Assessorato
alla Cultura
Incontri
internazionali
a cura di
Multimedia
Edizioni / Casa della poesia
13/14/15
Settembre 2002
Castel Nuovo /
Maschio Angioino
Napoli
Ingresso libero
Ringraziamenti:
Consolato Generale degli
Stati Uniti d’America di Napoli, The British Council, Canada Council for the
Arts, Ambasciata del Canada in Italia, Institut Français de Naples, PEN Club
Slovenia, Delegazione Palestinese in Italia, Consolato Onorario d’Ungheria di
Napoli, Associazione Culturale Ungherese di Napoli, Istituto Centro Europeo di
Budapest.
Per informazioni, programma, collaborazioni, progetti:
089/951621 – 347/6275911 – 328/8450483
www.casadellapoesia.org/napolipoesia/
Poeti:
Etel Adnan (Libano)
Jorge Enrique Adoum (Ecuador)
Mariano Bàino (Italia)
Louis-Philippe Dalembert (Haiti)
Mohammud Darwish
(Palestina)
Michel Deguy (Francia)
Erri De Luca (Italia)
Agneta Falk (Svezia/Inghilterra)
Mimi Khalvati (Iran/Inghilterra)
Tony Harrison
(Inghilterra)
Lance Henson (Stati Uniti)
Jack Hirschman (Stati Uniti)
Giancarlo Majorino (Italia)
Susan McMaster (Canada)
Carter Revard (Stati Uniti)
Tomaž Šalamun (Slovenia)
Izet Sarajlić (Bosnia)
Luis Sepúlveda (Cile)
Endre Szkárosi (Ungheria)
Michele Sovente (Italia)
Carmen Yáñez (Cile)
Musicisti:
Giovanni Amato (tromba), Maurizio Carbone (percussioni), Carmela
Cardone (arpa), Marco Cinque (flauti nativi), Mauro Di Domenico (chitarra e strumenti
a corde), Gaspare Di Lieto (pianoforte), Ferdinando Gandolfi (strumenti
tradizionali a fiato), Riccardo Morpurgo (pianoforte), Martin O’Loughlin
(didgeridoo e tuba), Aldo Vigorito (contrabbasso).
Collaborazioni:
Carmen
Mitidieri, Antonella Sara, Juan Vicente Piqueras, Sinan Gudzevic, Massimo
Bacigalupo, Darja Betocchi, Jolka Milič, Gordon Poole,
Gabriele Poole, Ada Donati, Eleonora Chiavetta, Andrea Sirotti, Giancarlo
Cavallo, Mauro Marra, Mariella Lo Russo, Maria Pia De Paulis, Paola Martini.
Programma:
Ore 20,30
Apertura
Le voci della poesia
(Apollinaire, Éluard, Achmatova, Majakovski, Esenin,
Artaud, Garcia Lorca, Dylan Thomas, T.S. Eliot, L. Hughes, …)
Ore 21,00
Inaugurazione
Napolipoesia 2002
Interverrà
l’Assessore alla Cultura Dott.ssa Rachele Furfaro
Reading
Mariano Bàino (Italia)
Lance Henson (Stati Uniti)
Jack Hirschman (Stati Uniti)
Susan McMaster (Canada)
Erri De Luca (Italia)
Carmen Yáñez (Cile)
Sabato 14
settembre
Ore 20,30
Apertura
Le voci della poesia
(Borges,
Neruda, Salinas, Pound, Frost, Plath, Pasolini, Kerouac, Corso, …)
Ore 21,00
Reading
Jorge Enrique Adoum (Ecuador)
Tony Harrison
(Inghilterra)
Mimi Khalvati
(Iran / Inghilterra)
Giancarlo
Majorino (Italia)
Carter Revard
(Stati Uniti)
Luis Sepúlveda (Cile)
Domenica 15
settembre
Ore 20,30
Apertura
Le voci della poesia
(Ginsberg, Matz, Baraka, Sanchez, McClure, Piri
Thomas, J. Gelman, Benedetti, … )
Ore
21,00
Reading
Etel Adnan (Libano)
Louis-Philippe Dalembert (Haiti)
Michel Deguy (Francia)
Agneta Falk (Svezia/Inghilterra)
Tomaz Salamun (Slovenia)
Michele Sovente (Italia)
Endre Szkárosi (Ungheria)
Eventuali variazioni del
programma saranno segnalate nel sito www.casadellapoesia.org/napoli2002/
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Ho ritenuto, in qualità di Assessore alla Cultura
del Comune di Napoli, di promuovere Napolipoesia 2002, dando così continuità ad
un progetto di ampio respiro (la cui validità era stata già collaudata nelle
due edizioni precedenti), poiché ho individuato in essa un modello di
iniziativa che coniuga la valorizzazione delle risorse esistenti (il Maschio
Angioino, il paesaggio universalmente noto del golfo di Napoli, i fermenti
letterari della città e dell’ampio territorio che ad essa fa riferimento) con
la proposta di quanto in campo poetico proviene dal panorama internazionale, e
che, oltre all’attrazione immediata dell’incontro di culture provenienti da
vari continenti, funge anche da ambasciatore e promotore delle nostre risorse
verso quei paesi e continenti.
