Verso un matrimonio  felice

 

Una moglie per la vita

 

La prima cotta me la sono presa quando avevo sette anni, per una compagnetta di scuola coi riccioli biondi, che si chiamava Cinzia. Il male era che io avevo le orecchie a sventola e non le piacevo. Un po’ negativo come inizio. Col passare degli anni mi sono preso le mie belle  rivincite e ho fatto molte esperienze, buone  e cattive. Ho provato molti dispiaceri, ma mi sono anche ben divertito. A un certo punto, sui 25 anni, mi sono convertito a Cristo, cioè ho capito che ero un peccatore bisognoso di perdono e ho accettato la salvezza che Cristo mi offriva. Da allora ho cominciato a fare delle grosse e bellissime scoperte. Una però, sulle prime, mi ha lasciato molto perplesso: ho scoperto dalla Bibbia che un credente in Cristo doveva sposare una donna credente. Se devo essere sincero, la cosa non mi eccitava, perché, ai mie tempi, le ragazze evangeliche non erano molte e erano – come posso dirlo gentilmente? – piuttosto smorte e piatte. Però, avevo capito che non ci poteva essere una via migliore di quella di Cristo e perciò ci dovevo stare! (Chi conosce mia moglie, sa che Dio mi ha dato tutt’altro che una donna smorta e piatta, per cui ero totalmente stupido a preoccuparmi).

E’ un fatto, però, che quando si pensa alla scelta di una moglie, si ha la tendenza a pensare secondo gli schemi del mondo. La vogliamo carina, vivace, dinamica, attraente. E ci fermiamo alle apparenze, per impelagarci poi forse, con una stupidina e capricciosa.

Un credente dovrebbe avere delle prospettive diverse nelle sue valutazioni. Dovrebbe imparare a valutare come Dio valuta, a apprezzare i valori duraturi e profondi. E vi assicuro che resterà sorpreso dal buon gusto di Dio, che sa soddisfare le nostre passioni romantiche, ma che anche vede più in profondità dei capelli ben tagliati e della faccina fresca e sorridente.

Il Salmista diceva: “ Tu apri la tua mano e sazi il desiderio di tutto ciò che vive. L’Eterno è giusto in tutte le sue vie  benigno in tutte le sue opere” (Salmo 145:16,17). Egli sa molto bene “setacciare” i desideri del nostro cuore per provvedere un’unione soddisfacente, gratificante e veramente unica. Scegliere ti sembra difficile? Vedi troppi rischi e troppe poche sicurezze? Come si può sapere come sarà fra dieci anni la donna che oggi ci attrae e come reagirà nella malattia, nelle possibili difficoltà finanziarie, nella cura dei nostri bambini? Dio promette di aiutarci, ma, nella pratica, noi dobbiamo affrontare queste difficili scelte con molta preghiera. Dobbiamo chiedere discernimento per capire i nostri veri desideri, le nostre aspirazioni e le nostre mete. Se facciamo luce su questi punti, sarà più facile capire e scoprire in altri delle qualità compatibili con le nostre.

Le frizioni saranno inevitabili

Compatibilità: ecco una qualità importantissima da ricercare con grande cura. Cos’è la compatibilità? Io la definirei la capacità di condividere  pensieri andando d’accordo, di godere la vita divertendosi per le stesse cose, avendo interessi e scopi simili.

E’ una qualità molto soggettiva, ma è importante scoprirla facendosi alcune domande: mi interessa quello che interessa a lei o a lui? I suoi amici mi sono simpatici? Abbiamo le stesse idee su come spendere il denaro? Su come trascorrere il tempo libero? Oppure ci troviamo in disaccordo su quello che ci diverte o ci annoia?

L’amore romantico e sessuale è una componente importante nel matrimonio. Ma non è tutto, perché il matrimonio è fatto anche di interessi, di valori e di scopi. Se questi componenti vengono a mancare, anche la colla dell’amore romantico e intimo perde molto presto le sue proprietà e si scioglie al fuoco dei dissapori. Un buon accordo e una buona amicizia, alla lunga, reggono di più il matrimonio della passione dirompente.

Perciò, una parte dello scegliere bene è …. Aspettare a scegliere. La fretta è nemica di un matrimonio felice. E’ meglio restare da soli, per un certo tempo (o per tutta la vita), che buttarsi a capofitto in un unione precipitata.

Ma non tutto finisce con la scelta. Infatti, anche se una buona scelta è un passo da gigante verso una vita armoniosa di coppia, non è una garanzia assoluta. Un matrimonio, per riuscire bene, deve essere coltivato (come qualsiasi altra cosa), in modo da poter resistere quando si presenteranno le difficoltà. Il matrimonio è stato creato e ideato da Dio e perciò è meraviglioso. Però certe volte è anche terribilmente difficile. Nostra moglie non è la nostra copia fotostatica. Ha una personalità sua, una natura peccatrice come la nostra. Perciò le frizioni saranno inevitabili. Dietro alla prestanza e alla forza del vostro Romeo faranno capolino anche l’impazienza e la collera. E quella meravigliosa Giulietta, così bella e gentile, a volte riuscirà pure a diventare acida e maligna. Sarà importante, allora, entrare nel matrimonio con grande realismo  e fare in modo che le due volontà opposte e pronte al conflitto, diventino invece delle risorse che si completano a vicenda.

Devo provvedere anche io

Oggi, ben pochi la pensano così. Ognuno dei coniugi cerca il proprio bene, vuole che siano soddisfatti i suoi “bisogni più intimi”. Secondo il pensiero generale il matrimonio è riuscito nella misura in cui io ne traggo giovamento, i miei desideri sono soddisfatti, e io ne provo piacere. Questo pensiero è catastrofico, perché non tiene conto della realtà e no fa che spingere la natura umana all’egoismo più totale. Per cui, quando i miei desideri non sono più soddisfatti, lascio perdere tutto. Non importa chi ferisco. Basta che io sia realizzato.

Il matrimonio cristiano, invece, parte da un concetto diametralmente opposto. Dio vuole dirigere la nostra scelta e, una volta che abbiamo scelto, ci vuole aiutare a continuare a scegliere la sessa persona. Sì, il matrimonio biblico è per la vita. Dio lo tiene insieme con dei legami tenacissimi. Alcuni dipendono unicamente da Lui. Altri dipendono anche da noi.

Il primo legame divino: il matrimonio è ordinato da Dio. Le gioie, a tutti i livelli, nel matrimonio sono tali perché Dio le ha concepite così. Nel suo piano il matrimonio è stato dato all’uomo e alla donna per la loro gioia e soddisfazione totali.

Secondo legame: il matrimonio è forgiato da Dio. Nell’unione del matrimonio gli sposi diventavo una sola carne. E’ un processo di fusione e di coesione che progredisce col tempo. In esso si scopre ciò che veramente fa piacere all’altro, per cui il bene dell’uno diventa il bene dell’altro e la ricerca della propria soddisfazione, in realtà coincide con la soddisfazione dell’altro. Questo voleva dire l’apostolo Paolo, quando diceva che i mariti devono amare le loro mogli “come i loro propri corpi”.

Terzo legame: il matrimonio è sostenuto da Dio. La sua  immensa ricchezza di amore e di perdono, incanalata nel matrimonio, guarisce quantità immense di ferite e di torti. A volte, il nostro matrimonio sembrerà arido e sterile. Poi, ad un tratto, una carezza, un