Portate dei fili americani
(varia un po' da marca a marca)
8 lb = 0,25 mm
10 lb = 0,28 mm
12 lb = 0,30 mm
14 lb = 0,35 mm
17 lb = 0,37 mm
20 lb = 0,40 mm
25 lb = 0,45 mm
30 lb = 0,50 mm
Pesi
1 lb = 453 gr
1oz = 28 gr
1/2oz = 14 gr
1/4oz = 7 gr
1/8oz = 3,5 gr
Lunghezza
1" = 24,5 cm
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ESCHE
DI SUPERFICIE PER IL BASS
di Massimo Zanetti
La pesca a
galla del Bass è, emotivamente parlando, la più
gratificante e, allo stesso tempo, spettacolare,
soprattutto se condotta insidiando il pesce a vista. La
molla che ha fatto iniziare, anni orsono, molti pescatori
a pescare con le esche artificiali è stata proprio
questa tecnica di pesca. Non esistevano ancora, a quel
tempo, in Italia artificiali come il plastic worm, il jig
e similari. C'erano i minnows, qualche chugger, i
prop-baits e altri plugs di strana foggia (Heddon Big
Bud) che hanno regalato a questi pionieri della pesca al
Bass momenti indimenticabili. Allora però questa tecnica
non aveva ancora raggiunto il livello attuale ed il
pesce, soprattutto quello di una certa mole, non era
così smaliziato come lo è di questi tempi e cadeva in
trappola più facilmente se gli capitava a portata di
pinne un artificiale ben manovrato.
Oggigiorno non sono molti i bassmen che usano con
regolarità le esche di superficie ma se ci si vuole
veramente divertire conviene usarle senza risparmio.
D'accordo che le esche in gomma sono più economiche e
c'é una bella differenza tra il perdere un minnow e il
perdere un plastic worm ma l'emozione che si prova
assistendo all'attacco che un grosso Bass porta al nostro
plug ci ripaga di ogni sacrificio. Il mondo delle esche
di superficie, come quello delle esche in gomma,
rappresenta un universo a sé stante: consta di un tale
assortimento di forme, misure e colori che si corre
davvero il rischio di perdersi a voler operare una
selezione.
Già, una selezione: c'é davvero da chiedersi quali
siano gli artificiali validi e quali no. La risposta è
controversa: tutti sono validi e tutti, allo stesso
tempo, non lo sono. L'efficacia di un'esca dipende da
alcuni fattori basilari come il colore e le dimensioni di
quest'ultima, la stagione, la temperatura, la trasparenza
dell'acqua e così via ma bisogna mettersi nell'ordine di
idee che la catturabilità di un plug spesso siamo noi a
stabilirla, riponendo o meno la nostra fiducia in
quest'ultimo. E' normale infatti che un artificiale che
gode del nostro appoggio incondizionato venga usato con
maggior convinzione e di conseguenza meglio di un altro,
magari più costoso ma che non ci ispira fiducia. Un
primo criterio di scelta è stato quindi delineato ed è,
secondo me, il più importante: quello di partenza.
MODELLI; COLORI E TECNICHE
Avendo appurato in precedenza che la scelta di un'esca
artificiale rappresenta spesso un fattore puramente
soggettivo, vediamo ora quali sono le categorie di
artificiali più diffuse per insidiare il Black Bass a
galla.
MINNOW
E', tra i pescatori italiani, una delle esche artificiali
più conosciute ed usate. Il magico pesciolino di balsa,
o di plastica, è ormai diventato un mito intoccabile che
ha preso pesci di qualsiasi specie ed in ogni acqua e
stagione. La sua tremenda efficacia ed il fatto che,
nonostante le migliaia di artificiali inventati in questi
ultimi anni, rimanga un'esca molto redditizia, dipendono
dalla sua somiglianza con il pesce vero. I colori
naturali come il nero-argento ed il nero-oro restano,
proprio per questo motivo, i più catturanti. Per quanto
riguarda la misura, insidiando il Bass si parte
mediamente da un minimo di 7 cm. e si arriva ad un
massimo di 13. I modelli più piccoli sono da usarsi
quando l'acqua è molto limpida, i più grandi quando
l'acqua è torbida o nelle giornate poco luminose. Questi
infatti, offrono una silouette più visibile al pesce ed
emettono vibrazioni più accentuate che aiutano
quest'ultimo ad individuarli con facilità anche ad una
certa distanza. Questa regola è valida anche nei
confronti di altri tipi di artificiali che vedremo in
seguito.