Sono convinta, così come l’intera Amministrazione Comunale,
che la politica non sia solo la capacità di governare il presente, ma anche la
necessità di immaginare il futuro e di operare per consentire che esso sia il
migliore possibile, di conseguenza credo che non possiamo limitarci a sfruttare
le pur consistenti ricchezze culturali e paesaggistiche del nostro territorio,
ma dobbiamo creare le condizioni più favorevoli alla crescita di un’offerta di
qualità.
Sono certa che la presenza dei poeti, donne e uomini
che con la loro voce e le loro lingue diverse sapranno creare un momento non
solo di grande fascino, ma anche di testimonianza culturale e civile,
ricordandoci con i loro versi anche quei conflitti e quelle lacerazioni che
ancora nel terzo millennio dominano la cronaca di tutti i giorni, consentirà di
immaginare per il nostro territorio un futuro da protagonista nello sviluppo
dell’incontro e del dialogo tra i popoli, che oggi si impone con ancora maggior
vigore quale unica strada da percorrere per tentare di risolvere i complessi
problemi che incombono sul futuro dell’umanità.
Auspico quindi non solo la conferma del meritato
successo di questa manifestazione, così come è avvenuto per il passato, ma
anche il radicarsi di questo tipo di iniziative che, esaltandone la vocazione
all’accoglienza, contribuiscono notevolmente alla crescita della cultura e
dell’immagine della città di Napoli.
Rachele Furfaro
Assessore
alla Cultura del Comune di Napoli
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Giunti
alla terza edizione di Napolipoesia è già possibile tirare
una prima conclusione: la fusione delle due parole che costituisce il titolo
della manifestazione è pienamente attuale. L’accoglienza calorosa del pubblico
ed il gradimento incondizionatamente espresso da tutti i poeti invitati, non
lasciano adito a dubbi: sarà per il panorama, sarà per la propensione
all’ospitalità, sarà per quell’intreccio tra mito e quotidianità che si respira
ad ogni angolo di strada, ma Napoli e Poesia sono indissolubilmente legati. È
difficile dimenticare il tramonto sul mare dell’area archeologica del capo
Posillipo (che ospitò la prima edizione), l’incombere del Vesuvio, l’imponenza
del Maschio Angioino che ha accolto le performances poetiche e musicali, la
brezza che dal porto partenopeo ha sussurrato in mille idiomi la necessità
ineludibile dell’incontro e della convivenza tra popoli.
Ancora una volta portati da questo vento leggero,
atterreranno, in una dolce notte mediterranea, i migratori della parola e
l’incantesimo, almeno per tre giorni, potrà essere rinnovato: la poesia potrà
tornare nella vita. Sussurrerà, o magari urlerà, ad ognuno di noi, che la
“tenerezza è rivoluzionaria”, che l’amore è sovversivo, che la diversità è
ricchezza, che il cambiamento è possibile, anzi indispensabile per impedire che
l’offesa fatta al mondo si ritorca contro tutti noi.
Perché questa magia dell’incontro tra la realtà e
l’utopia possa avverarsi, abbiamo ritenuto essenziale costruire anche questa
terza edizione di Napolipoesia a partire dall’elemento primario del corpo del
poeta che legge il suo testo, ricongiungendosi in tal modo alla oralità della
genesi della poesia. Quindi abbiamo ridotto al minimo indispensabile quello che
si frappone tra questo evento e chi ascolta, consentendo (anche attraverso la
proiezione delle traduzioni) il contatto diretto, quasi fisico, una sorta di
abbraccio del pubblico che riconosce il suo poeta.
Ma allo stesso tempo abbiamo continuato a favorire
la contaminazione fra linguaggi, continuando a privilegiare l’interazione tra
poeti e musicisti che offre a nostro avviso una nuova dimensione non solo
emotiva, ma anche espressiva.
Ci auguriamo che il Maschio Angioino, anche in
questa edizione, non sia il castello della purezza, il luogo della separazione,
ma piuttosto il luogo della contaminazione, la felice Torre di Babele in cui
ognuno porta la propria identità uscendone più ricco di immaginazione e di
desiderio, di umanità e di poesia.
