Marco
Masini
Dichiari
improvvisamente di voler uscire dal mondo della musica e i fans chiedono
ovviamente spiegazioni. Ma cosa é successo?
E' successo che i media e molti autori, redattori e radio fanno
ostruzionismo nei miei confronti e mi sembrava giusto dirlo. Se le mie
50-60 mila copie le ho vendute vuol dire che ho un seguito di persone che
mi ascoltano ed é proprio per loro che ho reso nota la mia decisione. Mi
sembrava ingiusto sparire così senza annunciarlo e senza dire niente.
A quale ostruzionismo ti riferisci?
Appunto a quello da parte dei media, dovuto un po' anche alla linea
illogica seguita dal sistema di mercato e dallo stesso sistema
discografico. La musica italiana ha delle grosse difficoltà ad avere i
suoi spazi. Non solo io, ma lo stesso Gigi D'Alessio, che per esempio
vende milioni di dischi, ha delle difficoltà a far passare la sua musica
da certe emittenti e da certi network per target. E questa cosa é
assurda, mi sembra proprio che il sistema di diffusione stia preparando
culturalmente il pubblico italiano alla musica straniera, americana,
anglosassone, privandolo così della melodia italiana. Questa cosa mi
dispiace, io sono totalmente contro. In più gli spazi sono sempre meno e
bisogna purtroppo promuovere con pesanti soldi sul banco i nostri
prodotti, e io trovo assolutamente indegno quello che alcuni sono disposti
a fare per far passare il proprio disco dalle televisioni e dalle radio.
Ma non é solo questo che ti sta spingendo a lasciare la musica...
Questo e in più altre difficoltà. Perché se non si deve prendere un
cantante italiano in una trasmissione, io sono il primo a non essere preso
per le maldicenze. Io sono uno che ride e scherza, anch'io quando mio
padre mi chiama mi tocco i coglioni per ridere, ma un conto é lo scherzo
e un conto é la realtà. Io lo faccio proprio perché non ci credo, perché
prendo in giro queste cose, sono pronto a vestirmi di viola in qualsiasi
occasione, tipo per la Fiorentina e più viola di così non posso essere,
insomma su queste cose uno ci può scherzare sopra ma non esistono
assolutamente. Anche quando mi parlano di vampiri faccio finta di aver
paura, ma non ci credo ai vampiri.
Le
maldicenze possono dunque distruggere una carriera?
Credo che le maldicenze conducano all'esasperazione più totale, e poi nei
mie confronti sono stati veramente cattivi. Hanno scritto che le mie
canzoni portavano al suicidio, sono stato chiamato addirittura funesto,
iettatore o cose di questo genere. E lo hanno fatto pubblicamente anche
noti presentatori.
Te la senti di fare qualche nome?
Me la sento, ma non adesso. Ci sarà una conferenza stampa, forse alla
fine del tour, e lì farò dei nomi e ti assicuro che sono nomi
impensabili, gente che addirittura predica il rispetto verso gli altri,
persone che conducono trasmissioni dove regna l'amore e il buon
sentimento. Gli stessi che alla fine si rifiutano di invitare in
trasmissione proprio Masini che ha sempre cantato l'amore o Gigi D'Alessio
che é l'esempio vivente che l'Italia vive di questi sentimenti. Sono
queste, dunque, le motivazioni per le quali ho deciso di dimettermi.
Cosa potrebbe convincerti a restare?
Se non cambia tutto, cosa molto difficile, se queste persone non mi
chiederanno scusa io non me la sento di continuare. Perché ho un
orgoglio, ho una dignità, io sono una persona che nella vita ha sempre
vinto tutto cercando di rispettare gli altri e di farsi rispettare e
questo credo sia un modo per farsi rispettare. Se certe persone mi
chiederanno scusa, non invitandomi a spettacoli televisivi, ma invitandomi
a cena o a casa loro e dicendo "sì, effettivamente anch'io ho
partecipato a questa cosa e nel rispetto umano ti chiedo scusa",
allora tornerò a fare musica. Se poi queste stesse persone fanno altre
scelte artistiche, non importa, quello é un altro discorso, a me
interessano le scuse personali, perché non hanno offeso un artista, ma
hanno offeso un uomo e quindi per mia dignità, per dignità e rispetto
nei confronti anche di mio padre e di mia madre che portano lo stesso
cognome, credo sia giusto prendere una posizione e dire "no" a
questa situazione.
Da
quanto durano queste maldicenze?
Da diversi anni, dal '91, da quando hanno cominciato i primi cabarettisti
a toccarsi i coglioni pubblicamente. Vedi lo scherzo é una cosa che io
accetto, perché sono una persona disponibile agli scherzi, alle battute e
spesso estraneo anche la mia fragilità davanti a certi argomenti
sdrammatizzando proprio attraverso lo scherzo, ed é per questo che non mi
sono mai deciso, fino ad oggi, a raccontare questa cosa pubblicamente.
Hai parlato anche di Mia Martini, trovi davvero un legame tra le vostre
due realtà?
Mia Martini é stata davvero massacrata, ma con lei non lo facevano così
pubblicamente, quindi la mia situazione é ancora più esasperante. Forse
per Mia Martini é stata una vicenda vissuta più per gli addetti ai
lavori, mentre per me é più pubblica. Ho dei filmati con cabarettisti
che dicono addirittura che se vai a vedere un concerto di Masini devi
portarti i crisantemi e prepararti a qualsiasi sciagura. E' una cosa
abbastanza pesante, perché poi nella gente queste credenze si diffondono
automaticamente e magari anche chi mi ascolta e vorrebbe comprare un mio
disco non lo fa per moda, e questa é una cosa che rovina un'azienda,
rovina un professionista, rovina un artista. Mia Martini ha vissuto una
cosa analoga, però sicuramente più tremenda, più triste, perché lei é
caduta in uno stato depressivo. Io non voglio paragonarmi a lei, perché
sono caratterialmente diverso e quindi affronto la cosa in maniera
diversa, ma come hanno fatto smettere lei, anch'io purtroppo sarò
costretto a dimettermi.
