Morgan : ...abbiamo
cominciato a passare tutti i nostri inverni in maniera bucolica, riflettendo,
conoscendo le persone...
Andy : ...con ununica gratificazione della propria
coscienza che era quella di suonare nei locali, in maniera pianobaristica...
Morgan : ... cioè contemporaneamente io ed Andy coltivavamo
quella che è stata la lunga stagione del pianobar...
Morgan : ...ci forniva un grosso bagaglio culturale, tale
per cui, normalmente vai nei pianobar dove la musica non è loggetto ma il
sottofondo e lì diventava loggetto: quindi era un bel modo di fare pianobar quando
abbiamo cominciato a suonare Sakamoto, a suonare Sylvian, a suonare...
Andy : ... i Depeche, Bowie...
Morgan : ... a suonare i Queen anche, le vecchie di Elton
John, Crocodile Rock, oppure Rocket Man: comunque anche lì era la questione del
songwriting che ci tornerà utile oggi...
Andy : ...perché è trasformazione, quindi subentra proprio
la capacità del pianobarista...
Morgan : ... questo ci ha fatto acquisire la capacità, il
fatto di improvvisare, che comunque è una componente evidente nei Bluvertigo, lidea
che quasi per sbaglio ci si trovi con degli strumenti in mano, e si cominci a fare una
grande jam session di gente che è attenta e ricettiva ma in realtà anche il fatto di non
provare più di tanto fa parte del progetto Bluvertigo, credo di non essere perfettamente
professionali mi sembra una buona linea perché in questo modo si riesce ad instaurare dei
legami anarchici tra di noi, delle schegge impazzite, dei momenti in cui lerrore è
ancora più piacevole del leccato, penso che nel pianobar labbiamo
proprio sviluppata a mille..."
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