Multimedia
Edizioni / Casa della poesia
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ETEL ADNAN
Nata
a Beirut, Libano, nel 1925, da padre siriano mussulmano e madre greca
cristiana, ha iniziato i suoi studi presso un convento cattolico di suore
francesi. Ha poi frequentato la Scuola Superiore di Lettere di Beirut, la
Sorbona di Parigi e, negli Stati Uniti, le Università di Berkeley e Harvard. Ha
insegnato filosofia al Dominican College a San Rafael, California, ed è tornata
in Libano dal 1972 al 1976 come responsabile letterario del quotidiano di
Beirut, L’Orient-Le Jour. Oggi vive oggi
tra Sausalito (California) e Parigi. La Adnan è poetessa, scrittrice, filosofa
e pittrice. Nei venti anni seguiti alla pubblicazione del suo primo volume di
poesie, Moonshots (Beirut 1966), ha
pubblicato numerose raccolte in inglese e francese e alcuni libri in prosa tra
cui: Sitt Marie Rose (1978, tradotto
in italiano nel 1979, Edizioni delle donne) e nel 1986 il bellissimo
saggio-poetico nella tradizione di Siddharta, Journey to Mount Tamalpais (Sausalito 1986). Tra le sue numerose
raccolte di poesia ricordiamo lo straordinario L’Apocalypse Arabe (Parigi 1980, Sausalito 1989), un poema in versi
e segni sulla guerra civile in Libano. Ha scritto testi per documentari, opere,
teatro, cinema. In Italia ha pubblicato per la
Multimedia Edizioni Viaggio al Monte
Tamalpais e la breve ma intensa
biografia Crescere per essere scrittrice
in Libano, per Jouvence Ai confini
della luna. È considerata una delle più importanti scrittrici della
diaspora araba.
JORGE ENRIQUE ADOUM
Nato
ad Ambato (Ecuador) nel 1926, pubblica il suo primo libro di poesia Ecuador amargo nel 1949, da allora la
sua opera comprende più di trenta libri di diverso genere di cui ventuno di
poesia. Conosciuto fino al 1976 fondamentalmente come poeta, sorprese il mondo
letterario con Entre Marx y una mujer
desnuda, considerato uno dei più importanti romanzi sperimentali
dell’America Latina. Si è dedicato altresì con successo al teatro, e ha
realizzato una notevole opera critica con saggi su Valéry, Rilke, Eliot,
Majakovski, García Lorca, Hughes e Vallejo, raccolti nel volume Poesía del siglo XX. Vincitore dei più
prestigiosi premi letterari dell’America Latina, è considerato il più degno
erede di Pablo Neruda (di cui è stato anche segretario personale). Le sue opere
sono state tradotte e pubblicate in molti paesi e inserite in innumerevoli
antologie. Nel 2001, per i suoi 75 anni, è stato pubblicato, in cinque lingue,
il suo bellissimo “El amor desenterrado”. Una raccolta delle sue opere
proprio dal titolo “L’amore disinterrato ed altre poesie”, appena pubblicata in
Italia dalla Multimedia Edizioni, ha ricevuto il Premio Sidaja 2002 a Trieste.
MARIANO BÀINO
È nato a Napoli nel 1953. È stato tra i fondatori, nei
primi anni ’90, della rivista Baldus,
che ha animato in Italia il dibattito letterario soprattutto rispetto ai temi
dello sperimentalismo, delle relazioni tra avanguardia e tradizione e del
plurilinguismo. Ha pubblicato i libri di poesia Camera Iperbarica (1983), Fax
Giallo (11993, II ed.2001), Ônne ‘e
terra (1994), Pinocchio (moviole) (2000),
Premio Feronia per la poesia 2001). È presente in varie antologie, tra le quali Les Italiens (Marsiglia, 1985) e Poesia italiana della contraddizione (Roma 1989). Tra i
numerosissimi reading si ricordano: Milanopesia
(1989 e 19922), Leonkart (Centro
sociale Leoncavallo, Milano 1996), Le
group 93 (Marsiglia 1993), La jeune
poésie italienne (Istituto Italiano di Cultura, Parigi 1994), La poesia in dialetto (Teatro Argentina,
Roma 2000). Ha tradotto dal francese Jacques d’Adelswaerd Fersen, Gilbert Lely,
Guy Demerson. Ha tradotto in lingua napoletana sonetti di Luis de Góngora e
poesie di Frénaud. È certamente uno dei nuovi talenti della poesia italiana
contemporanea.
LOUIS-PHILIPPE DALEMBERT
Nato a Port-au-Prince (Haiti) nel
dicembre del 1962,
è diplomato alla Scuola Normale Superiore di Port-au-Prince, laureato alla
Scuola Superiore di Giornalismo di Parigi ed è autore di una tesi di dottorato
alla Sorbona in letteratura comparata sullo scrittore cubano Alejo Carpentier. Nel 1996 è divenuto consigliere del Ministro della Cultura
ad Haiti. Dall’ottobre 1997 all’agosto 2002 è stato Vicesegretario
Culturale dell’Istituto Italo-Latino-Americano di Roma. Ha pubblicato in riviste di molti paesi europei ed americani. Le
sue prime poesie sono state raccolte nel volume Evangile pour les miens, Port-au-Prince, 1982. Dal 1990 pubblica
anche racconti, uno dei quali, Caraiblues,
ha vinto nel 1991 il concorso di Radio France Internazionale. La matita del buon Dio non ha la gomma, il suo primo romanzo, è stato pubblicato nel 1997 dalle
Edizioni Lavoro di Roma. Nel 2000 sono state pubblicate in Italia, Dieci poesie (Errance), nei “Quaderni di
via Montereale”, Pordenone.
Nella tradizione africana e caraibica la
sua poesia è verso e canto.
