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La Grave di Pasciuddo
La Grave di Pasciuddo costituisce lesempio tipico e paradigmatico
di una grotta fortemente inquinata e in grave situazione di dissesto
ambientale, sia per la mole di rifiuti immessi in maniera periodica
e sistematica e sia per la presenza nel sistema carsico di aspetti idrologici
di rilevo.
Linquinamento di questa grotta è sempre stato conosciuto.
Si riporta una testimonianza risalente al 1973 (trentanni fa)
a seguito di una operazione di recupero del Corpo Nazionale del Soccorso
Alpino e Speleologico: ...Il recupero della salma, non raggiungibile
ed imbracabile dalle scalette, ci poneva di fronte a vari problemi.
L'acquitrino è formato prevalentemente da resti organici in avanzato
stadio di decomposizione. Per decenni contadini, pastori, allevatori
di maiali, di polli ed altri animali domestici, nonché i macelli
comunali di Acquaviva e Cassano si sono serviti (e continuano a farlo
malgrado i divieti) della voragine per liberarsi rapidamente di animali
morti in caso di epidemie e per precipitarvi ogni sorta di rifiuti.
Da questa maleodorante ed infida palude, brulicante di larve e vermi,
coperta da miriadi di moscerini dal volo greve, appesantito dal lerciume
sul quale si compie tutto il loro ciclo vitale, emergeva una spalla
e parte di una gamba dello sfortunato pastore. Per operare con relativa
tranquillità e sicurezza e premunirsi, nel contempo da eventuali
infezioni, si decideva, dopo aver scartato altre possibilità,
di: usare come ripiano un canotto con fondo in legno; calzare sotto
la tuta tradizionale una muta completa da sub, in modo da non lasciare
parti del corpo scoperte; servirsi di mascherine asettiche da sala operatoria
(gentilmente messe a disposizione dall'Ospedale di Acquaviva); racchiudere
la salma in un telo molto robusto (3 metri per 2) munito di apposite
asole per l'imbracatura....La Grave di Pasciuddo è una
cavità naturale il cui ingresso è ubicato in una zona
di territorio a confine tra Cassano Murge ed Acquaviva delle Fonti ad
una altitudine di 300 m slm. Essa si apre con un pozzo verticale di
circa 60 m che sfocia in una ampia cavità che si continua attraverso
una serie di passaggi in un ramo a fondo cieco, ed in un sifone. Presenta
un dislivello totale di circa 70 m ed uno sviluppo planimetrico di circa
1 Km.
Essa si presenta come una grotta attiva e soggetta a piene stagionali
con notevole variazione del regime di flusso delle acque. Durante le
piene il livello delle acque si alza fino ad occupare tutto il volume
di alcuni passaggi e del sifone. Le acque si perdono in fondo al sifone
in un passaggio non praticabile, confluendo nella falda sotterranea.
La Grave di Pasciuddo ricopre pertanto una particolare importanza rispetto
ad altre cavità naturali della murgia, per le sue implicazioni
idrologiche poiché attraverso questa grotta si determina un apporto
di notevoli quantità di acqua che poi confluiscono nella falda
sottostante.
Purtroppo, nonostante la bellezza della grotta ed il suo delicato ruolo
che svolge nel fungere da collettore e filtro di notevoli quantità
di acqua, essa verte in una gravissima situazione di degrado ambientale
e di inquinamento di origine antropica, che ha determinato un imponente
squilibrio dellecosistema ipogeo. La Cavità viene infatti
costantemente usata quale discarica abusiva in diversi periodi dellanno.
Ripetuti sopralluoghi condotti ad intervalli costanti, hanno evidenziato
come il fenomeno si ripeta con costanza ed assiduità.
In diversi anni di esplorazione si è potuta constatare la presenza
di notevoli quantità di rifiuti dalle tipologie assai diversificate,
che vanno da quelli organici agli inerti, nonché rifiuti speciali
e tossici. Sono stati infatti ritrovati: residuati bellici; lamiere
di auto; carcasse di altri veicoli (biciclette, motori); copertoni di
gomma di diversa misura (oltre un centinaio); materiale di plastica;
vecchi elenchi telefonici (oltre 100); carcasse di animali in diverso
stato di decomposizione (pecore, capre, maiali, cani, buoi, cavalli);
rifiuti ospedalieri e medicinali scaduti; metalli pesanti (piombo, batterie,
ecc.);
Tutto ciò rappresenta una gravissima forma di inquinamento ipogeo
che ha pesanti ripercussioni sulla qualità delle acque che vengono
così rese tossiche sia dal punto di vista chimico che biologico.
Infatti, mentre da un lato i rifiuti organici in condizioni di normali
possono essere velocemente degradati e quindi eliminati, in condizioni
di costante apporto hanno invece creato un terreno ottimale per lo sviluppo
di una pericolosa flora microbiologica (virus, miceti, batteri, protozoi)
dal momento che le carogne di animali che vengono gettate in grotta
sono rappresentate per lo più da capi abbattuti perché
affetti da zoonosi. La presenza di abbondanti quantitativi di materiale
in decomposizione ha determinato limpianto di colonie di topi
particolarmente grandi ed aggressivi che si nutrono con questi resti
che macerano sul fondo della grotta. Daltra parte vi è
anche un inquinamento di tipo chimico-fisico per la presenza di rifiuti
speciali (ospedalieri) ed inerti. La grossa mole di materiale che una
volta immesso giace sul fondo del pozzo, durante le piene, alzandosi
il livello delle acque, galleggiando viene trasportato allinterno
della cavità spingendosi per alcune centinaia di metri: vengono
rinvenuti infatti rifiuti in fondo alla grotta anche molto lontano dallingresso.
Tale situazione è stata posta anche allattenzione della
Procura della Repubblica in diverse occasioni.
Tali circostanze sono state oggetto sia di segnalazione alle autorità
sanitarie regionali, comunali, ai NAS. Inoltre si è proposto
alla regione un progetto di fattibilità per la bonifica del luogo
ma senza alucn esito.