ECCO UNA PAGINA TRATTA DA QUESTO LIBRO     

Vedere tutto obiettivamente, escludere i sentimenti e decidersi per la cosa giusta e responsabile non è molto semplice.

Quale è la nostra reazione quando i sentimenti si scatenano? Se non siamo preparati a rimanere saldi nelle nostre convinzioni in questi momenti, c’è il pericolo di distruggere tutto ciò che abbiamo costruito. Quando sono cresciuta e sono diventata un po’ più matura, conoscendomi meglio, ho capito che la mia volontà e i miei sentimenti erano due cose completamente diverse” scrive Elisabeth Elliot nellibro “Un amore difficile”.
Cominciamo a riflettere sul nostro cuore e prepariamoci per le tempeste sentimentali: prima lo facciamo meglio è.
Molti di noi ignorano quanto può essere ingannevole il centro del nostro essere: il cuore.
Quando pensiamo al cuore, ci vengono subito in mente tanti cuoricini rossi. Ma se potessimo guardare veramente nei nostri cuori non troveremmo altro che bugie, egoismo, invidia, orgoglio, desideri passionali, per dirne solo alcuni. Lo spavento nel guardarci dentro sarebbe così grande come se vedessimo in posta una foto della nostra cara nonnina tra i ricercati dell’FBI. Rimarremmo molto
sorpresi - ma il Signore non lo è. Lui conosce la debolezza del cuore umano e sa molto bene quanto facilmente ci lasciamo influenzare e trascinare nella direzione sbagliata.
La Bibbia ci mette in guardia sulla debole natura del cuore e ci dà dei consigli su come dobbiamo preservarlo.
CustodiSCi il tuo cuore più di ogni altra cosa, poiché da esso provengono le sorgenti della vita” è scritto in Proverbi 4:23.
Come possiamo mettere in pratica l’insegnamento di questo versetto? Di solito in una prigione si pone particolare attenzione ai grandi criminali per evitare che evadino e diventino di nuovo un pericolo per gli altri. Lo stesso deve valere per il tuo cuore. Chiudi dietro le sbarre la parte ingannevole del tuo cuore e stai attento, perché potrebbe causarti molti dolori inutili.
In Geremia 17:9 possiamo leggere: “li cuore è ingannevole più di ogni altra cosa, e insanabilmente maligno; chi potrà conoscerlo?” Molte persone credendo di fare del bene, consigliano: “Segui il tuo cuore!”, ma la Bibbia ci avverte che a volte è proprio il nostro cuore a portarci in direzioni sbagliate e questo porta a conseguenze fatali. li nostro cuore è un buon bugiardo. ci fa credere che una cosa sia giusta quando in realtà è completamente sbagliata.
Stephen Covey nel suo libro “First Things First” (“Prima le cose importanti”) utilizza una bella illustrazione per mostrarci l’influenza dei nostri sentimenti sulla vita. Se di notte prendiamo una torcia e illuminiamO un orologio solare, possiamo fare in modo che segni l’ora da noi desiderata. Ovviamente non è quella giusta anche se le lancette ci mostrano l’ora esatta in quel momento!
Allo stesso modo i nostri sentimenti possono illuminare la nostra vita da diversi punti di vista. Spesso ci dicono quello che vorremmo sentirci dire, ma in questi casi non possiamo fidarci delle risposte che ci il nostro cuore. Julie aveva 19 anni e lavorava come segretaria da un medico. Era completamente innamorata del suo capo, lui contraccambiava i suoi sentimenti, ma c’era un problema: lui era sposato. Il cuore di Julie era tentato di conquistarlo con il suo fascino, di lasciarsi travolgere quando gli era vicino e di lasciare libero sfogo ai suoi sentimenti. Avrebbe dovuto veramente farlo? Grazie a Dio, i suoi princìpi erano più forti delle emozioni del suo cuore. Si è licenziata in breve tempo e ha confidato le sue tentazioni ad un’amica credente, Con l’aiuto del Signore, avrebbero affrontato questa situazione. Julie si era comportata in modo saggio, stando attenta al suo cuore e riflettendo bene sulle conseguenze che ci sarebbero state. Se avessero vinto i sentimenti, ci sarebbe stata una strage: si sarebbe logorato il suo rapporto con Dio, avrebbe rovinato la purezza del suo futuro matrimonio e avrebbe distrutto la famiglia del medico. Ti rendi conto adesso di quante cose può distruggere il semplice desiderio del nostro cuore? Julie invece aveva evitato la tentazione e aveva parlato con qualcuno di questa esperienza, trovando incoraggiamento per non cadere nuovamente.
