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Esperienza sull'uso dei licheni come bioindicatori

Quando i licheni vengono utilizzati come bioindicatori, bisogna calcolare l’indice di purezza atmosferica (IAP – Index of atmospheric purity). Per fare ciò si sono presi come alberi campione alcune querce presenti nel boschetto Calamuri di Maglie, situato nei pressi della zona industriale.

L’elaborazione dell'indice IAP si basa sui licheni epifiti. Non tutte le piante sono però idonee a diventare una pianta campione per la rilevazione dei licheni. Le caratteristiche devono essere le seguenti:

non devono essere troppo giovani, altrimenti i licheni potrebbero non esservisi ancora insediati;

il tronco deve avere una circonferenza minima di 70- 80 cm in modo che la lettura con il reticolo possa ritenersi corretta;

il tronco non deve essere molto inclinato;

non devono essere presenti scanalature o grosse nodosita', che impediscono uno scorrimento uniforme dell’acqua piovana;

la scorza non deve essere desquamante;

  non devono essere stati effettuati trattamenti antiparassitari o verniciature del tronco;

  non ci deve essere una forte presenza di muschio;

  gli alberi devono essere il più possibile isolati e in nessun caso parte di siepi.  

 

Calcolo dell’I.A.P.

Per il calcolo dello I.A.P. viene utilizzato un reticolo di 30X50 cm suddiviso in dieci maglie di 15X10 cm. Il reticolo può essere costruito con vari materiali (canne, asticelle in legno o plexiglass, fili di lana, spago o altro), l’importante è che sia abbastanza plastico da potersi adattare facilmente alla forma del tronco.

 Il reticolo deve essere posizionato su ogni albero della stazione a un’altezza di circa 100- 120 cm dal suolo, sulla parte del tronco che presenta la massima copertura di licheni. Questo reticolo è lo strumento che ci consente di effettuare rilevazioni quantitative della presenza dei licheni sulla corteccia delle piante e grazie al quale è possibile calcolare l’indice di purezza atmosferica (I.A.P.).    

In ogni stazione di campionamento si procede al conteggio dei licheni presenti sulle piante campione. Il metodo si basa sulla misura delle frequenze di ogni specie lichenica nei rettangoli in cui è suddiviso il reticolo. In pratica, per ogni specie lichene (indicata con un simbolo geometrico nella scheda a lato) rilevata nell'area delimitata dal reticolo, si conta il numero totale dei quadranti all’interno dei quali essa è presente. Il reticolo va posizionato in modo da poter disporre delle migliori condizioni possibili, cioè applicandolo alla parte del tronco dove i licheni sono più abbondanti e vari.I dati relativi al conteggio e quelli più generali sulla stazione e sulla pianta vengono trascritti sulla scheda di rilevamento. La somma delle frequenza relative ad ogni singolo lichene costituisce il valore di frequenza di una singola pianta campione;

 la media aritmetica delle frequenze misurate nelle piante di una stazione di campionamento rappresenta il valore dell’indice IAP. Valori dello IAP inferiori a 10 sono tipici delle zone ai margine del deserto lichenico e sono comunque indice di una scarsa qualità dell’aria. Quando lo IAP raggiunge e supera il punteggio di 30, la qualità dell’aria comincia ad attestarsi su di un discreto livello.

 

 I risultati

Si sono prese come alberi campione tre querce del boschetto dei Calamuri.  

I risultati delle misure sono riassunti nelle seguenti tabelle:

Sommando le frequenze di tutte le specie licheniche individuate si ottiene la frequenza totale dell’albero considerato (valore di I.A.P dell’albero), che in questo caso è:

 

1.      per l’albero 1: I.A.P.= 15

2.      per l’albero 1: I.A.P.= 27

3.      per l’albero 1: I.A.P.= 37

L’indice di purezza atmosferica della ‘stazione’ è dato dalla media aritmetica delle frequenze totali degli alberi della stazione stessa:

I.A.P. =(15+27+37)/3 » 26

Per facilitare la lettura e l’interpretazione dei risultati ottenuti, i valori di I.A.P. delle singole stazioni possono essere fatte rientrare in classi di qualità ciascuna delle quali corrispondente ad un intervallo di valori dell’indice e contraddistinta da un determinato colore.

Con un indice di purezza atmosferica pari a 26 si può parlare di qualità dell’aria discreta.

Va precisato a questo proposito che non esistono classi di qualità standard valide per tutto il territorio nazionale, ma esse vengono scelte dall’operatore in base alle caratteristiche dell’area di studio e pertanto hanno un valore relativo. In effetti, come già sottolineato, i valori di I.A.P. non dipendono soltanto dal livello di inquinamento atmosferico ma anche dalla specie arborea presa in esame e dalle caratteristiche climatiche del territorio considerato. In altre parole, uno stesso valore di I.A.P. calcolato per stazioni differenti dal punto di vista del substrato arboreo e/o del clima, può corrispondere a un livello di inquinamento relativamente diverso.