Melo Marafioti ha ricordato Rosamaria così. Grazie.

 

         Cara Rosamaria,

    l’ultima volta che ci siamo incontrati, mi hai chiesto come sempre: “U cincu nesciu?”.

    Era ormai la classica nostra battuta, in ricordo di tanti momenti di pura e sana allegria, trascorsi insieme, durante il periodo della nostra giovinezza.

    Anche oggi, tu, muta, mi hai chiesto: “U cincu nesciu?”.

    Io ti ho risposto: “Si, e hai fatto tombola e ti sei guadagnata il premio della vita eterna,”.

    Adesso ti trovi in cielo, tra tutti quelli che hanno vinto giocando su questa terra.

    La tua è stata una vittoria eccezionale, perché hai vinto una dura battaglia, durata tanti anni, e mentre combattevi riuscivi a dare coraggio agli altri, ad affrontare la vita con tanta serenità, che si leggeva nei tuoi vivi occhi e nel tuo acceso sorriso.

    Hai combattuto la buona battaglia e il Signore ti ha premiato.

    Io, Pino, Annamaria, Giovanni, Giada, Franco e tanti altri continueremo a giocare su questa terra, tante e tante partite e ogni giorno, ogni istante, continueremo a chiederci : “U cincu nesciu?”.

    Però, vinceremo solo giocando con un giocatore speciale, quello con cui, per tanti anni ha giocato con te, vincendo tutte le partite.

    Dormi, Rosamaria, nella pace degli angeli, intercedi presso Dio per tutti noi e in modo particolare per la tua famiglia, i tuoi figli, che durante il loro cammino, avranno sempre una luce che guiderà i loro passi.

    Arrivederci in paradiso.                                 Melo

                                                                                      (6 maggio 2008)