Anche tu forse ti stai trovando in una situazione rischiosa, Il tuo cuore ti sta forse consigliando di continuare a seguire i tuoi desideri? Allora prendi esempio da Julìe e impegnati al massimo per riuscire a controllare il tuo cuore e ad affidarlo interamente a Dio.
Ora immagina che il tuo cuore sia come una sorgente d’acqua fresca di cui puoi dissetarti ogni giorno. La Bibbia dice in Proverbi 4:23 che dal cuore “provengono le sorgenti della vita”, da esso nascono i nostri desideri, le parole e le nostre azioni. Controlla sempre questa sorgente in modo che rimanga pulita. Evita di inquinare e rendere arido il tuo cuore.
Peter Marshall, l’ex cappellano del Senato Americano (negli Usa è tradizione che prima di cominciare una riunione in Senato, il cappellano preghi) amava raccontare la storia del “Guardiano della sorgente”. Questo racconto ci incoraggia a non trascurare la pulizia del nostro cuore:
C’era una volta un eremita che viveva vicino ad un piccolo paesino tra le alpi austriache, Il Consiglio del paese aveva assegnato a questo uomo, che viveva un
po’ più in alto degli altri, il compito di essere guardiano della sorgente, Doveva prendersi cura della sua pulizia affinché gli abitanti potessero usufruire dell’acqua fresca e pulita. Con impegno il guardiano controllava i canali, pescava le foglie e i ramoscelli che gaIleggiavano, allontanando il fango che sporcava quest’acqua fresca e otturava lo scarico.
Gli anni passarono. Una sera, il Consiglio si era ritrovato per la riunione semestrale. Quando cominciarono a discutere sulle finanze del paese, un esaminatore analizzò il caso del guardiano della sorgente. “Ma chi è quest’uomo anziano?” chiese con curiosità. “Perché riceve anno dopo anno dei soldi da noi? Noi non lo vediamo mai, e da quel che ne sappiamo, non ci è molto utile!!! No, non ci serve più!” Di comune accordo il Consiglio decise di rinunciare al servizio che quest’uomo svolgeva giorno dopo giorno. Ma quando arrivò l’autunno, gli alberi cominciarono a perdere le loro foglie, i rami si spezzavano, e cadevano in acqua otturando gli acquedotti.
Arrivò presto il giorno in cui, aprendo i! rubinetto, l’acqua che scorreva era di un colore giallastro. E con il passare dei giorni diventò sempre più scura. In una settimana sulle rive dell’acqua si erano posati strati melmosi che diffondevano un cattivo odore. I mulini si muovevano a fatica fino a che non si fermarono completamente. I negozi vicini all’acqua dovettero chiudere, i pesci dello stagno morirono. Alla fine, gli abitanti stessi si erano tutti ammalati.
Mantenere pulita la sorgente non è un lavoro di prestigio, ma dobbiamo farlo comunque perché i risultati manifestano ciò che c’è dentro di noi. Noi dobbiamo essere i guardiani del nostro cuore. Dobbiamo continuamente stare attenti e prenderci cura del nostro cuore, chiedendo a Dio di mostrarci quali sono le cose che lo avvelenano. Questi veleni non sono altro che gli atteggiamenti impuri, i desideri, i pensieri sbagliati e, per “grattare via” questi strati sporchi, dobbiamo impegnarci al massimo,
Ma da che tipo di sporcizia dobbiamo purificarci? Giovanni ci esorta: “Non
amate il mondo
né le cose che sono nel mon do, Se uno ama il mondo, l’amore del Padre non è in Lui; perché tutto ciò che è nel mondo, la concupiscenza della carne, la concupiscenza degli occhi e la superbia della vita, non viene dal Padre, ma dal mondo” (1 Giovanni 2:15-16).
