S. Anna e le sue caratteristiche
Questa frazione di Seminara vanta origine storiche degne di nota poiché per la
maggior parte sconosciute.
S. Anna è un piccolo borgo agricolo che vanta una lunga storia e origini remote.
Questa frazione è situata al centro tra Melicuccà e Seminara ed è lambita dal
torrente“Torbido“; dista da Palmi all’incirca 8 Km. La strada provinciale Palmi
Sinopoli e i pullman della Calabro – Lucana la collegano, oltre che a Palmi, ad
altri grossi centri della piana .L’autostrada costruita oramai da decenni,
situata all’ingresso di Palmi, le permette di accedere ,in breve tempo, a
località rinomate della provincia come Bagnara , Scilla la stessa Reggio La sua
posizione è quindi strategica ,se così si può dire, in quanto si può facilmente
accedere alla superstrada per la Jonica, alla Tonnara di Palmi , al monte S.
Elia ed a Gambarie . Questa frazione, un tempo popolosa, adesso è abitata da
poche famiglie, in quanto la perenne fame di occupazione, costrinse molte di
loro e molti giovani ad emigrare. Tra gli anni quaranta e cinquanta parecchi
contadini vendettero il piccolo fazzoletto di terra e tutti i loro averi per
comprarsi il biglietto della nave ed emigrare nel nuovo mondo; le mete prescelte
dai nostri emigranti furono: Australia, Argentina, America del Nord ed ,in un
secondo momento anche il Nord Europa: Una successiva ondata emigrò nel Nord
Italia e , purtroppo questo flusso ,da allora è inarrestabile e continuo; anche
ai giorni nostri. Sono molti i giovani che emigrano nel nord Italia in cerca di
lavoro o a volte succede che molti nuclei familiari si spostino nei più grossi
centri limitrofi..
L’occupazione dei residenti rimane prevalentemente agricola ma molti sono i
Santannesi che associano ad essa altre attività in quanto il lavoro dei campi è
assai faticoso ma poco remunerativo:
Il paese è formato da case situate, prevalentemente, lungo la strada
provinciale. Nel corso degli anni ha però cambiato aspetto e le vetuste e
cadenti abitazioni di un tempo che denunciavano una condizione di incombente
miseria e desolazione, sono state, in parte, sostituite da ridenti villette e
nuove fabbricazioni che denotano un accresciuto benessere ed una migliore
qualità della vita:
Il numero delle botteghe è esiguo: c’è solo un salone di barbiere, due negozi
alimentari, un’officina di fabbro ed una macelleria molto conosciuta e
frequentata dagli abitanti dei dintorni per la buona qualità della carne e per i
prezzi concorrenziali. Nonostante il paese sia molto piccolo, ha però due
chiese; la più grande è dedicata alla patrona, la cui statua troneggia nella
nicchia posta sull’altare al centro dell’abside e rappresenta una S. Anna non
più giovane che poggia la mano, protettivamente, sulla spalla della figlioletta
Maria. L’unica navata è corredata da cinque aperture ornate di vetri policromi
raffiguranti: S.Antonio, Cristo Risorto, S. Francesco, la Madonna di Pompei, S
Michele Arcangelo. Tutte queste vetrate artistiche sono state offerte dagli
stessi fedeli, mentre quella raffigurante S. Michele Arcangelo è un dono
dell’arciprete don Michele Bagalà che ha voluto così commemorare i 50 anni del
suo sacerdozio. Meritano inoltre un cenno le due statue poste, rispettivamente,
lungo l’ala destra e sinistra della navata dedicate a S. Maria Mazarello ed a S.
Pio ,quest’ultima è un recente acquisto che celebra l’avvenuta canonizzazione di
padre Pio .
