L'attrezzatura

















L'ORGANIZZAZIONE DEGLI ARTIFICIALI
NELLA PESCA AL BASS

a cura di Massimo Zanetti

Tra le centinaia di scatole, borse e valigette porta-esche presenti in commercio al giorno d'oggi, ogni pescatore può trovare quella che meglio si adatta alle sue esigenze.

Uno dei problemi ricorrenti per chi pesca il bass è quello di "stivare" i propri artificiali in modo che occupino il minor spazio possibile e che siano organizzati in modo pratico e funzionale. Si vedono spesso lungo i fiumi pescatori che arrancano gravati dal peso di bauli di esche alle quali, a sentir loro, non possono rinunciare perché sono tutti necessari e se magari il pesce non abbocca ad un colore potrebbe attaccarne un altro. C'è gente che anche in pieno inverno gira con scatole piene di buzzbaits, di poppers e di esche prettamente estive alle quali il bass, nella stagione fredda, abboccherebbe solo grazie ad una serie di fortunate coincidenze. In questi casi disperati non c'é niente da fare: su una giornata di pesca questi buffi individui ne passano più della metà alla ricerca degli artificiali da montare e l'altra nel tentativo di richiudere i bauli troppo pieni. Si stancano di più in un giorno di pesca che in un'intera settimana di lavoro. Anche io, agli inizi della mia 'carriera' alieutica, avevo iniziato a girare da riva con diversi chili di esche addosso per poi ridurre, con il passare del tempo, la mia dotazione. L'esperienza mi è stata sicuramente di grande aiuto e mi ha insegnato ad andare a pesca solo con esche specifiche per determinati momenti. D'inverno, per esempio, il black bass attacca determinati tipi di esche più di altri; quando si va a pescarlo con una scatola di jigs, una di grubs e qualche tube bait si è a cavallo. Con l'arrivo della bella stagione però il discorso si complica non poco visto che il numero di esche valide aumenta non poco e risulta così più arduo compiere un'efficace selezione. Pescando dalla barca il problema si riduce ai minimi termini dato che ci si può tranquillamente trascinare appresso un discreto assortimento di artificiali e canne ma da riva il discorso rimane piuttosto spinoso. L'unica cosa da fare per trovare una soluzione a questo problema è affrontarlo in termini qualitativi. Le domande da porsi sono: quali sono gli artificiali che hanno reso di più in questo periodo negli anni scorsi? In quali misure e colori? A questo punto, avendo operato un'oculata selezione ci si accorgerà di essere rimasti con un numero di esche decisamente irrisorio rispetto alla dotazione iniziale. Volendo, si può aggiungere qualche "nuovo" artificiale di cui si vuole sperimentare l'efficacia ma ci si troverà, in ogni caso, alleggeriti di molto. Questa, secondo me, può rappresentare una valida risposta ai problemi di spazio nelle cassette porta-esche dei bassman, soprattutto pescando con gli artificiali in gomma che si sa, contano di un numero esagerato di modelli e colori. * SCATOLE, CASSETTE, BORSE E BAULI * Per stivare i nostri artificiali non abbiamo che l'imbarazzo della scelta vista l'immensa quantità di contenitori, specifici o meno, reperibili oggigiorno in circolazione. Si va dalle piccole scatole adatte a contenere ami, piombi e piccoli accessori a certi bauli che si possono veramente riempire con tutto ciò di cui si ha bisogno in una battuta di pesca dalla barca. Ormai tutti i costruttori di scatole portaoggetti hanno dotato queste indispensabili compagne di pesca di scomparti amovibili, con tutti i vantaggi che derivano da questa peculiarità. Le scatole di piccole o medie dimensioni e le borse sono accessori che, secondo me, sono studiati per la pesca da riva anche se niente e nessuno vieta di portarle con sè quando si fa una battuta dalla barca. Le scatole vanno scelte tra i modelli 'wormproof' cioè a prova di verme: non tutti i contenitori infatti sono idonei a contenere le esche in gomma: molti si danneggiano inesorabilmente, rovinando anche gli artificiali che vi sono contenuti. In commercio ne esistono centinaia di modelli, quindi non c'é che l'imbarazzo della scelta.
