LICENZA SULLA NEVE

 

Storie di neve, sci e cessi...

Rimiro le Alpi innevate, la bruma si alza pian piano in valle... dai pini, con rumori sordi, i rami scaricano la neve caduta durante la notte... respiro a pieni polmoni l'aria fresca e frizzante del mattino...
"Cazzo che freddo!" urla Renko, uscendo in terrazza.
"Poesia, poesia dolce musa, scacciata fosti dall'impetuoso Marte..." mormoro "l'incanto tuo, ormai è spezzato..."
"Detto qualcosa?" mi chiede Renko.
"Lascia perdere..." scrollo nostalgico le spalle... questi ragazzi, già avvezzi alle stelle... non vedono la poesia della natura... che tristezza... "piuttosto, si è svegliato Vaarik?"
"Manco con le cannonate... sai com'è fatto... se si sveglia è per dirti che è illogico svegliarsi! Colazione?" chiede Renko.
La descrizione data da Renko mi strappa un sorriso... "Senti... tu vai giù... ordini la colazione, per tre, la più abbondante possibile... io sveglio Vaarik."
"Auguri!!!" Renko sparisce all'interno dell'alberghetto che ci ospita. Apro la porta della stanza... Vaarik dorme della grossa... mi avvicino al letto... "Vaarik...ehi, vulcaniano..." niente, manco si è mosso. "Vaaarrrikkk... tesoooooroooooo", tento di fregarlo... ed ottengo un:
"Jgghhrunfnoarfcinqueronfminutiarfancora"
Mentre afferro i maniglioni laterali del materasso mollo un "CADETTO... TE LI DO' IO I CINQUE MINUTI..." e sollevo, di scatto, il materasso... facendo ruzzolare dal letto il vulcaniano...
"ALLARME ROSSO... POSTI DI COMBAT..." sta urlando il poverino.
"BUONGIORNO!!!" lo saluto gioviale... appoggiato al materasso posto verticalmente... tre nanosecondi dopo me lo ritrovo faccia a faccia ringhiante.
"WOW Vaarik... il tuo simbionte è tutto scomposto." Il riferimento alla sua amata coda di cavallo lo fa imbestialire ancora di più.
"ARGHETE UMANO" urla "è illogico svegliare qualcuno in codesto modo... e smettila di paragonare la mia coda di cavallo ad un verme..."
"Sai che quando ti arrabbi..." lo sfotto "sei realmente carino? Provato a fare così con le ragazze? Ah, sì... è vero... ora ricordo" continuo nonostante sappia i rischi che corro... ma è troppo divertente "ci hai provato con... con... e dai come si chiama? Ma siii daiii... quella che esce nuda dal bagno..." con un balzo riesco a guadagnare la porta, prima che Vaarik mi metta le mani addosso "EH, DAI CHE SCHERZOOO!"
Faccio le scale velocemente... ho una fame... proprio in quel momento Renko urla che la colazione è pronta... parla anche di un certo attrezzo dotato di pendolo... boh... sarà la fame.
"Pancetta... dov'è la pancetta?" ho già le uova strapazzate nel piatto... sono velocissimo quando ho fame, troppo veloce per Renko che preso alla sprovvista ammolla un "AAHHH" impaurito. Sto attaccando le uova e la pancetta, quando Vaarik ci raggiunge.
"Allora Paul... oggi veniamo giù dal Grostè/Spinale?" mi chiede. Annuisco, è da un po' che scio con lui... ma un conto è la sala ologrammi... qui la neve è vera e non ci sono protocolli di sicurezza.
"Ehi di che state parlando?" chiede curioso Renko.
"Di un'attività fisica, consistente nello scendere sulla superficie gelata della neve, con ai piedi delle lunghe aste appiattite dette SCI..." specifica Vaarik.
"Parla per te" lo ammonisco "io uso lo snowboard."
"AHHH, sì lo conosco... vengo anch'io" dice Renko contento.
Continuiamo a parlare del più e del meno, delle città italiane che abbiamo visitato, e dei dialetti locali, cosa che ci ha molto divertito, poi via... verso le piste innevate. Sull'antigrav ovovia, io e Vaarik guardiamo sulla cartina le piste... una sola è da schivare... Vaarik non ritiene di essere pronto per quella pista nera.
Renko, che ha un paio di occhiali da sole più scuri del solito, sta guardando le piste sotto di noi... "WOW RAGAZZI..." esplode ad un certo punto "che bello, guardate come vien giù quello..."
Seguendo il suo sguardo, vediamo un disperato che, urlando un "MADONNAMIA MADONNAMIA", sta valangando a valle.
"Visto che roba..." prosegue Renko estasiato "Che acrobazie? Guardate, su una gamba sola... è un grande... guarda... si è girato e ora viene giù all'indietro... Paul, come si chiama questo stile?"
"Spirito di sopravvivenza" ridacchio dell'ingenuità di Renko, ma Vaarik mi molla una gomitata alle costole... a mo' di segnale.
"Ehm, no, scusa... Vaarik... come si chiama esattamente questo stile?" "Stile dell'arte superiore del procariota inexpertus" sentenzia seriamente il vulcaniano. Per non ridere in faccia a Renko mi volto un secondo... EHEHEHEH... sniff!
"Cavoli... dite che riuscirò mai a far bene come lui?"
"Ooohhhh siii... ci ruscirai, è più facile di quanto tu creda!" rispondo, già assaporando il gusto della vendetta... guardo Vaarik e dal scintillìo satanico che scorgo nei suoi occhi, capisco che anche lui sta pensando al golf estremo.