La chiesa di San Luigi sorge nel rione chiamato S. Pietro e, pur essendo più
piccola e di fattura meno pregevole, è più preziosa perché più antica della
chiesa di S. Anna infatti fu costruita nel lontano 1910 per iniziativa degli
stessi Santannesi che fornirono il materiale e la manodopera gratuitamente Essa
è quindi un attestato della generosità e della fede di questi abitanti che
vollero ricostruire la loro chiesa distrutta completamente dal terremoto del
1908
Da qualche decennio è stata costruita una strada di circonvallazione che rende
più agevole l’accesso al paese percorso, oltre che dalla provinciale, da
stradine troppo strette e tortuose. Nel corso degli anni, sebbene S. Anna abbia
cambiato aspetto e sia notevolmente migliorata, le secolari e maestose piante
d’ulivo continuano a svettare alte nel cielo circondando S. Anna ed estendendosi
.anche nella vicina zona posta a sud e denominata Terramala o più semplicemente
Iusu : I vigneti, che sorgevano sempre nella medesima località e che fornivano
un ottimo vino molto conosciuto e apprezzato nella zona per la sua corposità e
per l’aroma inconfondibile, sono stati quasi tutti smantellati per la mancanza
di manodopera e di gente che si dedichi esclusivamente a questa attività: Se
però l’attività vinicola si è notevolmente ridotta, quella olearia progredisce
appieno; ne sono testimonianza i diversi oleifici che lavorano incessantemente
durante la stagione e sono all’avanguardia perché moderni ed efficienti.
All’inizio ho premesso che questo borgo ha antiche origini ma poche e lacunose
sono purtroppo le notizie che lo riguardano .Innanzitutto è bene spiegare le
origini del nome :S. Anna. Pare che, come cita il De Salvo, a questo villaggio
fosse stato imposto il nome S. Anna dai monaci Basiliani che, provenienti
dall’Oriente, diffusero il culto di S. Anna, sposa di Gioacchino e madre di
Maria .
Precedentemente il nome latino di questo paese era Decastidium o Decastadium ed
era una delle tappe dell’itinerario tracciato dall’imperatore Antonino il Pio e
che comprendeva, inoltre, Vibona, Nicotera , Mallia , Columna (Colonna Reggina )
Il primitivo nome era da attribuirsi all’abbondanza di acqua che regnava in
questa zona e alle famose dieci sorgenti ormai scomparse. Sono testimoni di
quell’antica ricchezza la sorgente di Basilicò , Martara, dell’acqua lontana che
è situata vicino alla Chiesa di S. Luigi , in un luogo scosceso. Un tempo le
donne del paese si recavano ivi per fare il bucato. Attualmente è frequentata da
un’esigua minoranza di donne, che sulla scia delle loro antenate si reca ancora
a lavare i panni presso quell’antico lavatoio Le persone anziane raccontano che
quest’acqua ha delle proprietà prodigiose, in quanto è calda in inverno e fredda
in estate. Continuando a parlare della sua storia, sappiamo, tramite il De Salvo
,che divenne, con il trascorrere dei secoli, un casale appartenente a Ferrante
II. insieme a :Parmaoppidum , Strangi, Santopalo e Pesalo e Seminara. Ferrante
II la cedette al conte Iacopo Carlo Spinelli nel 1495 e, proprio in quell’anno,
avvenne, nella contrada di Terramala ,la battaglia della “ Figuredda “
denominata dagli storici battaglia di Seminara . I due eserciti belligeranti
erano quelli degli spagnoli di Ferdinando II d’ Aragona , re di Napoli e quelli
dei francesi di Carlo VIII d’Angiò che, spinto da Ludovico il Moro, acerrimo
nemico degli Aragona, era sceso in Italia per scacciarli dal regno di Napoli :In
questo brano c’è l’esatta descrizione della posizione del campo di battaglia,
tratto da “Giustizia d’Isabella d’Aragona” storia calabrese del sec. XVI :
“ Il campo fu posto a tre miglia da Seminara sulla riva destra del fiume che
oggi ha il nome Petrace ,ma allora chiamavasi Fiume di Seminara e Metauro ,
nella pianura di S. Leo, tutta boschi e cespugli ,presso l’attuale Ponte Vecchio
“ : Questa descrizione ci da l’esatta idea del luogo e ci aiuta a comprendere
quanto sia stata importante questa località e quanta storia racchiuda questo
piccolo paese .Concludendo questa breve presentazione penso che un cenno degno
di nota debba essere rivolto a tutti quei Santannesi che hanno apprezzato gli
studi e la cultura e con buona volontà e ,a volte, con grande spirito di
sacrificio hanno intrapreso gli studi dimostrando a tutto il mondo che il tempo
non è trascorso invano e S .Anna ha saputo stare al passo con i tempi.
Enza Tripodi in Mazzeo