La storia

 

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    La costruzione dell' Anfiteatro Flavio ebbe inizio nei primi anni del regno di Vespasiano, nella valle compresa tra Palatino, Esquilino e Celio, che in precedenza aveva costituito il centro della Domus Aurea. L'edificio sorse sul luogo dello stagno artificiale, opera di Nerone: anche in questo caso, emerge la politica demagogica di vespasiano, che restituisce al pubblico godimento le parti della città incluse da Nerone nella sua casa gigantesca (lo stesso avverrà con le Terme di Tito, che rimpiazzeranno forse quelle private della Domus Aurea, e con le statue, sottratte all'abitazione di Nerone ed esposte nel tempio della Pace).

    Il Colosseo, non ancora terminato, fu dedicato una prima volta da Vespasiano prima della morte. Tito portò a termine i lavori e procedette a una seconda grandiosa cerimonia dedicatoria nell'80, che durò cento giorni; l'opera fu rifinita da Domiziano, che condusse i lavori "fino agli scudi" che decoravano l'ultimo ordine esterno. E' probabile che solo sotto questo imperatore si siano creati i sotterranei in muratura dell'arena, altrimenti mal si comprenderebbe la notizia di naumachie (battaglie navali) date sotto Vespasiano e  Domiziano; da allora infatti si parlò solo di giochi di gladiatori (munera) e cacce di animali (venationes).

    L'interno del Colosseo, semicrollato e spogliato delle gradinate, può dare solo una  pallida idea dell'aspetto originario; a ciò contribuisce la mancanza del piano dell'arena, che mette allo scoperto i sotterranei di servizio.Questi sotterranei avevano la funzione di ospitare tutti quei servizi che erano indispensabili per lo svolgimento dei giochi. L'arena era coperta da un grande tavolato ligneo; ciò spiega la violenza  del fuoco nel 217, quando l'incendio ebbe inizio proprio da lì.

   Tra essa e il corridoio veniva fissata al momento degli spettacoli, una pesante e robustissima rete di protezione sostenuta da antenne; queste erano incastrate tra due mensole, collocate più in basso. In alto, la rete, che ci è descritta da uno scrittore antico, era dotata di denti di elefanti, a mo' di spunzoni, e di rulli di avorio ruotanti orizzontalmente, che impedivano la presa alle fiere che avessero tentato di scavalcarla. per ogni evenienza, comunque, nel corridoio che correva tra la cavea e la rete doveva essere in permanenza una squadra di arcieri, che prendevano posto forse all' interno delle nicchie aperte nel podio.


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