lei,
iniziando ad ispezionare il gruppo dei prigionieri. Paul non sapeva cosa
dire o fare, era pietrificato, il corrispettivo dimensionale di sua moglie
li stava esaminando, con uno sguardo così malevolo, uno sguardo che non
aveva mai visto negli occhi della SUA Ossydianne, quando poi QUESTA prese
Luke per i capelli e lo baciò, a Paul sembrò che la terra crollasse sotto
i suoi piedi. «Quest'umano... portatelo nei miei alloggi...» ordinò
lei. Gozar guardò l'umano che veniva trascinato via... poi non avendo
nulla di meglio da fare, si voltò di scatto verso il gruppo «Avete violato
una zona di nostra sovranità. Avete qualcosa da dire a vostra discolpa?»
Paul ebbe solo il tempo di emettere un sospiro, che si ritrovò a terra con
un labbro sanguinante, «Certamente sapete già di essere condannati»
ridacchiò vedendo Ripley che aiutava Paul a rialzarsi «ma prima mi voglio
divertire...»
Si stava
lasciando andare, le scariche elettriche gli avevano attraversato il corpo
più volte, più volte aveva inarcato la schiena negli spasimi del dolore,
aveva visto i suoi amici soffrire... voleva lasciarsi andare... sarebbe
tutto finito... la rabbia e il dolore... era facile... doveva solo
lasciarsi andare... «Paul» la voce di Ripley lo riportò un attimo alla
realtà «ti prego... reagisci...» la guardò, come se fosse la prima volta
che la vedeva, si sentiva così stanco «fratellino... ti prego,
reagisci...» l'appellativo da lei usato, gli strappò un lieve sorriso,
subito ripagato da Gozar con un scossa più forte dalle altre... il suo
urlo di dolore fu l'ultima cosa che sentì, prima di sprofondare nel
buio.
Era una cella
piccola, molto piccola, a Paul bastavano tre passi per percorrerla, aveva
un mal di testa allucinante «Un'altra scarica e sarei morto..»
mormorò. «Probabilmente siamo sopravvissuti, perché i cavi avevano una
forte dispersione di corrente» sentenziò Vaarik. «A me basta tornare
vivo nel mio tempo...» mormorò Renko e tutti annuirono convinti. Ripley
si era fatta cogitabonda «E Luke? Che fine avrà fatto?» «Ne avrà
ancora... per un bel po'...» Paul continuava a misurare la cella
nervosamente «qualche ora... sempre che sopravviva...» Renko balbettò
«Credevo che... insomma dovesse... diciamo..» «Ossydianne ci mette
molto impegno nel... DICIAMO.» sentenziò Paul; un imbarazzo generale calò
dopo le sue parole. «Ci vuole un piano » se ne uscì Vaarik. «Nulla
da eccepire... ma temo che non sia molto fattibile...» Sorrise
Ripley. Paul si voltò di scatto verso il vulcaniano «Ah siiiii! E che
vorresti fare? Perché non sfondi la porta a testate, poi te le vedi con
300 guardie armate fino ai denti. Magari vorresti impossessarti della nave
a suon di sberle! Per cosa poi? Per tornare su questa terra?!» Stava
tirando fuori tutta la sua rabbia e la scaricava sul primo a tiro, ovvero
Vaarik. «Io non voglio riadattarmi, ho già dato, mi sono adattato alla
Federazione, non voglio adattarmi a questo universo! QUI SEMBRA CHE
NESSUNO LO CAPISCA... MA NON POSSIAMO PIU' FARCI NIENTE... ASSOLUTAMENTE
NIENTE!» Paul sovrastava Vaarik con tutta la sua statura. «Ci è
sfuggito tutto di mano! Siamo stanchi, stremati e feriti... nelle mani di
un pazzo... e tu mi vieni a dire che abbiamo bisogno di un piano?! Beh
Vaarik... la tua logica ha oltrepassato il limite del razionale... SIAMO
NELLA MERDA... AMICO... NELLA MERDA FINO AL COLLO!» Improvvisamente
Paul si rese conto di stringere spasmodicamente il bavero di Vaarik, non
sapeva neanche da quanto tempo lo stava facendo, il vulcaniano non si era
mosso di un millimetro, come una statua di granito, era rimasto
immobile. Paul mollò la presa frastornato, rendendosi conto di aver
superato un invisibile limite di demarcazione, il limite di sopportazione
del vulcaniano «Vaarik... io... mi spiace» disse senza aver il coraggio di
guardarlo in faccia. «ABBIAMO DAVVERO BISOGNO DI UN PIANO... ORA!» urlò
il vulcaniano, poi si sedette a terra. Ripley sospirò alzando gli occhi
al cielo, mentre Paul si voltò di scatto verso il muro, sferrando un pugno
contro di esso. Renko li fissava, coi pugni stretti fino al livore,
doveva fare qualcosa... altro che piano, balzò in piedi, si buttò di peso
contro la porta prendendola a pugni a calci «APRITE! NON POSSO RESISTERE
IN QUESTA CELLA... APRITE» urlava. "Si è bevuto il cervello" pensò
Paul. «LO SO CHE CI STAI GUARDANDO, GOZAR, APRI QUESTA CELLA»
continuava Renko «HO DECISO DI PARLARE... APRI LA CELLA!» Paul e Vaarik
cercarono di calmarlo, ma furono interrotti da un colpo di phaser, e
quando Gozar gli intimò di parlare, Renko se ne uscì con: «L'orso che si
avvicina troppo alla ciambella rischia di cadere nel buco...» "Ecco,"
pensò Paul, "mi mancava solo una delle sue perle di saggezza... UH?!