Le tattiche di pesca da usare con il minnow sono
molteplici ma non certo difficili da mettere in pratica.
La più comune consiste nel lanciare l'esca a ridosso di
un qualsiasi ostacolo: dopo che questa si è posata in
acqua, si aspetta che spariscano i cerchi concentrici che
ha creato in superficie e si inizia un recupero fatto di
piccoli strappi che la fanno guizzare rumorosamente,
facendola praticamente somigliare ad un pesciolino in
difficoltà. Un altro tipo di recupero, abbastanza comune
tra coloro che pescano con il minnow è quello veloce,
che tende a mantenere il nostro artificiale sotto la
superficie dell'acqua, come un crankbait, per ottenere
abboccate di riflesso da parte del pesce.
PROP-BAITS
Ecco un'altra categoria di plugs che ha dei trascorsi
illustri e che ha fatto molte "vittime" negli
anni passati. Non che ora sia da sottovalutare, anzi!
C'é solo da rettificare una cosa: agli albori di questa
tecnica di pesca, usando i modelli più grossi (sui 10
cm.) si riusciva ad operare un'efficace selezione delle
dimensioni dei pesci che li attaccavano, mentre ora ho
notato che, solo usando quelli più piccoli, si riesce ad
ottenere una certa continuità di catture. Questo fatto,
comune un po' a tutti gli artificiali di superficie, è
dovuto all'aumento della pressione di pesca avvenuto in
questi ultimi anni che ha causato un calo evidente nelle
file dei Bass e, conseguentemente, un notevole aumento di
diffidenza tra i superstiti.
Nella scelta dei prop-baits è consigliabile optare per
quelli di taglia media, di colore scuro e montanti due
elichette.
La tecnica di pesca con questo artificiale si può
collegare a quella che si pratica con il minnow, con la
sola differenza che il prop-bait, non essendo dotato di
nessun tipo di paletta, a qualsiasi velocità lo si
recuperi, nuota sempre perfettamente a galla.
BUZZBAITS
Tra tutte le esche di superficie, è secondo solo al
jerkbait per quanto riguarda la selettività nelle
catture. Il buzzbait non è un plug ma si avvicina di
più, come classificazione, allo spinnerbait. A
differenza di quest'ultimo è però dotato di una o due
grosse eliche che sostituiscono praticamente le palette.
Il buzzbait è un artificiale molto trascurato dai
bassmen italiani e solo chi ne conosce le potenzialità
sa quantificarne il valore. Questa esca è molto indicata
per fare uscire dai gangheri anche i pesci più
tranquilli: crea infatti una notevole turbolenza in
superficie e provoca così molte abboccate di riflesso.
Per ottenere una migliore galleggiabilità, anche
recuperando a velocità molto ridotta, è consigliabile
applicare al buzzbait un trailer che può essere di gomma
o di cotenna di maiale salata. I modelli migliori sono
quelli a doppia elica o con l'elica a tre lame: emettono
un numero impressionante di vibrazioni alle quali un Bass
attivo spesso non resiste.
Tra i colori del gonnellino da tenere in considerazione
ci sono il nero, il viola ed il marrone perché, essendo
scuri, creano un migliore contrasto visivo una volta in
acqua.
Essendo virtualmente antialga il buzzbait si presta ad
essere usato in zone d'acqua piuttosto ricche di
vegetazione come distese di ninfee, erbai ed ambienti nei
quali è sarebbe impossibile fare lavorare decentemente
un plug armato di ancorette.
JERKBAITS
Selettivo è l'aggettivo più appropriato per definire
questo artificiale. Non è altro che un grosso 'sigaro'
in legno o plastica dotato di due o tre ancorine che va
recuperato "walking the dog" per essere
produttivo.
