Gentilissimo sig. Saverio,
sono trascorsi tanti lustri da quando partecipavo , con la dovuta devozione e con l'allegria tipica dell'età giovanile, alla festa settembrina della Madonna degli afflitti; sin dall'infanzia si riceveva dai genitori Nata e Procopio,dai nonni Borgia /Vocisano e Borgia/Rositani, particolarmente devoti alla Madonna, esemplari indirizzi vocazionali finalizzati alla costruzione di modalità di vita coerenti con il carisma della Madonna;figura archetipica di madre,a cui tutti i i miei familiari e i fanciulli compaesani miei coetanei associavano il volto e la figura della propria madre!Tale ricorrenza, ricordo, veniva evocata sin dalla festa dell'Assunta, coincidente con le festività ferragostane, occasione di gite ed escursioni sulle lussureggianti pendici dell'Aspromonte;il contatto con la natura, la compagnia parentale e amicale, le pietanze preparate il giorno prima con la consueta maestria culinaria delle nostre donne(timballi,pasta al forno, parmigiane, pomodori ripieni ,ecc.ecc.)predisponevano all'euforia,seguita però, da pensieri più spirituali, più aderenti alla solidarietà oblativa tipica della madonna! Certo si trattava di momenti fugaci, che emergevano in maniera rapsodica,ma incisiva e che erano esemplare testimonianza di quanto la venerazione della Madonna degli afflitti incideva nei nostri fragili cuori e nelle nostre anime di fanciulli ribelli e irrequieti anche nei momenti conviviali e di spensierata allegria!
Arrivata la vera vigilia , le donne di casa,vere protagoniste della festa, erano indaffarate nei preparativi che presupponevano il consueto pranzo opulento e fragrante,il pane fatto in casa e ,in aggiunta ai consueti piatti tipici locali ,le famose salsicce; per ospitare amici e parenti che rientravano in paese per la festività settembrina,si predisponevano le camere degli ospiti,sacrificando talvolta gli spazi dei più piccoli;noi fanciulli ,invece , alla vigilia della festa, simulavano la processione della Madonna,(festa nella festa,rito che suscitava forti emozioni e intensa partecipazione) nei giardini delle nostre abitazioni,non senza aver prima tanto faticato per l'assegnazione dei ruoli; il più ambito era quello dell'arciprete!!
Nel fatidico giorno festivo, conclusivo delle vacanze estive-all'epoca le scuole riprendevano le attività didattiche nel mese di ottobre!-,si dimenticavano le fatiche, le discussioni, i sorprusi dei coetanei prepotenti,e si accedeva,forse inconsapevolmente, in un'atmosfera di spiritualità che dava conforto al cuore e che traspariva dai sorrisi lieti e accattivanti dei grandi ,a cui noi guardavamo per avere il riscontro antropologico della vicinanza della nostra Madonna!
Con i più cordiali saluti,Saro Borgia