SAN PROCOPIO – ANNI 60 ( riportato da Mimmo Panuccio)
La guerra era finita da un bel po’, mi pare maggio 1945, lasciando oltre 50 famiglie in lutto solo nel nostro paesello ( vedi anche lapide caduti in guerra posta davanti al municipio) e almeno altre trecento ( e chi non ha subito danni?) con perdite che solo il tempo e la solerzia dei nostri padri ( forse nonni per chi legge) ha saputo piano piano, nel corso degli anni, cancellare.In quel periodo San Procopio si portava ancora appresso le nefandezze e la povertà, meglio la “fame” che ne era seguita ai lutti e alla protervia di chi la guerra aveva voluto!Negli Stati che erano stati campi di guerra si cominciava a sentire una voce di boom economico, a dire il vero anche in Italia, come per la maggior parte delle democrazie dell’Europa occidentale gli anni 60 ed i primi anni 70 furono un periodo di complessiva prosperità e mutamenti politici. Negli Stati Uniti la presidenza di J.F. Kennedy ( dal 60 al suo assassinio avvenuto nel 1963) fu improntata sulle riforme sociali, e coronata dal successo americano nella controversia legata alla presenza di missili sovietici a Cuba (1962). Ricordo la televisione che mostrava Kennedy,” nella stanza dei bottoni” col dito puntato sui missili pronti a partire e ancor meglio mi è rimasta impressa quell’inversione di marcia delle navi sovietiche che ci ha fatto ritornare il cuore dalla gola al petto. Gli anni 60 videro anche la firma tra Stati Uniti ed Unione Sovietica per la messa al bando degli esperimenti nucleari nell’atmosfera nel 1963 ( e chi potrà mai dimenticare quei momenti!). Mentre la Cina di Mao Tze Thung rompeva la sua alleanza con l’Unione Sovietica, e si avvicinava lentamente verso gli Stati Uniti; tra il 1965 e il 1968 Mao promosse un movimento di contestazione giovanile che, come nel resto del mondo, scosse la cultura dominante, prendendo il nome di “ Rivoluzione Culturale”. Nel frattempo anche negli Stati Uniti si sviluppò un movimento di contestazione giovanile che vide le giovani generazioni americane opporsi con veemenza all’intervento militare statunitense nella guerra del Vietnam. In Unione Sovietica, la politica di Breznev ( 1964 e seguenti) si concentrò sulla repressione dei “dissidenti”, accanendosi contro il tentativo riformatore dei comunisti cecoslovacchi, noto come la “Primavera di Praga”, militarmente represso nell’estate del 1968. In Italia, l’economia del Paese attraversò una fase di intenso sviluppo, che prese il nome di “Boom Economico”. Lo sviluppo toccò prima di tutto l’industria e più lentamente anche l’agricoltura; entrambi i settori vennero potenziati e modernizzati. L’incremento delle scienze e la loro applicazione alla produzione e al settore dei trasporti, culminati con lo sbarco sulla luna del 1969, portarono alla creazione di molti nuovi servizi, come la motorizzazione privata e l’aviazione civile, contribuendo ad un netto miglioramento del tenore di vita dei cittadini.Ma a San Procopio? Ho voluto tratteggiare gli avvenimenti più importanti avvenuti nel mondo e in Italia per poter paragonare gli sviluppi avvenuti nel complesso con quelli successi nel nostro paesello. ( Ma cosa vuoi paragonare!). Ricordo una massima ( forse stupida) di un tale che diceva che “ l’intelligenza artificiale non può battere la stupidità naturale”. I nostri benestanti del Sud tenevano i loro soldini in banca, accontentandosi di quei pochi interessi elargiti, mentre le fabbriche sorgevano al Nord e ogni sviluppo sociale veniva dal Nord arrivando da noi con decenni di ritardo! I nostri parenti più fortunati erano costretti dal bisogno ad andare a lavorare al nord portando avanti quelle fabbriche ( i meno fortunati emigravano per lo più in Australia o nei vari Stati europei dove c’era lavoro).Nel giro di pochi anni la popolazione di San Procopio era scesa da 1300 a 800 ( e quei cinquecento mancanti erano le forze più giovani e produttive!). Ricordo l’avvento della televisione nel nostro paese che ci portava a rompere le scatole ( nelle ore più impensate – partite di calcio e quant’altro) a quei fortunati parenti ed amici che con enorme sacrifici erano riusciti a comprarsi “il televisore!” Dal 3.1.1954 ( data della prima trasmissione televisiva in Italia) alla data della possibilità di comprare i primi televisori nel nostro paesello erano passati oltre dieci anni! I nostri fantasmagorici politici si arrabattano nell’ambeduismo, nel doppiopesismo, nel cerchiobottismo, nel neutralismo, nell’attendismo più stupido mentre i nostri padri e parenti vari ( rimasti a casa quindi sfuggiti all’emigrazione) si arrabattavano, lavorando 10/15 ore al giorno, per portare avanti in qualche modo la famiglia. I giovani facevamo le corse con i cerchi e giocavamo con le cartucce vuote o con i cocci dei piatti colorati rotti. Facevamo le fionde ( i frecci) ,che ci consentivano di “andare a caccia”, con le camere d’aria delle biciclette. Oh, la prima bicicletta di terza/quarta mano!Verso la metà degli anni 60 si cominciavano a vedere le prime “ machine”; beato chi si poteva comprare la topolino o la balilla con chissà quanti anni di vita!C’è da dire, volendo fare il paragone con gli anni 40/50 che una grossa fetta di benessere era venuta a posarsi anche sulle famiglie samprocopiesi; cominciavano a comparire i primi “cessi” in casa lasciando in pace le cunette e gli uliveti ,luoghi dove si andava a fare i propri bisogni corporali; e i primi materassi di spugna prendevano il posto dei giacigli imbottiti di “ coppe di panicolo”. La lana delle nostre greggi consentiva un po’ di caldo nelle case fatte di tavole che col tempo si restringevano lasciando un vuoto di 1-2 centimetri tra una tavola e l’altra, vuoto che veniva coperto, per lo più, con giornali accartocciati. Era nata la 600 e si poteva sentire il rombo del suo motore anche nel piccolo borgo sampricopito (RC 24000 e rotti era la targa della mia prima 600 comprata di seconda mano!).Il cinema si espandeva in tutta Italia e il “ Neorealismo rosa” vedeva Don Camillo, Poveri ma belli che facevano dimenticare, ormai, le atrocità della guerra. Totò e Ugo Tognazzi si cimentavano in films tematici che analizzavano al meglio qualità artistiche e valori sociologici. Laura Antonelli, dotata di un fisico dal seno generoso e dalle fascinose gambe compare nel 64 ne “ Il merlo maschio” per poi, via via, interpretare “Le spie vengono dal semifreddo “ di Bava) e tanti altri. Nella musica in quel decennio imperavano Celentano e Mina, Patty Pravo e Bobby Solo e anche a San Procopio, ormai, ci si poteva permettere di andare al cinema o di acquistare una radio per ascoltare notizie di vario genere. Nasce, in quel tempo, nel nostro paesello, il 1^ festival della canzone con sede nelle Scuole Elementari, promosso, se non ricordo male, da Rocco Alvaro e dallo scrivente e a cui partecipavano anche molti Sinopolesi ed Eufemiesi nonché giovanottoni di Palmi e d’intorni.Si trascinava ancora una moderata miseria di guerra ma ormai ci si poteva permettere il lusso di frequentare non solo le Scuole Medie ( ovviamente non ancora dell’obbligo) ma addirittura le Scuole Superiori facendo ogni giorno, da settembre a Giugno, quasi due chilometri a piedi, alle 5,30 di mattina, per raggiungere la stazione ferroviaria di Sinopoli e impiegare circa un’ora per raggiungere Palmi da dove impiegare ancora ( altri due chilometri) venti minuti, sempre a piedi, per raggiungere la scuola. Ricordo che eravamo già stanchi ancor prima di cominciare le lezioni o subire le interrogazioni che ci portavano alle ore 13 per percorrere il tragitto mattutino in senso contrario; si arrivava a casa alle 15 circa dove ci aspettava “una toppa” di pasta e fagioli che serviva da pasto mezzogiornesco!Malgrado, comunque, i sacrifici, ormai la guerra era dimenticata e si cercava, anche nel nostro borgo natio ( si partoriva a casa con l’assistenza della “mammina” e, in caso di bisogno particolare, con quella del medico) ci si arrabattava per ricostruire quello che nel resto d’Italia era stato fatto un decennio prima! Si cominciavano a pavimentare le prime strade comunali e a ricostruire le rovine lasciate dalla guerra ( vedi Ponte Mangano e Sevina) che ci consentivano i contatti viari con i paesi vicini e… col resto del mondo!
Ricordo con un po’ di nostalgia ( dovuta presumibilmente alla vecchiaia incombente) la pavimentazione delle prime strade cittadine!” I cantieri scuola” erano una accozzaglia di gente ( che veniva pagata poco e male) che si dedicava, sotto la guida di noi capi-cantiere, alla pulitura prima, alla sistemazione poi, per finire con la pavimentazione in pietre o cemento delle strade principali ridotte ad una fanghiglia (specie d’inverno). Quanto abbiamo lavorato per sistemare la piazza Mons. Bruno Occhiuto! E meno male che c’era vice capo-cantiere Rolando Posterino con abbondante esperienza! Quanto tempo abbiamo dedicato alla ristrutturazione della strada che porta da via Umberto I^ a “Rosalà” e “ Conturella” per consentire ai mezzi di trasportare ai frantoi le olive che le nostre donne andavano a raccogliere in quelle contrade ed in quelle viciniori!
Le nostre spiagge erano le rive dei fiumi ” Mangano” e” Sevina” e le fresche loro acque ci consentivano di lavarci se non addirittura di prendere il bagno. Ricordo le giornate estive trascorse sotto la cascata che si trova sotto il ponte Mangano; giornate che trascorrevamo alternando la pesca delle anguille con un bagnetto ( acqua corrente a non più di 10-15 gradi! ) o con l’esplorazione delle cavernette ( credo ancora esistenti) che si trovavano a metà costa. Eravamo già grandicelli, ma non c’era altro svago ( specie gratis – e cu ndaviva sordi!-), nel nostro paesello, che ci permettesse di passare le lunghe giornate estive in modo più salubre.
Forse pecco di presunzione se dico ai giovani, muniti di telefonini fotografici, di cuffiette alle orecchie per ascoltare la musichetta, di vestiti decenti ( ai miei tempi le toppe arlecchinesche sui vestiti non lasciavano intravedere il colore originale degli stessi!), di moto per i più giovani e di auto propria munita di tom-tom ( guai a domandare a qualcuno la strada da prendere!) per i maggiorenni, insomma di ogni ben di Dio, godete e vivete bene la vostra vita ( i tempi lo permettono – ed è bello così -) ma almeno leggete quello che succedeva una volta per temprare i vostri cervelli a che certe cose non abbiano più ad accadere! Raccomando a voi giovani, avvenire del mondo, di non permettere mai che i popoli abbiano a scannarsi tra loro per una egemonia di potere!
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