MICHEL DEGUY
Nato nel 1930 a Parigi, è una delle figure
più importanti della moderna letteratura francese. Si è affermato come
scrittore che unisce la pratica poetica e la riflessione teoretica su “le cose
della poesia e l’affair culturale” (un titolo del 1986). Fin dalla
pubblicazione della sua prima raccolta, Les
Meutieres (1959), è stato considerato uno dei maggiori poeti della sua
generazione. Multiforme, filosofica e lirica, l’opera di Deguy sfugge a rigide classificazioni.
Ha sempre rifiutato il nome poeta, preferisce evocare “il poeta che cerco di
essere”. Con le sue capacità ed energie ha contribuito allo sviluppo di molte
istituzioni filosofiche e letterarie francesi, dalla rivista Critique al College international de
philisophie, dei quali è stato uno dei fondatori (con Jacques Derrida e altri);
dalle prestigiose Edizioni Gallimard, all’unica ed insostituibile Po&sie. È attualmente professore di
letteratura francese all’Università di Parigi VII; direttore di Po&sie (edizioni Belin), il più
importante giornale di poesia e poetica; editore di Temp Modernes, il giornale fondato da Sartre. È attivo anche come
traduttore, fra gli altri di Heidegger, Celan, Gongora, Saffo, Dante e di
diversi poeti americani. Per la sua opera poetica ha ricevuti i prestigiosi Prix Mallarmè, Prix Diderot e il Gran Prix National de la Poesie.
In Italia, oltre ad essere pubblicato su
numerose riviste (tra cui Poesia), è
stato edito nel 1999 il volume Gisants
(San Marco dei Giustiniani, Genova).
ERRI DE LUCA
Nato a
Napoli nel 1950, negli anni Settanta è
stato un dirigente di Lotta Continua, a Roma e dopo lo scioglimento
dell’organizzazione, nel 1977, ha svolto vari lavori, prima di diventare
giornalista e scrittore. Vive a Roma. Ha pubblicato a partire dal 1989 numerosi
romanzi e racconti; tra i più recenti: Alzaia (Feltrinelli, 1997), Tu,
mio (Feltrinelli, 1998), Tre cavalli (Feltrinelli, 1999), Montedidio
(Feltrinelli, 2001), Nocciolo d'oliva,
Edizioni Messaggero, 2002. Ha tradotto dall’ebraico e curato Esodo / Nomi (1994), Giona / Ionà (1995), Kohèlet / Ecclesiaste (1996) e il Libro di Rut (1999). È uno degli autori
italiani di maggiore successo in patria e all’estero. Ha pubblicato da pochi
mesi il suo primo libro di poesie, dedicato al grande poeta bosniaco Izet
Sarajlic, “Opera sull’acqua e altre poesie” (Einaudi) dichiarando «Per
chi scrive storie all’asciutto della prosa l’azzardo dei versi è il mare
aperto... È che a cinquant’anni un uomo sente di doversi staccare dalla terraferma
e andarsene al largo».
AGNETA FALK
Nata a Stoccolma nel 1946, ha vissuto in Inghilterra
dal 1969 dove ha insegnato teatro,
comunicazione, letteratura e scrittura creativa. È poetessa, artista visuale e
curatrice di vari libri. Dal 1992 al 1999 è stata co-direttore di “Word Hoard”,
impegnandosi nella promozione della scrittura nella comunità e
nell’organizzazione di eventi poetici. Negli anni ‘90 ha avuto l’incarico di
scrivere testi sulla costa del Lincolnshire e dello Yorkshire. Il suo lavoro
poetico è presente in numerose pubblicazioni ed ha esposto la sua arte visuale
in Gran Bretagna, negli Stati Uniti, in Francia. Divide il suo tempo tra San
Francisco, Inghilterra e Italia. Bellissimo il suo libro It’s not love, it’s love, pubblicato in edizioni bilingue (per
Italia, Inghilterra e Stati Uniti) dalla Multimedia Edizioni.
TONY HARRISON
È nato a Leeds nel 1937. Diplomatosi in linguistica con una tesi
di dottorato sulle traduzioni in versi dell’Eneide, intraprese l’insegnamento dell’inglese
dapprima presso l’Università di Zaria, Nigeria, e successivamente a Praga dove
maturò il suo interesse per il teatro e la traduzione libera dei classici.
Rientrato in Inghilterra nel 1967, Harrison decise di dedicarsi a tempo pieno
alla poesia. Ottenuta la Northern Arts Literary Fellowship presso le Università
di Newcastle upon Tyne e Durham, si trasferì a Newcastle città assai vivace
culturalmente, dove risiede tuttora.
I suoi “poemi-film” fra cui Il
banchetto dei bestemmiatori (dedicato a Salman Rushdie) e Margherite nere per la sposa (Premio
Italia 1994 per il documentario), insieme ai numerosi lavori teatrali e ai suoi
“libretti” per la Metropolitan Opera di New York, sono per lui un tutt’uno con
la sua attività poetica. Autore di numerose raccolte è uno dei poeti di lingua
inglese più letti. Il suo inconfondibile stile graffiante si affermò con The Loiners (1970). La registrazione
video della sua lettura del poemetto V.
trasmessa da Channel Four (1987) suscitò grandi polemiche per la durezza del
linguaggio. V. e altre poesie (1990)
è pubblicato in Italia da Einaudi.