Gli altri artisti sono stati solidali con te in questa scelta?
Sì, ho ricevuto diverse telefonate di solidarietà, ma gli artisti non
possono che essere solidali. Anche la Nazionale Cantanti, di cui ho fatto
parte, mi ha in un certo senso dichiarato la sua solidarietà, ma la
solidarietà é una cosa abbastanza fine a se stessa. Il problema é
l'uomo, é la persona che si ribella a questa cosa e quindi io voglio solo
scuse, non voglio solidarietà.
I tuoi colleghi ti hanno comunque dimostrato amicizia...
Sì, sì, ho ricevuto sostegno da tanti, da persone che in ogni caso
sapevo essermi vicine, persone con le quali avevo ottimi rapporti, mi
hanno fatto piacere le loro telefonate, ma niente al di là di questo. I
miei amici io so quali sono.
Non sei mai stato tanto tempo fuori dalle scene musicali, sarà dura?
Sì, perché tra l'altro io sono uno che fa dischi anche abbastanza
velocemente, nel senso che in quattro anni ho fatto tre dischi, quindi non
sono uno che sparisce dalle scene per due o tre anni, ma questa volta
purtroppo devo per forza annunciare un mio ritiro. Ti ripeto, non posso
dire se é definitivo, perché non so come reagiranno queste persone
chiamate in causa. Se mi chiederanno scusa ufficialmente e dimostreranno
veramente il loro pentimento nel rispetto dell'uomo, ritroverò le
motivazioni e gli stimoli per fare un disco. Perché un disco non é una
cosa che fai a tavolino, devi avere l'ispirazione, devi sapere che hai
qualcuno che ti rispetta, qualcuno che ti stima, altrimenti il disco me lo
faccio per me e me lo ascolto a casa.
Smetterai di scrivere?
Io non smetterò mai di scrivere, ma lo farò per me stesso, é assurdo
che io scriva per persone che non mi vogliono.
Come
ti senti invece nei confronti dei numerosi fans che hanno commentato con sofferenza questa tua scelta? Cosa vuoi dire loro?
Voglio dire a tutti loro che mi dispiace. E sarà ancora più triste dover
smettere dopo una tournée. Avere di fronte i ragazzi che mi seguono e
dovergli dire addio é triste sicuramente, mi dispiace, ma non posso fare
altro, sono impossibilitato tecnicamente, non posso rovinare la mia dignità
e continuare a ricevere tutti i giorni umiliazioni del genere, non me la
sento, per adesso é così. Poi nella vita tutto cambia, certe persone
possono anche ammettere di aver sbagliato, se questo succederà e ritroverò
certi stimoli può essere che ci ripenso, ma per adesso non é così.
Anche perché ho visto che molti mi hanno già accusato di avere fatto
queste dichiarazioni per far promozione, mentre io ho dichiarato
apertamente che non promuoverò assolutamente il nuovo singolo. Alle radio
che lo stanno passando non posso certo levargli questo diritto, ma non
uscirà nessun altro singolo e non canterò assolutamente in televisione
il pezzo che ho adesso in promozione, perché ormai non mi interessa più.
In quanto ai miei fans li ringrazio per i numerosi messaggi, forse farò
un incontro in chat, ma adesso voglio fare la mia tournée
tranquillamente, perché é un impegno preso e, in un certo senso, anche
un modo per salutarli, poi a fine torunée valuterò.
Quando terminerà la tua tournée?
Penso l'inverno prossimo, verso novembre. Per adesso comincio nelle
piazze, poi abbiamo già preso una decina di date nei teatri. Sono impegni
che anche tecnicamente non posso annullare, perchè ci sono di mezzo gli
organizzatori, i promoter e non posso assolutamente rinviare. Poi a fine
tournée farò una conferenza stampa e parlerò in maniera tranquilla
delle persone che mi hanno ostacolato. Più che altro lo faccio per i
ragazzi, non per me o per questione di vendetta, ma perché é bene che i
ragazzi sappiano in che mondo si vive, perché io voglio bene a loro e
loro mi hanno sempre ricambiato.
E gli impegni presi prima dell'uscita del disco?
Quelli li manterrò senza fare promozione, infatti martedì 24 aprile farò
un'apparizione a Subasio che andrà in onda su RaiUno, ma ci vado solo nel
rispetto di un'Associazione che si chiama Upas e andrò soltanto per
continuare una battaglia che ho iniziato a favore delle adozioni a
distanza. All'interno del mio disco c'é infatti una canzone che si chiama
"Figlio della polvere, i cui introiti sono devoluti ai bambini
del Sudan, per la costruzione di ospedali, scuole e altre strutture. E
quindi mi dispiacerebbe interrompere una battaglia per iniziarne un'altra.
Andrò a Subasio, rispettando l'impegno preso, ma non a cantare il pezzo
in promozione, ma un'altra canzone che aiuti ad aumentare le adozioni a
distanza che sono già arrivate a duecento, grazie proprio a questo
"sposalizio" tra me e questa Associazione. Vorrei che queste
adozioni a distanza arrivassero almeno a cinquecento, vorrei che questi
bambini potessero godere di un po' di felicità e di un po' di aiuti.
Continuerai questa battaglia anche dopo?
Sì, continuerò a farla anche dopo, perché ho intenzione di andare giù,
in Sudan, a fare cose che mi gratificano anche dal punto di vista umano.
Questo però indipendentemente da come vadano le cose.
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