Compagna di classe nel liceo classico
“Nicola Pizi” di Palmi, dal ’67 al 72, Maria OCCHIATO
ha ricordato Rosamaria con questa poesia. Grazie!
A Rosa
Dove cercarti, Rosa?
Dove pensarti, Rosa?
Dove trovarti, Rosa?
Come parlarti, Rosa?
E il cuor dilaniato e
straziato,
piagato da atroce novella
mi porta da te, mia
“sorella”,
di antiche avventure
compagna.
La mente ritorna al
passato
cercando gioiosi ricordi
di giovane età
condivisa
e al tempo li ruba
abbondanti.
In film bianco e nero
rivedo
sorrisi di giovani donne
che semplici, ingenue vagheggian
guardando al futuro.
Flessuose gazzelle
ammirate
ostentan garbate fattezze,
ritratti di gioia,
e prive di ogni
malizia
spartiscono sogni e amarezze
ridendo alla vita.
Poi cambia la strada
di ognuno:
c’è sempre una svolta.
Percorsi diversi intraprendi
perché sei cresciuta.
Non più spensierata
gaiezza
ma fase matura
di nuova pacata
esperienza
di donna, di madre.
E mentre sbocciavan tue gemme
bufera improvvisa
ti colse, ti offese, ti
spinse.
Ma non ti piegò!
Spavalda e sprezzante
lottasti
sferzata dal vento
del male, ma senza
fiaccarti,
indomata guerriera.
Finché la stanchezza
ti ha colto
Ed hai scelto il
riposo.
E il cielo s’è tinto
di Rosa,
si Rosa, di te!
Ah! Rosa, so dove
pensarti,
so come parlarti,
ed anche, pensando al
futuro,
so dove trovarti.
Ma in questo momento
infelice
che cosa donarti, Rosa,
se non le mie inutili
lacrime
e eterna preghiera?
24 aprile 2008 Maria