PESCARE PERCHÈ
di
Giancarlo Campalto
Pescare perché lo dispone quella
natura che inventò il primo raggio di luce, il quale
perforò la nera coltre delle primordiali tenebre. Quella
che generò la prima goccia d'acqua e che mandò il
fulmine a colpire la materia inerte per plasmare la vita
e che con il tempo creò la prima pianta, il primo fiore,
il primo animale, il primo uomo.
Pescare
perché questo
è scritto nei nostri cromosomi da quando l'uomo esiste.
Da quando, cioè, la scintilla dell'intelligenza è scesa
nelle scimmie che eravamo, per formare la nuova specie.
Pescare
perché così
torniamo a far parte integrante della natura, esattamente
come il leone della savana, come l'orso degli sterminati
boschi o dell'immensa distesa ghiacciata, come l'aquila
delle alte cime, come il delfino dell'azzurro oceano.
Pescare
perché
questo ci fa sentire partecipi degli elementi primari,
perché ci fa tornare a quell'acqua che milioni d'anni fa
ci ha visto uscire ancora inermi dalle sue profondità ed
è rimasta dentro di noi con un timbro indelebile.
Pescare
perché quest'atto
antico ci porta ad ammirare l'alba, godere dell'attimo
fuggente da cui traiamo forza ed ispirazione per tutta
una giornata di intimità con l'ambiente.
Pescare
perché questo
ci tempra il fisico e l'animo dandoci il coraggio di
affrontare qualsiasi situazione. La nebbia, il sole, la
pioggia, la neve, il calore ed il freddo sono gli
elementi della forgia naturale.
Pescare
perché
questo dono naturale e questo istinto vitale per tanti
millenni ci ha consentito di sopravvivere.
Pescare
perché la
vita è fatta di amore, di lotta, d'ingegno, di speranza
e di fiducia, tutte qualità che si affinano con la
pesca.
Pescare
perché
non si può soffocare un istinto ancestrale senza
menomare la nostra integrità di uomini intelligenti e
senza offendere la nostra dignità di uomini liberi.
Pescare
perché
l'uomo deve esercitare il suo importantissimo ruolo di
vita intelligente regolatrice e pianificatrice
dell'ambiente, così come è previsto nel disegno
naturale.
Dimostriamo che siamo ancora capaci di raccogliere ciò
che la natura ci ha messo a disposizione per completare
il nostro equilibrio fisico e psichico.
Cerchiamo di fonderci ancora una volta in un ambiente
allo stato naturale, comprendendolo a fondo, amandolo
così com'è , e senza per forza trasformarlo in uno
sterile ambiente artificiale.
Peschiamo.
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Pensa anche al domani
Persico trota: se non ci fosse bisognerebbe inventarlo.
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