ENZO CANNAVALE

"Tra Bombolo e teatro"



Intervista esclusiva a Enzo Cannavale :



Solorisate contiene tutto, ma proprio tutto sui film trash anni '70. Vituperati e snobbati quando sono stati prodotti e girati, da qualche tempo vengono rivalutati e persino fatti oggetto di culto. La commedia sexy all'italiana non dimentica i suoi protagonisti (Bombolo, Alvaro Vitali & c.).

Il trash comincia da Giovannona coscialunga con la mitica Edwige Fenech, passando per Quel gran pezzo dell'Ubalda di Mariano Laurenti: un regista cult. «C'era il regista Corbucci che era un maestro, c'era anche Mariano Laurenti che era davvero in gamba» racconta Enzo Cannavale, l'attore napoletano per anni in coppia con Bombolo, nell'intervista rilasciata a News2000.

«Voglio ricordare Bombolo, il caro compagno che ci ha lasciato. Avevamo molti programmi da realizzare, molto lavoro ancora da fare. Lui era uno genuino, casereccio. Ci divertivamo moltissimo, ma come si sa, l'uomo propone e Dio dispone». E proprio di Bombolo la rete mette a disposizione, i file audio con le battute più rustiche e la biografia. 



Ma come veniva girato un b-movie all'italiana? Le riprese erano a Cinecittà?


No, si girava un po' dappertutto, nella città in molti posti caratteristici, per la strada nei locali di strada, nelle pizzerie. Allora Cinecittà era un po' chiusa un po' dimenticata, non si girava in studio. Siamo stati in Africa, in Egitto in Tunisia a girare tutti i Piedoni con Bud Spencer.



Cannavale, lo sa che internet è piena di siti che la celebrano e che raccontano i segreti di quelle riprese?


Ci ho il computer a casa, ma non lo so neanche accendere. Con l'età che ci ho, il mio cervello è proprio contrario alla tecnologia. I giovani sono portati a questo tipo di rapporto con la macchina… Io non so nemmeno che cosa è internet di cui tanto si parla. 



Su internet ci sono molte immagini soft-core dei film di quei tempi. Cosa ne pensa?

 


La commedia sexy: era una satira sul sexy, si giocava si scherzava, era tutto per ridere. Sul set si inventava molto e si rideva molto. Erano copioni scritti così, in maniera estemporanea. Tutt'al più si vedeva il seno, ma in una maniera molto leggera. 

 

                       



Rendeva economicamente girare quei film?

 


Erano film che non costavano ma incassavano molto, in tutta semplicità. Allora non c'era il «messaggio», erano film fine a se stessi senza alcun intento culturale. Oggi danno l'idea di uno spaccato di un'epoca. Io ho 72 anni e il mio divertimento è vedere quei film. Girati benissimo, soprattutto quelli in bianco e nero. Storie leggere ma che si vedevano con piacere. Oggi se non c'è violenza o sesso… Si va troppo nel particolare.



Cannavale, 45 anni di carriera, ha fatto anche molto teatro con Eduardo per parecchi anni, poi in una compagnia stabile di Napoli. E oggi?

 


Sto facendo una serie per Canale 5: «Non ho l'età» con Columbro, Garinei, Raffaele Pisu. Una specie di sit-com in due puntate: la storia di questi vecchietti che fanno una gita a Roma. Poi ho fatto una piccola cosa in un film di Abatantuono e anche nell'ultimo film della Wertmuller con Giannini, la Loren, Raul Bova. Una storia ambientata a Torre Annunziata.

 

                                                      



E Thomas Milian l'ha più visto?

 


Non l'ho visto proprio più. O sarà tornato a Cuba - lui era cubano - o sarà in America. Deve sapere che in teatro ci sono gli attori vivi, quelli scomparsi oppure i deceduti. Thomas Milian è proprio scomparso. 


Ci racconta un episodio simpatico della sua carriera?

 


Ce ne sono tanti. Mi ricordo quando stavamo girando una scena con Bud Spencer in attesa che Steno, il regista, ci desse l'ordine di girare. Eravamo vicino a una banca e in quel momento passava una macchina della polizia. Un poliziotto ci ha puntato la pistola perché pensava che fossimo dei pali in attesa di una rapina. Io ero vestito da brigadiere e si devono essere insospettiti. Vedere tutti con le mani in alto, anche Bud Spencer, grande e grosso com'era è stato davvero divertente. Poi abbiamo spiegato tutto alla polizia vera e abbiamo continuato a girare.

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