La tecnica



RILASCIARE IL "GIGANTE"
di Massimo Zanetti

Nel 99,9 % degli articoli di pesca riguardanti il luccio, si parla quasi sempre del come e dove catturarlo ma quasi mai delle corrette procedure da seguire per salparlo e quindi rilasciarlo, soprattutto se si tratta di un esemplare di grossa mole.

Catturare un grosso esocide (e per grosso intendo un pesce che passi almeno i cinque o sei kg. di peso) non è cosa di tutti i giorni, anzi! E' quindi facile commettere degli errori, dovuti principalmente all'inesperienza, che possono portare alla morte del pesce se non si seguono alcune regole basilari. E' essenziale innanzitutto ridurre il più possibile i tempi di recupero del luccio allamato in quanto quest'ultimo, lottando per liberarsi, produrrà una quantità di acido lattico molto elevata e verrà quindi sottoposto ad uno stress che potrà causargli gravi danni a livello cerebrale e, nel peggiore dei casi, ucciderlo. L'utilizzo di un'attrezzatura pesante e del finale in acciaio o kevlar faciliterà non poco il nostro compito, permettendoci di stancare la preda in tempi molto brevi e con ben pochi rischi di perderla. Una volta esaurite le sfuriate che caratterizzano la sua difesa, il grosso luccio diventerà più incline ad essere manipolato.

SALPAGGIO: Per salpare la preda é meglio disporre sempre di un capiente guadino a maglie fitte e procedere alla slamatura lasciando il pesce in acqua all'interno dello stesso.

 

 

Questo perché, dovendo rilasciarlo, risulterà meno traumatico per il luccio restare nel suo elemento, anziché sospeso a mezz'aria o, peggio, posato sul fondo della barca o a terra. Non disponendo di un guadino, i principali sistemi per salpare il pesce senza danneggiarlo sono due. l primo consiste nel passare una mano sotto l'opercolo del luccio senza però sollevarlo verticalmente, una volta che lo si è leggermente inclinato, si farà leva con l'altra mano sullo stomaco e si procederà quindi a salparlo, mantenendolo sempre in posizione orizzontale.


E’ accertato infatti che, mantenendo il pesce in verticale, soprattutto se questo é grosso, si possa causargli seri danni agli organi interni. Se le ancorette dell'artificiale possono costituire un pericolo per le mani, si ricorrerà al secondo sistema che consiste nell'afferrare saldamente il pesce sopra la testa, all'altezza degli opercoli. Assolutamente da evitare è la presa per gli occhi che danneggia irreparabilmente l'apparato visivo del luccio, essenziale per la sua sopravvivenza in quanto l'esocide si serve della vista per predare. Ricordo ancora di salpare il luccio quando questi non offre più resistenza alla cattura: cercare di slamare un pesce che si dibatte non solo é difficile ma anche pericoloso in quanto si rischia di rimediare un morso o peggio, piantarsi un amo su una mano.

SLAMATURA: Per liberare nel minor tempo possibile senza danneggiare il grosso luccio é consigliabile agire direttamente in acqua, lasciando cioè il pesce nel guadino e operando di conseguenza. Il danno maggiore lo fanno generalmente i plugs dotati di due o tre ancorette in quanto il pesce, nel dibattersi per la libertà spesso peggiora la sua situazione piantandosi in corpo anche l'intero set di ancorette di cui dispone un artificiale. Se il luccio ha degli ami piantati in prossimità di organi vitali (occhi o branchie), meglio tranciarli senza troppi ripensamenti in modo da velocizzare le operazioni di rilascio ed evitare di danneggiarlo ulteriormente. Se invece gli ami sono conficcati in punti accessibili, si procederà come di consueto, estraendoli con un secco movimento rotatorio della pinza. A proposito di punti vitali, vorrei puntualizzare una cosa: se il grosso luccio perde sangue dalle branchie, non é affatto vero che é destinato a morte certa. Ricerche scientifiche compiute negli Stati Uniti hanno fornito risultati molto confortanti in quanto hanno riscontrato un tasso di mortalità molto basso negli esocidi di una certa taglia. E' stato infatti appurato che, una volta rimesso in acqua il pesce, la perdita di sangue si arresta dopo pochi secondi e la ferita non causa effetti collaterali che possano portare alla morte dell'esocide.

 

 

 

RILASCIO: Terminate le operazioni di slamatura si potrà posare con il pesce per le foto di rito e quindi iniziare le operazioni di rilascio. Se il luccio é molto provato dalla cattura e non riesce a mantenere la corretta posizione in acqua si deve procedere alla sua "rianimazione".
Mantenendolo in posizione orizzontale e trattenendolo per la coda, opereremo in modo da fargli avere un'iperossigenazione, facendogli passare l'acqua per la bocca e di conseguenza attraverso l'apparato branchiale.


Evitiamo di compiere il solito e sbagliatissimo movimento "avanti e indietro": fare entrare acqua dagli opercoli può risultare dannoso in quanto per il pesce si tratta di una situazione innaturale. La trazione deve essere molto lenta in modo da limitare al massimo l'afflusso d'acqua dalle branchie mentre la spinta in avanti dovrà essere piuttosto energica. La durata di questa "respirazione artificiale" varia a seconda dello stress accumulato dal luccio durante il recupero: sarà comunque quest'ultimo a farci sapere quando sarà pronto ad andarsene. Un altro sistema, forse il più valido per rianimare un grosso pesce, é quello di tenerlo per un breve periodo di tempo nella vasca per il vivo presente ormai in quasi ogni barca da pesca, fornendogli ossigeno tramite la pompa ossigenatrice. Naturalmente questa operazione é da attuarsi se si dispone di una vasca di dimensioni adeguate. Se la vasca é più corta rispetto alla taglia del pesce, anche solo di qualche centimetro, é meglio evitare di ricorrere a questa procedura di rianimazione che, anziché giovare all'esocide otterrebbe esattamente l'effetto contrario aumentandone lo stress.

ATTREZZATURA PER IL RILASCIO: Per slamare e rilasciare correttamente un grosso pesce é indispensabile essere provvisti di alcuni accessori da tenere sempre a portata di mano per facilitare e quindi ridurre al minimo la sofferenza di quest'ultimo. Il primo é rappresentato da una robusta pinza in acciaio inox a becchi lunghi che ci offra la possibilità, oltre che di liberarlo dagli ami, di ricorrere anche ad una eventuale tranciatura degli stessi. Un robusto apribocca si rivelerà indispensabile quando l'esocide risulti allamato all'interno dell'apparato boccale o in quei casi in cui il rischio di beccarsi un doloroso morso sia piuttosto alto. Da considerarsi un optional, per quei pescatori che temono di ferirsi manipolando il luccio, é un paio di guanti da lavoro, che garantiscono una salda presa e riparano le mani dai numerosi e affilati denti del pesce. Per chi utilizza la vasca con ossigenatore é raccomandato un prodotto disinfettante ed antibatterico specifico da aggiungersi all'acqua.

Il "catch & release" é senza dubbio il mezzo più efficace a nostra disposizione per garantire un futuro a quel pesce meraviglioso che é il luccio. Ucciderlo rappresenta solo un'inutile barbarie, indegna di chi si considera un pescatore con la P maiuscola. E' finita l'era dell'ignoranza, quando cioè il luccio veniva considerato un distruttore di fauna ittica e non, da eliminare a tutti i costi: i distruttori di fauna ittica e non sono ben altri, e non hanno le pinne bensì gambe, braccia e cervello... poco o niente.



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