TEMPO DI SPINNING
RIFLESSIONI

PICCOLI PESCI PER
PICCOLI PESCATORI
di Giancarlo Campalto

Mi sono spesso chiesto perché quasi sempre le misure minime imposte per legge fossero pressoché ridicole. Per parecchio tempo, lo confesso, ho pensato che ciò fosse dovuto al fatto che a fare le leggi sono i soliti politicanti che di pesca non ne capiscono un granché.

Un giorno, poi, negli occhi di un bimbo che catturava alcuni piccoli pesci, forse a misura minima, osservai la stessa gioia che avevo provato io la prima volta che mio padre mi aveva portato a pescare. Sinceramente non me la sono sentita di dire al neo pescatore che i pesci che stava pescando erano poco più che avannotti. E nemmeno lo fece la mamma mia quando, tanti anni prima, pazientemente li curò, li frisse e me li presentò a cena.
Come mi sembrarono saporiti quei pesciolini!
Ecco, dunque, perché le misure minime sono così tanto "minime": servono per non mettere la multa ai bambini. Almeno, ora, mi piace pensala così.

Con il passare del tempo, con l’aumentare della personale conoscenza ed esperienza, diventa naturale il maturare sia come uomini sia come pescatori. Non dovrebbe servire una legge che ci ricordi che rispettando la crescita dei pesci, questi ci ricompenseranno con la loro costante presenza. Non dovrebbe servire una legge che ci insegni ad evitare la cattura di giovani pesci, e se ciò dovesse malauguratamente accadere, di rilasciarli immediatamente. Non dovrebbe servire una legge che ci insegni che il rispetto ambientale aumenta la probabilità futura di trovare quei bei pescioni capaci di regalaci, veramente, delle belle soddisfazioni.

Non dovrebbe!

Purtroppo nel bel paese dei "furbi" il ragionamento più comune è diverso: "Se lo rilascio oggi, domani se lo piglia un altro". Il risultato è lo stupido impoverimento delle zone frequentate dai suddetti immaturi pescatori. Ma niente paura, esaurita una zona, tutti in trasferta in un’altra: va bene dove i pescatori locali, non molto "furbi", rilasciano i pesci piccoli e magari praticano pure il Catch & Relase. E poi, visto che sono in trasferta, non vorrai che si fermino agli eventuali cinque chili di pescato obbligatori per legge, no?
Non ci resta altro che guardare, visto che i controlli sono veramente pochi, e anche se ci fossero loro sono in regola, nonostante il cestino pieno di quasi-avanotti e l’auto stracolma di minutaglia.
Ormai da tempo sono portato a credere che questi pigliatutto non cresceranno mai e che, praticamente, svolgano in natura la stessa funzione di un’epidemia.

E’ stato considerando quanto sopra che mi è venuta l’idea per una semplice norma atta a limitare i danni della suindicata epidemia; norma che vorrei consigliare ai nostri legislatori, almeno a quelli più sensibili al rispetto della natura. La mia proposta è di aumentare le misure minime senza per questo perseguire i ragazzini. Si potrebbero, cioè, fare delle misure minime valide per i ragazzini (le attuali) ed instaurare altre misure minime, ma più decorose, valide per gli altri pescatori. Per rendere immediatamente comprensibile la faccenda prendiamo ad esempio il luccio: 40 cm per i ragazzini, 60 cm per gli altri; o il persico trota: 20 cm per i ragazzini, 30 cm per gli altri.

Credo che nemmeno i pescatori mai-cresciuti abbiano il coraggio di presentarsi al bar, al club, al negozio o semplicemente dall’amico con delle "esaltanti" catture, considerate valide solo per i ragazzini. Questo li renderebbero immediatamente oggetto d’ilarità.
Si creerebbe in questo modo un notevole deterrente morale, più efficace perfino del pericolo di un’eventuale sanzione. Si obbligherebbe, finalmente, il pescatore immaturo ad avere, suo malgrado, un po’ più di rispetto verso l’ambiente senza per questo nulla togliere ai veri ragazzini alle loro prime fantastiche avventure di pesca.

Pubblicato su PESCARE, dicembre 1995, pag. 4









Umberto con un luccio di circa 4 kg

















Persico reale


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