Musica antica in Museo
- 3 aprile 2010
Marija Jovanovic, clavicembalo:
Toccate per il cembalo
Girolamo Frescobaldi: Ancidetemi pur
d'Arcadelt,Toccata VII,
Toccata per l’Elevazione ; Jan
Pieterszoon Sweelinck: Toccata XXI;
Pietro Alessandro Guglielmi: Toccata;
Bernardo Pasquini: Toccata con lo
scherzo del cucco.
Un programma interamente dedicato
alla forma della toccata poteva forse rischiare di risultare troppo
omogeneo; al contrario, è stato interessante ascoltare a diretto
confronto brani tra loro tanto differenti. Ancidetemi, ancora legato al
procedimento rinascimentale della diminuzione e i cromatismi e le
durezze delle altre toccate di Frescobaldi, contro lo stile di
Sweelinck, da un lato più imitativo, dall’altro ricco di arpeggi
idiomatici come in una battaglia,
fino al curioso e assai tardo brano di Guglielmi, per tornare infine a
Pasquini, virtuosistico e umoristico assieme.
Il tutto ben reso da Marija Jovanovic, al clavicembalo in uso al Museo
Querini, una copia Mietke, strumento tedesco della prima metà del
settecento: sicuramente un clavicembalo italiano sarebbe stato più
adatto a questo repertorio.
L’interpretazione è stata assai convincente, ben diversificata brano
per brano, risultando veramente espressiva e tecnicamente adeguata nei
passaggi più impegnativi; forse appena distratta in alcuni istanti da
una sala un po’ troppo rumorosa per mantenere costantemente la
concentrazione; pubblico assai numeroso (una settantina di persone)
rispetto alla capienza della bella ma piccola sala, costretto in parte
a sedere a terra. Applausi calorosi, ma niente bis.
Euginaspe
Leupinto
Musica antica in Museo
-10 aprile 2010, ore 17.00 Lasciatemi Morire o farò La Finta
Pazza
Arie d'opera del Seicento
Elisabeth Belgrano, soprano
Monica Milocco, danza e mimo
Anders Ericson, tiorba
L'opera decostruita
Appuntamento singolare alla
Querini Stampalia, offerto dalla cantante svedese Elisabeth Belgrano,
assieme alla danzatrice Monica Milocco ed al tiorbista Anders Ericson.
Il programma nasce dal lavoro di dottorato in performance practice
della cantante sull'opera veneziana del seicento.
Belgrano ha condotto degli studi su diversi aspetti del dramma per
musica barocco con l'aiuto di molti musicologi esperti del settore; ha
tra l'altro ricostruito minuziosamente, sulla base delle testimonianze
iconografiche, un abito di scena di Anna Renzi, prima diva dell'opera
veneziana, indossandolo nel concerto.
Il programma era centrato su lamenti e arie di pazzia tra le più famose
di questo repertorio.
Elisabeth ha una voce squillante, agile nelle gorge, intonata, ma a
tratti dal timbro un po' aspro, più convincente nei momenti di furore o
agli accenti comici che negli affetti patetici.
Anders Ericson ha realizzato un basso continuo di grande
professionalità ed eseguito un preludio di De Visée in modo molto
elegante; i movimenti scenici di Monica Milocco, che ha scelto di non
rifarsi alle prassi dell'epoca, erano efficaci e risultavano in ogni
caso barocchi nell'esito, nella funzione di amplificazione e commento
al testo.
Piuttosto spiazzante la scelta di eseguire la scena dalla Deidamia e il Lamento d'Ottavia senza alcun
elemento scenico/gestuale, e affidare al contrario i due lamenti
d'Arianna esclusivamente al canto e alla danza, senza il previsto basso
continuo. Il brano francese ci è sembrato resistere meglio a questa
forzatura, ma il capolavoro monteverdiano è stato francamente
mutilato, e la voce senza il sostegno del basso pareva perdere di
coerenza e riferimento.
In conclusione, in nessun brano tutti e tre gli interpreti sono
stati coinvolti contemporaneamente. Ne è risultata l'impressione che
fossero serviti al pubblico tutti i diversi ingredienti dell'opera
(poesia, melodia, armonia, gesto, danza) separatamente, senza mai
giungere a armonizzarli fra loro, cosa che, a nostro modesto avviso,
costituirebbe un punto fondamentale dell'opera, in particolare quella
degli esordi.
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