COMEDIAN HARMONISTS
TITOLO ORIGINALE: Lo stesso
ORIGINE E ANNO: Austria/Germania ; 1997
REGIA: Joseph Vilsmaier
Musica: da sempre un' espressione di libertà. Un' arte in cui la
forma, la precisione esecutiva, la perfezione formale e di stile, si abbina
talvolta (se non spesso) alla gaiezza, al lasciarsi trasportare, al di là di
Tempo e Spazio, cullati da qualcosa che può essere irripetibile.
Musica che esprime le più recondite note dell’uomo, ne canta i
problemi, le passioni, i desideri più profondi, più sentiti, magari
inconfessati in altro modo ma che, con la Musica, decollano verso una più
profonda sublimazione.
Musica, infine, che scandisce i ritmi dell'Essere Umano, che lo
accompagna, lo segue, lo coinvolge.
Siamo a Berlino, nel 1927. Lo spauracchio Nazista incombe sulla
Germania. Siamo anche nell' epoca in cui, ben lungi dalla perfezione sonora di
oggi, vecchi grammofoni lasciavano sentire quella che è solo una tenue ombra di
quella che è la Musica suonata "dal vivo". Eppure, tra scoppiettii,
sibili e grattate, quel suono trasportava, coinvolgeva, faceva sognare.
I "Comedian Harmonists" generano, in chi li ascolta,
queste sensazioni di sogno, di trasporto totale.
Dopo esordi difficili, il Gruppo trova il suo stile, la sua
Musica. Il loro stesso nome viene tradotto in qualcosa come "Comici
Armonici". La loro Musica ha un sapore di antico, che ben può adattarsi a
quei grammofoni che, tagliando brutalmente le frequenze acustiche, lascino
aperta la porta al le profonde emozioni che la Musica sa dare, forse perché la
Musica che essi emettevano era, o poteva essere bella “al di là di ogni
imperfezione”.
Emozione: questa, probabilmente, è la parola esatta. Una Musica
che rievoca echi popolari, quasi fiabeschi, che portano le persone lontane con
la mente, facendo loro dimenticare i drammi, di lì da venire, ma i cui sentori
già inondavano (metaforicamente) l' aria circostante.
Una Musica che avvolge, scorre, genera ottimismo negli animi.
Armonie che portano verso la Libertà.
Liberta: un' altro tema molto forte nel Film. Musica, come
dicevo, è la sintesi di regola e libertà. Ed essa viene meno quando la Libertà
crolla. Non a caso, infatti, in tutti i Regimi Totalitari, gli Artisti sono
stati e sono i più perseguitati. Il contrasto tra Libertà, simboleggiata dalla
Musica,e non-libertà, simboleggiata dal Nazismo, si fa infatti sentire. Ma, in
ogni dove, il vero Artista è libero, e non conosce barriere, se non quelle intrinseche
del suo Essere. Il suo spirito profondo nega, rifiuta costrizioni totalmente
arbitrarie.
Arte, quindi, al di sopra del Mondo ma, dal Mondo, bloccata.
Una Musica che, tuttavia, parla Tedesco. Traspare infatti, nei
personaggi, un grande amore per la Germania. "Io sono Ebreo ma amo la
Germania", dirà uno dei membri del Gruppo. Un amore per la Terra che, ben
lungi dall' essere "Amore per la Razza" diviene Amore per le radici,
per la lingua, per quelle bellissime tradizioni che il sestetto dimostra di
avere in sé, nei loro cuori. La "parte pulita del Patriottismo",
insomma, quella che lega e non quella che divide, quella che accoglie e non
quella che respinge. Quella parte Patriottica, in sostanza, che piace al di là
di tutto, anche al di là dell' Oceano. Quella Terra Tedesca che si lascerà, per
forza di cose, con grande dolore, seppure per andare verso la Libertà, che però
non sarà la stessa cosa, e che solo in parte coprirà la lacuna del sogno di
vivere la Libertà nella propria Germania.
Insomma: una "Commedia Armonica" anche questa di
Joseph Vilsmaier. Un lavoro mai prolisso, piacevole nei colori e nello stile,
in cui il ritmo è tenuto alto dalla coinvolgente ed avvolgente Musica dei
"Comedian Hrmonists" che può farci sognare, può trasportarci nel
vivere le vicende del Gruppo, in particolare quelle di Henry Frommenberg, Ebreo
e fondatore dell' Ensemble, i loro amori, i loro dolori, le loro liti e le loro
rappacificazioni. Tutto, forse, per dimostrare che l'Arte è davvero sopra tutto
e tutti, e mira realmente alla creazione di quell' Armonia vera e più elevata
che tutti cerchiamo.
Sergio Ragaini