LANCE
HENSON
Nato nel 1944 e cresciuto nell’Oklahoma occidentale con la sua
tribù, è un poeta Cheyenne tra i più rappresentativi della cultura dei nativi
d’America. Laureato in scrittura creativa all’Università di Tulsa, ha
pubblicato 23 libri di poesie e la sua opera compare nelle principali antologie
di letteratura dei nativi americani ed è stata tradotta in più di 25 lingue, e
pubblicata anche in Italia. Membro della Chiesa Nativa Americana e capo del Dog
Soldier Clan, ha partecipato numerose volte ai raduni del suo popolo come
danzatore e pittore. Ha rappresentato la nazione Cheyenne al Gruppo di Lavoro
delle Nazioni Unite per le popolazioni indigene e da più di 30 anni è
attivamente impegnato nella lotta per i diritti dei Cheyenne e delle
popolazioni indigene del mondo. La
poesia di Henson fonde la filosofia Cheyenne e le tradizioni alla cronaca
sociale e politica del mondo moderno. Ha pubblicato in Italia diversi volumi
tra cui Un moto d’improvvisa solitudine (1998), Canto di Rivoluzione (1998),
Traduzioni in un giorno di vento (2001).
JACK HIRSCHMAN
È nato a New York City nel
1933. Dal 1973
vive a San Francisco. È unanimemente considerato uno dei maggiori poeti americani.
Poeta, scrittore, pittore, traduttore, attivista politico a favore dei poveri e
degli emarginati, è stato definito «il più
importante poeta vivente d’America...» da Poet
News. Ha pubblicato (tra libri, traduzioni, ed edizioni “militanti”) più di
100 libri. Ha anche una ampissima attività di traduttore (Pasolini, Scotellaro,
Paul Laraque, Antonin Artaud, Mallarmé, Roque Dalton, Celan, ecc.). È
appena stata pubblicata nelle edizioni City Lights di San Francisco la raccolta
Front Line che raccoglie cinque
decadi di poesia. Le sue poesie sono tradotte in moltissimi paesi. In Italia ha pubblicato con la Multimedia
Edizioni le raccolte Soglia infinita ed Arcani) e sempre presso la Multimedia Edizioni è in corso di
traduzione una nuova antologia che raccoglie le sue ultime opere. Fa parte del
gruppo di poeti fondatori del progetto di Casa
della poesia di cui è uno dei più assidui collaboratori.
MIMI KHALVATI
Nata a Theran nel 1944 e cresciuta sull’isola di Wight ha studiato all’Università di
Neuchâtel, al Drama Centre di Londra e alla School of African & Oriental
Studies dell’Università di Londra. Ha lavorato come regista al Theatre Workshop
di Theran, traducendo dall’inglese al farsi
e producendo nuovi testi. Ha contribuito a fondare la compagnia “Theatre in
Exile” e fondato “Matrix”, un gruppo di teatro sperimentale femminile. Vive ad
Hackney, insegna al Goldsmiths College, e realizza laboratori e corsi di
scrittura creativa a Londra. Ha scritto libri per bambini in collaborazione con
l’artista Beverlie Manson e pubblicato cinque raccolte di poesia per la
Carcanet Press di Manchester, White Ink
(1991), Mirrorwork (1995), Entries on Light (1997), Selected Poems (2000) e il suo ultimo
libro The Chine (2001). È presente in
molte antologie e ha ricevuto prestigiosi premi letterari.
GIANCARLO MAJORINO
È nato nel 1928 a Milano, dove vive. È poeta, critico letterario e
docente di estetica. Vincitore di vari premi letterari, autore di testi
teatrali, è stato fondatore e responsabile della rivista culturale Il corpo
e fondatore e direttore della rivista di poesia incognita; ha
collaborato con poesie e note critiche a varie riviste quali Il Verri, Menabò
di letteratura, Paragone, Quaderni piacentini. Nelle sue opere giovanili
conserva un impianto tradizionale, in endecasillabi e settenari, per poi
passare ad una scrittura più sperimentale, caratterizzata da una mescolanza di
prosa e poesia. In tutto il suo percorso poetico si possono sempre rintracciare
due linee parallele: l’apertura e lo scontro, a volte cupo ma sempre vitale,
con la realtà del suo tempo e l’adesione totale all’esistenza e alle sue
manifestazioni. Importanti, originali e coraggiose le sue antologie sulla
poesia italiana contemporanea (Poesie e realtà 1945-75, Savelli 1976 e Poesie
e realtà 1945-2000, Tropea Ed.). Tradotto in inglese, francese, spagnolo,
russo, figura in più antologie straniere. Tra gli ultimi suoi libri di poesia
ricordiamo Tetrallegro (Mondatori,
1995), Autoantologia (Garzanti,
1999), Gli alleati viaggiatori (Mondadori,
2001). È certamente uno dei più importanti poeti italiani contemporanei.
