COSA NE PENSI
DELL'ENTRATA DELLA TURCHIA NELL'UNIONE EUROPEA?
LUSSEMBURGO - L'accordo per
l'avvio dei negoziati di adesione della Turchia alla Ue è stato raggiunto:
Ankara ha detto sì alla bozza di intesa approvata in precedenza dai 25 paesi
dell'Unione. Poi il testo è subito passato all'assemblea dei ministri degli
Esteri dei 25, che lo ha ratificato. Ad annunciare la fine dello stallo è stato
il vicepremier turco, Abdullah Gul che si è detto entusiasta: "Per noi è
l'inizio di una nuova era".
In seguito a Lussemburgo Gul, il ministro degli Esteri
britannico Jack Straw, presidente di turno dell'Unione, il commissario
all'allargamento Olli Rehn e il responsabile della politica estera dell'Ue
Javier Solana hanno dato formalmente il via ai negoziati.
"Un appuntamento storico", ha commentato il nostro
ministro degli Esteri, Gianfranco Fini. Un risultato giunto al termine di una
giornata convulsa, cominciata con una prima novità: e cioè col fatto che i 25
Ue hanno trovato tra loro un'intesa sulle condizioni per l'avvio della
trattativa con la Turchia. E poi proseguita con ore di frenetici negoziati
diplomatici con Ankara, per ottenere anche il suo assenso.
Il tutto, in una ridda di indiscrezioni e smentite. In un
primo momento, infatti, una fonte governativa turca ha dato praticamente per
certo l'assenso. Poi, però, un portavoce del primo ministro Tayyip Erdogan ha
frenato: "Non c'è ancora un accordo tra la Ue e la Turchia sul documento
quadro negoziale, le consultazioni continuano".
Nel frattempo, tra i paesi coinvolti, si sono tenuti una serie
di colloqui telefonici. Ad esempio, Erdogan ha parlato con il presidente
francese Jacques Chirac e con il cancelliere tedesco Gherard Schroeder, come ha
rivelato la rete televisiva turca Ntv.
Al centro dei colloqui, la bozza di intesa
presesntata oggi dalla presidenza britannica dell'Unione alla Turchia e
all'Austria, cioè al paese più perplesso sull'ingresso di Ankara: un testo
emendato, in seguito alle eccezioni sollevate da Vienna, per tentare di rompere
lo stallo negoziale e dare il via alla trattativa. Ma Jack Straw, a cui
spettava di portare in plenaria il testo dell'accordo che deve essere
formalizzato dai Venticinque, per ore non si è fatto vedere. Fino a quando un
suo portavoce ha spiegato alle delegazioni che c'erano "problemi tecnici
di comunicazione" con Ankara. Alla fine, però, l'accordo è arrivato:
"Una giornata storica", ha commentato Straw.
Un risultato raggiunto anche grazie alle pressioni della Casa
Bianca. Il segretario di Stato americano, Condoleezza Rice, avrebbe telefonato
al primo ministro turco, Erdogan, assicurandogli che il mandato negoziale
dell'Ue con Ankara non avrà ripercussioni sulla Nato, hanno riferito fonti
diplomatiche. E' nota infatti la preoccupazione della Turchia che Cipro possa
entrare nell'Alleanza prima di una soluzione del contenzioso con la Grecia.
La Casa Bianca avrebbe anche contattato Vienna per tentare di
persuaderla ad ammorbidire le sue obiezioni, motivate dall'ostilità
dell'opinione pubblica austriaca verso l'ingresso della Turchia nell'Ue. Ecco
perché adesso il merito di questo successo diplomatico non può essere
attribuito alla sola Europa.
(3 ottobre 2005)