FILE : BLUVERTIGO


Filosofia


Morgan
: Buongiorno.
Alex Braga : Buongiorno. Qui appollaiato c’è il Papa! (Morgan è seduto in cima ad una pila di sedie!)
M. : È interessante il fatto che noi non stiamo usufruendo delle poltroncine di questa discoteca…
A.B. : Secondo me no, però lui ha detto che dava una spiegazione logica…
M. : Ciò implica consapevolezza, cioè laddove c’è un rifiuto, laddove c’è un no, c’è una volontà, non so sempre laddove c’è un sì.
Scaramuccie verbali  per decidere chi deve fare le domande… comincia Morgan!
M. : Supponiamo che io sia il cantante di un gruppo, di quale gruppo sarei il cantante, stanti le premesse?
A.B. : Io direi che una persona vestita come me (Sono effettivamente vestiti quasi uguali, giacca, camicia e pantaloni neri), e che si muove come me e che beve le stesse cose che bevo io non può che essere il cantante dei Bluvertigo.

Sesso

A.B.
: …come Morgan fa sesso.
M. : Ma scherzavo (Morgan imbarazzatissimo!), non puoi prendere tutto quello che…, stiamo scherzando, cioè io ho un cattivissimo rapporto con l’argomento, a tal punto che non lo menziono, cioè io non ne parlo neanche nelle mie canzoni, difficilmente tu mi sentirai parlare dell’argomento di cui hai parlato tu prima.
Riferimenti al sesso, doppi sensi al sesso, cioè proprio, sembra  che uno quando fa televisione ci deve essere una tettona qua di fianco.
Mai avuto un giornaletto porno in vita mia, cioè quando i miei mi dicevano i “giornali porno”, e per loro era qualche cosa di veramente… tipo, andiamo a vedere il porno, oppure facciamo… io non avevo interesse assolutamente in questo, tanto è vero che a un certo punto della mia vita ho sentito una forte vocazione…

A.B. : A fare il  porno divo?
M. : No, volevo diventare Papa…

Glam

M.
: Io non mi sono accorto dei cambiamenti…
A.B. : Le tue unghie forse si… (laccate nere!)
M. : Le miei unghie ogni due giorni si accorgono di un cambiamento cioè di una riduzione,però questo non credo determini questa modificazione che tu individui nel tempo, cioè i Bluvertigo sono nati in un modo e oggi sono un'altra cosa.
Noi non ci siamo accorti di questo cambiamento, perché è un cambiamento che avviene di giorno in giorno… quindi esattamente come nella musica, chi ascolta questo nuovo disco, come “Metallo non metallo”, quando uscì dissero “È molto diverso dal primo”: io risposi “È l’unica cosa che riesco a fare”.
La cover di Bowie è un po’ per dichiarare questa nostra affezione. Il Bowie di Berlino, cioè dei tre dischi più importanti, della famosa trilogia chimica, che ha fatto insieme a Brian Eno e a Robert Fripp, diciamo che sono i dischi che ritengo forse più entusiasmanti del rock ‘n’ roll. Ed è come vedere questo brano di Bowie letto alla luce dei primissimi brani di Bowie come “Space Oddity” e “Life from Mars”.E l’album si chiama “Zero”, ricordiamo che è proprio un discorso sulla circolarità, sul “loop” sull’eterno ritorno, sullo zero come vero tre, cioè come soluzione alla dualità: e “Always…”, il titolo del pezzo è “Always crashin’ in the same car”, per cui sbattere sempre con la stessa auto, è veramente un manifesto del ripetersi.


Trilogia chimica

M.
: “Metallo non metallo” del ’97, “Acidi e basi” del ’95, prima parlavamo di stringhe, mi piacerebbe evidenziare come una delle stringhe possibili, e irrazionali, è il nostro alfabeto, che inizia con la A e prosegue con la B, “Acidi e basi”, nel centro dell’alfabeto troviamo, e quindi mi sembra all’undicesima posizione, sono ventuno le lettere, quindi l’undicesima è il centro esatto, 10-1-10, la M, e “Metallo non metallo” è infatti speculare, metallo-non-metallo. “Non” ha uno zero al centro, arriviamo all’ultima tappa che è la zeta di Zero, però lo zero comprende tutto, è il simbolo dell’infinito: ecco come si può interpretare la trilogia, questo dal punto di vista alfabetico.La vera essenza della trilogia è quella chimica, così si chiama “Trilogia chimica, proprio perché, non sto a spiegare perché “Acidi e basi” è qualcosa di chimico o “Metallo non metallo” è qualcosa di chimico o non chimico, “Zero” è qualche cosa di chimico solo se l’acqua, a zero gradi, diventa neve, in quel caso.
A.B. : (Parlando dei Bluvertigo) …possiamo definirlo simpatico gruppo?
M. : Io amerei essere definito simpatico anche se, il momento in cui dico questa cosa, smetto di esserlo.
A.B. : Sì, nel senso che io ti avrei preso a legnate, mi immagino la gente che ci sta guardando…