SUSAN McMASTER
Autrice di quattro libri di poesie, testi per canzoni, incisioni e
sceneggiature, ha curato diverse antologie fra cui: Siolence: Poets on Violence and Silence (Quarry, 1999); ha fondato
la rivista femminista Branching Out (1973-80),
ed è stata membro fondatore del gruppo First
Draft (1981-‘91). Negli ultimi cinque anni, è stata autrice dei testi per
il Geode Music & Poetry (precedentemente Sugar Beat), registrando due Cd
con Jennifer Giles alle tastiere e Alrick Huebener al basso, partecipando a
numerosi incontri, sia ad Ottawa che all’estero e a diversi programmi radio e
tv. È membro del PEN canadese, del Writers’ Trust, e della Religious Society of
Friends. Il suo progetto più recente è “Convergence: Poems for Peace”, che,
ogni settimana, nel corso di tutto il 2001, ha presentato poesie in forma
artistica in tutto il Canada a Membri del Parlamento e Senatori, per incoraggiare
il loro impegno verso uno dei compiti umani più critici del nuovo millennio –
la costruzione di un mondo pacifico. Attualmente lavora come redattore capo di Vernissage, la rivista della National
Gallery.
CARTER REVARD
Nato a Pawhuska, in Oklahoma nel 1931,
nativo americano di ascendenza Osage. Vive a St. Louis. Dopo aver studiato
all’Università di Tulsa, ad Oxford e a Yale, ha insegnato letteratura inglese e nativa americana presso la Washington
University di St. Louis e la Tulsa University dell’Oklaoma dal 1956 al 1997.
Nel 1952, anno in cui si è laureato, la nonna materna organizzò per lui una
cerimonia per il conferimento del nome Osage (“il più grande onore che abbia
mai ricevuto”). È stato Gourd Dancer dal 1977, e dal 1986 al 1997 ha fatto
parte, come membro del Consiglio, del Centro Indiano Americano del Centro
America a St. Louis. I suoi saggi sulla letteratura inglese medievale e nativa
americana e le sue poesie sono apparse in numerose riviste ed antologie. Tra i suoi libri di poesia ricordiamo Ponca War Dancers (1980), Cowboys and Indians, Christmas Shopping (1992), An Eagle
Nation (1993) e Winning the Dust Bowl (2001). Una collezione dei suoi saggi, Family Matters, Tribal Affairs, è stata
pubblicata dall’University of Arizona Press nel 1998. Considerato uno dei più
importanti ed autorevoli scrittori nativi americani, è stato pubblicato in
Italia in antologie come Le parole nel
sangue (Mondadori) e Piste perdute,
piste ritrovate (Jaca Book).
TOMAŽ
ŠALAMUN
Nato a Zagabria nel 1941. Vive a Lubiana. Ha svolto diversi
mestieri, tra i quali quello di assistente presso la Galleria Moderna e presso
l’Accademia di Belle Arti a Lubiana. Attualmente insegna scrittura creativa
presso l’Università del Massachusetts. Il suo primo libro, Poker, pubblicato come samizdat,
risale al 1966. Da allora ha pubblicato molti volumi di versi, ha curato e
partecipato ad alcune antologie, è stato tradotto in molte lingue, fra cui
inglese, tedesco, spagnolo e serbo-croato. Da parte sua ha tradotto in sloveno
poesie di Apollinaire, Frost, Stevens, Williams, Vallejo ed altri europei. Tra
i suoi poeti preferiti figura in primo piano Walt Whitmann. Da poco è
disponibile il suo primo libro in traduzione italiana, Acquedotto, pubblicato da Interlinea. Šalamun è un indiano dei
Balcani, selvaggio e altrettanto legato indissolubilmente al suo popolo, ai
sassi, ai prati, ai fiumi e ai laghi della sua verde Slovenia. È considerato
uno degli astri più fulgidi dalla poesia internazionale.
LUIS SEPÚLVEDA
Scrittore cileno, nato nel 1949. Membro della Gioventù comunista
nel 1964, si è diplomato a Santiago regista teatrale, ma nel 1973 è entrato a
far parte della guardia personale di Salvador Allende. Dopo il colpo di stato
di Pinochet, è riparato dapprima in Ecuador, poi ad Amburgo e a Parigi, e
infine in Spagna, nelle Asturie, dove vive tuttora. È autore di racconti e
romanzi famosi come: Il vecchio che
leggeva romanzi d’amore (Guanda,
1989), Il mondo alla fine del
mondo (Guanda, 1989), Un nome da torero (Guanda 1994), Patagonia Express (Guanda
1995), Diario di un killer
sentimentale (Guanda 1996), Storia di una gabbianella e del gatto che
le insegnò a volare (Salani 1996),
diventato poi un film di animazione
La frontiera scomparsa, Incontro d'amore in un paese in guerra (Guanda 1998), Jacaré (Guanda 1999), Le Rose di Atacama (Guanda, 2000). Sempre in vetta alle classifiche dei best-seller e uomo
profondamente impegnato nelle battaglie per i diritti civili, si è recentemente
cimentato nella regia cinematografica dirigendo il film Nowhere. Presenterà a Napoli, novità assoluta, la sua produzione
poetica.
