Se ci amiamo… perché no?
Esistono
delle buone ragioni per astenersi dai rapporti sessuali prematrimoniali? Alcuni
pensano che, dato che due giovani hanno l’intenzione di sposarsi un giorno o
l’altro, non c’è nessuna ragione per non comportarsi come se fossero già
marito e moglie e per non andare fino in fondo nel loro rapporto fisico. Ma, se
fanno veramente sul serio, perché non si sposano e non prendono un anche una
posizione ufficiale, davanti alla società e alla loro famiglia? Se, invece, non
sono ancora sicuri di potersi
impegnare, perché anticipano delle
situazioni che potrebbero non materializzarsi mai? Dopo tutto, sono molti i
giovani che hanno rotto il loro fidanzamento!
La paura falsa la relazione
Le
ragioni per mantenere intatta la purezza prima del matrimonio sono molte. Eccone
alcune. Chi arriva al matrimonio, dopo avere avuto rapporti sessuali con altri,
si trova necessariamente già segnato dalle esperienze precedenti. Perché dare
al proprio coniuge il resto di ciò
che si è già dato a altri o a altre?
Malgrado
tutti i mezzi contraccettivi che esistono oggi, i rischi di una gravidanza non
voluta restano sempre, come
dimostrano le esperienze di molti giovani che credevano di essere assolutamente
“al sicuro”. Come si rimedia? con un matrimonio affrettato a cui non si è
preparati? Col crimine dell’aborto, le cui conseguenze sono terribili per
tutti?
Oltre
a questo, il quadro delle relazioni prematrimoniali è forzatamente artificiale.
Ci sono l’incertezza e la paura di essere scoperti, in alcuni casi, o di
essere abbandonati dal proprio partner. La paura falsa la relazione. Poi manca
il senso di responsabilità reciproca. Si pensa che tutto andrà bene purché ci
si voglia bene. Invece l’amore vero ha bisogno di essere messo alla prova
anche con la pazienza, la perseveranza nell’affrontare le difficoltà pratiche
della vita. Le “prove” e gli “esperimenti” prematrimoniali non servono a
cementare una relazione. La rendono solo tesa e artificiale. L’amore vero,
anche dal lato sessuale, ha bisogno di tempo per maturare e diventare armonioso.
Andare fino in fondo prima della sicurezza e della stabilità del matrimonio è
come volere saltare col paracadute da un palazzo di dieci piani, anziché da
1000 metri di altezza da un aereo. Si è destinati alla tragedia. L’amore
fisico non è il criterio supremo dell’amore. L’amore vero non dipende da
relazioni fisiche ben riuscite e da tecniche di avanguardia. E’ vero piuttosto
il contrario: l’amore profondo, dal punto di vista morale e spirituale, è
premessa e garanzia di una intesa sessuale soddisfacente.
Coloro
che non cercano l’autocontrollo dei loro istinti rischiano di chiudersi
unicamente nel cerchio vizioso del
piacere fisico egoista. Rischiano di fermarsi in abitudini e riflessi psichici e
nervosi concentrati su soddisfazioni momentanee e immediate di cui difficilmente
riusciranno a liberarsi.
Fare
vita matrimoniale, cercando nello stesso tempo di fare credere alla famiglia e
alla società che si è celibi o nubili, è una menzogna sociale. La gente ha il
diritto di sapere quale sia la condizione reale delle persone e quali siano i
diritti e i doveri di ognuno, anche dal punto di vista della convivenza civile.
Le relazioni al di fuori del matrimonio comportano il rischio delle malattie
veneree e virali, che, in questi
ultimi tempi, sono pericolosamente in aumento. Dio, infine, ha stabilito che
l’uomo e la donna facciano vita in comune. Secondo il suo piano, il marito e
la moglie devono costituire un’unità che nessuno deve separare (Matteo 19:6).
Nel volere vivere delle relazioni al di fuori della piena luce di Cristo, senza
maturità e responsabilità davanti a Dio, ci si priva di una possibilità
inestimabile: la possibilità di vivere l’unione uomo-donna come un segno,
come una parabola vivente e profetica dell’unione di Cristo con la sua sposa
celeste, la chiesa (Efesini 5:21-33).
Nonostante le ferite c’è guarigione
Non
c’è, allora, speranza per chi ha sbagliato o per ignoranza o per scelta? No,
per chi abbia avuto delle relazioni prematrimoniali c’è sempre la possibilità
di un ritorno sincero a Dio, di essere perdonati per mezzo del sacrificio di
Cristo e di partire da capo, rompendo col passato. Nonostante le ferite e le
tristezze che una vita sbagliata può lasciare nella vita di chiunque ha fatto
esperienze negative, c’è sempre la realtà dell’amore di Dio che guarisce e
lenisce. Anche se, probabilmente, chi è caduto, non potrà mai avere la stessa
gioia, la perfetta tranquillità di
mente, la possibilità di aiutare altri di chi ha, invece, cercato di vivere
secondo la volontà di Dio.(J.P.B.)
"Tratto
dal mensile evangelico LA VOCE DEL VANGELO, pubblicato con il permesso
dell'editore. Per informazioni assverev@tin.it".