Stabialé - Anno V n°4 - Domenica 13 febbraio 2000

EDITORIALE
EditorialeSS.gif (741 byte)   E SE DOMANI...?

 

Clicca per ingradire la foto di copertinaLa notizia più eclatante è quella di una Juve Stabia che finalmente interrompe l’interminabile serie negativa e incamera cinque punti negli ultimi tre match, addirittura pareggiando nelle due trasferte di Nocera e Castel di Sangro e battendo, con ingiustificata sofferenza, l’Atletico Catania tra le "presunte" mura amiche. Nulla di eclatante o di sconvolgente ma comunque un tiepido accenno di risveglio c’è stato. Un risveglio che ancora non basta per sperare di agguantare una zona promozione distante, a dodici gare dal termine, ben nove punti. Un divario matematicamente colmabile dall’attuale punto di riferimento Ascoli, anche se il "cuscinetto" delle siciliane Catania e Palermo lascia presagire una folle corsa a quattro per un solo posto sotto i pericolosi raggi di un solo estivo. Dodici gare e trentasei punti a disposizione per una Juve che dividerà equamente gli impegni casalinghi e quelli esterni. Questa domenica il calendario impone la sfida con il Gualdo e dopo la sosta, ancora al Menti per sfidare la "nostalgia canaglia" che si materializzerà nei colori sociali di un Palermo poco scoppiettante. Due gare consecutive da sfruttare in pieno e poi iniziare a fare i primi veritieri conti. In questo ammaliante programma di Febbraio come si presenterà la "creatura" del duo Fiore - Silipo? La risposta al quesito la daranno i 180 minuti stabiesi, anche se alcune considerazioni, dettate dalla mente e non dal cuore, vanno fatte. In primis la squadra di Silipo è apparsa di recente lontanissima dal potere essere definita tale. Ogni reparto è sfilacciato, non c’è armonia, non si intravedono sincronismi ma solo individualità che elargiscono la decantata completezza nei momenti in cui l’orgoglio ferito lascia il posto alla restante parte di professionalità. Nonostante il recupero di Fresta e Ricchetti, ora sono le invidie interne a lacerare il gruppo come per un Fontana che alla Chinaglia non digerisce la sostituzione e un Tudisco che scambia la febbre da virus influenzale con quella tipicamente "Silipiana". Cose da non credere mentre il buon Fiore annuncia duri provvedimenti nel dopo Gualdo. Una bagarre insostenibile ma ancora riconducibile nei binari della sopportazione con il solo antidoto delle vittorie. Chi sa se dietro alle lacrime di quest’inizio millennio non si cela un sorriso poco candido ma veritiero e portatore di inattese gioie. Quindi perché non rilassarsi un po’, distendersi sul prato verde del Menti respirare un’aria più salubre e canticchiare un vecchio motivo che proiettandosi sul domani dei suoi più dolci sentimenti ripete fino alla noia: "E se domani.....e sottolineo se.....".

GIUSEPPE MERCATELLI


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