JP band
-Domenico CIPRIANO: poesie
-Enzo MARANGELO:
voce recitante
-Enzo OREFICE:
pianoforte
con: Stefano CANTARANO:
contrabbasso
-Alessandro MARZI:
batteria
venerdì 15
novembre, ore 21.00
Sala Convegni del Comune
di Ciampino
Viale del Lavoro, 59 - Ciampino (Roma)
INGRESSO GRATUITO
http://www.choruslineclub.it/band.htm
NOTIZIE SULLA JP BAND
Si tratta di un progetto che fonde JAZZ e POESIA in cui i
testi (tutti originali) ricalcano i ritmi della musica afroamericana (in
composizioni completamente originali anche esse).
Il progetto che prende il nome di “J.P.band”, nasce
dall’idea comune del poeta Domenico Cipriano, del musicista jazz Enzo Orefice e
dell’attore Enzo Marangelo, dopo aver sperimentato in più appuntamenti questa
formula, in occasioni di serate a Roma: Castel Sant’Angelo (Invito alla
lettura), a Guardia Lombardi (per il Parco Letterario F. De Sanctis), nonché a
Sasso Marconi (ospiti della rivista letteraria Le Voci della Luna).
L’appuntamento, all’inizio inteso come originale presentazione del libro di
poesia Il Continente Perso di Cipriano, in cui s’inseriva anche una
parentesi critica, è diventato un vero e proprio spettacolo di Jazz e Poesia,
dalla durata superiore a un’ora, dove la parola, scritta in jazz, si fonde con
le note, realizzando qualcosa che va oltre quello che proponevano i poeti della
Beat Generation. I ritmi sono già all’interno dei testi, dovuti alla
sperimentazione di Domenico Cipriano su poesie che affrontano la tematica della
musica jazz, e la fusione in melodie afroamericane, grazie alle peripezie
interpreative di Enzo Marangelo, e alle capacità compositive e improvvisative
di Enzo Orefice. La voce diventa lo strumento solista che attraverso le parole
produce prima il “tema” e poi l’assolo (tipica prassi dell’esecuzione
jazzistica) che si inserisce sui ritmi delle musiche originali nate in fusione
con i testi: si potrebbe parlare di una Spoken Poetry sui ritmi del jazz.
Dopo le esperienze iniziali il gruppo si è consolidato
dall’aprile del 2002 partecipando a numerose manifestazioni in ambienti
suggestivi (ad esempio Il Convento San Francesco a Folloni) nonché di spessore
(ad esempio la rassegna “Arte Tipica” ,
nell’ambito di Benevento Città Spettacolo).
Per quanto riguarda la musica, siamo di fronte ad un trio
jazz di pianoforte, batteria e contrabbasso, in modo da immergersi
nell’atmosfera dei locali di questa grande musica, con delle composizioni che
si confondono con le parole.
Un’altra caratteristica si esplica nella scelta della
sezione ritmica (contrabbasso e batteria) che di volta in effettuata
coinvolgendo musicisti della regione dove si realizza lo spettacolo, in quanto
riteniamo che ogni autore abbia un suo mondo poetico da offrire alla nostra
idea di base, permettendo anche alla JP band di incontrarsi con le espressioni
della terra che si va a visitare.
Circa i
testi, spesso parlano del mondo del jazz con ritmi sostenuti,
sottolineiando che siamo di fronte a composizioni che utilizzano gli strumenti
classici della poesia, soffermandosi principalmente sugli aspetti fonetici
della parola nel rispecchiare la costruzione di un assolo con note/sillabe
legate tra loro, e non spezzate e sgrammaticate. In tal modo si pone l’accento
sulla costruzione musicale dei brani jazz, più che sulla libertà di
espressione, che viene realizzata, invece, dalla performance dell’attore,
nell’idea che l’unica libertà jazzistica sulla parola si realizza sulla
esposizione orale mentre la composizione scritta rispetta sempre delle regole
premeditate e può avallare essenzialmente il ritmo. Alle composizioni che
parlano della musica e del mondo del Jazz si affiancano altre che trattano
tematiche diverse, dal viaggio, all’importanza delle radici e della storia,
fino all’amore.
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