ENDRE SZKÁROSI
Nato a Budapest il 1952, poeta, performer, studioso,
insegna letteratura italiana all’Università di Budapest. Le sue sperimentazioni
di poesia sonora, di musica, di arti visuali, video e performance sono ben note
nella scena internazionale. Ha collaborato con vari gruppi fra i quali il suo Konnektor,
la band inglese Towering Inferno e negli anni ’90 con Spiritus
Noister. Ha partecipato a numerosi festival internazionali di poesia e
arte. Ha pubblicato vari libri di poesia tra cui Ismeretlen Monológok (Unknown Monologues),
Szépirodalmi, 1981, 1998; Szellőző Művek (Works
in Ventilation, con G. Galántai), JAK-Magvető 1990, dischi e cassette di poesia e di musica.
Recentemente è uscito il suo cd di poesia sonora intitolato szkarosicon.
È inserito in molte antologie internazionali tra
cui Baobab, Inter, Momo, Doc(k)s, Voiceimage, BoXoN, Homo Sonorus,
Bollettario, Marker.
MICHELE SOVENTE
Vive
nei Campi Flegrei, a Cappella, dove è nato nel 1948. Laureato in lettere,
insegna all’Accademia di Belle Arti di Napoli. È autore di quattro libri di
poesia: L’uomo al naturale,
Contropar(ab)ola, Per specula aenigmatis, Cumae (Premio Viareggio 1998).
Attivo anche nel campo della critica letteraria, ha pubblicato La donna nella letteratura oggi e, in
collaborazione con Biagio Cepollaro, La
poesia in Campania.
Suoi
articoli e versi sono apparsi su giornali e riviste (Il Mattino, Pianura, Alfabeta, Poesia, Linea d’ombra, Paragone, Il
Belli, Lengua) e in varie antologie. Da Per
specula aenigmatis è stato tratto, con la regia di Giuseppe Rocca, il
radiodramma In corpore antiquo
(Radiotre), che ha partecipato al Premio Italia 1990. Nella sua poesia Sovente
fa uso di tre lingue, diverse, ma collegate tra loro da un rapporto di
filiazione: italiano, la lingua della
nostra identità nazionale; dialetto,
lingua del nido in cui sono riconosciute e pronunciate le prime parole colte
sulle labbra della madre; latino, la
grande lingua del nostro passato. Il risultato è una delle espressioni più alte
della nostra poesia contemporanea.
CARMEN
YÁÑEZ
Nata nel
1952 a Santiago del Cile, in seno a una famiglia operaia, nel 1975 scompare nelle
mani della polizia politica di Pinochet. Incredibilmente scampata all’inferno
di Villa Grimaldi (la casa segreta della polizia politica), rimane in
clandestinità finché nel 1981, via Argentina e sotto la protezione dell’ONU, si
rifugia in esilio in Svezia. In Svezia Carmen Yáñez inizia a pubblicare la sua poesia. Nel 1982
esce la raccolta Cantos del camino e,
negli anni successivi, le sue poesie appariranno su riviste svedesi (Signor, Ada, Invandraren) e tedesche (Viento sur). Pubblica i trittici Al aire (1989) e Remanso (1992). Durante la sua permanenza in Svezia, partecipa alla
creazione di vari laboratori letterari. Dapprima il laboratorio Losche
(1986-88) e in seguito Transpoetas e Madrigal, ai quali è tuttora legata. Dal
1990 la sua poesia comincia a essere pubblicata anche in Cile. Nel 1997 si trasferisce in Spagna, insieme a suo marito lo
scrittore Luis Sepúlveda, e stabilisce la sua residenza nelle Asturie, in
quella che lei stessa definisce una ricerca delle proprie radici. Ha pubblicato in
Italia due volumi, editi da Guanda: Paesaggio
di luna fredda e recentemente Abitata
dalla memoria.
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Concept: Blustudio
Computer grafica:
Puntosys, Salerno
Allestimento e server:
Ditta Fruscione
Diffusione materiali:
Associazione “Il Vagabondo”
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Informazioni, programma, collaborazioni, progetti:
089/951621 – 347/6275911 – 328/8450483
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IZET SARAJLIC
Nel corso della manifestazione,
sarà ricordato il grande poeta bosniaco Izet Sarajlic, straordinario
protagonista delle passate edizioni di Napolipoesia.
Sarajlic nato a Doboj nel 1930, è scomparso a Sarajevo nel maggio di
quest’anno. Laureatosi in lettere alla facoltà di filosofia di Sarajevo, inizia
a scrivere nel primo dopoguerra. Nel 1954, fonda il “Gruppo 54” che dà inizio
alle nuove correnti di poesia moderna in Bosnia-Erzegovina. Negli anni ’60 e
’70, anima diversi gruppi di poeti ed edizioni di poesia. È autore di una
trentina di raccolte poetiche, di una autobiografia e di libri di prosa. È
considerato unanimemente uno dei principali poeti del novecento ed è il più
tradotto poeta di tutti i tempi dalla lingua serbocroata. Egli è stato
testimone della grande tragedia della guerra di Bosnia e dell’assedio di
Sarajevo, grande voce della città martire. Ha ricevuto premi e riconoscimenti
in tutto il mondo, in Italia il Premio Moravia 2001 per la raccolta Qualcuno ha suonato pubblicata dalla
Multimedia Edizioni. Era presidente onorario della Casa della poesia.
