Il col. Francesco Borgia nasce a San Procopio il  15 settembre 1905    e muore il 30 gennaio 1990,dopo una lunga  e onorevole vita impregnata di forte e intensa fede alla Madonna degli afflitti,di cui sin da giovane era devotissimo.

Durante la sua encomiabile carriera   professionale nell’esercito(artiglieria), ricoprendo ruoli   di alta responsabilità,ha tenuto alto il prestigio del suo Paese, dimostrando sempre eccellenti doti di leader e di   superbo organizzatore,unite a  spirito solidaristico oblativo nei confronti di quanti , fiduciosi, si rivolgevano a Lui per  chiedere  sostegno e aiuto;particolarmente generoso si è dimostrato  nei confronti dei giovani  sanprocopiesi , per i quali  ha  tenacemente, e in maniera affatto determinante , attivato tutte le sue energie  per meglio corrispondere alle legittime aspirazioni dei suoi compaesani.Si è particolarmente distinto  nel l secondo conflitto mondiale, durante il quale è stato a lungo prigioniero  degli inglesi in India, tollerando  le angustie della prigionia sempre con spirito cristiano,  fiducioso nella protezione della Madonna e speranzoso di ritornare  dai suoi  genitori a cui era legato da sentimenti filiali profondi  e con cui condivideva la    venerazione della Madonna !.

Rientrato alfine, dopo tante peregrinazioni, in patria, sposa la n.d. Chiara  Guerrisi di Polistena, che  con tenero e  delicato affetto ha sempre  incoraggiato e sostenuto  tutte le intime  aspirazioni religiose dell’audace  consorte, che  pervadevano  sempre , ancorché in maniera soffusa, il suo diuturno operare professionale, conviviale, sociale e  politico.Ha ricoperto, per volontà popolare, la carica di sindaco ,dimostrando anche in tale ruolo  spiccate doti di organizzatore e di  operatore politico accorto e sensibile alle  esigenze  vitali dei suoi concittadini. 

Particolarmente  significative le esperienze professionali nelle sedi distrettuali di Bologna, Sabaudia e Reggio Calabria, che  richiamava spesso  nei momenti evocativi della suo  percorso professionale, con una vena di malinconia , subito  resa esilissima per   una vocazione intima che col passar degli anni andava  maturando  nel suo grande cuore, e che  premeva per essere realizzata a tempo debito!

Si allude alla ristrutturazione dell’ allora fatiscente Chiesa della Madonna degli Afflitti che,  per volontà generale e Sua personale , doveva  essere riportata allo splendore  dei tempi andati.

Ed è proprio tale impresa, di cui ha assunto  l’onere organizzativo ,che ha caratterizzato  gli ultimi lustri della sua appassionata vita di calabrese ardente di passioni  religiose espresse sempre con spirito laico, misto a profonda venerazione per la Madonna !

Nella fase di abbrivio di tale iniziativa  il col Borgia , che  tutti ricordano con profonda riconoscenza,ha manifestato la Sua forte personalità,il suo dinamismo, la Sua capacità di coinvolgere le maestranze,sensibili e motivate, assieme all’intera popolazione, che generosamente  ha  sostenuto spiritualmente e materialmente il manipolo di arditi e ottimisti sanprocopiesi ,che aveva  saggiamente   cooptato e aggregato  nella defatigante  e onerosa  iniziativa   che ora  illustra sia sul piano antropologico ,sia su quello religioso, il nostro paesello aspromontano, generatore sempre di acute intelligenze e, soprattutto, di spiriti forti che in ogni dove hanno illustrato   e illustrano tutt’ora  con decoro la terra calabra!

Da ricordare infine, ma non per ultimo,  anche  l’adesione all’iniziativa dei nostri compaesani emigrati in tempi remoti in terre lontanissime(persino in Australia) che ,con la consueta devozione e con  l’indelebile ricordo del luogo natio, hanno voluto assecondare  l’iniziativa  che il col. Borgia, al pari dei suoi concittadini, ha voluto  realizzare come coronamento sublime  della sua vita terrena!