C'era una volta...

...Teseo, figlio di Etra e di Egeo, re di Atene, che fin dalla nascita fu affidato alle cure del centauro Chironte, educatore di eroi. A vent'anni, nel pieno delle sue forze fisiche e intellettive, fece ritorno ad Atene dal padre. Per la citta' erano tempi durissimi, soggetta al re di Creta Minosse, il quale esigeva un tributo annuo di 7 fanciulli e di 7 fanciulle da destinare in pasto al figlio Minotauro. Costui, mostruoso dal corpo umano e dalla testa di toro nascosto nella stanza piu' segreta del labirinto fatto costruire da Dedalo, il piu' geniale architetto del tempo.  Teseo decise di liberare Atene. Giunto a Creta, si presento' a Minosse e gli propose un patto: se avesse ucciso il mostro che era per il re un figlio scomodo, avrebbe avuto salva la vita insieme ai giovani ateniesi. Era cosi' coraggioso e bello mentre parlava nella sala del trono che Arianna, figlia di Minosse si innamoro' di lui  e gli dimostro' il suo sentimento dicendogli: "ecco un gomitolo di filo, devi fissarne il capo all'entrata del labirinto e per tutto l'intrico dei corridoi che percorrerai per arrivare al centro non dovrai mai farlo cadere di mano, per trovare la strada del ritorno bastera' riformare il gomitolo". Teseo con la sua clava ed il suo gomitolo entro', stacco' la mostruosa testa dal corpo, riavvolse il filo e guadagno' l'uscita. Una volta ucciso il Minotauro, l'ira di Minosse si abbatte' su Dedalo accusato di non aver saputo costruire un labirinto veramente inespugnabile. Dedalo e suo figlio Icaro vi vennero rinchiusi perche' morissero di fame. Ma l'ingegnoso Dedalo, trovo' della cera d'api e con essa costrui' due paia di ali piumate. Grazie alla ali i due prigionieri volarono via dall'intricato palazzo e sorvolarono il mare. Mentre raggiungevano la Sicilia, Icaro ebbro di gioia per il volo si avvicino' troppo al Sole, la cera si sciolse ed il ragazzo precipito'. Dedalo seppelli' il figlio a Icaria poi eresse a Cuma un gran tempio ad Apollo cui dedico' le ali del primo volo umano.

                                                                      

 

Labirinti architettonici di questo tipo, costruzioni con percorsi intricati allo scopo di confondere chi non li conosceva, non erano rari nel mondo antico. Erodoto descrive un labirinto egiziano che conteneva 3000 camere. Nel medioevo le pareti e i pavimenti di molte cattedrali dell'Europa continentale vennero decorati con disegni del genere.

In Inghilterra il piu' famoso labirinto architettonico fu il Rosamond's Bower, rifugio di Rosamunda. Si dice che fosse costruito in un parco a Woodstock nel WII secolo dal re Enrico II, per nascondere la sua amante, Rosamunda la Bella, alla moglie Eleonora di Aquitania. Ma dice il racconto che usando la tecnica del filo di Arianna, Eleonora trovo' il modo di arrivare al centro del recinto, dove obbligo' la sfortunata Rosamunda a bere il veleno.

Sempre in Inghilterra era uso comune tagliare nei prati davanti alle chiese dei labirinti che venivano percorsi durante i riti religiosi. Il piu' popolare dei labirinti di siepi britannico, attraverso il quale i turisti girano e rigirano, fu progettato nel 1960 per il palazzo di Hampton Court di Guglielmo Orange.

  Attuale pianta del labirinto di Hampton Court

Il solo labirinto di siepi di interesse storico negli U.S.A. fu quello costruito ai primi di XIX secolo dagli Armonisti, una setta protestante tedesca che si era stabilita ad Harmony, nell'Indiana.  Il labirinto di Harmony, come i labirinti delle chiese medievali, simbolizza la serpentina tortuosita' del peccato e la difficoltà di restare sulla retta via.

 

 

E' possibile risolvere rapidamente un labirinto sulla carta annerendo tutti i percorsi chiusi fin quando rimane solo la via diretta. Ma quando si e' di fronte, come fu per la regina Eleonora, al problema di percorrere un labirinto di cui non si ha la pianta, la cosa e' differente. Se il labirinto ha un ingresso solo e lo scopo e' di trovare la via verso la sola uscita, la cosa puo' sempre esser risolta tenendo la mano continuamente a contatto col muro destro mentre si cammina, certamente si arrivera' all'uscita anche se non e' probabile che il percorso sia il piu' breve. Questo procedimento vale anche nel caso tradizionale di labirinto in cui la meta e' all'interno del labirinto (fig.A), purche' non vi sia un percorso lungo il quale si possa girare  attorno alla meta e tornare al punto di partenza. Se la meta e' circondata da uno o piu' di questi circuiti chiusi, il metodo della mano sul muro vi porta semplicemente lungo il circuito piu' largo di nuovo fuori dal labirinto, ma non vi portera' mai all'isola all'interno del circuito (fig.B).

        fig.A                           fig.B

 

Esiste un procedimento meccanico, un algoritmo, che possa risolvere tutti i labirinti? La migliore formulazione e' attribuita a M. Tremaux. Percorrendo il labirinto si tracci una linea lungo un lato del percorso, ad esempio il destro. Arrivando ad un punto di unione di percorsi, si prenda un percorso qualsiasi. Se andando lungo un nuovo percorso si arriva ad un incrocio già raggiunto o ad un terminale chiuso, si gira e si ripercorre la via gia' fatta. Se camminando lungo un percorso già fatto (ora marcato sul lato opposto), si arriva ad un incrocio gia' visto, si prende un percorso nuovo se esiste, altrimenti uno vecchio, basta non prendere mai un percorso segnato sui due lati.

                           Labirinto nel giardino di W.W. Rouse Ball

Labirinti e volo spaziale: la combinazione ci riporta al mito greco del labirinto del Minotauro. Nathaniel Hawthorne scrive: "Un labirinto ingannatore cosi' ingegnosamente concepito non fu mai visto al mondo, ne' prima ne' da allora in poi"; "Non puo' esservi null'altro di cosi' intricato, salvo la mente di un uomo come Dedalo che lo invento', o il cuore di qualsiasi uomo normale...".