Toc Toc, pulisco dalla neve lo scarpone...
<...alla vostra destra e alla vostra sinistra...>
Uh?!? Chi parla? Guardo Vaarik, ma lui lotta con un attacco... bah... tiklak... serro l'attacco del mio piede sinistro...
<...notare degli sci di fabbricazione locale...>
Ma è Renko... no, non è Renko... ammetto che il ragazzo è strano, ma non parla ancora senza muovere le labbra... è quel cazzabubbo che ha sul berretto.
"UH... Renko, hai intenzione di tenerlo acceso sempre?" domando.
"Ma non parla sempre... davvero..."
"Per me parla già troppo" sottolinea Vaarik.
<...davanti a voi potete ammirare uno snowboard. Queste tavole, divenute di moda nel xx secolo...>
"Stai fermo con quella stramaledetta testa di rapa" urlo "è uno strazio quel coso..." lo guardo malevolo.
Renko decide di svicolare e di mettersi in salvo con lo stratagemma più vecchio del mondo... "Ragazzi, devo andare al bagno" urla.
"Segui il cartello..." indica Vaarik. "Ah sì, giusto, il cartello... dunque: 3 Cessi... ehi, lo sapevate che anche qui usano il dialetto bolognese?" lo vediamo voltare alla sua destra "tre cessi... tre toilette... solo tre... sono poche..."
"Vedi Paul... il mio attacco destro mi dà dei problemi..."
Vaarik si blocca pensieroso "Paul, scusa... ma qui non siamo a Bologna... vero?"
"No davvero... siamo sulle Alpi..." un campanello d'allarme sta suonando nel mio cervello "CESSI?!?"
"RENKO!..." sta già urlando Vaarik "NOOO... LA CESSI... NON E' LA TOILETTE... E' UNA..."
Un terribile urlo, che non aveva nulla di umano, si espande nella vallata, rimbalzando di eco in eco...
"PORCAHHHVACCAHHHH!"
"...PISTA NERA!" finisce Vaarik. Guardiamo giù per la pista... la pista nera che Vaarik non voleva fare... attoniti scorgiamo in lontananza un puntino che si agita.
"Alè, ci siamo giocati Renko" mormoro.
"Animo Paul... dobbiamo salvarlo" mi meraviglia la dedizione ed il coraggio di Vaarik, eccolo che si butta... a diagonali strette... sospirando lo seguo.
"RENKO..." urla il buon Vaarik "FRENAAA" nella vaga speranza che il frullato genetico obbedisca.
"EH CHEEHHH CAVOLOOOHHH CREDIIIIHHH STIIIAAAAH FACENDOOOOHHH???" è la risposta, sparsa per la vallata.
"Beh, bisogna ammettere" raggiungo Vaarik "che di equilibrio ne ha..."
"EQUILIBRIO???" sgrana gli occhi il vulcaniano "Paul, Renko ha una rara combinazione di equilibrio instabile, gravitazione impazzita e un'enorme dose di fortuna... in più... stanno tirando contemporaneamente i quattro venti cardinali, che lo tengono in piedi..."
"Insomma...CULO!" "Non credo che il peso della parte anatomica da te citata, possa influire..."
"Vaarik! CULO: modo di dire terrestre, del periodo detto XX secolo, per indicare una fortuna sfacciata..."
Alzo lo sguardo dalla pista "CHE STA PER FINIRE ORA..."
Davanti a renko si para una curva... con un bosco di maestosi abeti... abeti contro cui impatterà, se non riuscirà a curvare. "RENKO... CURVAAA!" urlo.
"VECCHIARDO... CURVA TE E TU' SORELLA" trova la forza di urlare il meschino, decido di non reagire... deve avere un fifa blu... e poi non ho sorelle...
"PER SURAK" urla Vaarik. Niente da fare... dritto andava... e dritto continua ad andare...
"AAAHHH" è l'ultima cosa che emette prima di infilarsi nel bosco. Col fiato mozzo, ci fermiamo al limite della pista, con terrore ascoltiamo i rumori provenienti dal bosco... aspettando il terribile tonfo.
"AHHH... OPSSS... JGGGHHH... PORC... FANC... IIHHH... MAPORC... AIUT... OOOOHHHHHCAZ... UUHHHH... AAHHHHHHH..."
La ripresa dell'urlo continuo ci avverte che con tutta probabilità Renko è di nuovo sulla pista battuta...
"E'... è... pa... passato?" mi chiede Vaarik.
"Se... se... sembra di... di... sì!" Ci rilanciamo all'inseguimento.
"Eccolo" indica Vaarik, in effetti, non si sa per quale grazia o santo... ma Renko è ancora in piedi... urlante, ma in piedi. La pista sta pian piano diventando una azzurra, diminuisce la pendenza, e gli impianti di risalita si stagliano all'orizzonte... però, come a compensar cotal fortuna, sono aumentati gli sciatori. Renko zigzaga, salta, si rivolta... urla "VIA...PISTA... SCIO'... NON FACCIO PRIGIONIERI..."
Poi si avvede che la pista finisce... "AHHHHH UN PARCHEGGIOOOOHHHH... CHE CI FA QUI UN FOTTUTO PARCHEGGIO???"
Il mio sguardo incrocia quello di Vaarik... abbiamo solo una possibilità... Vaarik lo blocca a destra, io a sinistra...
Il tutto finisce in una nuvola di neve. Vaarik, steso a terra ansima... io cerco di sbrogliare le mie gambe, da un groviglio di sci, racchette e snowboard... Renko, improvvisamente, scatta a sedere... fissando il vuoto, fa un sorriso ebete...
"Ragazzi... datemi retta, se vi scappa... non fatela mai qui... i bagni sono pessimi e pieni di spifferi...." poi sviene...

 

- Fine Capitolo -