Nella
cucina tradizionale giapponese,
gli ingredienti freschi vengono preparati con grande cura.
Un pasto tipico potrebbe consistere in riso, vegetali, una
zuppa di pasta e fagioli di soia (miso), sottaceti
e pesce o carne. La salsa di soia (shooyu) è
un condimento comune. Le alghe essiccate (nori) vengono
spesso accompagnate al riso. Le alghe verdi, sottili e croccanti
sono squisite e sono un alimento molto sano essendo ricco
di iodio.Un pietanza rinomata è il pesce crudo tagliato
a fettine sottili (sashimi) servito con rafano verde.
Talvolta le fettine di pesce crudo sono adagiate su montagnole
ben modellate
di riso condito con un leggero aceto (sushi). Il pesce
viene cucinato in tanti modi diversi. La frittura in olio
abbondante di pesce e vegetali (tempura) è un piatto
che fu introdotto nell'arcipelago nel XVI sec. dai mercanti
portoghesi. da allora è diventato un piatto tradizionale
giapponese.I giapponesi erano vegetariani fino a circa cento
anni fa. ora invece ci sono squisite ricette che hanno come
ingredienti pollo, maiale o manzo. Una delle più prelibate
è lo spiedino di pollo (yakitori), oppure il
manzo con vegetali e caglio di fagioli (tofu) cotto in una
pentola speciale direttamente sul tavolo (sukiyaki).
Ogni commensale si serve direttamente dalla pentola. Anche
i vermicelli di farina di grano saraceno (soba, udon)
sono una pietanza popolare in Giappone. A volte sostituiscono
il riso. Solitamente vengono serviti in una scodella di zuppa
bollente ricoperta di vegetali, carne o pesce. I vermicelli
freddi (soba) conditi con salsa di soia costituiscono
un rinfrescante pranzo estivo.Il riso rimane comunque uno
degli elementi base dell'alimentazione giapponese, esso viene
utilizzato in numerosi prodotti alimentari: cracker (o-sembei),
vino di riso (o-sake) ed un vino dolce da cucina
(o-mirin). La crusca eliminata durante la raffinazione
del riso viene utilizzata come mezzo per il nukazuke (sottaceti
indispensabili per la dieta tradizionale). Come avrete notato
molte parole che si riferiscono al riso, come o-kome (chicco
di riso), o-sake, o-sembei sono tutte precedute dal suffisso
onorifico "o". Quest'uso riflette il particolare
prestigio di cui la pianta di riso ed il suo chicco hanno
goduto fin dai tempi antichi.La maggior parte degli isolani
preferisce la varietà di riso giapponese senza glutine
che, una volta cotto, riesce ad attaccarsi di più rispetto
a quello a chicco lungo.Sono diversi i dolci tradizionali
ricavati dal riso: gli o-mochi a forma di diamante rosa, bianco
e grigio-verde e l'arare granulare che vengono preparati come
offerte per la "festa delle bambole" che si svolge
il 3 marzo. Con il riso a vapore e lo sciroppo di malto vengono
fatti gli o-koshi, barrette marroni di caramelle . Gli usuama
sono invece dei dolcetti a forma di uovo bianchi e rosa,
realizzati cocendo a vapore un miscuglio di farina e riso
di zucchero.Il tè verde (o-cha) resta la bibita
preferita dai giapponesi. E' servito dopo il pasto ed ogni
volta che ci si riunisce. Si serve bollente e senza alcuna
aggiunta.In Giappone si può comunque gustare la cucina
di quasi tutto il mondo. Tra i piatti più popolari,
troviamo le specialità cinesi, l'arrosto coreano, il
curry, gli spaghetti, la bistecca e gli hamburger.Oggi i fast
food incontrano maggiormente il favore dei giovani.