Il termine "walking the dog", che tradotto in
italiano significa "portare a spasso il cane",
sta ad indicare una particolare tecnica di recupero da
effettuarsi a canna bassa e imprimendo dei colpi di polso
in modo da ottenere uno scodinzolamento più o meno
regolare del nostro jerkbait. E' provato che questo tipo
di recupero può attirare pesci che stazionano anche a
qualche metro di profondità. E' molto indicato per
pescare in acque torbide o poco limpide proprio per il
motivo che ho appena menzionato. A differenza di molti
altri artificiali di superficie per
il jerkbait è consigliato l'uso di un'attrezzatura
potente visto che quest'ultimo è massiccio e dotato di
un certo peso.
CHUGGERS E POPPERS
Ho raggruppato in un'unica categoria questi due tipi di
esche perché sono molto somiglianti sia per la forma che
per l'azione di pesca che si conduce con entrambi. Il
chugger ed
il popper sono caratterizzati da un corpo conico che
presenta nella parte anteriore un incavo a V per il
chugger e concavo per il popper. I loro nomi derivano
proprio dal rumore che provocano quando vengono
recuperati a strappi (chug-chug o pop-pop). Questo suono
è il marchio di fabbrica che li contraddistingue da ogni
altro artificiale in circolazione. Tra i numerosi modelli
in commercio ce ne sono anche in gomma che hanno la
peculiarità di essere antialga. Grazie alla loro forma
molto aerodinamica possono essere lanciati a notevoli
distanze, arrivando a portata di bocca di pesci
altrimenti irraggiungibili con altre esche.
Il chugger ed il popper vanno preferibilmente usati
all'alba o al tramonto, quando cioè siamo in presenza di
una scarsa luminosità. In questi frangenti, nella
stagione estiva, il Bass è spesso in caccia e il rumore
prodotto dai nostri artificiali, che imita quello di un
piccolo pesce intento a cibarsi a galla, risulta
oltremodo invitante per il centrarchide.
CRAWLERS E JITTERBUGS -
Ci sono artificiali "strani", dotati di
propaggini metalliche o plastiche che conferiscono loro
un movimento particolare: sono i crawlers e i jitterbugs.
I primi sono dotati di due palette metalliche mobili
poste ai lati del corpo che si aprono in fase di recupero
conferendo all'artificiale un movimento che ricorda il
nuoto a stile libero (crawl); i secondi sono dotati di
una ampia paletta concava posta sotto la testa che li fa
assomigliare a degli esserini che cercano disperatamente
di uscire dall'acqua.
I momenti migliori per usare questi artificiali sono le
giornate nuvolose, con scarsa luminosità oppure l'alba
ed il tramonto negli afosi mesi estivi. Il colore più
redditizio in assoluto è il nero, seguito dagli altri
colori scuri come marrone e blu per esempio. Il recupero
di questi artificiali è del tutto soggettivo: ognuno
può sbizzarrirsi a trovare, tra le numerose variazioni
sul tema, quella che più gli aggrada e che risulta più
valido.
RANE DI GOMMA - Sono l'ideale per
sondare erbai e banchi di ninfee, nonché altri intrichi
di vegetazione in quanto, tra tutti gli artificiali di
superficie, sono quelli che corrono il minor rischio di
incaglio. Sono costituiti da un corpo di gomma cava sul
quale è montato un grosso amo doppio con le punte
rivolte verso l'alto che poggiano lateralmente o
posteriormente sull'esca. Le rane di gomma sono spesso
montate con un ciuffo o due di elastici o delle zampine
viniliche ed all'interno hanno dei rattlers: Questi
accorgimenti hanno lo scopo ben preciso di incrementare
il potere attirante di questi plugs particolari. Le
differenze con le altre esche di superficie non sono
presenti solo a livello puramente estetico: cambia
soprattutto la ferrata che con le rane di gomma è un po'
più complessa in quanto è molto più difficile ferrare
con un'esca antialga che non con una ad amo scoperto.
Un artificiale dotato di dispositivi antincaglio deve
essere ferrato con il dovuto tempismo: è indispensabile
possedere una buona dose di sangue freddo ed attendere
che il pesce si sia immerso con l'esca in bocca: solo
quando avvertiremo il peso del pesce in canna gli faremo
sentire quanto affilati sono i nostri ami.
