La
sociologia è senza dubbio una delle discipline scientifiche più
'giovani', e come tale relativamente da poco le è stato riconosciuto
in pieno il diritto allo status di vera e propria scienza.
Ciò
è dovuto principalmente al fatto che ufficialmente il suo nome
viene adottato, ma è più esatto dire creato, per la prima
volta nel 1824 dallo studioso francese Auguste
Comte
Accettando
per comodità questa data come inizio effettivo degli studi sociologici
(l'assenza di una posizione universalmente condivisa è legata
alla non corrispondenza, peraltro comune ad altre materie, tra comparsa
formale e presenza sostanziale-contenutistica), si nota immediatamente
come il cammino da essi intrapreso abbia una consistenza di meno di
200 anni: nei termini dello sviluppo conoscitivo di una disciplina è
evidente come esso risulti un tempo assimilabile ad una fase poco più
che adolescenziale.
Nonostante
questo la sociologia ha prodotto ed assemblato una notevole mole di
ricerche, approfondimenti empirici, teorie, unitamente ad un apparato
metodologico che, pur essendo ancora non omogeneo e in attesa di un'ulteriore
compattazione, presenta già notevoli possibilità di indagine
e di confronto.
È
di un certo interesse illustrare per brevissimi cenni perché
mai la scienza sociologica sia nata proprio agli inizi del XIX secolo,
con precedenti epistemologico-filosofici importanti anche nei due secoli
precedenti.
Il
periodo storico è quello della grande accelerazione della rivoluzione
industriale, preceduta dalle altrettanto importanti rivoluzione francese
e rivoluzione scientifica (a partire da Galileo Galilei).
Nei
primi anni dell' '800 giunge a maturazione il processo di secolarizzazione
della conoscenza, che si autonomizza sempre più dal sapere teologico
e dal sapere metafisico, ponendo la propria fiducia nella logica scientifica
come unica in grado di interpretare, disvelare e dirimere i problemi
emergenti con l'avvento della società industriale, relativi all'intera
struttura socio-demografica ed economica.
Dunque
la sociologia applica il primato della ragione, già sancito,
attraverso dure lotte, nel campo delle scienze fisiche e naturali, allo
studio del sistema sociale e degli individui al suo interno.
In
particolare, essa ha per oggetto l'agire
sociale dotato di senso
La
sociologia si divide sostanzialmente in due approcci principali: micro
e macro.
Con
il primo si intende lo studio del comportamento quotidiano nelle situazioni
di interazione faccia-a-faccia; il secondo consiste nell'analisi delle
strutture sociali di grandi dimensioni (imprese produttive, sistemi
politici, l'ordinamento economico, ecc.), nonché nello studio
dei processi di cambiamento a lungo termine (sviluppo dell'industrialismo,
della religione, della devianza sociale, ecc.).
Essi
non sono separati o incompatibili, ma anzi sono l'uno complementare
all'altro, la loro interazione e lo scambio fra le reciproche acquisizioni
consente di ottenere un quadro complessivo del sistema sociale generale.
La
sociologia, come si diceva più sopra, ha messo a punto una serie
di metodologie
Sul
piano dei metodi si assiste ad un alternarsi tra opzioni che tradizionalmente
vengono definite come quantitativa
e qualitativa
L’osservazione
può essere diretta o indiretta, partecipante o non partecipante.
Per
quanto riguarda le tecniche di ricerca, a fronte di un panorama molto
ricco di contributi e sperimentazioni, la scienza sociologica può
usufruire di alcune forme di indagine ormai classiche: il questionario
(a somministrazione assistita, auto-somministrato, telefonico, postale)
e l'intervista (libera, semi-strutturata, in profondità).
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