La Comunitá Metodista è presente nella cittá da oltre un secolo. Ha il suo luogo di
culto in Scala dei Giganti, 1.
Il metodismo nacque come movimento di risveglio e unì leredità del non conformismo
di matrice puritana con la spiritualità e la pratica religiosa del pietismo in una nuova
impostazione che privilegiava laspetto dellesperienza della certezza di essere
salvati da Dio.
Ciò portò allannunzio gioioso di questa dignità delluomo fatto a immagine e
somiglianza di Dio (Gen 1,27) soprattutto verso i più lontani dalla chiesa ufficiale
divenuta sempre più sterile.
Tutto ciò si tradusse in una liberazione della spiritualità, in una vita nuova come
risposta concreta alla grazia di Dio, nella predicazione laica (uomini e donne) e
nellimpegno sociale contro la schiavitù, alla creazione di missioni e anche al
sorgere del primo sindacato dei lavoratori.
Questo spirito darà vita a molte organizzazioni, tra cui "lEsercito della
Salvezza", che si pongono al servizio delle fasce più basse della popolazione.
(tratto da: "Il lungo cammino del popolo di Cristo").
Note: Storia della Chiesa Evangelica Metodista a Trieste.
AMEN !..
La Chiesa Evangelica Metodista di Trieste
La Chiesa Evangelica Metodista di Trieste è sita in Scala dei Giganti 1 (presso piazza Goldoni) nel luogo in cui dal 1752 fino al 1843 vi era il Cimitero evangelico luterano. Proprio la cappella di quell'antico cimitero, ampliata nel 1900, costituisce il tempio nel quale hanno luogo i culti e le altre riunioni della comunità.
L'edificio non è visibile dall'esterno, circondato com'è dall'alto muraglione della Scala dei Giganti e da un giardino fittamente alberato. Tuttavia si può ancora vedere l'antico ingresso, ora murato, della cappella e del vecchio cimitero in via del Monte. La Chiesa Metodista è presente a Trieste da poco più di cento anni. Infatti, proprio il 25 dicembre 1998 essa ha compiuto il primo centenario della sua costituzione e dell'inaugurazione del tempio, avvenuta appunto nel giorno di Natale del 1898 con un partecipato culto presieduto dal pastore Felice Dardi, triestino, iniziatore e fondatore dell'opera metodista nella nostra città. I primi anni non furono certo facili, in quanto l'attività di predicazione fu notevolmente avversata sia dall'autorità ecclesiastica cattolica di allora, sia dall'Imperial Regio Governo Asburgico, che considerava quella metodista una confessione religiosa non riconosciuta dalla legge dello Stato. Nonostante tutto, la predicazione non fu mai impedita completamente. L'annunzio dell'Evangelo della Grazia era rivolto a tutti i ceti sociali ed a tutte le "etnie" presenti in città, proprio in quel periodo in cui Trieste conobbe il suo maggiore sviluppo e la più forte immigrazione, ed esso si caratterizzava per il suo incisivo messaggio di liberazione dalle superstizioni, dalla paura (anche quella religiosa), e da quel senso di smarrimento, proprio dei tanti immigrati di allora che fuggivano dalla miseria dei luoghi d'origine. Lo stesso pastore Dardi fu molto attento nel percepire alcuni aspetti di carattere sociale, tanto che fu proprio sviluppata un'opera a favore dei molti triestini colpiti dal flagello dell'alcolismo. Si deve, infatti, proprio ai metodisti di quell'epoca la costruzione di una lega antialcolica, denominata "Lega del Bene", che portò avanti a lungo la propria opera. Da allora, attraverso non poche difficoltà, la Chiesa Metodista è andata avanti, con l'aiuto del Signore, giungendo fino ai giorni nostri inserita nel tessuto sociale della città.
Oggi essa intrattiene ottimi rapporti di fraternità con tutte le altre comunità religiose di Trieste e partecipa attivamente allo sviluppo del discorso ecumenico. Essa rappresenta qui una piccolissima parte di quel movimento metodista che, sorto più di due secoli e mezzo fa, si è sviluppàto ad un ritmo tale da presentarsi oggi come una delle massime chiese protestanti. Questo vigore straordinario è dovuto al fatto che esso è il frutto del più grande Risveglio che il mondo evangelico abbia mai sperimentato. Sorto in Inghilterra nel periodo d'inizio della rivoluzione industriale, il movimento metodista fu la risposta ad una sfida sociale cui le classi dirigenti dello Stato e della Chiesa non erano in grado di rispondere. Infatti, esso si affermò proprio tra quelle masse operaie povere che si addensavano nei fetidi sobborghi delle grandi città industriali, senza chiese, senza cultura e senza mora.
Il fondatore fu John Wesley, il quale durante i suoi studi ad Oxford, costituì un'associazione giovanile i cui membri si impegnavano a studiare metodicamente la Bibbia. Vennero perciò chiamati con dileggio "i metodisti", nome destinato a rimanere per sempre al movimento ed alla chiesa che ne nacque. Il metodismo si è sempre caratterizzato fin dall'inizio per l'associazione tra predicazione ed opere sociali. Altra caratteristica è l'alta valorizzazione dei laici all'interno delle chiesa, la cura dell'individuo e la presenza di un notevole numero di "predicatori locali", uomini e donne, sempre e comunque laici. Per brevità diremo ancora che quella metodista è da considerarsi una chiesa protestante storica a tutti gli effetti in quanto perfettamente aderente ai principi basilari della Riforma Protestante, quali la giustificazione per fede e la salvezza per grazia. Alla base rimangono sempre i quattro pilastri fondamentali sui quali si è sviluppata la Riforma: solo Cristo, sola Fede, sola Grazia, sola Scrittura.
Oggi la Chiesa Metodista è diffusa in tutto il mondo, in ogni continente e conta circa 70 milioni di aderenti. In Italia essa vive in stretta collaborazione con la Chiesa Valdese con la quale è unita da un patto di "integrazione".
RauI Matta. Comunità Metodista di Trieste