La storia

 

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    Per comprendere meglio la storia delle Terme Romane di Baia, si deve risalire nel tempo di circa 2.400 anni, quando l’attuale porto era in larga parte occupato dalla terraferma ed ai suoi lati, i promontori di Punta dell'Epitaffio e di Punta del Castello, si chiudevano in un abbraccio formando un bacino con una piccola apertura al centro che dava sull'attuale golfo di Pozzuoli.

Parco Archeologico di Baia (Terme Romane di Baia): vista del golfo di Baia

    Il luogo emanava un fascino intenso con la lussureggiante vegetazione che dal mare s’inerpicava fin sopra la collina. Da quel podio naturale si ammirava un panorama d’ineguagliabile bellezza.

   Un po’ ovunque sgorgavano sorgenti d’acqua termale e lo storico Tito Livio (59 a.C. – 17 d.C.) racconta che un console romano, di nome Cornelio, alleviò i postumi di una caduta da cavallo proprio con queste acque.

   I primi insediamenti abitativi si ebbero nel III secolo a.C. e raggiunsero il massimo nel I sec. a.C., quando non si riuscivano più a distinguere i confini di Baia da quelli di Bauli (l’antica Bacoli).

   Con la fine della Repubblica, Baia (soprannominata "la piccola Roma") fu eletta residenza estiva degli imperatori romani e ciò contribuì ad accrescere la grandiosità ed il lusso delle proprie costruzioni.

   A Baia furono sperimentate ed eseguite le più moderne e raffinate tecniche architettoniche riportandole in seguito nella capitale; un esempio è il cosiddetto "Tempio di Mercurio", che come dimensioni è la metà del Pantheon.

   Col passare del tempo le Terme Romane di Baia subirono numerosi ampliamenti e modifiche, tali da rendere molto difficile l'identificazione di alcuni ambienti, avendone perso la funzione originaria. Dopo Augusto, infatti, esse furono ingrandite da Nerone, Adriano, Antonino Pio, Alessandro Severo fino a costituire un’immensa città termale.

   Della ricchezza e lo sfarzo dell’antica Baia, oggi rimane ben poco anche a causa degli eventi bradisismici che hanno lasciato sott’acqua la parte più interessante ed antica della cittadina. In ogni modo dalle strutture messe in luce dagli scavi iniziati nel 1941, interrotti causa la guerra e ripresi nel 1950 ad opera del prof. Amedeo Maiuri, si ha già l’idea della sontuosità delle costruzioni. Dai lavori di dragaggio lungo il lido, dal 1923 al 1928, sono emersi numerosi frontoni e manufatti di marmo finemente lavorati che da soli testimoniano il lusso e la sontuosità delle ville che ricoprivano il territorio.

 

 

 

 


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