La tecnica











COUNT DOWN
di Giancarlo Campalto.

Passate le feste natalizie in famiglia, finita la pesca al luccio, a Gennaio viene voglia di attaccare la canna al chiodo ed aspettare temperature più miti. Molti, in effetti, pensando che ormai sul fiume non si piglia più niente, fanno proprio così; altri ripiegano per la pesca all'affamata trotta di allevamento nei laghetti a pagamento; altri ancora, come me, non si arrendono così facilmente e ritornano sul fiume, nonostante il freddo intenso, per pescare con buoni risultati un pesce veramente favoloso: il grosso cavedano.

 
    L'artificiale che preferisco per questa pesca è il Filibustiere, quello piccolo o medio con la schiena nera o verde, il corpo argenteo o fluo e di tipo rigorosamente pesante, ma anche minnow Count Down vano egualmente bene e in certe giornate il lucido, pesante e strano ondulante Flat Spinner del 7 o del 10 (soprannominato "fetta di salame") si rivela come l'esca magica.
In questo periodo, cerco il cavedano di fiume vicino, o proprio sul al fondo, e a valle di strettoie o di rapide, dove l'acqua incomincia a perdere la velocità acquistata nel passare l'ostacolo e forma dei grandi gironi superficiali.
Cavedano & filibustiere

 

 

 

 

Lancio in corrente e poi lascio uscire del filo dalla bobina finché forma una certa ansa, lascio contemporaneamente scendere il Filibustiere fino a sfiorare il fondo, recupero lentamente per sei, sette secondi e rilascio andare giù l'esca fino a sfiorare ancora il fondo, recupero per alcuni secondi e così via. Nel lasciar scendere l'artificiale, non lo trattengo troppo, ma l'accompagno abbassando la punta della canna, non è importante se il filo fa un po' di pancia perché questo permette all'artificiale di vibrare in caduta. Il percorso che l'artificiale deve fare di preferenza è quello di seguire la corrente finché questa finisce in ampi gironi, quindi finire il recupero seguendo l'andamento di ritorno del girone stesso.

 
 

Sia il Filibustiere che il Flat Spinner, pur mantenendo una posizione orizzontale, hanno nella discesa una netta vibrazione laterale, molto stretta ma evidente, che diventa un irresistibile richiamo anche per il più pigro dei pinnuti. L'abilità del pescatore che consce perfettamente il suo ambiente è quella di fermare la discesa, e incominciare un lento recupero, giusto un momento prima che l'artificiale tocchi il fondo. Per questo è importante, pur conoscendo bene il fondale, contare i secondi di discesa e mantenere costante l'attenzione. Una distrazione, e facilmente l'esca si aggancia al fondo e non vuol molarlo più, con estrema gioia del mio negoziante preferito.



Ultimamente ho avuto modo di provare in queste occasioni l'uso della treccina che permette il più delle volte il recupero dell'esca, anche se tirando si raddrizza l'ancoretta di coda. Questo mi ha permesso di osare di più e lasciar scendere l'artificiale fino a sfiorare il fondo ed in certi casi di lasciarlo proprio scendere del tutto fino a toccare il fondo e lasciarlo fermo un momento prima di recuperarlo. Con questa tecnica gli attacchi, e con essi le catture, si sono moltiplicati in modo incredibile.
Nonostante il freddo, l'attacco del cavedano si presenta di solito improvviso e violento e vivace; ferro immediatamente ed il bestione è agganciato. A volte invece si sentono dei piccoli e ripetuti colpi sull'esca e la ferrata va a vuoto. L'esperienza mi ha insegnato che in questi casi conviene riprendere il recupero, come se niente fosse accaduto poiché spesso l'argenteo pinnuto ritornerà all'attacco.
Quando la temperatura dell'aria scende sotto zero, l'acqua sul monofilo tende a congelarsi e recuperando sugli anelli di punta della canna si deposita del ghiaccio fino a bloccare lo scorrimento del filo stesso. Per evitare ciò è sufficiente spruzzare un po' di olio al silicone sugli anelli.
Pescando con questa tecnica, pur freddo cane e con una nebbia che rendeva impossibile vedere dove si lanciava, ho agganciato oltre a cavedani veramente considerevoli, qualche bella trota fario e molto più spesso dei persici trotta di buona taglia.


 

 

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