Queste scatolette possono essere comodamente stivate nella tasca ladra del giubbotto, se sono troppo voluminose o nelle tasche più piccole se hanno dimensioni più contenute. Un altro valido contenitore per scatolette ed accessori è rappresentato dalle borse in cordura come quelle usate dai fotografi: oltre ad essere molto robuste e capienti, sono spesso dotate di tasche laterali ed interni molto utili per contenere in modo ordinato i nostri artificiali e quegli accessori sempre utili in una battuta di pesca. Se il nostro itinerario di pesca è agevolato dall'utilizzo di un natante il discorso in questione può spaziare anche su contenitori di dimensioni maggiori quali valigette e bauli. Le valigette più conosciute (Flambeau e Plano) e forse più valide sono quelle dotate di due comparti principali divisibili in numerosi spazi più piccoli che possono contenere un numero più che discreto di esche artificiali. Per i bassmen che amano fare le gare ci sono dei bauli tipo il "757" della Plano di dimensioni più grandi dotati di cassetti a scomparti che permettono di portarsi appresso un numero elevato di artificiali sempre ben ordinati. Personalmente preferisco portare con me in barca una di quelle grandi borse di tipo sportivo che riempio di scatole più piccole e self-sealing bags (borsette contenenti buste di plastica molto comode per stivare gli artificiali in gomma), contenenti ognuna una categoria di artificiali diversi e tutte contrassegnate con il nome di ciò che vi è stivato. Questo sistema è molto comodo perché aiuta a compiere una funzionale selezione delle esche più idonee per ogni uscita di pesca. Le scatole e le borsette si possono riempire seguendo criteri selettivi diversi: si può tener conto della categoria (es. plastic worms, tube jigs ecc.), dei colori, delle dimensioni, del peso e di molti altri fattori, a prescindere dai gusti personali di ogni pescatore. Questo rappresenta forse il sistema di stoccaggio che permette una migliore organizzazione degli artificiali ed una scelta più veloce e comoda una volta che ci si trovi sull'acqua; c'é inoltre da dire che con questo metodo si può pescare anche da riva poiché le varie scatole possono essere contenute anche in borse di dimensioni più piccole di quella solitamente utilizzata pescando dalla barca. E' necessario però ridurre, a seconda dei nostri criteri di scelta, l'assortimento di artificiali da portarsi appresso. Ciò non rappresenta un fattore del tutto negativo, anzi. Il fatto di usare un numero ristretto di esche aiuta spesso a sforzarsi di usarle con maggior convinzione e fiducia, cosa che non andrebbe certo fatta avendo un numero elevato di artificiali a disposizione.

* LE "SELF-SEALING BAGS" * Le "self-sealing bags" rappresentano l'ultimo ritrovato in fatto di organizzazione degli artificiali in gomma per i quali sono state appositamente create. Sono praticamente delle borsette, in cordura o materiale sintetico che contengono delle buste in robusto PVC, tenute a posto grazie a degli anelli metallici o a delle cinghiette a strappo, sulla falsariga dei quaderni ad anelli. La comodità di queste borse è evidente: innanzitutto hanno requisiti di capienza, leggerezza e comodità che le normali scatole porta-esche non possiedono; sono di dimensioni ridotte e possono contenere un numero di artificiali in gomma doppio o triplo rispetto alla migliore valigetta che possiamo stivare nella tasca ladra del giubbotto. Parlando poi di praticità non c'è paragone: plastic worms, jigs, grubs ed altri artificiali stanno ordinatamente dentro i loro contenitori e possono essere scelti semplicemente sfogliando le buste che, essendo trasparenti, rivelano al pescatore il loro contenuto.

 




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