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SAN VALENTINO
di Giancarlo Campalto

"A San Vaentin el lusso move el coin" che tradotto letteralmente significa: A San Valentino il luccio muove il codino.

Non è solo la festa degli innamorati, ai quali inviamo i più sinceri auguri, questo antico e saggio proverbio veneto, infatti, ci ricorda che a metà febbraio il luccio inizia i suoi spostamenti verso le zone di frega e vuol essere anche il segnale che la buona stagione non è lontana. Si devono potare gli alberi, ed i campi devono essere pronti perché alla bella stagione ormai manca proprio poco. Alle notti fredde faranno riscontro giornate di tiepido sole. Nonostante certe nottate di brina, ricresceranno le prime erbette e si vedranno le donne andare nei campi incolti alla ricerca delle rosolette (rosoete o rosoine come viene spesso chiamata la giovane pianta di papavero).
Anche il nostro caro esocide a modo suo si prepara alla primavera ed i nostri nonni lo sapevano bene. Loro i "sengarini" (piccoli lucci) erano abituati a vederli sia sui molti canaletti di bonifica padani, sia nei fossi che costeggiavano i campi e le case di campagna. Ancora oggi ci sono degli arzilli vecchietti (convinti di essere pescatori) che a "
sengarini" o a "lussi" ci vanno solo alla fine di febbraio, quando cioè il luccio ha abbandonato il suo abituale territorio per spostarsi decisamente verso le zone di frega. Perché, dicono loro, è solo in questo periodo che si riesce a catturarli.
E' chiaro che in questo periodo l'esocide è vulnerabile e cade più facilmente nella trappola tesa dal pescatore di frodo. Fuori dal suo abituale territorio il luccio per cibarsi non può ricorrere al suo "gregge" abituale e deve perciò accontentarsi di quello che trova. D'altro canto, la riproduzione richiede energie e l'unico modo per procurarsele che l'esocide conosce è quello di cibarsi, facilitando poi la digestione con una buona dormita al sole. Ecco perché è più facile catturare i lucci a fine febbraio, primi di marzo.
Troppo spesso alcuni mentecatti che non hanno rispetto di niente, cercano di nascondere la loro vocazione al bracconaggio dicendo che vanno a boccaloni o affermando che, tanto, loro non lo mangiano ma fanno del nobile "Catch & Release".
Ed è proprio a causa di questi individui che molti vorrebbero vietare il Catch & Release: ritengono infatti che troppo spesso la buona intenzione diventi ipocrita scusa per molestare dei pesci in riproduzione. Non servirebbe comunque a niente poiché per i suddetti le regole ed i divieti sono solo optionals inventati per i gonzi e non per chi si nutre solo di volpe argentata Se qualcuno ha ancora voglia di obbiettare che liberandolo il luccio non soccombe nessun danno, vorrei suggerire, solo in modo provocatorio ovviamente, di riservare lo stesso trattamento che vogliono fare all'esocide al loro cane di casa, o alla cagnetta in calore, e poi lo invito a scrivermi come è andata a finire, o, se va proprio come dovrebbe, me lo facciano sapere i parenti suoi. Nel frattempo mi limito a rinnovare, di tutto cuore, l'augurio già fatto in passato ad altri loro degni compari, che con la scusa del Catch & Release vanno a molestare i black bass in periodo vietato, e cioè:
che gli venissero dei fortissimi mal di denti ogni volta che si avvicinano alla moglie per fare il loro dovere di mariti.
Così forse capiscono che il mal di denti non va proprio d'accordo con la riproduzione e forse capiranno anche perché i pesci nel periodo di rispetto vanno lasciati in pace!




Pensa anche alla natura e non solo alla tavola.


Prendi e rilascia

Pesca nei periodi cosentiti e pratica il Catch & Release






Un bel luccio di quasi 6 kg catturato
in Brenta in tempi permessi
(e non da stupido bracconiere)









Lasciare in pace i pesci durante la riproduzione significa portare rispetto alla natura e agli altri onesti pescatori.

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