in questi versetti Giovanni elenca ciò che sporca il nostro cuore. Desideri incontrollabili, superbia peccaminosa, invidia nei confronti degli altri. Possiamo applicare questi termini anche alla vita sentimentale? lo credo proprio dì sì;
Infatti, la maggior parte delle lotte nelle nostre relazioni nasce desiderando ciò che non dovremmo desiderare, pretendendo e cose che il Signore ha proibito, o lamentandosi di ciò che non abbiamo. In modo specifico, questi’”strati di sporcizia” si manifestano proprio attraverso l’infatuazione, il desiderio incontrollato e l’autocommiserazione.
Esaminiamo questi punti più da vicino.
1. Infatuazione
Molto probabilmente l’avrai già sperimentato - i pensieri volano continuamente a “quella” persona che ha catturato il tuo sguardo, il battito del tuo cuore accelera quando cammini al suo fianco e si trascorrono ore a sognare un futuro speciale. Questa è l’infatuazione, e la conosco molto bene, l’ho sperimentata anch’io.
E ora? Non c’è niente di male nel provare queste sensazioni, o no?!
difficile credere che queste innocenti infatuazioni possano essere dannose. Cercherò di spiegarvi meglio quello che voglio dire.
Sempre quando noi permettiamo a qualcuno, escluso Dio, di catturare la nostra completa attenzione, vuoi dire che stiamo abbandonando la sfera della sola simpatia e ci stiamo inoltrando in un amore cieco. Da quel momento non è più Dio il centro dei nostri pensieri, ma una persona. E facendo questo, anche se è duro da accettare, diventiamo degli adoratori di idoli perché abbiamo dato ad una persona il posto del Signore e ci aspettiamo che questa soddisfi i nostri desideri e che ci renda felici. il Signore è
un Dio geloso. Lui vuole essere al centro dei nostri pensieri, desideri, ansie; è questo il motivo per cui Lui ci ha creati e salvati. Certo, volentieri il Signore ci dona delle amicizie con altre persone, perché ci ha creati anche per questo - ma prima di tutto desidera che noi gli affidiamo il nostro cuore affinché Lui possa riempirlo di ricchezza e di ogni bontà.
E non solo le infatuazioni, spesso fondate sulle illusioni, ci allontanano da Dio, ma possono creare anche molti altri problemi. Quando siamo innamorati, abbiamo la tendenza di innalzare nella nostra immaginazione “questa” persona come un uomo o donna perfetta e ci autoconvinciamo che saremo per sempre felici e contenti insieme. Sogniamo un futuro stupendo, con un partner che immaginiamo “perfetto”, ma in realtà non o conosciamo così bene come crediamo. Quando poi scopriamo che anche lui o lei sono persone come tutte le altre, i sogni cominciano a sfumare come bolle di sapore.,.. però, invece di imparare la lezione, ci mettiamo subito in attesa dei nostro prossimo “grande amore”, sperando che questa volta sia quello giusto.
Per fermare questa catena senza senso, dobbiamo capire che nessun rapporto umano ci può dare la completa pienezza. Appena i nostri pensieri si addentrano nei mondo dei sogni e si allontanano dall’Eterna Beatitudine, dobbiamo fare nostra questa preghiera: “Signore, aiutami a voler bene a questa persona senza che diventi più importante di Te. Ricordami sempre. Ti prego, che nessun essere umano deve prendere il Tuo posto nella mia vita. Tu sei la mia forza, la mia speranza, la mia gioia e il mio grande tesoro.
Oh Signore, insegnami la Tua via, io camminerà nella Tua verità; unisci il mio cuore al timor del tuo nome”
(Salmo 86:11).
Mio padre diceva sempre che l’uomo resterà uomo se permettiamo a Dio di rimanere Dio. Se diamo ai Signore il posto che gli spetta nella nostra vita, siamo protetti anche quando i rapporti umani ci vogliono tirare verso il fondo. Quando invece innalziamo l’uomo fino a farlo diventare un piccolo dio (cioè un idolo), il Signore viene automaticamente messo da parte.