Musica colta

A.B.
: Anche una composizione di Bela Bartok fu utilizzata per una colonna sonora di un film, come peraltro quella di Battiato, che era “ The Shining”…
M. : Infatti Kubrick è veramente bravo, ultimamente ha messo dei brani in “Eyes wide shut”, stupendi, c’è un valzer di Shostakovich, e c’è anche una …tratta da una "Musica Ricercata" di Ligeti…
La musica colta è la sedicente musica colta, cioè lei crede di essere colta, però bisogna stabilirlo ogni volta.
Quindi mi sembra che utilizzare definizioni che abbiano in sé un giudizio di valore sia sbagliato; per cui bisogna trovarle qui, allora diciamo musica seria: anche questa rasenta il giudizio di valore.

A.B. : Però possiamo dire musica seriale…

Altro da sé

M.
: Il nostro è una specie di ritorno alla musica con una faccia, con una personalità, con degli occhi, con un vestito, comunque con un essere umano dietro alla musica, tutto qui: come sempre io trovo che Bowie sia stato uno dei primi a ragionare su questo, per cui non solo a farlo ma anche a pensarci sopra, a diventare autoreferenziale, e a parlare di sé stesso, ecco perché ogni tanto si cade nel proprio autoriferirsi. Forse qualcuno trova che sia un po’ troppo egocentrico questo, però è veramente inevitabile, cioè, se vuoi andare a fondo devi costruire il tuo alter ego, e cominciare a parlare con quell’altro te stesso, che poi finiamo dove eravamo partiti.

Monza

A.B.
: Tu vivi a Monza tuttora, o non si può dire?
M. : Certo che vivo a Monza!
A.B. : E com’è la realtà, comunque Monza è una cittadina, una piccola cittadina di provincia…
M. : Anche Seattle era, è una piccola cittadina borghese di provincia, cioè provincia, comunque in confronto alle grandi metropoli americane era inferiore, anche all’epoca di tutta la scena grunge…Diciamo che ho “non scelto” di andare altrove…
Mi sento un po’ come Norman Bates di “Psycho”, cioè vivo con mia madre, mia madre però non si vede, è invisibile,  non si sa neanche se esiste o no…
A.B. : Tu vivi con tua madre…
M. : Certo… Appunto mia madre impagliata, imbalsamata…
A.B. : Qui si sta ritornando, stiamo per chiudere lo zero, non so se ve ne siete accorti…

Poesia

M.
: (Parlando di “Dissoluzione”)… uscirà ai primi di Novembre, non so adesso in che giorno siamo televisivamente…
A.B. : Non lo so neanch’io, ma noi siamo dispersi, questa conversazione è senza tempo, siamo dispersi nell’etere…
M. : Non ci importa… uscirà un libro di poesie, perché solo così alcuni capiranno di cosa si tratta, però ci tengo a precisare non sono veramente delle poesie, io non mi ritengo un poeta perché, se fosse stato per me, non avrei mai pensato di pubblicare queste cose: è stata una amica, che è Elisabetta Sgarbi, l’editor della Bompiani, quindi colei che decide le sorti degli scrittori per la Bompiani, si è casualmente imbattuta nei miei scritti, che erano però potenziali canzoni, erano future canzoni, e gli ha considerati degni di pubblicazione.
Uscirà questo libro che si chiama ”Dissoluzione”, è un po’ come la fotografia di due anni di vita, miei, perché è una raccolta di quello che io ho scritto in quel periodo: alcuni di questi pezzi sono diventati le canzoni del disco, che però sono sedici; tutte le altre, più di un centinaio, sono nel libro.

Battiato

M.
: Io mi pongo nei suoi confronti come qualcuno che deve a lui molto…
Devo dire che mi serviva vedere come faceva i dischi, cioè per me era un apprendimento, era un apprendistato, era qualche cosa, cioè il rapporto allievo-maestro, quindi non sento di avergli dato più di quello che forse la mia piccolezza, il mio ruolo richiedeva.Io praticamente ho assistito alla produzione di tutto il disco, ho lavorato come bassista, ho fatto anche un paio di chitarre per dei pezzi, ho cantato come corista, cioè la mia presenza c’è, non è enorme

Umiltà

M.
: In realtà poi dal vivo sono molto più simpatico di come sto in televisione. E viceversa.
A.B. : Non ho capito il viceversa…

A.B.
: ...probabilmente avrei delle difficoltà, o comunque la cosa mi spaventa…
M. : Ne stai avendo?
A.B. : No, devo dire che in realtà il problema è l’approccio, una volta superato, poi in realtà il personaggio vero è anche più umile di quanto non venga fuori dalla presenza scenica e dai dischi, forse… non ti è mai capitato?
M. : Forse è capitato a qualcuno, ma non è un mio problema…lo è per altri non per me…
A.B. : Ok, in realtà lui non è così, sta solo cercando di rendermi la vita difficile, ma in realtà è un bravo ragazzo.