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RILASCIARE
IL "GIGANTE" Nel 99,9 % degli articoli di pesca riguardanti il luccio, si parla quasi sempre del come e dove catturarlo ma quasi mai delle corrette procedure da seguire per salparlo e quindi rilasciarlo, soprattutto se si tratta di un esemplare di grossa mole. Catturare un grosso
esocide (e per grosso intendo un pesce che passi almeno i
cinque o sei kg. di peso) non è cosa di tutti i giorni,
anzi! E' quindi facile commettere degli errori, dovuti
principalmente all'inesperienza, che possono portare alla
morte del pesce se non si seguono alcune regole basilari.
E' essenziale innanzitutto ridurre il più possibile i
tempi di recupero del luccio allamato in quanto
quest'ultimo, lottando per liberarsi, produrrà una
quantità di acido lattico molto elevata e verrà quindi
sottoposto ad uno stress che potrà causargli gravi danni
a livello cerebrale e, nel peggiore dei casi, ucciderlo.
L'utilizzo di un'attrezzatura pesante e del finale in
acciaio o kevlar faciliterà non poco il nostro compito,
permettendoci di stancare la preda in tempi molto brevi e
con ben pochi rischi di perderla. Una volta esaurite le
sfuriate che caratterizzano la sua difesa, il grosso
luccio diventerà più incline ad essere manipolato. |
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Questo perché, dovendo rilasciarlo, risulterà meno traumatico per il luccio restare nel suo elemento, anziché sospeso a mezz'aria o, peggio, posato sul fondo della barca o a terra. Non disponendo di un guadino, i principali sistemi per salpare il pesce senza danneggiarlo sono due. l primo consiste nel passare una mano sotto l'opercolo del luccio senza però sollevarlo verticalmente, una volta che lo si è leggermente inclinato, si farà leva con l'altra mano sullo stomaco e si procederà quindi a salparlo, mantenendolo sempre in posizione orizzontale. |
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E accertato infatti
che, mantenendo il pesce in verticale, soprattutto se
questo é grosso, si possa causargli seri danni agli
organi interni. Se le ancorette dell'artificiale possono
costituire un pericolo per le mani, si ricorrerà al
secondo sistema che consiste nell'afferrare saldamente il
pesce sopra la testa, all'altezza degli opercoli.
Assolutamente da evitare è la presa per gli occhi che
danneggia irreparabilmente l'apparato visivo del luccio,
essenziale per la sua sopravvivenza in quanto l'esocide
si serve della vista per predare. Ricordo ancora di
salpare il luccio quando questi non offre più resistenza
alla cattura: cercare di slamare un pesce che si dibatte
non solo é difficile ma anche pericoloso in quanto si
rischia di rimediare un morso o peggio, piantarsi un amo
su una mano. |
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RILASCIO: Terminate le operazioni di
slamatura si potrà posare con il pesce per le foto di
rito e quindi iniziare le operazioni di rilascio. Se il
luccio é molto provato dalla cattura e non riesce a
mantenere la corretta posizione in acqua si deve
procedere alla sua "rianimazione". Mantenendolo in posizione orizzontale e trattenendolo per la coda, opereremo in modo da fargli avere un'iperossigenazione, facendogli passare l'acqua per la bocca e di conseguenza attraverso l'apparato branchiale. |
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Evitiamo di compiere il
solito e sbagliatissimo movimento "avanti e
indietro": fare entrare acqua dagli opercoli può
risultare dannoso in quanto per il pesce si tratta di una
situazione innaturale. La trazione deve essere molto
lenta in modo da limitare al massimo l'afflusso d'acqua
dalle branchie mentre la spinta in avanti dovrà essere
piuttosto energica. La durata di questa
"respirazione artificiale" varia a seconda
dello stress accumulato dal luccio durante il recupero:
sarà comunque quest'ultimo a farci sapere quando sarà
pronto ad andarsene. Un altro sistema, forse il più
valido per rianimare un grosso pesce, é quello di
tenerlo per un breve periodo di tempo nella vasca per il
vivo presente ormai in quasi ogni barca da pesca,
fornendogli ossigeno tramite la pompa ossigenatrice.
Naturalmente questa operazione é da attuarsi se si
dispone di una vasca di dimensioni adeguate. Se la vasca
é più corta rispetto alla taglia del pesce, anche solo
di qualche centimetro, é meglio evitare di ricorrere a
questa procedura di rianimazione che, anziché giovare
all'esocide otterrebbe esattamente l'effetto contrario
aumentandone lo stress. Il
"catch & release" é senza dubbio il mezzo
più efficace a nostra disposizione per garantire un
futuro a quel pesce meraviglioso che é il luccio.
Ucciderlo rappresenta solo un'inutile barbarie, indegna
di chi si considera un pescatore con la P maiuscola. E'
finita l'era dell'ignoranza, quando cioè il luccio
veniva considerato un distruttore di fauna ittica e non,
da eliminare a tutti i costi: i distruttori di fauna
ittica e non sono ben altri, e non hanno le pinne bensì
gambe, braccia e cervello... poco o niente. |