Diavolo di un frullato genetico non vorrà mica..." «Ci tradisci a
questo modo... gli consegnerai il guardiano?!» sibilò Vaarik. Gozar era
indeciso, «Lo posso attivare e so come usarlo» continuò Renko «guarda i
miei dpadd, uno è di un universo parallelo...» Gozar sorrise «Esci...»
aprì la cella «in quanto a voi, piacere di avervi conosciuto» alzò il
phaser. D'istinto Paul e Vaarik si erano spostati per far da scudo a
Ripley, «NO! Ho bisogno di loro per la procedura... ognuno di noi ha un
pezzo del codice di attivazione...» Gozar abbassò l'arma.
Si ritrovarono
davanti al guardiano, assieme a loro Gozar e Ossydianne. Luke cercava
di non guardare Paul, che a fatica dissimulava la rabbia, non aveva
bisogno che Luke gli raccontasse cos'era accaduto tra lui e quella
Ossydianne! Nonostante sapesse che quella donna non era sua
moglie, sentiva la rabbia ribollire dentro di lui e un'irrazionale gelosia
lo rodeva. «Bene, datevi da fare.» ordinò la donna. Inaspettatamente
Luke abbracciò Ossydianne a la baciò. Ripley fu abbastanza svelta,
riuscì a bloccare Paul, prendendolo per un braccio «Calmati non è tua
moglie...» mormorò «Guardiano, attivati» ordinò Renko... il nulla più
completo per 10 minuti. Gozar puntò il phaser contro Ripley, Paul si
frappose tra i due, Vaarik fece un passo avanti e Luke si mosse
lateralmente. Vaarik si voltò di scatto verso il guardiano «SENTI
GUARDIANO, O TI ATTIVI, O TI MANDIAMO FRASER E LO FACCIAMO RIMANERE QUI
PER TUTTA LA VITA...» «NON OSERAI?!» urlò il guardiano. «CERTO CHE
OSERÒ...» continuò il vulcaniano. Gozar e Ossydianne si fissarono,
Gozar puntò il phaser sul gruppo «ORA IL POTERE E' NELLE MIE MANI» urlò,
poi il suo volto si contrasse in una smorfia di dolore e cadde al suolo...
morto! Ossydianne sorrise «STUPIDO, ti eri scordato delle
nanotecnologie imprimiane? Ho attivato il nanita col veleno che avevi in
corpo... prendiamo sempre delle precauzioni noi imprimiani...» Poi
puntò la sua arma verso il gruppo «Peccato, mi eravate simpatici...» Un
colpo di phaser partì... e Ossydianne crollò a terra esanime, tutti
guardarono Luke, che aveva fatto fuoco. «E quella da dove esce?» chiese
Renko. «Da lei. L'ho preso mentre la baciavo.» rispose indicando il
corpo della donna. Paul fissava il corpo di Ossydianne, lì immobile a
terra. Non capiva cosa provava, avrebbe voluto piangere... esultare... o
essere semplicemente indifferente, poi sentì una mano posarsi sulla
spalla, voltandosi vide Luke, «Dovevo farlo, e tu lo sai!» disse, Paul
annuì lievemente, Luke lo fece voltare verso il guardiano «Andiamo»
mormorò passandogli un braccio intorno alle spalle «La tua Ossydianne è
nel nostro universo» |