LA FESTA DELL'ORTODOSSIA

domenica 24 marzo2013

 

Le tre Comunità Ortodosse di Trieste  con questo evento celebrano la Festa dell'Ortodossia 

 

Il corteo dei Serbo ortodossi parte alle ore 11.00 dalla chiesa di San Spiridione 

Il corteo dei Greci ortodossi parte alle 11.15 dalla chiesa di San Nicola

Il corteo dei Romeno ortodossi parte dal Tempio di via San Michele alle ore 11.15

 

I tre cortei si incontrano in Piazza dell'Unità d'Italia alle ore 11.30

per confluire nella Solenne Processione che si articolerà per le vie della città.

 

E' la seconda volta per la nostra città che questa ricorrenza è celebrata insieme dalle tre comunità ortodosse .

 


1) breve file audio\video -  "A Te inneggiamo"- Coro nella Chiesa di San Nicola

2) breve file audio\video - O Monoghenìs Yiòs - coro nella Chiesa di San Nicola

3) breve file audio\video - Apolotikon- nella Chiesa di San Nicola

note esplicative sul significato della Festa delle Icone

 

 

in centro,il Sindaco di Trieste dott Roberto Cosolini

p.Gregorios e p.Rasko - 

 

Icona di San Sava - 11° secolo , fondatore del Patriarcato Serbo Ortodosso 

.Rasko Radovic-p.Gregorios Milaris-p.Eusebio Negrea


articolo tratto dal giornale il Piccolo di Trieste sabato 23 marzo 2013

 

 

 alcune immagini della "Festa dell'Ortodossia" celebrata nel marzo 2012

 


Note esplicative riguardo al significato della ricorrenza,

 

 Ogni domenica della Grande Quaresima ha due temi, due significati. Da una parte, ciascuna domenica appartiene a una serie nella quale si manifestano il ritmo e le “dialettiche” spirituali della Quaresima. Dall’altra, nel corso dello sviluppo storico della Chiesa, quasi ogni singola domenica di Quaresima ha acquistato un secondo tema. Così, nella prima domenica la Chiesa celebra il “Trionfo dell’Ortodossia”, che ricorda la vittoria sull'eresia iconoclasta che distruggendo le immagini  negava l'incarnazione del Verbo di Dio ; e il ristabilimento della venerazione delle icone al concilio di Costantinopoli nell’843. 

In oriente, per più di cento anni, a partire dal regno di Leone Isaurico (717-741) e fino al regno di Teofilo (829-842), la Chiesa fu sconvolta dalla persecuzione degli iconoduli, i difensori del culto delle immagini, da parte degli iconoclasti, che volevano distruggere le immagini sacre.

L'origine della diatriba e del pensiero iconoclasta è da ricondurre al divieto di produrre immagini di Dio, come espresso nelle scritture dell'Antico Testamento (vedi: Esodo 20,4-5 e Deuteronomio 4,15-19), al disgusto provato da molti a causa dalla degenerata venerazione delle immagini, che in molti casi erano considerate veri e propri idoli .

 Dopo alterne e dolorose vicende, dove sostenitori e avversatori del culto delle immagini ebbero in mano il potere politico, nel 787 si giunse alle definizioni del Concilio II di Nicea, dove fu stabilito il principio che, con l'incarnazione del Verbo di Dio, Dio è diventato visibile, sperimentabile e quindi raffigurabile:

con l'incarnazione del Verbo il divieto di non fare immagini di Dio è stato superato.

Ma una completa e definitiva soluzione della questione iconoclasta si ebbe con la morte dell'imperatore iconoclasta Teofilo, quando la sua vedova Teodora, dopo aver deposto il patriarca Giovanni Grammatico, convocò, assieme al figlio Michele e al nuovo patriarca Metodio,  per l' 11 marzo 843 un sinodo a Costantinopoli, dove si ristabilì definitivamente il culto delle immagini sacre.

La regina, dopo aver venerato l'Icona della Madre di Dio, davanti all'assise sinodale enunciò queste parole: "Se qualcuno non offre rispetto al culto delle sacre Iconi, non adorando loro come se fossero degli dei, ma venerandole con amore come immagini dell'archetipo, sia anatema". In seguito, la prima domenica dei digiuni, lei e il figlio Michele fecero una processione con tutto il clero e la corte imperiale portando tra le mani le restaurate iconi, che di nuovo furono poste nelle chiese per essere venerate.

Da allora le Chiese di tradizione bizantina nella prima domenica di Quaresima portano in processione le iconi e proclamano il Synodicon, ossia una rielaborazione degli atti del secondo Concilio di Nicea. 

 Archimandrita Gregorios Miliaris, parroco della Chiesa Greco Ortodossa di San Nicola

 


articolo tratto dal giornale il Piccolo di Trieste sabato 23 marzo 2013

Festa dell'Ortodossia

 

Domenica 24 marzo si celebra la Festa dell’Ortodossia: per l'occasione, le tre Comunità religiose serba, greca e romena, insieme con i rispettivi pastori, formeranno la processione per celebrare il  “Trionfo dell’Ortodossia”.

«Il 24 marzo, per noi è la prima domenica di Quaresima – spiega padre Gregorios Miliaris, archimandrita della chiesa Greco ortodossa di Trieste. – In questa occasione, celebriamo il “Trionfo dell’Ortodossia”: una festa che ricorda la vittoria sull'eresia iconoclasta (che distruggendo le immagini negava l'incarnazione del Verbo di Dio) e il ristabilimento della venerazione delle icone al concilio di Costantinopoli nell’843.»

Per questo, durante la processione gli ortodossi sfileranno portando in trionfo le Icone. I Serbi usciranno dalla loro chiesa di S. Spiridione alle ore 11.00, i Greci dalla chiesa di S. Nicola alle ore 11.15, mentre i Romeni usciranno dal Tempio di  via S. Michele sempre alle 11.15. I tre cortei, poi, si uniranno in Piazza Unità alle ore 11.30, per  formare una sola processione che si articolerà attraverso le strade cittadine.

«In oriente – continua padre Gregorios – per più di cento anni, tra l'VIII ed il IX secolo, la Chiesa fu sconvolta dalla persecuzione degli iconoduli (i difensori del culto delle immagini) da parte degli iconoclasti (che volevano distruggere le immagini sacre). L'origine della diatriba e del pensiero iconoclasta è da ricondurre al divieto di produrre immagini di Dio, come espresso nelle scritture dell'Antico Testamento, e al disgusto provato da molti a causa dalla degenerata venerazione delle immagini, che in molti casi erano considerate veri e propri idoli. Dopo alterne e dolorose vicende, dove sostenitori e avversatori del culto delle immagini ebbero in mano il potere politico, nel 787 si giunse alle definizioni del Concilio II di Nicea, dove fu stabilito il principio che, con l'incarnazione del Verbo di Dio, Dio è diventato visibile, sperimentabile e quindi raffigurabile. Ma una completa e definitiva soluzione della questione si ebbe con la morte dell'imperatore iconoclasta Teofilo, quando la sua vedova Teodora convocò per l'11 marzo 843 un sinodo dove si ristabilì definitivamente il culto delle immagini sacre.»

Alla processione tutti sono invitati a partecipare.

Martina Seleni

 

 

 


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