La tattica che mi ha dato i risultati migliori con le
rane di gomma è quella di lanciarle sopra una foglia di
ninfea o un erbaio e farle poi scivolare lentamente in
acqua dopo avere atteso qualche secondo: il sordo rumore
che provocano quando vengono a contatto con l'ostacolo
rappresenta spesso per il Bass un richiamo irresistibile.
L'attacco del pesce può avvenire ancor prima che la rana
venga mossa da dove è stata proiettata con il lancio:
generalmente in questi casi il centrarchide 'buca'
letteralmente l'erbaio o le ninfee per ghermire la preda.
E' facile, assistendo ad una tale dimostrazione di
aggressività lasciarsi prendere dall'emozione e
sbagliare clamorosamente il Bass. La cosa migliore da
fare è valutare velocemente la situazione perché può
accadere che il pesce, non vedendo la nostra esca, la
sbagli in pieno: in questo caso potrebbe tornare subito
all'attacco e bisogna essere pronti a rispondere
efficacemente ad un nuovo attacco. Se non dovesse
attaccare nuovamente sullo stesso recupero vale la pena
di ripetere anche più volte il lancio nel punto in cui
il nostro artificiale è stato attaccato, magari
cambiando il colore o le dimensioni di quet'ultimo: il
pesce non si sarà spostato di molto dal punto in cui ha
cercato di ghermire la nostra esca ed è molto probabile
che una nuova presentazione lo stimoli ad attaccare
nuovamente.
SPOONS - Oltre ai vari plugs in legno o
plastica, al buzzbait e alla rana, esistono altri
artificiali concepiti per essere fatti lavorare negli
strati d'acqua superficiali. Si potrebbe parlare dello
spinnerbait ma questo artificiale appartiene ad una
categoria di esche a sé stante che spesso non ha niente
da spartire con la pesca di superficie. Meglio parlare
degli spoons, cucchiaini ondulanti in metallo o plastica
costruiti per essere fatti lavorare a galla. Quasi tutti
sono dotati di un dispositivo antialga che ci permette di
farli nuotare sopra e in mezzo ad erbai o banchi di
ninfee. Per capire se un ondulante sia o meno da
superficie basta guardarne il movimento durante il
recupero: se è uno spoon scodinzolerà in maniera molto
evidente e la parte convessa della paletta sarà rivolta
verso il basso.
Un'altra caratteristica che distingue gli spoons dagli
ondulanti comuni è il grosso amo singolo di cui sono
generalmente dotati e il gonnellino vinilico (skirt) che
generalmente calza su quest'ultimo.
Essendo artificiali quasi imperdibili gli spoons si
prestano ottimamente ad essere lanciati e recuperati nel
cuore degli ostacoli dove presumiamo il Bass si trovi ed
infatti è la tattica che preferisco adottare quando uso
questo tipo di esca. Un recupero monotono a galla o
appena sotto la superficie potrà farci trovare con la
canna piegata all'inverosimile da un bass di notevoli
dimensioni.
I colori più produttivi sono argento ed oro perché
tendono ad imitare, con il loro luccichio, piccoli pesci
quali scardole o alborelle che sono quasi sempre presenti
tra erbai e foglie di ninfea. Da non sottovalutare però
sono il nero e il color rana (frog) che rappresentano una
valida alternativa ai colori lucidi.
ATTREZZATURA
Pescando con esche di superficie, solo in alcuni casi si
usa il mulinello a bobina rotante: l'attrezzatura più
indicata per la pesca a galla è quella da spinning.
Questa scelta è dettata dal fatto che, quando si pesca
con esche dotate molto spesso di un peso relativo, che
non offrono grossa resistenza in fase di recupero e con
monofili di diametro "sottile", l'attrezzatura
da baitcasting, a meno che non si sia veramente in gamba
ad usarla, servirebbe solo a complicarci la vita. Secondo
me, molti bassmen italiani, una volta che hanno imparato
ad usare correttamente il mulinello a bobina rotante, si
sono dimenticati del 'vecchio' mulinello a bobina fissa e
lo scotto maggiore lo pagano quando, per forza di cose,
sono costretti ad usare esche dotate di peso
infinitesimale. La canna da spinning, in tecniche come
quella di cui stiamo parlando, offre l'indubbio vantaggio
di poter effettuare lanci più dolci e scorrevoli e,
di conseguenza pose delicate dell'artificiale,
prerogativa spesso necessaria se si vogliono ottenere
risultati gratificanti pescando il Bass a galla. Un'esca
che arriva in acqua senza fare troppo rumore, con
naturalezza, non insospettisce più di tanto il pesce
che, se decidesse di attaccarla, lo farebbe con maggior
convinzione e questo andrebbe tutto a nostro vantaggio.
