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Paolo Spada
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NOTE AL CAPITOLO "OPERE METAFISICHE E MISTICHE"

 I principali temi trattati in questo capitolo sono:
L'Apocalisse.
Le Crocifissioni.
Cristo macchina.
Teste di Cristo.
La Trinità.
La dissacrazione delle false religiosità.
La simbologia alchemica.

L'APOCALISSE
Nel tema dell'apocalisse (n°1), che include un'opera di gran dimensione e altre più piccole, vi è contenuta l'incapacità dell'uomo di vivere in pace, ed, infatti, l'umanità si combatteva prima della venuta di Cristo, ma anche oggi duemila anni dopo.
I cavalieri, con una notevole malvagità, falciano gli uomini o fanno in modo che essi si distruggano a vicenda con ogni tipo d'arma.
Gli uomini sembra che non abbiano ragione o intelligenza per chiarire le loro opinioni. Ovunque scoppiano rivolte e ovunque vi sono massacri.
Infine c'è l'Ade che con il suo sguardo distruttivo sovrasta tutti e tutto (esso è visibile sotto il cranio del cavallo montato dalla morte). In questo dipinto dalla spatolata rapida, dalla pennellata fluida e succosa con una eccellente tridimensionalità cromatica, le immagini coinvolgono l'osservatore trascinandolo in questo mondo da cui è difficile uscire.

LE CROCIFISSIONI.

Il tema della Crocifissione è analizzato fino al più profondo dei contenuti trasmutandolo in Cristo cosmico (vedi n°25).
I soldati che fanno la guardia sono armati con armi elettroniche e il Cristo morente mentre abbraccia l'altro ladrone, in un ultimo tentativo di salvare il genere umano, dona il sangue, forse inutilmente, alla ladra (che qui raffigura l'umanità).
L'evoluzione del tema arriva fino a far divenire il Cristo una Macchina, vedi n°141, senza nessuna intenzione blasfema.
La pittura è trattata con finezza e crudezza insieme senza concedere nulla al raffinato o al romantico.

 

TESTE DI CRISTO.

Il volto di Cristo è stato raffigurato in tutte le sue espressioni di dolcezza, umanità, comprensione, ma anche di rampogna. Quello che affascina è la materia pittorica, calda, penetrante, misteriosa.

 

LA TRINITÀ.

In questi dipinti vi è la ricerca dello spazio e del tempo in movimento.
Le immagini che si muovono, a prima vista, sono una sola, poi diventano tre (la Trinità appunto).
Osservate il centro del Cristo con le braccia aperte (vedi -124 si vedrà la sua testa piena di capelli neri rovesciata in avanti verso l'osservatore. In alto, a destra, è visibile un'altra testa di Cristo che ha un colpo di luce sulla guancia sinistra, infine in alto vi è un'ultima testa con i capelli bianchi ruotata verso sinistra.
Osservando con un minimo d'attenzione, le immagini descritte sembrano muoversi in un turbinio di colori dal giallo ai rossi, da questi ai neri fino al bianco.
In un altro dipinto (vedi- 125), il primo volto del Cristo è rovesciato in avanti coperto dai capelli neri, il secondo è in vista frontale e controluce e il terzo è dietro il precedente con gli occhi tristi ed è illuminato per metà da una luce gialla.
Quanto detto può non apparire immediatamente, tuttavia, dopo un po' d'allenamento si resta affascinati dal come possa accadere un simile fenomeno di movimento.
È DA NOTARE INFINE, CHE, SALVO IN QUALCHE OPERA, TUTTE LE CROCIFISSIONI NON HANNO LA CROCE.

 

LA DISSACRAZIONE DELLE FALSE RELIGIOSITÀ.

Queste opere trattano l'argomento della religione usata a scopo di esercitare un potere sui semplici e sulle anime buone.
Il Cristo si commuove in mezzo a questo bailamme di malvagità e prevaricazione e con la sua Luce tenta di apportare un linimento, forse impossibile, agli uomini semplici truffati ogni giorno da falsi profeti e falsi religiosi (vedi -55-58).

 

LA SIMBOLOGIA ALCHEMICA.

Lo Spada ha realizzato due dipinti con questo tema uno dei quali è stato impossibile fotografare. In questo sono raffigurati, in un ambiente surreale, gli elementi che tradizionalmente erano i costituenti della vita: l'aria, il fuoco, lo zolfo, la terra, il mercurio.
Il dipinto non fotografato raffigurava un guerriero corazzato e il relitto di una gran barca, simbolo della nostra esistenza già abbastanza breve che abbreviamo ulteriormente o la distruggiamo per cose futili invece di godercela (vedi - 44).