Il Comune di Napoli e Napolipoesia fanno parte di un gruppo di
enti che, insieme ad organizzazioni sarajevesi, al Ministero degli Esteri e
alla nostra Ambasciata di Sarajevo, organizzeranno, a cura della Multimedia Edizioni / Casa della poesia, nei giorni 11, 12 e
13 ottobre, un grande evento poetico a Sarajevo dedicato a Izet Sarajlic per
realizzare quello che negli ultimi anni era stato il sogno del grande poeta
bosniaco. A dieci anni dall’inizio della terribile guerra di Bosnia e
dell’assedio di Sarajevo, acquista un valore simbolico e politico, ricollocare
la città bosniaca in un progetto che abbia come centralità una cultura
dell’incontro, dello scambio e della fratellanza.
MAHMUD DARWISH
Napolipoesia dedica uno
spazio al grande poeta palestinese, che a causa della terribile situazione
mediorientale, è impossibilitato a partecipare personalmente. Nato nel
villaggio di Al-Barweh (vicino Akka) in Palestina nel 1942, Mahmud Darwish è
probabilmente il poeta palestinese più conosciuto nel mondo. Quando, in una
notte del 1948, le forze armate israeliane bombardano e assalgono il villaggio,
la famiglia di Darwish si rifugia in Libano dove rimane per lo più di un anno
in un campo di rifugiati vivendo grazie ai magri aiuti delle Nazioni Unite. Darwish
viene poi riaccompagnato da suo zio attraverso la frontiera fino al villaggio
di Deir Al-Asad in Galilea, poiché non poteva tornare ad Al-Barweh, cancellato
dai soldati israeliani. Ogni palestinese che non era stato contato nel primo
censimento era considerato “infiltrato” da parte del nuovo stato israeliano e
non poteva essere in possesso di una carta d’identità. Darwish, che era in
Libano durante il censimento, ha quindi vissuto illegalmente nelle sua propria
terra. Sino al 1971, Darwish ha lavorato come giornalista ad Haifa. In
quell’anno ha lasciato Israele per Beirut, dove è rimasto fino al 1982. Dopo ha
vissuto a Parigi, Tunisi, Nicosia. Sino al 1994 ha diretto la rivista
“Al-Karmel”. Oggi vive a Gaza in Palestina e ha ripreso la pubblicazione di “Al-Karmel”,
unico strumento teorico e culturale attualmente edito all’interno dei territori
dell’Autorità Palestinese. Autore di grande vigore poetico, è considerato uno
dei poeti arabi più innovatori e moderni ed ha pubblicato dieci raccolte di
poesia. I testi di Mahmud Darwish saranno letti da Enzo Salomone.
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CASA DELLA POESIA
La Casa della poesia è un progetto ideato per
consentire di essere allo stesso tempo ospiti ed ospitati dall’immaginario in divenire.
Le pietre angolari di questa casa sono i poeti, i letterati, i musicisti e
tutti coloro che con la loro partecipazione contribuiscono alla definizione di
un luogo che volutamente non ha limiti o forme predefinite.
Oggi la Casa
della poesia è un laboratorio internazionale volto alla promozione della
poesia e della sinergia con gli altri linguaggi artistici e multimediali. Non
una semplice struttura di archiviazione, ma un itinerario borgesiano, un
percorso pieno di incontri, scoperte, alla ricerca di luoghi vicini e
lontanissimi, di culture diverse e simili, di radici e di proiezioni future.
Conseguentemente, essa ha una duplice connotazione: da un lato il legame con il
territorio nel quale è situata (la Regione Campania), dall’altra la natura internazionale
esaltata da una rete reale e virtuale di comunicazione.
Questo “laboratorio internazionale” è realizzato
prima di tutto grazie alla partecipazione di poeti di tutto il mondo e poi
attraverso collaborazioni e scambi con molte Università italiane ed estere,
Ambasciate, Istituti di Cultura, strutture culturali pubbliche e private di
altri paesi, il circuito di case della poesia e di festival internazionali di
poesia di varie parti del mondo.
La Casa della poesia è quindi sempre più
riconoscibile nel panorama internazionale come centro di produzione (video,
audio, una rivista internazionale, libri, Cd rom, ecc.), di programmazione e
promozione (festival di poesia, incontri, proiezioni, corsi di scrittura,
seminari con scrittori, poeti ed esperti, corsi di studio e ricerche
universitarie, premi letterari e poetici, centro di traduzione e corsi di
specializzazione per traduttori).
Una prima struttura di Casa della poesia è
stata aperta a Baronissi nella prestigiosa sede del Convento di S. Francesco.
Casa della Poesia
Multimedia Edizioni
C.P.125, 84100 Salerno
Tel. 089/951621 – 347/6275911 – 328/8450483