La canna da casting viene generalmente impiegata quando
si usano esche di un certo peso e volume o si pesca in
zone piuttosto 'sporche'.
Personalmente la uso con i jerkbaits, con i buzzbaits e
quando pesco con le rane di gomma o gli spoons sopra ad
erbai o altri ostacoli semisommersi: in ogni caso è bene
affidarsi ad un attrezzo dotato di una certa
sensibilità, non certo ad un 'palo' come può essere una
canna da flipping.
Pescando da riva, le canne di lunghezza variabile dai
2,15 mt. ai 2,40 m, ad azione medio-rigida, rappresentano
la soluzione più seguita dalla maggior parte di coloro
che pescano abitualmente il Bass a galla. Pescando invece
dalla barca si opterà logicamente per un attrezzo più
corto, diciamo sui 6' (circa 1,80 m).
E' risaputo che il mulinello rappresenta quasi sempre una
scelta soggettiva ma volevo sottolineare una cosa:
personalmente, pescando a spinning mi affido ad un
mulinello a bobina chiusa. La ragione per cui utilizzo
tale attrezzo è dettata dal fatto che il filo esce con
maggiore scorrevolezza e, pur pescando con esche di peso
insignificante, si riesce a lanciare a distanza utile
senza rischiare di incorrere in fastidiose parrucche.
Pescando il Black Bass a galla, l'uso di un filo opaco,
molto morbido e dotato di scarsa memoria meccanica
costituisce per molti pescatori una scelta obbligata.
Questo perchè, un monofilo lucido, soprattutto nelle
giornate di sole, rivelerebbe l'inganno al pesce che
diventerebbe di conseguenza sospettoso e riluttante ad
attaccare i nostri artificiali. Traducendo il tutto in
cifre si può tranquillamente affermare che: in acque
sgombre da ostacoli un 8-10 libbre va più che bene
mentre, sempre pescando a spinning, se sono presenti
strutture di cui il Bass può avvalersi per spezzare il
filo, un 12-14 libbre è più consigliato.
I TRUCCHI DEL "MESTIERE"
Una cosa da ricordarsi è quella di effettuare spesso
controlli sullo stato delle ancorette dei nostri plugs,
le quali devono essere sempre affilate molto bene in
quanto, perdere un pesce, anche pescando con artificiali
che montano tre ancorette, è più facile di quanto si
pensi.
Avere con sé una piccola pietra affila-ami è sempre
utile. L'affilatura avviene sfregando le punte
dell'ancoretta, due a due e girandole sempre in senso
orario, fino a che non risulteranno bene appuntite.
Ricordiamo che quando un Bass sbaglia a centrare un plug
di superficie non significa che non lo attaccherà più:
mi è spesso accaduto di vedere pesci attaccare anche
quattro o cinque
volte un artificiale prima di ghermirlo definitivamente e
restare vittima delle ancorette. L'uso di un moschettone
o di una girella, oltre a permetterci una maggiore
comodità e velocità nel cambio dell'artificiale,
conferisce allo stesso una maggiore mobilità,
aumentandone spesso le doti attrattive.
Un artificiale scuro è più identificabile di uno chiaro
in quanto viene visto dal pesce praticamente il
controluce e crea di conseguenza un maggior contrasto.
Assolutamente da evitare, pescando con i plugs di
superficie, sono i monofili colorati o fluorescenti: non
solo perché il pesce li vede con maggior facilità ma
anche perché non sono assolutamente necessari in questa
tecnica di pesca.
Pescando a vista può accadere di lanciare il plug
davanti al naso del Bass e non scatenare nessuna reazione
da parte sua. Si può allora lanciare dietro la coda del
pesce: spesso reagisce con una abboccata di riflesso.
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